ALPE CIMBRA, VIVERE IL PAESAGGIO
Quella di oggi è un’esperienza che dedichiamo alla luce e ai silenzi dei territori di Folgaria, Lavarone e Luserna, località che rientrano nel toponimo Alpe Cimbra dedicato alle antiche popolazioni germanofone che qui si erano insediate nel corso del Medioevo.
Iniziamo dal lago di Coe, un bacino di servizio ai vicini impianti che d’estate diventa un’amena destinazione turistica presso la quale “celebriamo” la nostra prima colazione.
Poco distante si può visitare Base Tuono, un’area museale di nuova concezione che ha valorizzato quella che un tempo era una vera e propria base Nato che rientrava nella logistica della cosiddetta guerra fredda.
Gli altipiano si trasformano nel corso dell’estate in una grande palestra a cielo aperto con possibilità infinite per gli escursionisti nonché per gli amanti della facili passeggiate. Per gli sportivi più esigenti consigliamo uno sguardo alle proposte di “Alpe Cimbra Activity. Andrea Schir, esperto nei settori della MTB e camminata nordica, ci illustra le tantissime proposte di questa organizzazione impegnata anche nel settore della formazione e della sicurezza sportiva.
Con il forestale Mariano Bertoldi percorriamo il sentiero delle sorgenti che si diparte proprio dalla piccola frazione di Lavarone, Bertoldi. Nei silenzi del bosco possiamo scorgere alcune di queste interessanti sorgenti che fanno di questa meta un luogo di pace e di riflessione tutta al naturale.
Da Serrada, piccolo e grazioso villaggio poco distante da Folgaria, saliamo poi verso il monte Finonchio fino a raggiungere il rifugio Filzi, L’ambiente, recentemente ristrutturato, viene gestito da un’affiatata coppia di esperti agrituristi provenienti da Mantova: Monica Guerrisi e Alberto Giovannini. L’ospitalità e la simpatia sono garantiti e in cucina si possono degustare sia piatti della tradizione “montanara” sia piatti nazionali, sempre accompagnati da fiori ed erbe spontanee provenienti da questa montagna.
Con Luca Nicolussi Paolaz, sindaco di Luserna, visitiamo poi l’omonimo forte, anch’esso recentemente ristrutturato dopo che le cruenti battaglie di un secolo fa lo avevano seriamente compromesso.
Il forte è anche la meta di una rete di sentieri dedicati al tema della grande guerra dove è possibile unire la passione per la storia con l’interesse per la natura e lo sport.
Siamo poi a Guardia in compagnia di Gianni Diener per parlare dei tipici murales di questo borgo unitamente all’impegno di questa comunità per il mantenimento del suo territorio e del suo paesaggio. Da molti anni infatti tutti gli abitanti del paese sono coinvolti nello sfalcio collettivo dei prati, operazione che consente di rendere sempre ordinata e gradevole la vista di questi luoghi.
Concludiamo infine al lago di Lavarone con Astrid Dalprà, operatrice turistica, per presentare un’estate ricca di eventi sportivi e culturali, nonché di grandi divertimenti.
Sentiero dell'acqua
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IL SENTIERO DEL CASTELLO VISTO DALL'AZIENDA LA FONTE
Siamo in Trentino, altipiano di Folgaria a una decina di chilometri da Roveret (il sentiero è mappato da Vie verdi gruppo amici Trentino Marin Sanuto descrive il suo arrivo nella Piazza san Marco della città di Rovereto. Quel giorno del 1483 ancora oggi è ricordato sulla porta Marco lungo la stretta via della terra, la stessa su cui, qualche secolo dopo, il filosofo Antonio Rosmini passeggiava meditando sull’idea dell’essere (anche questo ricordato su una targa qualche centinaio di metri più avanti verso il castello). Rovereto, Trento, Verona, Venezia: è difficile oggi immaginare che queste città ben collegate da treni e autostrade, fossero così distanti e calate in realtà culturali diverse, che solo la Serenissima riuscì per molti versi a fondere. La valle Lagarina, tra la valle Padana e il confine austriaco, era un’importante via di scorrimento su cui, accanto al fiume Adige, transitavano tutti: commercianti, eserciti, giovani che si formavano realizzando il viaggio in Italia. Univa e opponeva il mondo mitteleuropeo con quell’entroterra della repubblica di Venezia, tra Lombardia e Croazia, che i notabili in viaggio con Marin Sanuto dovevano controllare per poter meglio presidiare. La Repubblica marinara aveva bisogno di rifornirsi di legname per le sue galee, mentre l’Austria ambiva a raggiungere uno sbocco sul mare, così si trovavano spesso ai ferri corti. Oggi chi vuole percorrere lentamente questi territori si ritrova su vie storiche che nascondono preziosi e inconsueti ricordi. All’altezza del paese di Calliano, tra Rovereto e Trento, chi alza lo sguardo sulla destra può ammirare uno dei più vasti fortilizi del Trentino, castello Beseno. Qui in una famosa battaglia del …. morì il famoso condottiero Sanseverino. Il castello era la porta ideale a guardia della valle che porta all’altipiano di Folgaria e, proseguendo, al passo Coe, poi giù verso Schio e il vicentino. Ogni pietra di queste montagne ricorda guerre di ogni secolo. Passava qui il fronte della grande guerra, oggi trasformato in un lunghissimo percorso di trekking percorribile in mountan bike o a piedi, Il sentiero della pace. Appena dopo il passo Coe, vicino a malga Zonta (nota per un eccidio nazista) una dismessa base missilistica della guerra fredda è stata trasformata in museo di una guerra fortunatamente mai combattuta in tutto il suo potenziale distruttivo. Ma tornando appena sopra al castello di Beseno, parte un sentiero affascinante che conduce ad un paesino il cui nome rende chiara la sua origine, La guardia. Questa via verde si snoda tra boschi di abeti e lecci e attraversa ruscelli che confluiscono nel rio Cavallo, un affluente dell’Adige. E’ Il sentiero del castello, passa dalla spettacolare cascata dell’Hoffentol ed è stato segnalato e mappato a cura della provincia di Trento. L’itinerario viene utilizzato anche da un’azienda agricola biologica (con un nome adatto al luogo, La fonte) che spesso lo percorre con degli asinelli
FOLGARIA
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Lunga escursione con Nicolò per tracciare il sentiero.
A passeggio sul Lago Segrino
Musica di Renato Tagliabue
Passeggiando in riva al Lago Segrino con Tina è sbocciato questo bel Canone.
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Ho utilizzato questo stesso brano come Canto d'acclamazione dal titolo:
Santo - Lago Segrino.
Puoi trovare lo spartito sul Portale della Musica Sacra: musica-sacra.it
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PASUBIO
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Malga Costa 1835 m
Sorgente 1850
Malga Bisorte 1563 m
Passo Lucco 1400 m
Malga Borcola 1182
Animazione digitale della frana del monte Toc - Vajont
Animazione digitale della frana che il 9 ottobre 1963 interessò il fianco del Monte Toc, sulla sopnda sinistra del lago del Vajont. Una frana da 260 milioni di metri cubi di rocce e detriti.
Visto che parecchi ci contattano chiedendoci di poter usare questo video rendiamo noto che purtroppo questo video non è farina del nostro sacco ma si tratta di qualcosa catturato su internet nel periodo 2004/5 quando il sito iniziava a fare i primi passi è che, trattandosi di un documento molto interessante, nel 2006 abbiamo deciso di caricare sul nostro canale Youtube per poterne dare massima visione e diffusione in quanto a nostro parere molto interessante (e le visite che ha ricevuto ci hanno dato ragione). Purtroppo non siamo in grado di citare il vero autore e la vera fonte perché lo ricordiamo e non riusciamo più a trovarlo in rete.