Santuario della Beata Vergine Maria Addolorata, Rho 1
visita al Santuario Mariano di Rho durante la settimana a SuperMilano 2013
Gente di Rho (Video Ufficiale)
Video Ufficiale di Gente di Rho per la Campagna Elettorale 2011
Gente di Rho (Video Ufficiale)
Video Ufficiale di Gente di Rho per la Campagna Elettorale 2011
La visita pastorale dell'Arcivescovo a Rho - l'Omelia nel Santuario
Il cardinale Scola ha incontrato presbiteri, diaconi, laici e operatori della IV Zona.
il cardinale Angelo Scola ha compiuto la sua visita nella IV Zona pastorale (Rho). In mattinata ha incontrato presbiteri e diaconi (secolari e religiosi) presso il Collegio dei Padri Oblati, nel pomeriggio gli operatori di alcune realtà pastorali nella Casa Magnaghi e consacrate e consacrati all'Auditorium Maggiolini. Dopo la celebrazione eucaristica nel Santuario della Beata Vergine Addolorata, in serata, presso la Sala convegni del Collegio degli Oblati, ha dialogato con i membri dei Consigli pastorali e affari economici di Comunità pastorali, Unità pastorali e parrocchie.
Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
Il Santuario della Madonna del Rosario e' uno dei maggiori centri di devozione mariana d'Italia.
Brevi cenni storici sul dipinto della Madonna del Rosario
Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per comprare un quadro della Madonna del Rosario. L'idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in Via Toledo Padre Radente (suo confessore) che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a Suor Maria Concetta De Litala un vecchio quadro del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima.
Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il quadro: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l'offerta, ma ritirò comunque il dono per l'insistenza della Suora.
Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l'immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua consunta copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c'erano l'anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmente aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti quando, tolta la coperta, fu mostrato il quadro. Furono tutti d'accordo che il quadro non si potesse esporre, per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale.
Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli Scavi dell'antica Pompei. La vecchia tela, esposta nella parrocchia del SS. Salvatore, nei successivi tre anni, subì ulteriori deterioramenti.
Essa fu così restaurata per la seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di Santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituì la malandata tela, allungandola di un palmo, prima che il Maldarelli facesse il secondo vero restauro.
Il quadro non fu più posto nella parrocchia del SS. Salvatore, ma su di un altare provvisorio, in una cappella (detta poi di Santa Caterina) nel Santuario in costruzione. L'immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedisse il meraviglioso diadema che cinse la fronte della Vergine. E tra i diamanti e gli zaffiri che formavano le aureole sul capo della Madonna e del Bambino si potevano notare quattro rarissimi smeraldi, dono di due ebrei beneficati.
L'ultimo restauro fu effettuato nel 1965, al Pontificio Istituto dei Padri Benedettini Olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). In tale restauro furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell'occasione l'immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella Basilica di San Pietro e, il 23 aprile, il quadro fu incoronato da Papa Paolo VI.
Il ritorno dell'Icona a Pompei avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che si ingigantiva man mano che si attraversavano le città, lungo il tragitto Roma-Pompei. A sera inoltrata, il quadro giunse a Napoli, ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi proseguire con un largo seguito di napoletani fino a Pompei, ove il viaggio si concluse in modo trionfale con una grande manifestazione.
Nel 2000, per il 125° anniversario, il quadro ha sostato per cinque giorni nel Duomo di Napoli, dove è stato venerato da migliaia di fedeli. Il ritorno a Pompei è stato fatto a piedi, seguendo il tracciato del 1875, con diverse soste nelle città della provincia. Per tutto il giorno centinaia di migliaia di persone hanno affollato il percorso di trenta chilometri che separa Pompei dal capoluogo.
Il 16 ottobre 2002, il quadro è tornato a piazza San Pietro, per esplicita richiesta del Papa Giovanni Paolo II che, accanto alla bella immagine venerata a Pompei, ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.
Santuario della Beata Vergine del Rosario, Pompei(Na):Navata Centrale e Altare
Rho - Santuario dell’Addolorata - omelia del card Scola
Rho
Scola: «I Padri Oblati Missionari necessari
al mondo e alla Chiesa di oggi»
Il Cardinale, presso il Santuario dell’Addolorata, ha concluso le celebrazioni per il terzo centenario di fondazione della comunità dei Missionari Oblati. Moltissimi i fedeli che hanno partecipato all’Eucaristia, concelebrata da oltre venti sacerdoti
MADEexpo 2011, Fiera Milano Rho AAA+A
Pellegrinaggio Corbetta-Rho 2010 / 1
18 settembre 2010 - Secondo pellegrinaggio a piedi dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho, in occasione della ricorrenza della festa del Santuario di Rho.
Storia del Santuario di Rho
Storia del Santuario , da piccola cappella a uno dei santuari Mariani piu' belli della Lombardia - affreschi , sculture, marmi dipinti
Pellegrinaggio Corbetta-Rho 2010 / 2b
18 settembre 2010 - Secondo pellegrinaggio a piedi dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho, in occasione della ricorrenza della festa del Santuario di Rho.
Rho via Pomè
Rho via Pomè - created at
Villa Burba, Rho - presentazione
visita a Villa Burba durante la settimana a SuperMilano 2013
Santuario della Cornabusa: il miracolo nella grotta divenuta chiesa
Terzo episodio della rubrica Lombardia Experience
Gita fuori porta al Santuario della Cornabusa situato a Sant'Omobono Terme in provincia di Bergamo, luogo dove una pastorella sordomuta ritrovò una statuetta raffigurante la Madonna e per miracolo recuperò voce e udito.
La chiesa apre ogni anno il Lunedì dell'Angelo (Pasquetta) e rimane aperta fino all'ultima settimana di Ottobre (diciamo finché c'è bel tempo). In questo periodo è visitabile durante tutta la settimana dalle 9.00 alle 18.00, mentre gli orari della Santa Messa sono variabili in base al mese e potete trovarli sul sito ufficiale o sulla pagina Facebook.
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Duomo e Battistero di Novara - Antonelli - riprese aeree drone (© Galliano)
Duomo di Novara o cattedrale di Santa Maria Assunta Duomo e Battistero di Novara riprese aeree drone (© Galliano) cosa vedere novara, monumenti novara, turismo novara, promozione turistica novara , chiese di novara , musei novara, cattedrale novara
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Ave Maris Stella: Santuario del Frassino
Esecuzione del pezzo: Ave Maris Stella.
Non sò se la melodia sia corretta, se sia stata adattata, è una melodia in minore. Termina appunto diversamente dalle classiche suonate a sistema veronese, finendo il Brano con l'accordo tra seconda campana maggiore, quarta campana e campana minore.
Il concerto è a nove campane fuse dalla fonderia De Poli nel 1988, Nota Mi 3, 883 Kg peso della campana Maggiore;
Buon ascolto...
il tesoro e la sposa - seconda parte
Il Tesoro e la Sposa: anno 2007 - Primo Centenario dell'Opera don Guanella a Ferentino - 60° Anniversario dall'Istituzione della Parrocchia (8 settembre 1947) - seconda parte
Rho - Festa delle Genti, la Messa con il card. Scola - omelia dell'Arcivescovo di Milano
Rho - Festa delle Genti, la Messa con Scola
Nel Santuario della Beata Vergine Addolorata la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo nella solennità di Pentecoste.
Santuario della B. Vergine del Rosario-Pompei(Na):Navata Destra fino all'abside
Le campane del Santuario di Rho (MI) - Concerto festivo
Rho (MI), Santuario della Beata Vergine Addolorata
Concerto di 10 campane in LA2
Fratelli Barigozzi 1887
Concerto delle 5 campane maggiori per la S. Messa nella memoria della Beata Vergine Addolorata
Sul luogo dove oggi sorge il santuario, nel 1522 venne eretta una piccola cappella dedicata alla Madonna della Neve, come ringraziamento per una grazia ricevuta da un aristocratico dell'epoca. Sul piccolo altare venne posto un quadro raffigurante una Pietà, protagonista di una celebre e miracolosa lacrimazione in data 24 aprile 1583. Dopo un'indagine sull'accaduto, l'arcivescovo Carlo Borromeo ordinò all'architetto Pellegrino Tibaldi la progettazione di un santuario allo scopo di commemorare il miracolo. La posa della prima pietra avvenne il 6 marzo 1584 e il nuovo luogo di culto avvolse la piccola cappella, accessibile dall'esterno della basilica. Nell'ottobre di quell'anno il cardinale tornò nuovamente a Rho, conferendo ai sacerdoti del collegio dei Padri Oblati la gestione del santuario. Al Borromeo succedette Gaspare Visconti, che con un decreto confermò la volontà dell'illustre predecessore. La parrocchia di Rho non accettava questa soluzione, ma a favore degli Oblati si schierò anche il papa Gregorio XIV. Nel 1586 il santuario venne aperto al culto dal cardinale Visconti, sebbene ancora in lavorazione, e l'affresco della Pietà fu posto sull'altare maggiore. Da quel momento in poi però, l'edificazione del luogo di culto richiese in tutto circa tre secoli. Nel 1694 vennero poste le fondamenta per il peristilio che avrebbe dovuto abbellire il santuario, secondo il progetto del Tibaldi. Il 4 aprile 1721 venne iniziato il collegio dei Padri Oblati, per la cui edificazione viene prescelto il terreno accanto al santuario. Nel corso del XVII secolo iniziò la decorazione delle cappelle laterali, grazie alle donazioni delle più ricche famiglie locali. Nel 1751 la cupola venne considerata troppo costosa dal rettore del collegio, che ne cambiò la progettazione riducendo gli ornamenti esterni e il lucernario. Il 4 aprile 1755 la chiesa fu consacrata in una solenne cerimonia dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, che la intitolò alla Regina dei Martiri. Lo stesso cardinale diede una grandissima spinta in modo da portare a compimento i lavori di edificazione del santuario, sia per quanto riguarda la cupola, sia per quanto riguarda la torre che ospita le campane, costruita nella seconda metà del XVIII secolo e alta 75 metri. Al termine dell'epoca di dominazione napoleonica, la facciata venne compiuta su progetto del neoclassico Leopold Pollack. La costruzione del santuario risultò compiuta nel 1888, quando venne montato l'ultimo insieme di campane. Il santuario fu inaugurato solennemente dal cardinale Andrea Carlo Ferrari nel settembre 1895; il collegio fu terminato nel 1911, mentre nel 1923 papa Pio XI promosse la chiesa a basilica romana minore. Il santuario presenta una pianta a croce latina, con quattro cappelle per lato, la cui lunghezza sfiora i 74 metri, annoverandolo tra le basiliche più imponenti della Lombardia. La basilica conserva numerosi dipinti di celebri pittori lombardi, tra i quali spiccano Camillo Procaccini nel celebre Riposo nella fuga in Egitto, il Morazzone e il Fiammenghino. Tra le numerose sculture lignee, spicca per la sua grandissima bellezza il Crocifisso fissato nell'arco sovrastante la zona del presbiterio, opera di Giuseppe Antignati (1765).