In Viaggio con Te - Castello di Francavilla di Sicilia
La storia circa il Castello di Francavilla di Sicilia ha origini incerte, si pensa che le prime tracce abbiano origine Greca attorno al V secolo a.C.
Si pensa che l'origine sia Normanna, data la presenza di numerose fortezze Normanne nella zona e dai rinvenimenti archeologici nei pressi del castello di un monastero di medesima fondazione, il monastero di Motta della Placa. Probabilmente il castello e il monastero furono fondati attorno allo stesso periodo.
Ora il castello versa in uno stato di completo abbandono, sono rimaste alcuni torri, un mastio e i ruderi di un ponte levatoio che permetteva di valicare il fiume Alcantara.
Dal castello si domina un panorama suggestivo su tutta la valle dell'Alcantara, su Motta Camastra e sull'Etna.
Da Castiglione di Sicilia invece si può ammirare il castello di Francavilla dall'alto.
-
... A te
Castello di Francavilla di Sicilia
Ruderi del castello di Francavilla di Sicilia
Il castello Normanno di Francavilla di Sicilia (ME)
Il paese di Francavilla di Sicilia fu fondato dai Normanni durante il loro dominio in Sicilia nel primo secolo dell'anno mille.
Testimonianza del loro passaggio è la prima costruzione che realizzarono sul territorio: il Castello.
Attorno al Trecento, questa struttura subì dei lavori di ampliamento in ossequio alla politica di raggruppamento dei centri abitati che dovevano sottostare alla protezione di una fortezza.
Una volta riunito il popolo sotto la protezione del castello, anche la sottostante zona nord subì dei cambiamenti, con una ulteriore espansione dell'abitato nel Quattrocento.
Ulteriori espansioni interessarono il Castello e le zone limitrofe soprattutto nel sedicesimo e diciassettesimo secolo.
In Viaggio con Te - Villaggi Schisina
I Villaggi Schisina sono una serie di abitati ubicati tra i territori di Francavilla di Sicilia e Novara di Sicilia, realizzati negli anni '50 durante la Riforma Agraria in Sicilia, con lo scopo di espropriare i vecchi latifondi e assegnarli ai contadini. Furono costruiti in tutto sette villaggi, di cui Borgo Schisina era il capoluogo. Tuttavia, dopo le assegnazioni delle prime abitazioni, i contadini rifiutarono di vivere negli alloggi predisposti in quanto realizzati senza nessuna attenzione riguardo la gestione degli spazi, per via delle metrature estremamente ridotte, e per via della conducibilità termica dei tetti delle case, a causa dei quali si sarebbe sofferto il caldo d'estate e il freddo d'inverno.
Presto questi villaggi furono abbandonati, alcuni non furono neanche completati. Ora rimangono lasciati a se stessi, in balia dei pascoli degli allevatori locali.
Nella foto è rappresentato Borgo Murfia, uno dei sette villaggi Schisina.
-
... A te
I ruderi del Castello di Montorfano (CO) - ARST-037_099
Posto a 554 metri di altezza sul Monte Orfano a controllo della Brianza, il castello fu una importante fortificazione medievale . Gli scavi archeologici degli anni settanta avevano rilevato la presenza di un Castelliere dell’età del ferro risalente al III secolo a.c.. E’ probabilmente uno dei 28 castelli, come ricorda Tito Livio, che si arresero al console Claudio Marcello nel 196 a.c.. Fu più volte distrutto e ricostruito finchè Carlo V lo fece smantellare definitivamente nel 1530. Come arrivare: Da piazza Roma imboccare la via alla sinistra della chiesa (via Mandelli) proseguire anche dopo la fine dell’asfalto fino alla cima del monte. Importante è tenere la destra al primo incrocio che s’incontra sul sentiero. Dislivello 150 m. per venti minuti.
Coordinate Geografiche :
45° 47’ 20”
09° 08’ 39”
h = 554 m./s.l.m.
Incendio nel Parco dell'Alcantara, Sicilia. Wildfire in Sicily, Natural Park of Alcantara River. HD
Migliaia di ettari di vegetazione spontanea, coltivazioni e boschi bruciati, danni per molti milioni di euro e soprattutto gravi ferite all'ecosistema. Criminali incendiari hanno colpito duramente nei giorni scorsi due importantissime aree protette della Sicilia orientale, l'Etna e il Parco fluviale del fiume Alcantara. Gli incendi, tutti dolosi e intenzionali, hanno coinvolto due aree a pochi chilometri di distanza in linea d'aria, il versante nord est del vulcano e la riva destra del fiume, che ricade nella provincia di Catania.
I danni maggiori li ha subiti la zona dell'Alcantara. Qui le fiamme, appiccate da qualcuno in diverse zone contemporaneamente in una giornata particolarmente calda e ventosa, sono andate subito fuori controllo e si sono propagate per diversi chilometri sulle colline che separano il massiccio etneo dalla valle in cui scorre il fiume, una zona aspra, ricca di vegetazione spontanea e boschi, difficilmente raggiungibile via terra dagli operatori della forestale.
Tanto che l'incendio è durato parecchi giorni, e ogni giorno si accendevano nuovi focolai. Le fiamme sono arrivate a lambire le zone più pregiate dell'area, dalle Gole dell'Alcantara, grande attrazione turistica, al sentiero naturalistico delle Gurne fino alla collina sui cui resistono ancora i ruderi del Castello di Francavilla. Denuncia limiti e ritardi invece il vicepresidente del Parco dell'Alcantara Andrea Scarpignato, che ha parlato del ritardo nell'intervento dei Canadair, della mancata attivazione di una vedetta antincendio per ragioni economiche e della insufficienza dell'organico della Forestale nella zona. Può darsi che i forestali in Sicilia siano troppi, ha aggiunto, ma probabilmente non sono utilizzati in modo produttivo. di Turi Caggegi
Castello di Roccagloriosa - Cilento - Italy
Rovine del Castello di Roccagloriosa / Ruins of the Castle of Roccagloriosa
Alla fine del IV secolo, il generale Stilicone sbarcò con i suoi soldati nel Golfo di Policastro, trovò la zona adatta per l'accampamento delle sue truppe. Queste si diedero al saccheggio e alla distruzione degli abitati vicini, e gli abitanti di Patrizia furono costretti a fondersi col nucleo originario: da questa unione nacque un nuovo insediamento, intorno ad una chiesetta del 412 dedicata alla Madonna, zona ancora oggi chiamata Rocca.
Nel VI secolo, in seguito alle invasioni bulgare, presso la Rocca venne costruito un castello, e si costituirono gli abitati di Aquavena, Celle Bulgheria e Rocchetta.
Nel 590 fu conquistata dai Longobardi, che ingrandirono il castello. Nel XIII secolo questo era uno dei castra exempia di Federico II di Svevia, e se ne riservava l'affidamento direttamente alla casta regnante.
In epoca moderna, il castello dovette subire il saccheggio delle truppe napoleoniche, il 3 agosto 1806. Questo fu incendiato e devastato, per poi essere demolito negli anni '50 del XX secolo.
Fonte : Wikipedia
SICILIA ABBANDONATA - 12 - COSA SI NASCONDE SULLA CIMA DELLA CITTA' DI MESSINA?
Se il video vi è piaciuto vi invitiamo a lasciare un MI PIACE e a iscrivervi al canale per supportarci!
#urbexsicilia #caseabbandonate #siciliaabbandonata #urbex #villeabbandonate #fabrizioruggieri #siciliaabbandonatafabrizioruggieri #fabrizioruggierivideomaker
#urbexpit #fortecastellacciomessina
Seguiteci su Facebook
Macchina Fotografica Mirrorless -
Ottica -
Anti vento -
Registratore -
Microfono -
Drone -
Gimbal -
Per la realizzazione di questo video NON è stata infranta la legge 614 CP, in quanto il luogo NON è abitato, adibito ad attività ed utilizzato. NON è stata effettuata violenza su beni o cose per la realizzazione del video.
Le leggende che vengono raccontate nel video sono pure e mere leggende tramandate dai racconti popolari e senza certezza alcuna, arricchite dal folclore della suggestione. Ci teniamo a specificarlo perché non vogliamo fare alcuna pubblicità negativa su luoghi che, anzi, intendiamo valorizzare per la bellezza architettonica e perché luoghi di storia.
Il nostro intento è denunciare chi deturpa questi luoghi, imbrattandone i muri e vandalizzando. Vogliamo sensibilizzare la popolazione tutta all importanza di riqualificarli
per proteggerli.
paradiso in terra tra i castelli normanni.wmv
un giorno qualunque alla ricerca della semplicità.
2009 - CASTELLO INCANTATO / SICILIA (HD)
10.11.2009 - Besuch in Castello Incantato.
Filippo degli testi (der Köpfe Filippo) wurde der 1967 verstorbene Filippo Bentivegna von den Einheimischen genannt. Als Junger Mann emigrierte der Künstler in die USA. Nach dem Tod seiner Frau kehrte er, nach mehreren Jahrzehnten, als wohlhabender Sonderling in seine Heimat zurück. Wie ein Besessener fing er an, bizarre Köpfe aus Ton zu modellieren, in Stein zu hauen und in die Stämme der umstehenden Olivenbäume zu schnitzen.
Am 05.01.2011 in HD-Qualität konvertiert und wieder neu hochgeladen!
Forza d'Agrò (Me)
Forza d'Agrò è un comune italiano di 914 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.
Fa parte del comprensorio della Valle d'Agrò e all'Unione dei Comuni delle Valli joniche dei Peloritani ed è situato su un cocuzzolo alla quota di 420 m s.l.m.Il primo insediamento risale al X secolo, con il nome di Vicum Agrillae, mentre l'attuale denominazione risale al XIV secolo.I monumenti più rilevanti sono la chiesa madre, dedicata alla Santissima Annunziata (secolo XVI), il convento Agostiniano, la chiesa della Santissima Trinità ed il castello normanno (XIV secolo), del quale rimangono soltanto dei ruderi.
Come un balcone sul mare Jonio, dal suo belvedere è possibile ammirare la costa da Messina a Siracusa, con Taormina e Castelmola, la baia di Giardini-Naxos e l'imponente mole del vulcano Etna.Nel 1971, il centro storico di Forza d'Agrò (assieme a quello della vicina Savoca) è stato scelto da Francis Ford Coppola per l'ambientazione di numerose scene presenti in tutti i film della saga della famiglia Corleone, a partire da Il padrino.
Forza d'Agrò is an Italian town and comune in Sicily, part of the Province of Messina.Forza d'Agrò is on the lower peak of a small mountain, while on the higher peak that overlooks the town are the remains of a Norman castle. Much of the town consists of traditional buildings and stone paved lanes that are impassable by car. Due to this lack of recent development, Forza d'Agrò has featured as the backdrop in a number of films, such as The Godfather trilogy.
Font : Wikipedia
Castello di Torremuzza Sicilia 20
Castello di Torremuzza Sicilia 20
San_Nicola_Spot_7_by_MARLINTREMITI
San Nicola
L'Isola fortezza dell'Arcipelago delle Tremiti
Castelnuovo Parano
Un gioiellino del basso Lazio situato tra Cassino e Formia. Un oasi di pace e tranquillità che di storia ne ha vissuta....
Per maggiori informazioni visitare:
QUALSIASI UTILIZZO DEL VIDEOCLIP NON AUTORIZZATO SARÀ SEGNALATO. Chiedere non costa nulla!
Video NO PROFIT.
castello normanno di ariano irpino
Città fantasma di Rocchettine - Drone Yuneec q500 4k
INSTAGRAM: Matteo_zx
TWITTER: Matteo_zx6r
Drone Yuneec Q500 4K
Monastero Fragalà Frazzanò
L'Abbazia di S. Filippo di Fragalà. Si tratta della più prestigiosa testimonianza della storia di Frazzanò e di uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. L'edificio che sorge a circa 2 Km. dal paese, fu centro importante di cultura bizantina, di ricerche e di diffusione della fede. Oggi il monastero non ospita più i frati. Anticamente custodiva una pregiatissima biblioteca che dopo il 1866, trasferita nel centro abitato, per incuria dei responsabili di allora fu distrutta e dispersa. Tuttavia le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, costituenti il Tabulario del Monastero, furono fortunatamente sottratte all’incuria e all’abbandono ed oggi sono custodite nell'Archivio di Stato di Palermo. Tra queste opere vi è il diploma in greco ed arabo (si tratta del più antico documento cartaceo in Europa) con il quale la Regina Adelasia, il 25 marzo 1109, concesse favori e protezione al Monastero allora guidato dall’Abate Gregorio. Il monastero che ha anche avuto il particolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua vita, S. Lorenzo detto il Confessore ebbe il suo massimo splendore sotto i normanni, gli svevi e gli angioini. Sotto la dominazione aragonese iniziò invece il suo declino. Oggi del prestigioso complesso, in gran parte restaurato, si possono ammirare la torre campanaria che presenta un cupolino rifatto nell’Ottocento, le tre absidi in stile arabo – normanno dell'annessa Chiesa, (che è stata dichiarata nel 1888 monumento nazionale e nel cui interno si trovano i resti di bellissimi affreschi bizantini), l’ampio cortile interno ed i poderosi corpi di fabbrica degli alloggi, sale, magazzini e dei locali di servizio. Al Monastero si accede attraverso un portaletto manieristico che porta ad un cortile quadrangolare. Al piano terra sono presenti magazzini, stalle, cucine e locali destinati al transito dei pellegrini. Sul lato orientale si trova la Chiesa sul cui portale è impressa la data 1614. La navata è unica e presenta un pavimento realizzato con maioliche nasitane del XVI secolo sul quale sono pure presenti lapidi sepolcrali. La pianta della Chiesa è a croce commissa con una grossa abside centrale e due piccole absidi laterali che recano bellissimi affeschi risalenti al XII – XII secolo. In quello centrale spicca il volto della Vergine circondata dai Santi. Il suo volto potrebbe essere in realtà il ritratto della Regina Adelasia quale segno di affettuosa riconoscenza verso tale sovrana che tanto legata era a quella terra. Altro ben visibile è il Santo benedicente alla sua sinistra. Sul lato sinistro della chiesa vi è un piccolo portale che apre all’interno di un cortiletto decorato con elementi in cotto sul cui stipite sono impresse antiche scritte di monaci. È molto interessante la tecnica costruttiva in mattoni e pietre, che crea originali giochi di colore. Poco oltre si trova un altro portale che introduce a quelli che sono i resti dell’antica cappella bizantina preesistente. Da una scala in pietra si sale quindi al primo piano del convento ove si trovano le celle dei monaci tra le quali una si evidenzia per il particolare eleganza tanto da essere chiamata la “Stanza dell’Abate” e che presenta sulla volta del soffitto un delizioso affresco. Sul piano si trovano anche l’antica biblioteca ed altri locali di uso comune tra cui un ampio salone. Oggi alcuni di questi ambienti e il cortile sono utilizzati per mostre, attività teatrali e concertistiche.
Visita al Castello di Avella 3.AVI
Giuseppe Mollo illustra ai presenti la storia del Castello di Avella e le carattestiche del millenario monumento. TERZO DI 5 VIDEO COLLEGATI.