Abbazia di S.Maria Staffarda
L’Abbazia di S.Maria Staffarda, in provincia di Cuneo, vista con l’innovativa tecnica dei droni.
Dall'alto, il complesso abbaziale con il chiostro e il concentrico, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.
Video di Gianpiero Gagliasso
Realizzazione fotovideodrone.eu
Durata 3’10”
The way we were musica di M.Hamlisch
Gianfranco Cerreto, tenore e Ivana Zincone, pianoforte
Manta, Santa Maria del Monastero, domenica 11 marzo 2012
Castello della MANTA (Cuneo) VITA DI GESÙ CRISTO affreschi della CHIESA DI S. MARIA AL CASTELLO
Annessa al castello è visitabile la chiesa castellana, nel cui interno sono custoditi due locali di particolare pregio, anch'essi riconducibili ai due momenti più significativi della decorazione pittorica che caratterizza l'intero maniero.
Interessanti affreschi sulla vita di Gesù Cristo - risalenti allo stesso periodo della realizzazione della sala baronale del castello - corredano l'abside della chiesa, mentre la cappella funeraria di Michelantonio mostra una ricca decorazione a stucco e pitture anch'esse di gusto manieristico
Gli Affreschi del Sacro Speco di San Benedetto (1)
Nell'alta valle dell'Aniene, alla destra del fiume, all'altezza di 408 m si giunge a Subiaco, culla del MONACHESIMO occidentale. Qui infatti si ritirò in preghiera
BENEDETTO da Norcia alla fine del V secolo in una grotta del monte Taleo. La Sua presenza all'inizio fu nota solamente ad alcuni poi la fama della Sua Santità
si diffuse e molti per seguirlo lo raggiunsero. Lo seguì anche la sorella SCOLASTICA. Benedetto, nato a Norcia intorno al 480, fondò così il primo di dodici monasteri, tutti situati nell'alta valle dell'Aniene dei quali oggi ne rimangono solamente due: il Sacro Speco eretto sulla grotta del Taleo ed il Monastero di SANTA SCOLASTICA dedicato alla sorella che però non vi mise mai piede.
Il Sacro Speco che ripercorreremo in questo video, segue l'andamento della roccia sul fianco del monte Taleo ed è costituito da due Chiese e un Convento. La grotta di San Benedetto è ornata solo dalla statua marmorea del Santo, eseguita nel seicento da Antonio Raggi e costituisce il cuore del monastero. La Chiesa gotica superiore, a navata unica, è ricoperta di affreschi di scuola senese del 1300. Tutti gli ambienti del Sacro Speco sono affrescati con moltissime figure di
Santi e storie della loro via dipinti tra il 1200 ed il 1400, tra i quali Santa Scolastica, San Germano, San Gregorio Magno, San Placido, Santa Flavia, Santa Agnese, San Mauro, Santa Caterina, costituendo ricchissimi racconti agiografici. Di particolare interesse è il ritratto di San Francesco, raffigurato senza aureola e senza stimmate,
probabilmente dipinto quando San Francesco si recò in visita al Sacro Speco intorno al 12010. La scala Santa, con affreschi del XV secolo, è molto suggestiva in quanto ripercorre il tracciato che San Benedetto faceva per raggiungere la grotta.
Cetta Berardo L'italiano è meraviglioso Claudio Marazzini
Fonte:
Cetta Berardo
presenta
Claudio Marazzini, Presidente Accademia dellla Crusca
L'italiano è meraviglioso Mondadori Editore
Venerdì 15 febbraio 2019, ore 18.00
Manta, Chiesa Santa Maria del Monastero
Musiche a cura di Celeste Veglia e Alberto Lauro.
Segue aperitivo letterario preparato dai ragazzi del Centro Federica Pelissero.
Posti limitati, richiesta la prenotazione telefonando al 339.7847451 o 324.9950464
Perché oggi è molto più facile sentirsi offrire dello street food anziché del “cibo di strada”?Come mai i politici dichiarano di voler refreshare il Paese se intendono semplicemente “rivoltarlo come un calzino”?Chi teme un competitor e cerca un endorsement non potrebbe aver paura di un “concorrente” o di un “avversario” e aspirare a un “sostegno” o a un “appoggio”?Questi esempi ci segnalano un’evoluzione preoccupante dell’italiano che negli ultimi anni si sta logorando non solo per il proliferare degli anglismi ma anche per un grave peggioramento delle nostre cognizioni linguistiche. Siamo ormai un Paese dove i fiumi non straripano (una parola perduta!) più, semmai esondano, e i tribunali emettono “ordinazioni” (sacerdotali?) invece che “ordinanze”.Come presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini combatte ogni giorno per difendere la nostra meravigliosa lingua e attrezzarla per le sfide del futuro. L’italiano, ci ricorda Marazzini, ha una storia diversa da quella dell’inglese o del francese – nati con gli Stati nazionali – perché è fiorito ben prima che ci fosse l’Italia: dopo essersi sviluppato nel Medioevo come idioma popolare figlio del latino, si è arricchito splendidamente con la nostra grande letteratura diventando così, fra tutte le lingue, la più colta, raffinata e amata all’estero. Vogliamo dunque ora perdere questo nostro immenso patrimonio di sensibilità e di cultura? In questo libro Marazzini, compiendo un’analisi rigorosa e approfondita, presenta una lucida diagnosi dello stato di salute della nostra lingua e pone le basi per invertire la rotta, appellandosi anche ai politici e alle università, spesso responsabili della dispersione di parole e significati. Allo stesso tempo, passando in rassegna gli errori di ogni genere che si stanno insinuando, ci offre l’opportunità di correggerci e di recuperare le mille e mille sfumature della nostra meravigliosa lingua che forse ci stanno sfuggendo.
Claudio Marazzini (Torino, 1949), linguista, dal maggio 2014 è presidente dell’Accademia della Crusca. Professore ordinario di Storia della lingua italiana al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro (Vercelli), ha insegnato nelle Università di Macerata e Udine e ha tenuto corsi all’Università di Losanna. Autore di molti saggi, libri e articoli su riviste specializzate, svolge anche attività giornalistica: dal 1990 firma la rubrica di lingua Parlare e scrivere del settimanale “Famiglia Cristiana”.
Ascolta la conversazione con Claudio Marazzini:
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
ilpostodelleparole.it
Inaugurazione del primo lotto di restauri dell' Abbazia Santa Maria di Cerrate, Lecce
Inaugurati il 3 dicembre 2015 il primo lotto di restauri dell'Abbazia di Santa Maria di Cerrate. Interventi di:
- Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del FAI
- Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce
- Loredana Capone, assessore all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia
- Daniela Bruno, responsabile Valorizzazione FAI
- Roberto Segattini, responsabile Ufficio Tecnico del FAI
Le campane di Messina - Santuario di S.Maria di Montalto
Messina - Colle della Caperrina - Parrocchia Santuario della B.V. delle Vittorie di Montalto
25 campane fisse con ceppi in legno in scala cromatica di Do3 posta su 2 ottave (dal Do3 al Do5), elettrificate con i martelli per l'esecuzione di melodie e carillon:
Do3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Do#3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Re3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Re#3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Mi3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Fa3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Fa#3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Sol3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Sol#3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
La3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
La#3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Si3 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Do4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Do#4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Re4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Re#4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Mi4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Fa4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Fa#4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Sol4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Sol#4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
La4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
La#4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Si4 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Do5 = Daciano Colbachini e Figli di Padova, 1925
Dedicato alla Madonna delle Vittorie, il Santuario di Montalto sorge sul Colle della Caperrina, definito il “Campidoglio di Messina” in ricordo del movimento rivoluzionario del 1282 in cui il popolo messinese si ribellò all’assedio degli angioini durante i Vespri Siciliani. Si narra che durante queste battaglie la Madonna, sotto le vesti di una Dama Bianca, deviasse con le mani le frecce dei nemici e che, con le sue vesti bianche, coprì le mura della città, rendendole invisibili. Secondo la tradizione, nel 1294 la Madonna apparve in sogno ad un frate e chiese di edificare una chiesa a Lei dedicata proprio nel luogo che fu teatro della sua prodigiosa protezione del popolo messinese. Disse anche che l’indomani una colomba bianca sarebbe volata sul terreno della battaglia e, con il suo volo, avrebbe segnato il perimetro della chiesa. Il giorno stabilito, a mezzogiorno, i Senatori e l’Arcivescovo videro manifestarsi quanto preannunciato dalla Vergine: una colomba bianca volò sopra il terreno indicato e segnò nel cielo per tre volte il perimetro della chiesa con il suo volo. A seguito di questo evento, il Senato messinese acquistò il terreno per erigere il santuario il quale, appena terminata la costruzione, fu intitolato alla Beata Vergine di Montalto. Il santuario venne affidato alle suore che, dopo il 1389, edificarono accanto ad esso, un monastero ed introdussero il culto della Madonna di Montalto. L’intero complesso venne distrutto dal terremoto del 1908 per essere poi ricostruito nel 1911 rispettando la struttura originaria. Nel 1928, secondo progettazione dell’architetto Francesco Valenti, fu eseguita un’opera di ampliamento che comportò la demolizione dell’abside e della facciata lasciando di fatto solo la navata. Le due parti praticamente furono invertite di posizione ed oggi la chiesa, con il suo portone d’ingresso e le due torri campanarie a cuspide, è rivolta verso la città. L’architettura è un misto di romanico e gotico. All’interno del santuario sono custodite opere degne di nota, tra queste: una tavola lignea del 1300 , cinque tavole di autori messinesi che raccontano la storia del Santuario del XVI sec, l’originale altare maggiore in marmo della Madonna scolpito nel 1915, la Manta d’argento che ricopre l’immagine della Madonna, cesellata da Juvara ,il crocifisso ligneo del XV sec, due acquasantiere in marmo della fine del ‘700. Il meraviglioso panorama sulla città visibile dalla piazzetta antistante il santuario.
Suonate:
-Scampanio sul Mi3 e sul Si3 per l'Angelus festivo delle Ore 12:00 (le campane sono state suonate 5 minuti più tardi in manuale dal sagrestano poiché la parte automatica del computer non funziona più)
Si ringrazia il sagrestano per aver suonato le campane!
26 Agosto 2018
Buona visione :-)
Giacomo (Bolocampanaro02):
Andrea Tescari:
Nicolò (CampanaroBolognese 2002):
Italia da amare: San Fruttuoso, una leggenda che viene da lontano...
la favola di una minuscola baia, tra lo smeraldo del mare, un'abbazia dell'anno mille, e il senso della felicità ....
Fabriano - Chiesa e monastero di S.Benedetto
Fondata nel 1244 per volontà di S. Silvestro (Guzzolini) fu ampliata nel 1290 e ricostruita nel 1590. Dopo il terremoto del 1741 la chiesa fu ricostruita nuovamente solo dopo alcuni anni. Dell'antica struttura restano i resti del portale gotico visibili lungo via Mamiani. Gli stalli lignei del Coro, che vide l'eccidio dei Chiavelli, sono una preziosa testimonianza d'intaglio fiorentino di epoca tardo gotica. Preziosa la scultura in pietra di Martino da Cingoli (fine sec. XIII) raffigurante il Beato Giovanni dal Bastone e le testimonianze figurative con opere di Simone de Magistris, Orazio Gentileschi, Pasqualino Rossi, Giacinto Brandi ed altri pittori del '500 e del '700.
Esplorazione del pozzo di Salita al Castello, Saluzzo (CN). Ricerca del passaggio segreto.
Esplorazione del pozzo ubicato in Salita al Castello, davanti alla Castiglia dei Marchesi di Saluzzo. La tradizione parla di un passaggio laterale che avrebbe consentito la fuga.
Esplorazione condotta da Luigi Bavagnoli e Gherardo Biolla, istruttore Full Cave della FSAS;
Sicurezza gestita dai tecnici SASP (Luigi Richard, Alberto Fantone, Giorgio Ficetto e da Daniele Finguello);
Presidio medico dott. Gianluca Tesio;
Rov Subacqueo fornito e pilotato da SORS (Squadra Operativa Ricerche Speciali);
Riprese aeree Aergeo, Davide Giordano;
Riprese video e documentazione fotografica Elisa Branca, Paola Malta, Luigi Bavagnoli;
Organizzazione e aspetti logistici Paola Malta, Roberto Reho, Manuela Gens e Maurilio Chiri;
Si ringraziano l’Amministrazione Comunale di Saluzzo, la Croce Rossa Italiana, delegazione di Paesana, Balfor costruzioni meccaniche (Manta), Ironcut (lavorazione lamiere), Armeria Dama Casale Monferrato (AL), Alda Uberti, appassionata di storia locale.
Music:
fai cerrate
Giornata di primavera del FAi con ciceroni di eccezione gli studenti del De Giorgi di Lecce
Monastero di Torba - Prima e dopo i restauri
Le mille anime di un monastero: scopri di più!
Aggiungi un posto a Tavola, Ischitella part15.mp4
Museo di Arti e Mestieri di un tempo Cisterna d’Asti - trailer
Museo di Arti e Mestieri di un tempo Cisterna D’Asti
2018 - trailer
Il video è una “visita virtuale” del Museo ospitato all’interno del castello di Cisterna d’Asti, effettuata con una guida d’eccezione: Bartolomeo (Lino) Vaudano, che ne è stato ideatore e promotore insieme ad un gruppo di volontari desiderosi, come lui, di salvaguardare il patrimonio materiale ed immateriale del territorio. Fondato nel 1980, è attualmente il museo etnografico più importante del Piemonte. La preziosa collezione di oggetti domestici, attrezzi, arredi della civiltà contadina ha trovato collocazione all’interno di ben 23 sale distribuite sui tre piani del bel castello medievale, completamente restaurato e ristrutturato dallo stesso gruppo della Pro Loco, poi costituitosi come “Associazione Museo”, in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Il Museo è oggi organizzato in 25 “botteghe” che raccolgono gli strumenti di lavoro di un tempo: dal ciabattino all’orologiaio, dal lattoniere all’ostetrica al bottaio, gli oggetti si fanno testimonianza di storie e persone. Più di 7000 sono attualmente gli oggetti che compongono la collezione, che è in costante ampliamento grazie a donazioni, ritrovamenti, lasciti.
Lino Vaudano ci illustra, con il suo stile coinvolgente da abile narratore, le vicende che hanno fatto crescere il progetto in oltre 35 anni di storia, le sue ricerche personali di pezzi attraverso i paesi, i solai, le cantine del territorio astigiano, alessandrino, cuneese, gli incontri con i sostenitori del progetto, ma non solo: dietro ad ogni bottega, ogni oggetto, si dipana una storia di vita vissuta, la sapienza antica di una popolazione, gli insegnamenti che devono essere salvati per il mondo contemporaneo, lo stile di vita sobrio e risparmiatore delle generazioni che ci hanno preceduto, e a cui dovremmo guardare per comprendere cosa sia un modello di “sviluppo sostenibile”.
Il Museo è attualmente un luogo di cultura molto vivace e attivo: oltre alle migliaia di visitatori italiani e stranieri che ogni anno lo raggiungono, il luogo è animato dalla costante presenza di Scuole di ogni ordine e grado, che usufruiscono di laboratori e attività didattiche inerenti gli antichi mestieri, riscoperti attraverso il gioco, la danza, il teatro, la produzione di cibo e manufatti; il castello è poi sede di convegni, mostre temporanee, eventi culturali e benefici. Il Museo si è inoltre dotato di una piattaforma multimediale che consente l’accesso alle risorse anche a chi non si può recare in loco. Notevole è il progetto delle “Narrazioni Museali Digitali” realizzate con la collaborazione della comunità di Cisterna e del gruppo ANFFAS Asti “Casa Patty”.
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video realizzato nell'ambito del progetto Il Banco delle Memorie
ideato e diretto da Luciano Nattino
promosso dall'Unione Colli DiVini nel Cuore del Monferrato
sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
realizzato da casa degli alfieri - Archivio della Teatralità Popolare
in collaborazione con la rivista Astigiani
e con il progetto Granai della Memoria - Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
intervista realizzata da Patrizia Camatel
editing e regia video: Diego Diaz
organizzazione e coordinamento Massimo Barbero
bancodellememorie.it
IL SANTUARIO DI VICOFORTE
Feisoglio, Duo Baudino-Nasi, Set Saut, Festa San Lorenzo
Musica Occitana a Feisoglio(CN), Alta Langa, con il Duo Simonetta Baudino, Gianluca Nasi, i Danzatori Arc-En-Ciel, brano con un assolo all'armonica a bocca e canto di Giuseppe Quattromini. 9-8-2015
Tesori del Piemonte - visita alla Chiesa Cattedrale di Fossano CN - 08/Ago/2014
.. tra le cattedrali più pittoresche del Basso Piemonte. Cattedrale di Fossano CN. Riprese MoniaDeejay
FILAMENTI METALLICI NEI PANETTONI: RITIRATI DAL COMMERCIO
Occit'amo 2017. Goran Bregovic.
Breve spezzone di ballo e divertimento.
Occit'amo 2017. Goran Bregovic a Saluzzo.
Apertura del concerto. Due ore di grande musica, ballo e divertimento.