PITIGLIANO sovana sorano ** toscana italy **
Concerto in D+ (Adagio) del compositore tedesco George Philipp Telemann (1681-1767), brano musicale da cui nasce una nota canzone anni '60 di F. De Andrè .....dal minuto 1:57 la versione di F.Battiato. (De Andrè's song has almost the same melody of Tolemann's Adagio)
***** Peccato per la giornata inclemente, le immagini non sono granchè *****
Se state visitando la Maremma, o vi trovate in vacanza all'Argentario, consiglio questa escursione di una giornata (una sessantina di km nell'interno verso il confine laziale) alla scoperta di tre borghi suggestivi e scenografici la cui storia si perde oltre la civiltà etrusca.
Percorrendo la statale 74, superato Manciano di circa 15 km, fermatevi al Santuario della Madonna delle Grazie per ammirare incantati il panorama che appare di fronte: il borgo di Pitigliano è là, compatto e sospeso su una ampia rupe di tufo dove è difficile separare l'opera dell'uomo da quella della natura.
All'interno vi sono diversi motivi di interesse, dal Palazzo Orsini all'acquedotto seicentesco, dalla fontana medicea alle belle vedute sulle valli circostanti, dalla Cattedrale barocca al quartiere ebraico.
Lasciato Pitigliano, fermatevi dopo pochi km nella frazione di Sovana, un autentico gioiello sia per le testimonianze etrusche nei dintorni sia per il fascino del centro storico medievale tutto compreso fra la Rocca ed il Duomo, con palazzi e monumenti che mostrano l'importanza in epoca feudale.
Si raggiunge quindi Sorano, forse il meno interessante dei tre borghi, dove tuttavia è piacevole passeggiare nei suoi vicoli e piazzette, attratti da dimore gentilizie o da case rupestri scavate nel tufo, dalle porte nelle antiche mure o da alcune fortificazioni di epoca medievale.
La Festa di San Calogero a San Salvatore di Fitalia
Ogni anno numerosi devoti si recano in pellegrinaggio nella cittadina fitalese per sciogliere un voto, per chiedere una grazia o per ottenere protezione. Percorrono numerosi chilometri, spesso a piedi scalzi, per rendere omaggio a San Calogero.
L'URSEA A ANGHIARI 2 giugno 2018
L'Ursea a Anghiari - 2 giugno 2018 - Foto e video di Aldo Innocenti - ursea.it - Anghiari e' un antico borgo della Val Tiberina, disposto su un colle ad oltre 400 m. s.l.m.: ha raggiunto un posto nella storia per la famosa battaglia che si svolse nella pianura sottostante il 29 giugno 1440 tra le truppe della lega (Fiorentini, Veneziani e Pontifici), e i Visconti e che si concluse con la vittoria fiorentina, il che permise alla citta' del giglio di estendere il suo dominio sull’intera Toscana. La sua fama, piu' che alla battaglia in se stessa, e' dovuta al grande affresco, La Battaglia d’Anghiari, effigiato nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze da Leonardo da Vinci fra il 1503 ed il 1506: infatti, a causa dei colori usati dal genio di Vinci, che deperirono quasi subito, gia' alla meta' del Cinquecento l’affresco non era piu' visibile. Molti lo videro e tra questi Rubens, che ha dipinto una copia della parte centrale dell’affresco: cosi', proprio per questa sua sparizione, la Battaglia d’Anghiari e' uno dei piu' famosi affreschi della storia, il che ha dato lustro alla cittadina della Val Tiberina. Tre sono le porte d’accesso al borgo Porta Sant’Angelo, Porta San Martino e Porta Fiorentina: tra gli edifici degni di una visita ricordiamo tra gli altri la Cappella della Misericordia, la Cappella di S. Maria Maddalena, la chiesa della Croce, la chiesa di S. Agostino, la chiesa di S. Maria delle Grazie, la chiesa di S. Stefano, il Tempio Votivo dei caduti, il Teatro dell’Accademia dei Ricomposti. In Anghiari si trovano tre musei: il Museo della Battaglia, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Val Tiberina ed il Museo dell’Arciconfraternita della Misericordia. Il primo, ospitato nel Palazzo Marzocco, illustra e spiega come avvenne la famosa battaglia del 1440; il secondo mostra usi e costumi della Val Tiberina ed il terzo, infine, presenta la storia della Misericordia d’Anghiari anche con lettighe e portantine d’epoca.
inaugurazione castelletto delle campane trivio
***** PRATO (Toscana) MUSEO dell'OPERA del DUOMO e PULPITO di DONATELLO
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Official website:
Sala del Pulpito
La contigua sala presenta al centro il parapetto del pulpito esterno della Cattedrale (per le ostensioni solenni della sacra Cintola), realizzato da Donatello e dalla sua bottega tra il 1434 ed il 1438. I rilievi vennero tolti dall’esterno nel 1970 per le cattive condizioni di conservazione, sostituendoli con calchi. Dopo un laborioso restauro (completato nel 1999) curato dall’Opificio delle Pietre Dure con tecniche innovative (laser a infrarossi), il complesso ha recuperato leggibilità e unità.
La veduta ravvicinata consente di apprezzare la felicità inventiva del disegno, la cui libertà creativa assoluta è da attribuire totalmente a Donatello, anche se nei rilievi l’esecuzione è condotta a più mani nella bottega dell’artista. Il parapetto, di potente suggestione, ripropone le forme di un tempietto circolare su pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri, all’interno dei quali si intreccia con carica incontenibile la danza dei gruppi di angeli festanti, dal ritmo incalzante, resi pittoricamente grazie allo “stiacciato”, ai complessi scorci prospettici e al vibrare del mosaico dei fondi.
Nella sala è esposto l’originale del Capitello in bronzo del pulpito esterno. Il prezioso Capitello fuso nel 1433 da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, ricollega genialmente le forme convesse del pulpito al pilastro angolare della chiesa, sul fronte principale (lo doveva completare un secondo lato simile – mai realizzato – sull’altra faccia del pilastro). Spetta a Donatello il disegno e parte del modellato del geniale capitello, caratterizzato dall’esuberante, fantasiosa invenzione di motivi che rielaborano liberamente spunti classici. Gli elementi architettonici, strutturali, sembrano germinare grumi di foglie e fiori, e si popolano di piccole figure alate, mentre il ritmo sembra placarsi nei tre angeli – genietti principali: il primo sporge curioso dalla concavità dell’abaco, a sostenere le soprastanti cornici del pulpito; gli altri reggono un festone, mollemente sdraiati alla base del capitello. Il recente restauro (2011) oltre a evidenziare la notevole finezza del modellato ha riportato in luce parte della doratura a mordente, eseguita nel 1438.
Collegato alla reliquia della Sacra Cintola è un capolavoro assoluto di oreficeria, realizzato da Maso di Bartolomeo: la piccola Capsella della Sacra Cintola (1446-7), che contenne la reliquia fino al 1633.
Il prezioso scrigno in rame dorato, osso e corno, rielabora il motivo donatelliano della danza di putti tra le colonne di un tempietto, con coronamento a robuste volute di gusto brunelleschiano.
Vicino alla cultura donatelliana, in particolare a Nanni di Bartolo detto il Rosso, è un interessante busto in terracotta con San Lorenzo, proveniente da Pizzidimonte, della prima metà del Quattrocento. La sala ospita anche alcune sculture in marmo eseguite dal fiesolano Francesco di Simone Ferrucci per la Cattedrale (il Gesù bambino benedicente, scolpito intorno al 1486, e resti del coro della chiesa, fatto nel 1474-76).
Associazione Europea Amici di San Rocco
Video Messaggio di Fratel Costantino De Bellis all'Associazione Europea Amici di San Rocco -18 Settembre 2017
ASSOCIAZIONE EUROPEA AMICI DI SAN ROCCO
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Vuoi fare un esperienza di vita spirituale in compagnia del campione della carità .
San Rocco , che tutti invochiamo come nostro celeste patrono e protettore Vi aiuti in questo percorso di perfezione e di santità , per costruire oggi una società migliore , la. I Ilya dell'amore come Chiesa pellegrinante andare verso la casa del Padre guidati da Gesù che potrà dire un giorno a ciascuno di noi , come lo ha detto a San Rocco Venite benedetti dal Padre mio a ricevere il premio preparato per voi fin dell'origine del mondo .
ASSOCIAZIONE EUROPEA AMICI DI SAN ROCCO
CHIESA SAN ROCCO ROMA
PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE 6 , 00186 Roma
MUSEO ICONOGRAFICO SAN ROCCO
81014 CAPRIATI A VOLTURNO CE
BIBLIOTECA VIDEOTECA NAZIONALE
SAN ROCCO
89851 SAN COSTANTINO CALABRO VV
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Corale Certaldese Campane a Festa
Per l'occasione del Concerto di Natale, 26 decembre 2011 in Chiesa dei SS. Jacopo e Filippo, Certaldo Alta, Firenze, Italia.
Diretta dal maestro Damiano Santini con Marco Francioli al pianoforte.
Dalle campane del Duomo di Milano in festa
1 maggio 2015, concerto inaugurale per ExpoMilano2015 sulle Terrazze del Duomo