Forte Montecchio Nord, Colico(Lc)
Il forte di Montecchio è una delle fortezze della grande guerra meglio conservate in Europa, collocata sulle alture intorno a Colico con lo scopo di controllare gli sbocchi della Valtellina e della Val Chiavenna sull'Alto Lario e interdire al nemico l'accesso a Milano attraverso Como e Lecco.
Guerra Bianca-Forte Montecchio Lusardi di Colico
giornata al forte montecchio a colico. il forte fa parte della linea Cadorna e fu utilizzato nella prima e nella seconda guerra mondiale.
#grandeguerra #ww2 #ww1
Trekking dei Forti | Forte Belvedere
“Il trekking dei Forti” è un ciclo di video prodotto da TCA composto da 10 filmati su alcuni dei siti più significativi della Grande Guerra in Trentino.
In ognuna delle dieci puntate è previsto l’intervento di un esperto storico e verrà proposta una testimonianza autobiografica.
Il format è prodotto in collaborazione con l’Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento e con la consulenza scientifica del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.
Trekking dei Forti | Forte Strino
trekking ai forti di Colico
I NOSTRI TESOR:I IL FORTE DI FUENTES
PT.4: FORTI DI NAGO SUPERIORE E INFERIORE, DOSSO CASINA - I Forti del Trentino
Un itinerario in Trentino alla scoperta dei forti della Grande Guerra. Una serie di Alessandro de Bertolini e Lorenzo Pevarello, realizzata in collaborazione con il “Circuito Forti del Trentino”. Il programma questa volta ci porta nell'alto Garda a conoscere i Forti di Nago superiore e inferiore e Dosso Casina. Con interviste e materiali dell'Archivio della Fondazione Museo storico del Trentino.
Forti e fortificazioni
Per la posizione geografica particolarmente favorevole, l'intera zona tra laghi e montagne fu, nei secoli, avamposto di difesa e le numerose testimonianze di antichi castelli e fortificazioni sono la traccia del ruolo strategico che ebbe nell'antichità e nella storia contemporanea e moderna.
Sul Lago Maggiore di fronte a Cannero Riviera non lontano dalla riva, sorgono due isolotti rocciosi sui quali sono ancora ben visibili le rovine di antiche fortificazioni. Questi Castelli furono costruiti fra il XI ed il XII secolo e sono denominati Malpaga. Verso la fine del XIV secolo vi si stabilirono i fratelli Mazzardi, detti Mazzarditi, originari della sponda svizzera del lago. In quel tempo, a Cannobio, ferveva unaspra contesa tra guelfi e ghibellini. Tra il 1403 e il 1404 i Mazzardi si impossessarono del palazzo Pretorio di Cannobio, invasero Cannero e si impadronirono della Malaga, punto di partenza per le loro incursioni lungo lintero verbano con lo scopo di creare un piccolo stato privato. Spalleggiati da briganti, contrabbandieri e pirati perseguitarono gli abitanti dei paesi della costa con scorrerie e torture. Nel 1412 Filippo Maria Visconti diventò duca di Milano e nel 1414 inviò un esercito di 500 uomini per sconfiggere i Mazzarditi: la Malaga venne rasa al suolo ed i Mazzarditi esiliati. Il feudo cannobiese venne concesso a Vitaliano Borromeo e restò incustodito sino al 1519, quando Lodovico Borromeo fece costruire una rocca, detta Vitaliana, in onore della famiglia padovana capostipite dei Borromeo. Dopo la morte di Lodovico, la rocca fu progressivamente abbandonata a se stessa perché la vicinanza con la riva rendeva difficile la sua difesa. Nel corso dei secoli successivi, i tre isolotti diventarono rifugi di contrabbandieri e furono in seguito utilizzati dai pescatori. Attualmente della fortificazione restano solo le rovine, ma il fascino delle vicende storiche che hanno contraddistinto i Castelli di Cannero resta immutato tanto che rappresentano una tappa irrinunciabile per i turisti che solcano le acque del Lago Maggiore.
In Ossola sorge, in uno dei borghi medioevali più belli d'Italia, quello di Vogogna, il Castello Visconteo, costruito nel XIV secolo da Giovanni Visconti. La caratteristica torre semicircolare e le mura merlate dominano l'intero borgo e la vallata ossolana, a ricordare il ruolo strategico che ebbe questa fortificazione.
Una linea continua di trincee e postazioni fortificate è invece quella che copre un dislivello di 2.000 metri e che si snoda tra l'Ossola e il Verbano. E' la linea Cadorna, fatta costruire dal generale Luigi Cadorna nel corso della prima Guerra Mondiale con lo scopo di difendere il confine nord dell'Italia a ridosso della Svizzera. Comprende un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d'artiglieria, luoghi d'avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche. In realtà la linea Cadorna non fu mai utilizzata in guerra per via del mutare delle strategie difensive, e oggi queste fortificazioni rappresentano un patrimonio di sentieri per l'escursionismo.
Trincee 1° e 2° Guerra Mondiale - Ardena (Varese) - Sopralluogo Team P.A.R.I. (Progetto S.E.R.P.)
Sopralluogo del 21/10/2012
Ricercatori Team P.A.R.I. : Lorenzo Righetti, Mauro Breme
Riprese e Montaggio Video : Lorenzo Righetti
Sin dal 1862, subito dopo la nascita del Regno d'Italia, lo Stato maggiore italiano ebbe l'idea di fortificare i confini italiani ed in particolare quelli italo-elvetici, con una serie di forti muniti di batterie per bloccare eventuali tentativi di invasione lungo la dorsale della Val d'Ossola-Lago Maggiore-Ceresio-Lago di Como, con particolare attenzione alle vie dello Spluga e del Maloja.
Così dopo alcuni studi eseguiti dalle autorità militari e dopo una serie di rinvii durati mezzo secolo, il 18 aprile 1911 lo Stato Maggiore affidò i lavori alla Direzione Lavori Genio Militare Milano, che si preoccupò inizialmente di allestire lo sbarramento Mera-Adda con la costruzione del Forte di Colico. I lavori continuarono a singhiozzo, fino allo scoppio della Grande Guerra per essere poi completati con urgenza con l'inizio delle ostilità.
Il Capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna decise di riprendere il vecchio progetto del 1882, e con le opportune modifiche, ordinò di allestire una imponente linea fortificata estesa dalle valli ossolane fino ai passi orobici.
Ne fanno parte molte strade, mulattiere, trincee, postazioni d'artiglieria, osservatori, ospedali da campo, centri di comando e strutture logistiche, il tutto realizzato ad alte quote dai 600 fino ad oltre 2000 metri.
Una stima dell'opera cita: 72 km di trincee, 88 postazioni di artiglierie (11 in caverna), 25.000 metri quadrati di baraccamenti, 296 chilometri di strade e 398 chilometri di mulattiere, per un costo di oltre 105 milioni di lire (circa 150 milioni di euro odierni) ed il contributo di 40.000 uomini...
- Relazione completa sul Portale del Progetto S.E.R.P. :
CONTATTI del nostro Team di Ricerca :
P.A.R.I. Paranormal Activity Research Investigation
(Progetto S.E.R.P. Studi E Ricerche sul Paranormale)
Sito Web :
Pagina Facebook :
Gruppo Facebook :
Canale Youtube P.A.R.I. :
Canale Youtube S.E.R.P. :
* Se pensi di assistere a Fenomeni apparentemente Paranormali e non sai cosa fare, Contattaci !
* Per richiedere un'Indagine, un Sopralluogo o semplicemente per un Consulto puoi scriverci alle nostre e-m@il :
info@progettoserp.com
analisi@progettoserp.com
segnalazioni@progettoserp.com
© Tutti i diritti sono riservati. Vietata la copia anche parziale. Ogni abuso derivante dal plagio, dalla contraffazione, la copiatura, del materiale e dei marchi brevettati sarà perseguibile civilmente e penalmente.
FORTE GARDA RIAPRE DOPO 109 ANNI
Centonove anni fa un'altra inaugurazione - sicuramente molto diversa da quella di questa mattina - di fronte alla stessa montagna di calcestruzzo. Allora come oggi veniva aperto (e riaperto) Forte Garda, uno dei tre forti che costituiscono la spina dorsale del Monte Brione militarizzato all'epoca della Garda Guerra (gli altri sono Forte San Nicolò, ad altezza del lago accanto al porto omonimo e la Batteria di Mezzo, più in alto sul crinale del monte).
Questa mattina si è concretizzato quello che per molti appassionati, storici, ricercatori, escursionisti e cittadini altogardesani era un sogno: dare un senso e un ruolo alle forticiazioni del Brione, abbandonate da decenni, invase dalla vegetazione, visitate solo da vandali. Un sogno che è divenuto piano piano - molte le difficoltà - un progetto e che oggi si è realizzato, proprio con la riapertura dei due forti. Quello di Garda era in completo abbandono e quasi nascosto - nonostante le sue enormi dimensioni - dal bosco. Quello di Mezzo invece era in condizioni migliori, grazie alla presenza periodica degli Alpini di Sant'Alessandro, lodati a più voci dalle istituzioni per il lavoro fatto. Grazie al Centenario della Grande Guerra ciò che non si è riusciti a fare per tanti decenni è ora realtà. Tutto starà adesso a dare una gestione appetibile e sostenibile a volumi immensi. Anche qui, certamente. il volontariato avrà la sua parte.
Nei due minuti e mezzo di questo video una prima visita virtuale a Forte Garda pochi istanti dopo la sua riapertura.
FORTE STRINO E LE FORTEZZE DELL'ALTA VAL DI SOLE Parte 2
associazionestoriaememoria.it
Forte Strino e le fortezze del Tonale nella 1^ Guerra Mondiale.
Viene Descritto il quadro di riferimento storico a partire dalla metà del XIX secolo quando la monarchia Asburgica dovette rinunciare al dominio della Lombardia.
Il confine dell'impero Austriaco fù trasferito lungo la sella del Tonale e, in quella occasione ( luglio 1859) il comando generale Austriaco decise di realizzare la nuova strada militare a supporto del presidio del confine sud-occidentale dell'Impero.
Lungo la nuova strada militare fù realizzata anche la fortezza di Forte Strino che ospitava una guarnigione militare in difesa del nuovo confine dell'Impero.
Questa è la storia del Forte Strino e delle fortificazioni che vennero realizzate a cavallo dei secoli XIX e XX per fronteggiare il probabile attacco da parte dell'Italia nei confronti dell'Impero Austroungarico.
PISTA CICLABILE DELL'ADIGE | Da Merano a Verona
Descrizione, traccia GPS e immagini:
Il racconto del percorso da Merano a Verona in bici
Se ti è piaciuto questo video segui il canale:
LA NOSTRA ATTREZZATURA (ossia tutto il peso che ci portiamo dietro in bici per video e fotografie!!!)
- Canon Eos 70D (Leo)
- Canon Eos 60D (Vero)
- Sigma 10-20 mm f3.5
- Canon 70 - 300 mm f4-5.6
- Nilox F-60 Evo
- Microfono TakStar
- Treppiede Manfrotto MKCompactCN
I NOSTRI SOCIAL NETWORKS
Facebook:
Instagram: e
Twitter:
Google+:
ALTRE RISORSE E LINKS UTILI
Acquista Cicloturismo per tutti - come organizzare una vacanza in bicicletta:
Acquista la nostra Guida alle piste ciclabili del Trentino:
Forte Pampalù - Le tre batterie
Il forte Pampalù é un edificio militare, dismesso e abbandonato, edificato tra il 1891 e il 1894 allo sbocco della Val Cenischia sulle falde del Monte Rocciamelone. Lo scopo della piazzaforte era quello di rafforzare il fianco orientale del Colle del Moncenisio e intervenire tempestivamente in caso di superamento dello stesso da parte delle truppe francesi. Proprio per questo, nonostante nel frattempo fossero già state costruite, al Moncenisio, nel 1913, le più moderne Batterie Paradiso e La Court, la funzione del forte Pampalù continuava a essere ritenuta insostituibile nella difesa degli sbocchi meridionali del valico. La struttura era servita dalla strada militare Susa-Monte Pampalù, lunga circa quindici chilometri e classificata come strada minore carrellabile. (Attualmente ancora percorribile).
Il fortilizio era costituito da 2 postazioni in barbetta posizionate a quota differente: la Batteria Superiore e la Batteria Inferiore. La prima era armata con 6 cannoni 15 GRC/Ret accoppiati e posizionati su piazzole e con 2 mortai 15 AR/Ret posizionati autonomamente, strutturata quindi idealmente per coprire la zona alta della Val Cenischia ed il tratto intermedio della statale del Moncenisio. La seconda, invece, edificata circa 200 metri più in basso, era dotata soltanto di 2 cannoni 15 GRC/Ret e di 2 mortai 15 AR/Ret avendo, come campo d'azione, la bassa Val Cenischia nel tratto tra Giaglione e Ferrera. Nel 1893 venne anche approntata, a supporto del forte principale, la Batteria di Pian del Paradiso, posta a 1.245 m s.l.m., locata lungo la strada militare che conduceva alla piazzaforte principale, armata con 8 cannoni 9 BR/Ret in barbetta direzionati per coprire il tratto basso della strada dei Moncenisio.
Il forte Pampalù aveva anche un importante ruolo nelle comunicazioni tra le strutture militari della zona: infatti, con la sua stazione ottica, era in costante comunicazione con i forti Varisello (Moncenisio), Exilles, Susa e con la Guglia del Mezzodì, consentendo così un rapido e costante collegamento tra i vari punti strategici.
Come buona parte delle roccaforti della zona, anche il forte Pampalù venne privato dei suoi armamenti nel 1915 e suoi i cannoni furono inviati sul Fronte orientale per tutta la durata della prima guerra mondiale, Disarmato, mantenne soltanto un presidio di uomini al suo interno. Le sue strutture vennero adibite a deposito di cheddite, una polvere esplosiva che era utilizzata per effettuare blocchi stradali. Proprio tale materiale fu la causa della violenta esplosione accidentale verificatasi il 4 giugno1920 che distrusse quasi completamente le strutture del forte (in modo particolare la Batteria Superiore) e causò 2 morti e 5 feriti. Sui ruderi della rocca, nel giugno del 1940, si insediò la 208ª batteria della Guardia alla Frontiera schierando 4 cannoni da 149/35 che vennero utilizzati nella battaglia di Giugno contro la Francia.
In seguito all'esplosione del 1920 il forte venne abbandonato (tranne per il già citato periodo di presidio da parte della G.a.F. nel 1940); attualmente è ben visibile il portale d'ingresso ancora recante il nome della batteria. Solo parzialmente visibili il fossato di protezione del forte ed il relativo muro di controscarpa. All'interno della batteria superiore, il cui piazzale è, purtroppo, attualmente completamente occupato da ripetitori televisivi, sono ancora ben distinguibili le piazzole affiancate e disposte a risalti per i cannoni da 15 GRC/Ret, alternate a traverse all'interno delle quali erano site le riservette per le munizioni. Tra le piazzole e la polveriera sono posizionati i locali per il confezionamento dei proietti. Meglio conservata è la batteria inferiore, della quale, attorno al cortile interno, sono ancora ben visibili le due postazioni di tiro, a sinistra i cannoni da 15 GRC/Ret ed a destra i due mortai da 15 AR/Ret.
Intervista a Giacomo Bornancini - Alpinista Spedizione Ta Pum - Forte di OGA 23/08/2014
Intervista a Giacomo Bornancini, Spedizione Storico-Alpinistica di Ta Pum, alla vigilia della partenza dai Laghi di Cancano. L'inizio di 2.000 km di cammino su quelle vette che cento anni fa rappresentarono le linee di fronte della Prima Guerra Mondiale.
Guerra Bianca-Trincee della Val Malga - Sonico (BS)
Escursione in Val Malga Sonico (Bs) .Quest'escursione non è indicata in nessun libro che illustra i sentieri e le escursioni nei luoghi del conflitto.
Queste trincee oltre ad avere fatto parte della terza linea di sbarramento italiana nel primo conflitto mondiale, probabilmente, vennero riutilizzate dai partigiani per fare imboscate ai convogli nazi-fascisti che passavano a quell'epoca in quella zona;
infatti nella Val Malga si può percorrere un sentiero dedicato a Troletti un partigiano fucilato il Val Malga.
#grandeguerra #guerrabiancainadamello #ww1
Il Lago di Como #4 - Conoidi e orridi
Un cordiale buongiorno!
Eccoci qui con il quarto e ultimo episodio della nostra serie in merito al bellissimo Lago di Como: viaggiando per il lago più bello del mondo, scopriremo la sua natura, il suo territorio, i suoi magnifici scorci e paesaggi, ma ovviamente accompagnati da arte, storia, musica e poesia, grazie alla collaborazione con il poeta Vito Trombetta e Gianluca Di Santo, cantante della band Menagrama (Seguite la band su Facebook e su menagrama.it).
Nell'ultima puntata andremo a visitare due paesi del Lago di Como.
La prima tappa è a Bellano (in provincia di Lecco), in cui andremo a scoprire l'orrido, con la sua gola, le sue grotte e cascate.
Dopodiché ci sposteremo a Gravedona (in provincia di Como), per capire su quale struttura geologica è costruita: il conoide di deiezione.
Buona visione!
ISCRIVITI al canale:
Seguici su FACEBOOK:
MENAGRAMA
Hanno contribuito:
Presentazione
Alessandro Berlusconi
Preparazione testi
Alessandro Berlusconi
Gabriele Bindellini
Regia e riprese
Alessandro Berlusconi
Gabriele Berlusconi
Marco Scarpelli
Davide Riva
Giancarlo Berlusconi
Marina Bernasconi
Fanno casino mentre registro
Alessio Zavaglia
Selene Stefanoni
Montaggio
Alessandro Berlusconi
Marco Scarpelli
Grafici, immagini, schemi
Gabriele Bindellini
Alessio Zavaglia
Sottotitoli in inglese
Damiano Bonfanti
Viviana Leupin
Selene Stefanoni
Si ringraziano Tiziano Riva e
Gabriele Bordoli per le riprese sulla
barca Amarena e sulla
barca a vela Dada
Un ringraziamento particolare va
a Vito Trombetta, poeta laghée
e alle sue poesie
Un altro ringraziamento speciale
va a Gianluca Di Santo,
cantante dei Menagrama
Seguite la band su Facebook e su:
menagrama.it
Fonti:
- Vezzoli, Storia geologica della Provincia di Como, 2010, Provincia di Como
- Palmieri, Parotto, Il globo terrestre e la sua evoluzione, 2008, Zanichelli
- Mcknight, Geografia Fisica Comprendere Il Paesaggio, 2005, Piccin
Musiche:
- Menagrama - La Balada del fööch (per la sigla)
- Menagrama - Miraluna
- Davide Van De Sfroos - El puunt
Al prossimo video e... un cordiale arrivederci!
Guerra Bianca- Villaggio militare austro-ungarico Cresta Monticelli
villaggio militare austro-ungarico del primo conflitto mondiale.
#grandeguerra #guerrabiancainadamello #ww1
13 mar 2014 I forti italiani del veronese dal 1866 al 1918 dott Leonardo Malatesta
Il forte di San Briccio e le fortificazioni militari del veronese: un patrimonio storico-culturale enorme da rivalutare e rivivere
Si parlerà del forte di San Briccio, importante compendio edilizio di carattere militare nell'ambito delle fortificazioni di fine ottocento del territorio veronese, giovedì 13 marzo 2013 in sala civica a Vago, alle ore 15. Maria Grazia Belli, presidente dell'Associazione all'Oll'Ombra del Forte, ci racconta di aver conosciuto il gruppo di studiosi di fortificazioni militari coordinati da Giorgio Trevisan, in autunno quando venuti a Lavagno per un sopraluogo al Forte, in occasione di una campagna di lavoro del sabato mattina: ho subito pensato di invitarli a parlare all'Università Popolare del patrimonio storico-culturale delle fortificazioni militari di fine ottocento, specialmente quelle del territorio veronese afferma Belli anche per focalizzare meglio le scelte che stiamo attuando, nel piano di riqualificazione del nostro Forte, per metterlo in sicurezza ed aprirlo alla collettività. Il primo intervento dell'incontro di studio sarà del dott. Malatesta Leonardo, Direttore della Fondazione Museo Storico del Nastro Azzurro e autore di varie pubblicazioni sul tema dei forti. Si parlerà dei piani di guerra e di fortificazione che l'esercito italiano sviluppò dal 1866 alla 1ª guerra mondiale. Si parlerà poi del mancato ruolo che le fortificazioni italiane ebbero nel corso del conflitto mondiale. Il secondo intervento a cura di Giorgio Trevisan, curatore del sito internet fortificazioni.net , tratterà dello stato attuale dei forti italiani non solo nel veronese, ma in generale del nordest, portando all'attenzione alcuni casi di restauro, altri di abbandono ed infine anche delle proposte di riuso di altre opere. L'ultimo intervento sarà di Claudio Ricardo De Castro, curatore della pagina Facebook Fortificazioni e artiglieria che parlerà del sistema difensivo, parlerà del sistema difensivo veronese costruito dagli austriaci a partire dai primi anni dell'800. Le tre relazioni saranno accompagnate da una serie di immagini d'epoca, cartine e disegni delle varie opere, nonché da immagini odierne.
Brianza In Mountain bike - Percorso 01
Una mattinata che ha anticipato di un giorno le nostre solite escursioni a causa del fattore meteo segnalato per domani con piogge abbondanti. 7 bikers presenti anche oggi per questo percorso disegnato direttamente sul computer con una lunghezza di 31 km dove l'altitudine complessiva di 540 mt. e pendenza max oltre il 13%. Tanto divertimento e tanta fatica anche se alla fine erano tutti soddisfatti. Un ritorno tra le nostre file quello di Alberto Re e di Gianfra che ovviamente ci fa molto piacere. Un grazie anche agli altri Amici Riccardo, Alberto, Maurizio ed Egidio. Leggi tutto alla nostra pagina web
estratto da Forte Hensel, sulle tracce della Grande Guerra parte prima