Abbazia di San Claudio al Chienti
Abbazia di San Claudio al Chienti Chiesa a due piani caratterizzata da due torri cilindriche
Pieve di san Claudio al Chienti (Marche) (manortiz)
Corridonia, Abbey of San Claudio in the Chienti Valley with Sistine Chapel Choir (manortiz)
Built in the VI-VII centuries on the ruins of a roman villa it was re-constructed to its present form in the XI century.and in the XI-XII century
Aquisgrana in Val di Chienti - S. Claudio al Chienti - Promo Video
Dagli studi del prof. Giovanni Carnevale, professore salesiano di storia dell'arte, oggi in pensione, emerge un dato sorprendente: Aquisgrana, l'antica sede imperiale fondata da Carlomagno sul finire dell'VIII secolo, non va collocata nel nord della Germania, cioè ad Aachen, come si è sempre ritenuto, ma in Italia e precisamente in territorio Piceno, nella Val di Chienti, in provincia di Macerata.
La chiesa di S. Claudio al Chienti è stata, secondo tali studi, l'antica cappella palatina voluta da Carlo Magno. A seguito della Translatio Imperii attuata dall'imperatore Federico I il Barbarossa nella seconda metà del secolo XII, Aquisgrana dalla Val di Chienti venne trasferita ad Aachen.
Info:
SANTA MARIA A PIE' DI CHIENTI (MONTECOSARO, MACERATA, ITALY)
BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA (MONTECOSARO SCALO).
Montecosaro, comune di 6826 abitanti, provincia di Macerata, costa adriatica, Marche, Italia. La basilica della Santissima Annunziata di Montecosaro è una chiesa parrocchiale romanica della frazione di Montecosaro Scalo. Nei documenti antichi è indicata quasi sempre come S.Maria al Chienti, mentre nel basso medioevo è anche detta S.Maria a Piè di Chienti per via del fiume Chienti che scorre nei pressi. La chiesa venne costruita nella sua attuale configurazione nel 1125 come attestano due epigrafi al suo interno, ma la documentazione della nota abbazia di Farfa, da cui dipendevano i frati che l'hanno fondata, menziona questa chiesa già dall'anno 936. Faceva parte di un complesso monastico sorto su una costruzione già esistente come testimoniano due corpi a pianta quadrata che si trovano a nord ed a sud del grande edificio attuale. I monaci benedettini di Farfa, qui giunti per bonificare la pianura acquitrinosa, successivamente la potenziarono con una recinzione muraria di protezione per i periodici allagamenti e le scorrerie saracene che venivano dal fiume. Al suo interno nel tempo trovarono riparo anche piccole abitazioni e botteghe. In questo modo il complesso divenne centro di commerci e sede della rinomata fiera del 25 marzo. L'edificio ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti di cui il più radicale e significativo è quello del XII secolo. Altri importanti lavori sono stati eseguiti successivivamente e particolarmente agli inizi del Quattrocento, quando è stato dipinto il ciclo di affreschi con episodi dell'infanzia di Gesù: su tutti domina la figura imponente e ieratica del Cristo Pantocratore inserito in una mandorla. Galleria fotografica con immagini scattate sabato 12 aprile 2014, in un'atmosfera dove ad ogni angolo sembravano comparire i personaggi de Il nome della rosa di Umberto Eco...
Corridonia (MC) Abbazia di San Claudio
Visita con Spiegazione dentro la Abbadia di Fiastra - Macerata
Visita in data Maggio 2017
Basilica di s. Maria a Piè di Chienti (Marche) Concerto di Natale 2013 (manortiz)
Concerto di Natale 21 Dicembre 2013
Per Organo, Coro e Orchestra
offerto da
Farmacia Cruciani dott. Pietro
(Montecosaro, Marche)
Basilica di santa Maria a Pié di Chienti
Parrocchia ss. Annunziata
Coro Agape, diretto dal M° Lorenzo Perugini
Orchestra dell'Accademia Adriatica
Solisti:
Annarosa Agostini, soprano
Dante Milozzi e Francesca Gabrielli, flauti
Marcello Defant Antonio Lubiani, Simonetta Balzon, Anna Antonelli violini
Stefano Corradetti, viola
Galileo Di Lillo, violoncello
Giacomo Grandozzi, contrabbasso
Federico Perugini, tromba
Alessandro Buffone, organo - presenta Danizza Marziali
Abbazia Santa Maria di Piè di Chienti o dell'Annunziata
Montecosaro mc è uno dei monumenti più interessanti della regione; venne eretta in forme romaniche nel sec. IX, più tardi rimaneggiata, e ha un ben conservato e suggestivo interno a due piani sovrapposti. Nella zona esisteva anticamente un monastero dipendente dall'Abbazia di Farfa. Qui, verso la fine del sec. IX, veniva eretta l'attuale chiesa che un'altra fonte fa risalire al secolo precedente allorché Carlo Magno, battuti i Saraceni nelle vicinanze, l'avrebbe fatta innalzare a ricordo della vittoria. La tradizione vuole che nel convento riparasse, nel 964, Guido, quando apprese la resa del padre Berengario in armi contro Ottone I. Sembra vi sostasse anche l'antipapa Callisto e che con un peso al collo venisse gettato da Ottone in un pozzo da cui sarebbe uscito miracolosamente. La chiesa, restò in possesso dell'Abbazia di Farfa sino al 1477 e quindi concessa all’Ospedale di S. Maria della Pietà di Camerino. I moderni accurati restauri l'hanno riportata all'antico splendore.La chiesa ha una disadorna facciata tripartita, del sec. XVII-XVIII. I fianchi, corsi da semplici lesene, sono adorni, nell'alzata centrale, di una fascia di archetti. Da osservare la *parte posteriore, con la grande abside movimentata da absidiole disposte a raggiera secondo uno schema nordico e sormontato dalla piccola abside della chiesa superiore, tutta decorata da lesene e archetti.Il caratteristico *interno basilicale a tre navate, è a due piani; in quello inferiore, la navata mediana, fiancheggiata dalle arcate delle navatelle che si ripetono al piano superiore, si apre nella parte anteriore fino al tetto a capriate e si prolunga in un basso presbiterio a 4 navate con abside semicircolare delimitata da pilastri, attorno al quale gira il deambulatorio. Al piano superiore, comprendente il presbiterio e gli ambulacri riservati ai monaci, si saliva originariamente solo per una strettissima scaletta (tuttora conservata). La navata centrale ha le pareti aperte in alto da finestre e animate da un partito decorativo di pilastri e archetti e termina in un'alta abside semicircolare. Nella parete destra sono stati riportati alla luce affreschi el Maestro di Offida (seconda metà sec. XIV). Altri affreschi della stessa mano sono nell'abside; in basso, da destra: Presentazione al Tempio, Adorazione dei Magi, Natività; nel catino, Cristo in mandorla tra S. Giovanni Battista e la Madonna della Misericordia. Alla parete sinistra un notevole *Crocifisso ligneo del sec. XV.
8-20 esclusi orari delle funzioni religiose
Ingresso gratuito
Itinerari delle Pievi Abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria
Itinerari delle Pievi Abbazie e Monasteri tra Marche ed Umbria, video by Achille Corrieri
Diritti assolti
TREIA (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Treia, comune di 9740 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. L'antica Treia sorgeva nella zona del santuario del S.Crocifisso, dove in un campo è ancora possibile riconoscere la forma di un anfiteatro e trovare frammenti di epoca romana, oltre a quelli inseriti nei muri del convento. Fondata o dai Piceni in epoca preromana, o dai Sabini intorno al IV secolo a.C., prese nome dalla dea Trea-Jana, divinità di origine greco-sicula che qui era venerata. Prima colonia romana, poi municipio (109 a.C.) raggiunse una buona estensione urbana e notevole importanza militare. Treia fu distrutta una prima volta dai Visigoti nel V secolo e poi tra il IX e X secolo dai Saraceni, per cui gli abitanti la ricostruirono su tre piccoli colli vicini che permettevano una più facile difesa dandole anche il nuovo nome di Montecchio (Monticulum, o Monteclum: piccolo monte). Nel 1790 Pio VI con la bolla Emixum animi nostri stadium del 2 luglio la eresse al rango di città con l'antico nome di Treia. Gli fu dedicato nel 1795 il monumento nella piazza di fronte al palazzo comunale e dominante l'antica arena del gioco del pallone con il bracciale, oggi adibita a parcheggio. Fece parte del ducato dei Varano di Camerino, fu sotto il dominio di Francesco Sforza e passò poi allo Stato della Chiesa, riuscendo comunque intorno all'XI-XII secolo a darsi un proprio ordinamento comunale (nel 1157 si fa menzione dei due consoli) e ad avere una precisa fisionomia, tanto che fu costruito un imponente sistema difensivo comprendente i tre castelli dell'Onglavina, dell'Elce e del Cassero, la poderosa cerchia muraria e le diverse porte d'accesso. Nell'ambito dei contrasti tra papato e impero la città fu cinta d'assedio nel 1239 dall'esercito di re Enzo, figlio naturale di Federico II, e nel 1263 da quello di Corrado di Antiochia, nipote di Federico II, sempre senza successo. Gli assediati riuscirono invece a far prigioniero lo stesso Corrado (si narra fingendo di arrendersi e calando la saracinesca della porta appena entrato Corrado con tutto lo stato maggiore), che però tornò in libertà dopo due mesi di prigionia nel castello del Cassero, forse per il tradimento del podestà Baglioni lasciatosi corrompere dal nemico. Treia fece parte dello Stato Pontificio fino al 1860, quando, dopo la battaglia di Castelfidardo fu annessa al Regno d'Italia. Galleria di immagini con fotografie scattate venerdì 11 aprile 2014.
Abbazia di Santa Maria a Piè di Chienti
Abbazia di Santa Maria a Piè di Chienti
15 Febbraio 2012 - San Claudio De la Colombiere -
Un Santo al Giorno
15 Febbraio 2012
San Claudio De la Colombiere
Corridonia (MC) Chiesa dei Santi Pietro Paolo e Donato (02).v.258
Distesa Solenne per la Solennità dell'Ascensione.
4 campane a slancio.
I°RE3
II°FA3
III°LA3
IV°RE4
Ecco il plenum che mancava di questa bella Chiesa di Corridonia,comune della prov di Macerata(che non l'ho detto nel video 251) ha dato i natali a Filippo Corridonie da cui ha preso il nome.
Il video è stato ripreso in una giornata plumbea e nuvolosa,il pomeriggio ha sempre piovuto,ma per fortuna mia verso sera ha smesso di piovere.
Ma lo avrei fatto anche sotto l'acqua!Ne valeva la pena!
Ma soprattutto il video oltre le campane è stato realizzato grazie alla disponibilità del parroco e la gentilezza del sacrestano Guido che mi ha fatto fare anche delle riprese interne della chiesa e cosa più importante mi ha inserito la distesa solenne per la messa delle ore 19.
Il video inizia con la targa turistica della Chiesa e la ripresa della facciata e del campanile.
Quindi la bella ripresa all'interno della chiesa,la navata centrale e l'enorme finta cupola,la statua di S.Pio da Pietrelcina e merita di essere visitata,la cappella della Madonna di Lourdes nella sua grotta dell'Apparizione.
E di nuovo fuori ad attendere la distesa che inizialmente parte a tre campane(il sacrestano si era dimenticato di inserire la distesa solenne)a 1;40 stacca la distesa festiva e...a 2:05 inserisce la distesa solenne con il campanone che vi avevo detto non ricordavo la nota,la nota è un RE3!!!Bellissima!!!
Anche la distesa solenne è impostata a 1;30 in automatico e al termine da 4:30 fino aal fine il campanone suona a finire accompagnato da qualche rintocco della III°e della II°per poi rimanere da solo fino alla fine sempre più dolce come piace da queste parti.
Spero che ora chi vuole sempre i plenum sia finalmente contento!
Santa Maria a Pie' di Chienti - Montecosaro Scalo (MC)
La chiesa presenta elementi e caratteri architettonici talmente singolari tanto da poter essere collocata tra i monumenti religiosi più interessanti d'Italia.
Analogie con la chiesa in esame sono infatti limitate a pochi casi isolati riconoscibili nel Duomo di Aversa, nel duomo di Acerenza, nell'incompiuto ampliamento della SS.Trinità a Venosa e nel S.Antimo presso Castelnuovo dell'Abate a Siena.
La Chiesa di S.Maria a Pie' di Chienti, detta anche SS. Annunziata, sorge sulla sponda sinistra del Chienti, a pochi chilometri dalla foce del fiume.
Le più antiche notizie non controverse su di essa e sull'annesso monastero sono di origine farfense e risalgono all'anno 936.
L'organismo presenta un impianto originale nel quadro dell'edilizia religiosa marchigiana. E' comunque abbastanza evidente che la chiesa ripeta forme comuni all'architettura cluniacense e perciò la costruzione potrebbe essere considerata un esempio di architettura lombarda su schema borgognone.
Per maggiori informazioni:
Un video realizzato da Lorenzo Cicconi Massi nell’ambito del Progetto Europeo IPA Adriatic “Adriatic Route”:
“This publication has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this publication are the sole responsibility of Regione Marche and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities”.
Mondolfo, Abbazia s.Gervasio di Bulgaria The Abbey of St. Gervasio (manortiz)
L'Abbazia di San Gervasio (V-VI sec.) sorge al centro di un'area archeologica. Il suo titolo ha un chiaro riferimento alla Bulgaria, denominazione risalente all’alto medioevo e all’insediamento di popolazioni barbariche in questo tratto del basso Cesano.
La chiesa, con tutta probabilità sorse laddove si trovava la stazione di posta di epoca romana di Ad Pirum Filumeni. Nella cripta si trova il sarcofago in marmo risalente al VI sec., che presubilmente contiene il corpo di San Gervasio, antico patrono della comunità mondolfese e il cui culto era stato diffuso da S. Ambrogio a partire dal 386. Il sarcofago in stile ravennate è il più grande delle Marche e da questa chiesa prese inizio l'evangelizzazione della Valle del Cesano.
Il Monastero presenta impianto basilicale con interno settecentesco, le origini, però, risalgono al periodo paleocristiano nel quale la storia, attraverso i secoli, si è sedimentata nella chiesa romanica a tre navate e nei suoi successivi adattamenti settecenteschi.
Mondolfo- Abbey of S. Gervasio di Bulgaria
Mondolfo is on a pleasant hill and overlooks the Adriatic Sea. It's in the southern part of the province of Pesaro and Urbino, near the Cesano estuary. In an area already inhabited since the Eneolithic age, a Byzantine castle in the VI century was built at the top of the hill and around the XI century took place the encastellation of the small town. In order to escape the dangers of the valley, because of the arrival of Barbarians, the population, in particular from the resort of St. Gervasio, found shelter on the hills of Mondolfo (the resort of St. Gervasio is situated in the southern area of Mondolfo) where there was an important monastery, of which only the superb church is left.
The abbey of St. Gervasio (5th- 6th century) is right at the centre of an archeological area. Most probably it was built on a site already known by the Romans. In the crypt there’s biggest sarcophagus of the Marche and it dates back to the 6th century b. C. It preserves corpse of St Gervasio, the ancient patron saint of Mondolfo whose cult was started in 386 by St. Ambrose. Starting from this abbey the Cesano valley was converted to Christianity.
The monastery is of basilical shape. Its origins go back to the pre- Christian age. Then it turned into a Romanesque church with a nave and two aisles and finally in 18th century style.
per approfondire
vedi anche
Macerata, le nevicate dal 1973 al 2013 (Alfredo Tabocchini)
Macerata sotto la neve sembra bella...
I pilastri della Terra IT05 - Chiesetta di Santa Maria di Portonovo 2012
Montefano comics and games 2014
Montefano, 7 Settembre 2014
Abbazia di Rambona
Abbazia di Rambona la cripta è un gioiello che merita una visita turistica