Rocca dei Caccia XV
Castellazzo Novarese Ago 2014
4 Novembre 2018 - Centenario della fine della I Guerra Mondiale
La deposizione della corona d'alloro e l'intonazione del Silenzio e dell'Inno di Mameli durante la cerimonia in onore dei Caduti di tutte le guerre, a Castellazzo Novarese il 4 Novembre 2018.
Capodanno 2011 a Castellazzo Novarese con Paolo Drigo
Capodanno sotto al tendone a Castellazzo Novarese con animazione del trasformista Paolo Drigo
Castello Sforzesco di Proh (NO) Agosto 2014 1 Parte
Castello di Proh (sec. XV - XVI)
Il castello di Proh (pronuncia: prü) sorge in pianura nell'omonima frazione del comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza verso la metà del XV secolo probabilmente non per scopi militari in quanto a breve distanza esistevano già i castelli strategici di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese. Già all'inizio del XII secolo Corrado III di Svevia aveva concesso il feudo ai conti di Biandrate che eressero il cosiddetto castellaccio sulle alture retrostanti, andato distrutto nel 1362 durante la guerra tra il marchese del Monferrato e Galeazzo Visconti.
Come il vicino castello di Briona, a metà del 400 passò in feudo ai Tornielli, seguendone le stesse sorti. Nel 1495 fu occupato dall'esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia mentre nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara. Nell'Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni e, sul finire del secolo, venduto al conte Arese Lucini. Nel XX secolo fu acquistato dapprima dalla famiglia Varelli ed infine passò agli attuali proprietari, i Marelli di Milano.
Il Castello di Proh - DJI Mavic 2 Pro (versione completa)
Versione Video Completa di 4 min circa.
Un po' di storia:
Il Castello di Proh sorge in pianura nell’omonima frazione del comune di Briona, al limitare dei primi pendii delle colline novaresi. Fu edificato per volere di Francesco Sforza verso la metà del XV secolo probabilmente non per scopi militari in quanto a breve distanza esistevano già i castelli strategici di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Già all’inizio del XII secolo Corrado III di Svevia aveva concesso il feudo ai Conti di Biandrate che eressero il cosiddetto “castellaccio” sulle alture retrostanti, dove si trovano anche la piccola chiesa parrocchiale di San Silvestro – di origine quattrocentesca con rimaneggiamenti barocchi – e i resti della cinta interna e della torre. Il castello, munito di torrioni circolari e di torretta, proprietà dei Caccia e poi dei Cattaneo di Cavaglietto, costituiva il primo baluardo difensivo sulla strada che da Novara saliva verso la Valsesia.
Distrutto, durante la guerra tra i Visconti di Milano e il Marchese di Monferrato, il maniero passa sotto il controllo dei Caccia di Mandello Vitta e infine dei Cattaneo di Cavaglietto che ne sono proprietari fino all’inizio dell’Ottocento. Come il vicino castello di Briona, a metà del 400 passò in feudo ai Tornielli, seguendone le stesse sorti. Nel 1495 fu occupato dall’esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia mentre nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara. Nell’Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni e, sul finire del secolo, venduto al Conte Arese Lucini. Nel XX secolo fu acquistato dapprima dalla famiglia Varelli ed infine passò agli attuali proprietari, i Marelli di Milano.Il castello ha subito nei secoli molteplici sistemazioni.
Si presenta a pianta rettangolare asimmetrica con due torri circolari agli angoli nord-est e sud-ovest. In passato era circondato da un fossato, oggi scomparso, e presentava due ingressi dotati di ponte levatoio: una pusterla sul lato est ed una porta carraia ad ovest.
Tutto l’edificio presenta un apparato a sporgere con lunghe caditoie decorate a dente di sega e ha un’altezza uniforme, ad esclusione del tratto di cortina tra la torricella d’ingresso e l’inizio del primo fabbricato sul lato orientale.
Come indicato dalla targa apposta all’ingresso, il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie e ripristinando la torre più alta al lato dell’ingresso principale.
Degli affreschi che decoravano un tempo, l’edificio sopravvivono solo un trittico sbiadito sulla parete est del cortile, raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi, e lo stemma dei Cattaneo sulla torre sud-ovest.
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Ghostly Fog-Castello e Chiesa sconsacrata di Proh (No)
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Il castello è a pianta rettangolare asimmetrica con due torri circolari agli angoli nord-est e sud-ovest.
Circondato da un fossato, oggi non più esistente, presentava come accessi una pusterla pedonale sul lato est ed un passo carraio ad ovest, entrambi dotati di ponte levatoio.
Tutto l'edificio è dotato di un apparato a sporgere con lunghe caditoie decorate a dente di sega, tipiche dei castelli novaresi del'400.
Il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie.
Il castello di Proh, sito nell'omonima frazione del comune di Briona, sorge al limitare delle colline novaresi.
Fu edificato per volere di Francesco Sforza nella prima metà del XV secolo, probabilmente per scopi ludici e non militari, in quanto le sue piccole dimensioni e la sua posizione non lo rendevano certo un baluardo difensivo, in oltre a breve distanza ed in punti strategici per il ducato di Milano, esistevano già i castelli di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Come il vicino castello di Briona, dopo la metà del 400 passò in feudo ai Tornielli.
Nel 1495 fu occupato dall'esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia.
Nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara.
Nell'Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni.
Verso la metà del secolo fu venduto al conte Arese Lucini.
Nel XX secolo fu acquistato dalla famiglia Varelli.
Pochi anni dopo lo acquistarono i Marelli di Milano, attuali proprietari.
La Chiesa di San Silvestro in Castro (sec.XI).
Fu probabilmente la Cappella privata dell'antico castello dei Conti di Biandrate (no).
Edificio ad unica navata con affreschi databili tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo.
Mostra segni di decorazione pregotica in una cornice di beccatelli in cotto lungo gli spioventi.
Contatti ed info:
Jimmy NeuroRock
Ghostly Fog (Entità-Paranomal)
In collaborazione con:
Emilie Floge (negozio Dark-Gothic-Pin Up-Vampire and Medieval)
Tour Guidato - Ruderi della Fortezza di Caluso
Il castello di Caluso, conosciuto anche con il nome di Castellazzo di Caluso, oggi rimane poco dell'antica e gloriosa fortezza che s'erigeva fiera sopra la collina di Caluso, un comune del Piemonte, d'origine medievale.
La fortezza oggi è un agglomerato muri che però non hanno perso l'aura della bellezza e del mistero che ancora oggi echeggiano tra le rovine di questo passato così remoto.
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Castellazzo - Casale Fbc 2-2 Intervista Ezio Rossi
L'intervista ad Ezio Rossi al termine di Castellazzo - Casale Fbc 2-2 (sabato 9 settembre, campionato di serie D)