GIRO D'ITALIA
GIRO D'ITALIA 2009 FAICCHIO, BENEVENTO, CAMPANIA SAN SALVATORE TELESINO, TELESE TERME, TOUR OF ITALY
Passeggiatina verso Faicchio (BN) ... :)
È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta. (Ernest Hemingway)
[ FAICCHIO ] ●■● BY Mark Lo Stallone
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Il territorio comunale di Faicchio è stato abitato sin dalla preistoria come testimoniano alcuni reperti rinvenuti in zona e che sono attualmente conservati nel museo del Sannioa Benevento.
Al VI secolo a.C. risalgono le mura megalitiche osco-sannite che cingono ancora oggi la vetta di monte Acero. Queste mura proteggevano la cosiddetta Arce di monte Acero, una fortezza usata dai sanniti per avvistare i nemici.
Molto probabilmente il monte Acero era l'ultimo avamposto a sud dei Pentri e a questi serviva per difendersi da eventuali attacchi da parte di popoli più a sud.
Probabilmente fu sede di un insediamento romano come testimoniano i resti di un acquedotto, di un criptoportico e di un ponte di tale epoca.
I longobardi vi fondarono una chiesa dedicata a San Michele in una grotta sul monte Monaco di Gioia.
La prima notizia scritta risale al 1151 quando Faicchio era annoverato fra i possedimenti della famiglia Sanframondo, importante famiglia di origine normanna che aveva in feudo tutti i comuni della valle Titernina.
Faicchio fu dei Sanframondo fino a tutto il tempo degli angioini.
Nel 1467, a seguito delle ribellioni contro Ferdinando I, il titolo feudale e i beni rientrarono in potere regio e la Terra di Faicchio venne alienata a Pietro Cola De Alessandro, presidente della Real Camera di S. Chiara, per la somma di 500 ducati, con patto de retrovendita in favore di Giovanni de Monsorio, milite, consigliere e maggiordomo del Re.
Così, nel 1479 il feudo passò al Maggiordomo del Re Ferrante, Giovanni de Monsorio.
Da Giovanni de Monsorio passò al figlio primogenito Annibale Monsorio barone di Faicchio che, sposandosi a tarda età ebbe un'unica figlia, Adriana, a cui passò tutti i suo beni.
Nel 1583 Faicchio fu venduta a un certo Gunello Origlia (su alcuni libri si parla di scambio con Cusano) ma con per intervento Reale la vendita fu annullata. Gunello Origlia era discendente di un altro Gunello Origlia che ai tempi di Re Carlo III Angiò-Durazzo era già proprietario di alcune frazioni di Faicchio che poi negli anni passarono ai Gaetani.
Nel 1612 a Gabriele De Martino comprò per 20100 ducati tutto il territorio di Faicchio(tranne alcune terre) dal Regio Fisco creditore di Ferrante Monsorio per i numerosi debiti contratti.
Il De Martino ebbe il titolo di Barone Duca di Faicchio e restaurò il castello trasformandolo in una comoda dimora, pur conservando alcune funzioni difensive. Da allora il castello venne chiamato ducale in onore del duca De Martino.
Il terremoto del 5 giugno 1688 rase al suolo molte abitazioni anche se il castello non dovette subire molti danni dato che per un certo periodo ospitò il vescovo di Cerreto Sannita mons. Giovanni Battista de Bellis.
Il comune nel XVIII secolo fu al centro di una furiosa lite fra i feudatari e gli eletti dell'Universitas (l'amministrazione comunale dell'epoca). Il 18 gennaio 1729 infatti, in pubblico parlamento, i cittadini decisero di presentare ai tribunali superiori di Napolidodici richieste affinché fosse proibito al duca di interferire nella giurisdizione locale, di arrestare arbitrariamente i cittadini, di portarli nel carcere del castello senza apposita autorizzazione dell'autorità giudiziaria e di requisire con la forza cibo e materiali vari.
Nel 1816 entrò a far parte del distretto di Piedimonte Matese.
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Il nome Faicchio deriverebbe dalle fave, coltivazione molto presente nella zona. Infatti nel Catalogus baronum il comune era citato nei feudi dei Sanframondo con il nome di Favicella.