Fondazione Pietro Rossini - Briosco
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AUTUNNO IN BRIANZA: arte, natura e Cassoeula! VLOG VIAGGIO
Blog tour Brianza Che nutre. Ho scoperto Rossini Art Site di Briosco. Brianza in Autunno una meraviglia. Vlog viaggio e di Cassoeula
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BRIOSCO Oasi naturalistica di Cariggi a Capriano
La discesa di Briosco a 68 Km/h
Giù come un missile per la discesa di Briosco verso la prossima salita alla fine del paese.
BRIOSCO Archeologia industriale lungo il Lambro
Ex cartiera Villa di Briosco - In volo dal drone
Ex cartiera Villa di Briosco.
Costruita nel tardo '800 e chiusa negli anni '70, sfruttava la forza motrice del fiume Lambro per il funzionamento delle macchine.
Music by Ross Budgen
La fantastica Brianza!
Una notturna tra briosco, fornaci e veduggio con colzano (mb)
BRIOSCO
Incendio auto a briosco
Rampe di Briosco..
Un pome passato alle rampe di briosco..salti..voli un mare di risate...
FuoriStrada on the road 2009/2019 by Enrico Cazzaniga
FuoriStrada è stata realizzata dall’artista Enrico Cazzaniga nel 2009. Inizialmente esposta e collocata in uno spazio pubblico di Cabiate, piccolo paese della Brianza dove vive e lavora l’artista, è stata successivamente richiesta dal Prof. Vittorio Sgarbi per esporla al Padiglione Italia di Torino- Sala Nervi- nell’ambito della 54ª Biennale di Venezia, nel 2011. In seguito è stata oggetto di studio per un intervento di restauro da parte degli studenti dell’anno accademico 2011/2012 della Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera, con la supervisione dei docenti Dott.ssa Scicolone Giovanna e Dott.ssa Isella Elisa. Il restauro è stato supportato dall’ imprenditore e collezionista Rossini Alberto, che poi l’ha accolta nel suo parco sculture a Briosco, Fondazione Pietro Rossini oggi Rossini Art Site. Nel 2015 è a Cantù, al Museo del Legno Riva 1920 durante la mostra Reuse come massimo esempio di riuso di un oggetto nell’arte, per poi proseguire il viaggio sino a Lissone, sul piazzale antistante il MAC Museo Arte Contemporanea. Ultima tappa è l’Eco Frazione Di Baggero, Merone, in un contesto naturale ed ecosostenibile, come monito contro ciò che solitamente inquina (le automobili) in quanto FuoriStrada, pur ricordando fortemente la strada e la città, qui è immobile e in comunione e dialogo con la Natura brianzola.
L’idea prende in esame la possibilità di trasformare la Range Rover utilizzata e appartenente all’artista in una scultura. Dopo aver percorso le vie stradali per oltre quindici anni, l’intervento artistico punta a rendere l’oggetto meccanico opera d’arte a sé, con un suo preciso significato. La vettura che ha macinato innumerevoli chilometri diviene essa stessa agglomerata alla strada, perciò si rende contemporaneamente luogo adatto al viaggio nonché sede di viaggio.
Al suo interno rimangono gli arredi canonici, che tuttavia non potranno essere raggiunti dall’osservatore, pur restando come archetipo di un sito un tempo abitualmente vissuto.
La carrozzeria è interamente ricoperta di uno strato di composto bituminoso a caldo, tale da renderla d’asfalto come le strade finora percorse. Sulla superficie è inoltre dipinta una striscia bianca, come le consuete segnalazioni orizzontali che compaiono sopra il manto stradale; essa rimane l’unico minimale intervento pittorico dell’autore.
Enrico Cazzaniga è un artista comasco che ha indagato la città e più approfonditamente la strada, quale luogo di vita, di incontro, di commercio, di passaggio dell’uomo. I suoi lavori hanno dapprima utilizzato il catrame e l’asfalto veri e propri, poi si sono concentrati su altri temi e mezzi, portandolo agli ultimi cicli riguardanti la tematica del “Togliere”. Pure nelle nuove opere si sente comunque l’eco del lavoro costruito servendosi degli asfalti e lo studio della segnaletica stradale, come mezzo di comunicazione diretta a tutti e basata su simboli moderni, figli della società contemporanea. In quest’ottica, il lavoro che Cazzaniga propone prende spunto dall’idea del “togliere” alla macchina una funzione canonizzata e, nel contempo, aggiungere all’elemento puramente meccanico una connotazione sociale e segnica. Il viaggio immaginario di questa vettura-strada assurge a cammino dell’uomo che utilizza lo strumento senza farsene però schiavo. A tal fine vi sono due rimandi filosofici suggestivi, ovvero il lavoratore di Ernest Junger che utilizza senza essere utilizzato e ancor prima vengono alla memoria le intense pagine scritte da Gustav Jung circa i tipi psicologici e la loro innata propensione a diventare preda degli oggetti, oppure a chiudersi nella loro soggettività.
Testo critico di presentazione a cura di Flavio Arensi – 2001
PESARO: INAUGURAZIONE MUSEO ROSSINI 11/6/2019
servizio realizzato da On Air ed in onda sui canali di TVRS
RISTORANTE BEL SIT di Briosco (MB)
RISTORANTE BEL SIT di Briosco (MB) gruppoplinio.it
In un contesto di assoluta bellezza naturalistica e paesaggistica, lontano dai rumori della città, il Ristorante Bel Sit è immerso in uno splendido giardino con un magnifico laghetto con cigni.Tre ampie sale da 80 fino a 180 posti.
Walterino il ballerino di Briosco 3
Briosco. Il consigliere regionale Corbetta parla ai residenti
Eight-Team softair Lecco 06-12-2015/ OPERAZIONE: Bamba Natale/ Ex-cartiera Briosco LC
Test torneo a OBJ presso ex cartiera di briosco LC. Organizzato dai team Spartan e Myrmidons.
- Operazione: Bamba Natale
Cesare Viel. Facciamo fluire via le nostre frasi
@Fondazione Pietro Rossini Briosco.
Courtesy Pink Gallery
Abitare nella storia - Villa Medici Giulini 2015 07 11
Leonardo TV
Etg - Delitto di Briosco, i dettagli dell’operazione. Resta in carcere il 40enne di Lurago d’Erba
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La Penultima assenza del corpo
La Penultima assenza del corpo.
A project by Italo Zuffi.
Fondazione Pietro Rossini, Briosco
Ci sarà un padiglione. Uno spazio pensato da un architetto di talento. Di questo padiglione verranno utilizzati due piani, uniti tra loro da una scala che si trova al centro dello spazio, come fosse un organo capace di unire due diversi volumi, posizionati uno sull'altro. Il pubblico incontrerà degli oggetti di scena e due narrazioni raccontate dalle voci di due attori. Un attore per piano e per stanza. Una narrazione per attore. Due performance concepite come distinte, ma che per un giorno funzioneranno insieme.
In uno dei racconti, sentirete, è presente la parola allegoria, ma non è di essa che si tratta. Piuttosto, il contenuto di quel testo penso possa rientrare nella casistica dell'aneddotica. Verrà raccontato un episodio accaduto nel 2011. Una volta ho letto che il romanzo moderno è nato nel momento in cui è iniziata a entrare in crisi la capacità delle comunità di narrare delle storie. E fino a quel momento narrare significava riproporre avvenimenti reali o presunti tali. Eventi portatori di senso e significato (spesso morale) che quelle società erano in grado di identificare come rabdomanti.
Forse sarà la seconda narrazione, nell'altra stanza, legata ad un fatto accaduto pochi giorni prima dell'altro, ad avere maggiormente i caratteri di un'allegoria. Entrambi, sia l'aneddoto sia l'allegoria, avranno a che fare in qualche modo con l'Italia. Ma allo stesso tempo ci parleranno di corpi, in uno slittamento continuo da una dimensione fisica e materiale ad una sociale, in cui la distinzione tra gli individui è maggiormente sfumata e difficile da definire.
Antonio Grulli