Domodossola veglia delle palme 2017 Madonna della Neve
Domodossola veglia delle palme 2017 Madonna della Neve
Santuario della Madonna del Sangue di Re (Valle Vigezzo Piemonte) (2/2) esterni - videomix
Il Miracolo del Sangue.
Erano le ore 23 del 29 aprile del 1494. In quel tempo la giornata era divisa in 24 ore, dal tramonto al tramonto, finiva ed iniziava l'imbrunire. Era un martedì.
Ciò che accadde non può ritenersi una leggenda, poiché e ben documentato in due pergamene autentiche di quell'epoca, firmate dai podestà della Valle, Daniele Crespi e Angelo Romano, e controfirmata, la prima, da quattro notai, i cui nomi figurano negli archivi comunali di alcuni paesi vigezzini.
Un'ora prima del tramonto un certo Giovanni Zucono (soprannominato poi Zuccone) assieme con l'amico Comolo giocava alla piodella sulla piazzetta antistante la chiesa del paese, dedicata a S. Maurizio.
immagine ingrandita Giocatori di 'piodella' sulla piazzetta antistante la chiesa di S. Maurizio (apre in nuova finestra) Il gioco consisteva nel porre sopra un bussolotto di legno o di sasso (il mago) una moneta per ciascun giocatore.
Viceversa chi colpendo il mago con la piodella (una scheggia di sasso rotondeggiante) riusciva a spargere le monete intorno facendo sue quelle più vicine alla piodella.
Lo Zuccone, già noto per il suo carattere furioso, quella sera era perdente, non sappiamo quanto denaro, ma a sufficienza per scatenare in lui la collera e l'irrazionalità che si nasconde in ognuno di noi quando ci sentiamo perseguitati dalla sfortuna.
E lo Zuccone se la prende con la tranquilla immagine della Madonna che è li a pochi passi sotto il porticato della chiesa, dipinta sulla facciata, a destra della porta di entrata e che sembra non occuparsi delle disavventure dello Zuccone.
immagine ingrandita Lo Zuccone viene rimproverato dall'amico Comolo (apre in nuova finestra) Accecato dall'ira scaglia la piodella contro l'immagine e la colpisce in fronte. Poltron, lo rimprovera il compagno Comolo, hai tratto alla Vergine Maria!. Lo Zuccone rientra in se stesso e preso da rimorso, si inginocchia davanti alla Madonna e chiede perdono.
Poi, colti tutti due da una sensazione di paura; fuggono, Prima ancora dei segni prodigiosi che stanno per manifestarsi sulla sua immagine colpita in modo sacrilego, la Madonna ha già compiuto il primo miracolo nel cuore del suo aggressore.
Nella notte, verso le 11, prima Giovanni di Minola di Re e poi Antonio Ardicio di Craveggia, passando davanti alla chiesa, notano un chiarore insolito sotto il porticato come se vi fosse una candela accesa.
immagine ingrandita Lo Zuccone accecato dall'ira scaglia la 'piodella' contro la Madonna (apre in nuova finestra) Anch'essi, presi da paura, si allontanano in fretta.
Prima dell'alba il sagrestano Stefano di Gisla, mentre si accinge ad aprire la chiesa per il suono dell'Ave Maria, trova inginocchiata davanti all'immagine una donna vestita di bianco; crede di riconoscere una sua vicina di casa e la saluta senza ricevere risposta; ma non si accorge di cosa stà avvenendo sull'affresco.
Esce quasi subito dalla chiesa e non trova più la donna. Sarà un vecchietto di nome Bartolomeo a scoprire per primo l'avvenimento prodigioso.
Nel gesto devoto di toccare l'immagine della Madonna e di baciarsi la mano, s'accorge con stupore che è bagnata di sangue.
immagine ingrandita Bartolomeo s'accorge con stupore che è bagnata di sangue (apre in nuova finestra) Guarda la Madonna e vede che dalla ferita della testa esce un rigagnolo di sangue.
Corre a chiamare il rettore della chiesa don Giacomo.
Suonano le campane a distesa e la notizia si propaga di casa in casa, di paese in paese.
La gente accorre e si accalca sotto il portico della chiesa con gli occhi fissi sull'immagine insanguinata implorando ad alta voce: Misericordia, misericordia. Pareva che la terra tremasse.
Per tutto il giorno e la notte successiva molte persone rimangono sul luogo del miracolo a pregare con ceri accesi in mano.
immagine ingrandita Molte persone rimangono sul luogo del miracolo a pregare con ceri accesi (apre in nuova finestra) Dopo la mezzanotte il fiotto di sangue cresce e gocciola fino a terra emanando un profumo soave impossibile a descriversi. Sul pavimento si tampona il sangue con pannolini bianchi che poi il parroco raccoglie in una tovaglia e ripone in un calice.
L'effusione di sangue dura una ventina di giorni fino al 18 maggio in modo intermittente e sempre meno abbondante come da una ferita che a poco a poco si rimargina. Ad ogni emissione di sangue, si annuncia l'evento con il suono delle campane; al richiamo, il popolo accorre di giorno e di notte.
Santuario di Graglia, Biella - Piemonte (Italy)
L'origine del Santuario della Madonna di Loreto risale al principio del XVII sec. quando il parroco del paese, Don Nicolao Velotti, ad imitazione di quanto realizzato un secolo prima dal frate Bernardino Caimi sul Sacro Monte di Varallo, pensò di trasformare in Calvario il colle di San Carlo. Un progetto grandioso con un tempio di notevoli dimensioni e ben cento cappelle con scene di vita di Gesù rappresentate con statue a grandezza naturale.
I lavori, iniziati nel 1616 procedettero però a rilento, cosicché dopo la morte di Don Velotti, venendo meno il fervore iniziale per il compimento dell'opera, si ridimensionò il progetto e si pensò di costruire in località Campra, poco fuori dal paese, un oratorio dedicato alla Madonna della Neve .
L'idea di costruire un Santuario venne ripresa nel 1655. Sul Colle della Divina Bontà, dove già sorgeva una cappella dedicata alla Madonna di Loreto, venne progettata la costruzione di un grandioso tempio, con annesso un ricovero per pellegrini.ini.Principale promotore dell'ambizioso progetto fu il Duca Carlo Emanuele II, che incaricò il capitano Piero Arduzzi, ingegnere militare e civile, di redigere il disegno dell'edificio. La benedizione della prima pietra ebbe luogo il 20 settembre 1659. A causa delle disastrose guerre di quei tempi la costruzione del tempio subì lunghissime soste. Nel 1765 si decise di chiedere un parere per il proseguimento dei lavori al celebre architetto Bernardo Antonio Vittone, che diede un nuovo impulso al completamento della struttura.
La chiesa nel giro di qualche anno assunse quello che è l'aspetto attuale: pianta a croce greca 42 X 32 metri, culminante nella cupola ottagonale alta 38 m da terra. Negli anni successivi il complesso subì numerosi lavori di ampliamento e restauro.
DA VEDERE
La visita al Santuario inizia senz'altro dalla Basilica, con la sua cupola ortogonale, decorata nel 1870 da Fabrizio Galliari. Notevoli di attenzione il quadro dellâaltare maggiore, raffigurante il Transito di San Giuseppe, del pittore Mauro Picinardi di Bergamo (1785); l'altare maggiore, ideato dal gragliese Perratone e intagliato in marmo dal maestro Catella di Lugano; l'organo, opera di Carlo Bossi di Bergamo, installato nel 1839 e tuttora funzionante. A lato dell'altare maggiore è visibile la Cappella della Madonna di Loreto; notevole il quadro del 1717, posto all'ingresso: un ex voto alla Vergine Lauretana degli abitanti di Graglia, in ringraziamento per la scampata pestilenza.
Un recente restauro ha riportato al suo splendore la Cappella degli esercizi al primo piano, sovrastante la sacrestia. Edificata attorno al 1740 è stata decorata, in tempi diversi, con una finta prospettiva, dal pittore Giovanni Battista Greggio di Miagliano e dal pittore Giò Antonio Genta di Biella.
Da visitare anche le quattro cappelle del sacro Monte annesse al santuario, anch'esse recentemente restaurate. Edificate tra il 1664 e il 1684, sono dedicate alla Nascita di Cristo e all'Adorazione dei Magi, con statue in terracotta policroma opera della statuario Francesco Pozzi e alla Presentazione di Gesù al Tempio e alla Circoncisione, con opere della statuario Carlo Pagano e del pittore Propsero Antonio Placco, autore anche dei dipinti che ornano le pareti. All'esterno della Basilica, nel cortiletto della Madonna, le due artistiche meridiane e lo splendido burnell (fontana) in pietra.
Da non dimenticare una visita alla Biblioteca, recentemente sottoposta ad un completo lavoro di riordino, che ha messo in luce un grande valore: 1.500 testi, in gran parte risalenti al '600 e al '700.
Tra le opere da segnalare sono le 58 cinquecentine, tra le quali un'edizione pressoché completa dell'opera di San Tommaso e un'opera del 1513, che descrive con l'ausilio di splendide cartine, la Terrasanta, secondo le cognizioni dell'epoca.
La visita a questo importante patrimonio culturale può essere effettuata dietro richiesta. Spostandosi di poco dal complesso del Santuario, non bisogna dimenticare la visita alla Chiesa di San Carlo , quella che doveva essere il culmine del progetto iniziale di Sacro Monte, con allâinterno un gruppo statuario rappresentante la Deposizione e al cimitero, raggiungibile attraverso una strada panoramica recentemente risistemata.
La scalata della Madonna del Sasso
Scalata della Madonna del Sasso - 26 maggio 1960 - alpinisti Piero Signini e Sergio Lissoni
Domodossola, donato ai Padri Capuccini il mosaico della Madonna di Re
30 aprile 2018 - E' opera dell'artista sardo Gianni Basciu, lo scorso sabato la cerimonia con la partecipazione del vescovo mons. Brambilla
Santuario della Madonna del Sasso
Locarno - výhľad na mesto zo Santuario della Madonna del Sasso
Il Miracolo di Re - Valle Vigezzo
Gli alunni delle scuole elementari di Re testimoniano con questo loro racconto del miracolo avvenuto più di 500 anni fa, come questo sia tutt'oggi un patrimonio di identità e fede condivisa qui in Valle Vigezzo. Estratto da 'La Sciuera', programma tv prodotto dalla provincia del Verbano Cusio Ossola scritto e condotto da Cristina Pastore realizzato da VCO Azzurra tv regia e montaggio di Alessandro Giovanella
SANTUARIO DI OROPA,4K
Santuario di N.S. di Oropa vista dall'alto in 4k
LA PIANA DI VIGEZZO- VAL D'OSSOLA-PROVINCIA VCO-ITALIA
UNA GIORNATA DA 10 E LODE ALLA PIANA DI VIGEZZO:
SOLE, PANORAMA STUPENDO, PISTA CON NEVE FRESCA, E UNA GRANDISSIMA SCIATA IN TELEMARK
Santuario Montenero, Tuscany, Italy
La storia del Santuario
La fama dell'immagine miracolosa si diffuse presto, a motivo delle tante grazie operate dalla Beata Vergine; cominciano i pellegrinaggi e con essi crescono le offerte per il piccolo oratorio che ospita la Madonna.
Già nel 1380 furono iniziati i lavori per ampliare la Cappella e i locali che servivano al riparo dei pellegrini. Ai primi custodi del santuario, quasi sicuramente i frati terziari, seguirono le custodie dei Gesuati (dal 1442 al 1668) e dei Teatini (dal 1668 al 1792 ) indicati allora come i più qualificati ad espletare il servizio presso il Santuario. Infatti nel 1720, i Teatini iniziarono i lavori di ampliamento del Santuario che terminarono nel 1774. In questo lasso di tempo la Madonna di Montenero operò alcuni miracoli a favore di tutta la città tra i quali quello del 1742 quandò la città fu sconvolta da un violento terremoto e ancora una volta soccorsa dalla sua protettrice e dalla sua immagine che fu trasportata in città e posta davanti alla Collegiata.
A Livorno quel miracolo non fu mai dimenticato tanto che ogni anno si rinnova il voto che i livornesi fecero alla Madonna ...di digiunare in perpetuo il 27 gennaio, di non fa balli, né maschere, di assistere nella Collegiata stessa all'annua funzione di ringraziamento...''. Nel 1792 il Santuario fu affidato ai Monaci benedettini Vallombrosani che ne sono attualmente i custodi.
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Immagini di alcune vie e piazze a Domodossola
Madonna del Sasso Artò l'Album dei ricordi 2
Comunità di Artò e Centonara - Madonna del Sasso VB
Vecchie immagini di come eravamo....
Momenti di vita vissuta, il piacere di stare insieme di condividere quei piccoli attimi di festa.
La vita dedicata al lavoro e alla famiglia, lo stare insieme nelle feste l'accontentarsi di poco e il condividere quel poco con gli altri... valori che oggi si stanno perdendo forse... guardiamo sempre al passato, ci può insegnare molto dipende solo da noi.....
Fasulin
Il cantautore della madonna del sasso
Oropa, il Santuario (Biella, Piemonte)
E' il piu' importante e maestoso Santuario mariano delle Alpi. Frutto dei disegni dei piu' grandi architetti sabaudi, le sue origini risalgono al IV secolo. Cuore spirituale del Santuario e' la chiesa che custodisce la statua della Madonna Nera. Nella Basilica Superiore si puo' altresi' ammirare una rara collezione di presepi provenienti da tutto il mondo
Di nuovo nevica
San giovanni a piro
Neve su Busto Arsizio
Tanta neve nell'inverno 2009
Villadossola
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Peregrinatio Madonna di Viggiano a Tito PZ 2019
L'accoglienza della città di Tito alla Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano, Regina del popolo Lucano.
6 Ottobre 2019
Ricostruzione scenografica del Traforo del Sempione
Il mio nuovo sito:
Scenografia del CIVICO MUSEO SEMPIONIANO Traforo del Sempione, nuovo museo sull'opera Italo/Svizzera (Inaugurato sabato 13 dicembre 2008), Domodossola, agosto 2008
CIVICO MUSEO SEMPIONIANO Domodossola via Canuto 12 presso ex asilo.
Orario di apertura: Venerdì & Sabato = 09,00 / 12,00 - 14,30 / 17,00 Martedì & Mercoledì su prenotazione (Tel. 3385029591) email: cultura@comune.domodossola.vb.it
CIVIC MUSEUM SEMPIONE Domodossola via Canuto 12.
Opening Hours: Friday & Saturday = 09.00 / 12.00am - 2.30 / 5.00pm Tuesday & Wednesday by appointment (Tel +393385029591) email: cultura@comune.domodossola.vb.it
The Simplon Tunnel, scenic reconstruction, the new museum of the
Italy / Switzerland construction (still under construction), Domodossola via Canuto 12, September 2008
Misure: lunghezza 6,70 m. X larghezza 3,10 m. X altezza 3,20 m.