Terme Romane di Predore
Visita le terme romane di Predore :: A 360° sul lago di Iseo.
PREDORE - L'IMPIANTO TERMALE DELLA VILLA ROMANA
Dell’esistenza nel sottosuolo di Predore di un grosso edificio di età romana si sapeva da tempo grazie ad una serie di sporadici ritrovamenti risalenti al secolo scorso che avevano portato in luce porzioni di murature e parti di pavimentazioni musive. Solo in tempi più recenti però alcuni interventi eseguiti in concomitanza di attività edilizie hanno permesso di determinarne meglio la natura, l’estensione e l’orizzonte cronologico. Le indagini effettuate tra il 1998 e il 2001 presso l’Albergo dell’Angelo e in via Roma, pur nella loro limitata estensione, avevano già fornito preziose informazioni sulla storia dell’edificio e documentato la ricchezza del suo apparato decorativo.
Nel 2003 un grosso intervento edile volto alla riqualificazione della vasta area occupata dall’ex fabbrica Lanza Gomme ha permesso di effettuare, secondo metodologie archeologiche, una indagine estensiva ed esaustiva di un’area di circa 1.000 mq pertinente all’edificio romano che si confermava essere una villa di notevoli dimensioni, circa 15.000 mq allo stato attuale delle conoscenze. Infatti la prima importante informazione che è stato possibile ricavare, unendo i nuovi dati a quelli già in nostro possesso, è stata proprio la delimitazione abbastanza precisa dell’estensione dell’edificio; i limiti occidentale ed orientale sono dati da due corsi d’acqua: il torrente Rino ad ovest e quello che scende dalla valle Muradella ad est; a sud la villa era prospiciente il lago, la cui riva all’epoca era circa 70 m più vicina dell’attuale, mentre a nord terminava ai piedi del monte e, quindi, all’incirca poco oltre l’attuale strada provinciale. continua su:
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Video promozionale di Predore
Situato sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo, Predore, grazie
alla sua posizione invidiabile, adagiato fra falesie e uliveti, stretto
tra il lago e la montagna, invita a godersi le belle giornate di
sole. Si possono compiere escursioni lungo le sponde del lago; si
può andare in barca o praticare la vela; si può andare alla scoperta del lago con uno dei comodi e accoglienti battelli che fanno la spola da un paese all’altro; è possibile praticare l’arrampicata presso la Palestra di Roccia lungo il Sentiero Basso
del Corno; e non è da trascurare, inoltre, la possibilità di gustare la cucina locale, ricca di piatti e prodotti tipici: dal pesce di lago all’olio d’oliva di qualità (quello di Predore è giustamente famoso) all’ottimo vino (la Franciacorta e la Val Calepio sono a due passi).
E’ piacevole passeggiare per le caratteristiche vie del suo Centro storico, ammirando architetture e testimonianze storiche e,
contemporaneamente, godendo di suggestivi scorci del lago. Non vi sfuggirà sicuramente la presenza di una caratteristica imbarcazione a remi, dalla linea molto semplice e affusolata. In dialetto locale viene chiamata “naèt”. E proprio questa antica barca, un tempo l’unica ad essere utilizzata dai pescatori, è al centro di una spettacolare manifestazione, chiamata “Naèt d’Or”, che durante l’estate coinvolge con una serie di gare le sponde del lago fino alla animatissima finale. Provenendo dal lago si può notare, alla sinistra dell’imbarcadero, una grande villa d’epoca (Villa Lanza) con una torretta coperta ed un ampio parco. Scorgiamo inoltre i ruderi di un’antica torre che meglio potremo osservare, una volta sbarcati, attraverso il cancello della villa. È la Torre Foresti (sec. XIII-XIV), testimonianza delle antiche fortifi cazioni di epoca medievale, ormai scomparse. Essa possiede una caratteristica forse unica: metà in verticale è crollata, mentre l’altra metà resiste in piedi.
Svoltando in via Marconi possiamo gioire della bellezza del minuscolo borgo. Le strade, lastricate, sono illuminate da lampioni di vecchia foggia; le case, dall’aspetto antico, hanno sovente portali in pietra e sono ingentilite da fi ori e giardini; altre case, sorrette da archi, scavalcano i vicoli; altri vicoli conducono al lago. In una piazzetta campeggia l’austera facciata dell’ex chiesa di S. Giovanni Battista, ora Centro Civico. In fondo a via Muciano, un minuscolo porticciolo.
I resti di una villa romana di epoca imperiale sono inoltre visibili nel piccolo museo allestito presso il sito archeologico che ospita gli ambienti dell’impianto termale della villa, accessibile da una traversa di Piazza Locatelli. Percorrendo invece via Sarnico,
giungiamo ad un ampio porto turistico, ingentilito dalla presenza dei cigni. Proseguendo sempre in direzione di Sarnico, giungiamo alla chiesa romanica di S. Giorgio ed al centro balneare Eurovil, dotato di piscina e spiaggia. Verso monte, seguendo ripide stradine, sovente a gradini, si raggiunge invece l’altro nucleo antico di Predore, sul colle dove sorgeva il
borgo fortificato medievale, anch’esso ormai scomparso, salvo
poche sparse vestigia. E’ da qui che si dipartono una serie di itinerari escursionistici, situati lungo una fascia di territorio che, con i suoi uliveti, i frutteti, i prati ed i boschi, disegna un mosaico ricco di preziosi elementi storico-culturali, estetici e visuali
Esplorando le terme romane di Curinga (CZ) [mini-documentario]
In questo episodio di “Esplorando dietro casa” ci siamo recati nel comune di Curinza (CZ) in visita ai ruderi delle Terme Romane…
BIBLIOGRAFIA
S. Accardo, Villae Romanae nell’ager Bruttius. Il paesaggio rurale calabrese durante il dominio romano, Roma 2000, pp. 167-173, n. 134
A. Taliano Grasso, Considerazioni topografiche sulla Via Annia tra Muranum e Vibo Valentia, in L. Quilici, S. Quiligi Gigli, (edd.), Opere di assetto territoriale e urbano, Roma 1995, pp 19-23 scheda 59
G. Givigliano, L’organizzazione del territorio, Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, S. III, 19, 2, 1989, pp. 737, 764 in particolare p. 760 per il riferimento alla tabula peutingeriana
E. A. Arslan, La ricerca archeologica nel Bruzio, in «Bretti greci e romani, Atti del V Congresso Storico Calabrese, Cosenza-Vibo Valentia-Reggio Calabria 1973» Roma 1983, pp 282-283
F. Cantarelli, La via Regio-Capuam: problemi storici e topografici, «L’universo» LXI, 1981, p. 143
F. Cantarelli, La via Regio-Capuam: problemi storici e topografici, «L’universo» LX, 1980, pp 929-960
E. A. Arslan, L’edificio termale romano detto “tempio di Castore e Polluce” presso Curinga (Catanzaro), Klearchos VIII, 1966
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LE TERME ROMANE DI CHIETI CHIUSE E DEGRADATE
Dopo aver visitato il complesso del Parco Archeologico della Civitella di Chieti, i ragazzi del circolo culturale Marco Porcio Catone, capeggiati da Cristiano Vignali, si sono spostati con la loro videocamera presso il sito delle Terme Romane. Anche qui la struttura appare abbandonata, chiusa al pubblico con lussureggianti erbacce e una discarica abusiva a cielo aperto lungo la scarpata. La struttura è all'abbandono, priva di telecamere, alla mercé dei vandali e dei ladri di reperti archeologici. Il prezioso mosaico, che adornava il pavimento dei locali della struttura di epoca romano imperiale, appare coperto solo da un telo e da una tettoia in legno. Questas situazione è veramente inconcepibile per una città che ambisce ad essere la capitale culturale e storica della regione e che mira a fare del turismo culturale uno degli strumenti per rilanciare e riqualificare il centro storico. Finché i siti archeologici teatini non si bonificheranno, non si metteranno in sicurezza con telecamere funzionanti e non si renderanno nuovamente aperti al pubblico come i musei anch'essi tristemente chiusi, il progetto del turismo culturale teatino resterà solo una chimera. Si potrebbe creare un biglietto unico fra i vari poli culturali della città per permettere ai turisti di visitarli e portare avanti una efficace politica di marketing fra istituzioni e imprenditori del turismo provinciali e regionali al fine di portare visitatori in città. Pertanto si chiede alle autorità competenti comunali e della soprintendenza di intervenire per quanto di loro competenza, affinché il sito delle terme romane venga bonificato dalle erbacce, messo in sicurezza con telecamere funzionanti, e venga pulita la discarica abusiva lungo la scarpata mettendo il cartello di divieto di scarico. Fatti tutti questi interventi, si chiede di riaprire le terme romane al pubblico, in modo tale da renderle una attrazione turistica cittadina.
I siti archeologici di Lovere, Predore e Casazza in rete
Presentato a Lovere il progetto “Percorsi archeologici alla scoperta dell’identità culturale dei laghi bergamaschi”, iniziativa sviluppata dai comuni di Lovere, Predore e Casazza e con partner la comunità montana dei Laghi Bergamaschi e l’Accademia Tadini di Lovere. Il progetto, che ha beneficiato di un contributo di 550.000 euro erogato dalla Fondazione Cariplo (pari al 50% dell’investimento) ha permesso di dare impulso ai lavori di recupero, restauro, musealizzazione e messa in rete dei siti archeologici di epoca romana del territorio dei laghi bergamaschi: la necropoli di Lovere, il villaggio di Cavellas a Casazza e l’impianto termale della villa patrizia di Predore.
Terme Romane di Fordongianus
Terme Romane
Como Romana al Tempo delle Terme (parte 1) Museo
11/04/2015: incontro al Museo Civico Archeologico di Como
Como Romana al Tempo delle Terme (parte 1)
Introduzione dell'Assessore alla Cultura del Comune di Como Luigi Cavadini e di Giovanni Menna, Coordinatore Volontari Aperti Per Voi Touring Club Italiano, Como
Centuripe - Terme Romane - Rosano
Centuripe - Terme romane di epoca imperiale denominati Bagni
Etg - Riapriranno le Terme di Como romana: appuntamento il 24 marzo con i volontari del Touring Club
I segreti degli insediamenti romani svelati grazie al 3d
Milano (askanews) - Queste rovine sveleranno i segreti degli insediamenti tardo romani nelle zone desertiche e le strategie dell'Impero Romano nello sfruttamento delle frontiere. Il progetto L.I.F.E è dell'egittologa Corinna Rossi e verrà sviluppato insieme al Politecnico di Milano e all'Università Federico II di Napoli grazie all'Erc consolidator Grants, una sovvenzione dall'istituto europeo di ricerca di 2 milioni di euro, primo Erc mai attribuito in Italia per un progetto archeologico. L'oggetto di studio sono le rovine di Umm al-Dabadib, nell'Oasi di Kharga nel deserto occidentale egiziano, in un'area molto remota.
Il livello di conservazione dei reperti è impressionante abbiamo un forte con torri alte 12 metri, con la scala agibile all'interno, abitazioni alte tre piani, con la cucina a vista sul tetto, lavorare lì non sarà cosa facile dal punto di vista logistico sono spedizioni molto complesse
Il sito è pressocché sconosciuto, a causa delle difficoltà logistiche, in quei luoghi non ci sono strade, acqua o elettricità. E qui entra in gioco il 3D Survey Group del Politecnico di Milano che si occuperà del rilievo 3D delle rovine, oggetto di studio insieme al sistema agricolo di cui si occuperà l'università napoletana.
Il nostro rilievo 3d basato su una tecnica di fotogrametria evoluta ci permette di raccogliere informazioni in tempi rapidissimi di elaborarle in parte sul campo e di essere certi mentre siamo lì che abbiamo raccolto abbastanza informazioni che poi possono rielaborate qui dai computer del laboratorio.
Il progetto inizierà ufficialmente il 1 luglio 2016: i primi passi saranno l'organizzazione del complesso scavo archeologico che aprirà nel 2017 e la creazione di un database che dovrà contenere tutte le informazioni rilevate.
TERME Romane: come funzionavano?
CHIETI, Abruzzo, Italy
La necropoli veneta (pre-romana per l'archeologia ufficiale) di Santo Stefano ad Este
La necropoli veneta (pre-romana per l'archeologia ufficiale) di Santo Stefano a Este.
La necropoli è la più grande del nord italia.
Terme di Agnano, ritornano alla luce le antiche terme greco-romane
Agnano, rispuntano le antiche Terme. Leggi l'articolo completo
I resti sono tornati alla luce durante i lavori del Centro benessere nellarea dell'ex fangaia.
Tesori di Bergamo II parte
Il video è la continuazione del precedente, dedicato alla Bergamo romana e medievale. Proseguiamo con i nostri due passi nella città di epoca Veneta, quando era dominata dalla potente Serenissima, che sconvolse anche architettonicamente la città, rendendola una fortezza. Quelle possenti mura e le Porte che rimangono, testimoniano una storia carica di intensità. Aiutandoci con alcune sequenze tratte dalla nostra visita al nuovissimo Museo dell'Età Veneta, che ha una sezione mutlimediale di grande interesse, scopriremo fatti e personaggi di un'epopea perduta ma che rivive nella città moderna, basta saperla guardare con gli occhi giusti.
La prima parte è al link:
Per informazioni sul Museo storico dell'Età veneta, il '500 interattivo: bergamoestoria.org
Napoli, un albero sulle antiche terme romane di via Terracina
Leggi l'articolo
Free bacoli Rifiuti ingombranti nelle antiche Terme di Baia +televendita!assurdo!!!!!!!!
10 Aprile 2009!
Visitando le Terme di Baia ci accorgiamo che dentro questo complesso termale così tanto amato dagli imperatori romani che ci veniveno a villeggiare,sono presenti rifiuti ingombranti di ogni specie,oltre comunque alla mancanza assoluta della normale manutnzione.
E' questo il modo di proteggere beni archeologici che rendono questi luoghi famosi e rispettati nel mondo meno che a Bacoli???
Per ulteriori informazioni sulla storia delle Terme di Baia visita i siti :
Rimini Museo città Mosaici
Rimini Museo città - Mosaici
Il Museo della città di Rimini è situato in via Tonini (angolo piazza Ferrari), nell'ex-convento dei Padri Gesuiti ed ex-Ospedale Civile. È stato aperto nel 1990.
L'edificio fu progettato da Alfonso Torreggiani, e realizzato tra gli anni 1746 e 1755; fu sede di un convento e collegio di Gesuiti, ed in anni recenti è stato Ospedale di Rimini.
A seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, si è resa necessaria una ristrutturazione, che è stata guidata dall'architetto Pier Luigi Foschi, attuale Direttore dei Musei; i lavori di recupero e restauro hanno riportato all'antico splendore il vecchio convento, che può essere considerato un patrimonio culturale italiano, in seguito scelto come sede del Museo cittadino.
Il museo è diviso in diverse sezioni, tra le quali degne di nota sono la sezione archeologica e la sezione medievale. Un ampio spazio è dedicato alla pittura del Trecento ed ospita, oltre a numerose opere della Scuola riminese, anche opere di Giovanni Bellini, Domenico Ghirlandaio, Guercino, Guido Cagnacci, ecc.
La sezione archeologica espone i reperti della cosiddetta domus del chirurgo, una abitazione romana della seconda metà del II secolo, scoperta nel 1989 in piazza Ferrari a pochi metri dal museo. Di eccezionale importanza per numero e varietà gli strumenti chirurgici, che rappresentano uno dei più importanti corredi di attrezzi medici mai rinvenuto. Sono presenti numerosi mosaici di epoca romana, di particolare bellezza ed importanza.
Alcune sale del museo vengono allestite per ospitare mostre temporanee ed esposizioni culturali.
da WIKIPEDIA
Le Terme Romane di Monfalcone Le Insulae Clarae
Per Plinio il Vecchio, gli isolotti della foce del Timavo sembravano terra ferma. Forse una propagine della costa. Scese più verso terra dove il mare pareva basso e sabbioso e annusando l'aria che profumava d'alga e aveva il sapore dello zolfo, comprese che quelle che aveva davanti ai suoi occhi erano vere e proprie isolette. E la fonte termale che libera sgorgava nel mare tra l'arenile e gli spuntoni di calcare bianco, soffiava vapore verso l'alto. Quelle per lui quel giorno furono le Insulae Clarae. Tra la nebbia calda e solforosa, riprese il largo, l'ammiraglio della flotta imperiale.
Immagini di Aniello Langella - 2009.
DJEMILA EOLO_0001.wmv
ROVINE ROMANE IN AFRICA
La Villa Romana
Riqualificazione edificio esistente sito in Pollena Trocchia (NA) per potenziare la vocazione turistica del paese.
Progetto realizzato da Emanuele Paparo Classe Prima Sez. A C.A.T. (Geometra) I.S.I.S. - Archimede