Città di Martano - Specchia dei Mori e Menhir del Teofilo
Intrisa di leggende e circondata da un alone di mistero è la Specchia dei Mori, anche conosciuta come la Specchia del Demonio.
È costituita da massi di differenti dimensioni posizionati uno sopra l'altro a formare un cumulo, la cui funzione originaria era, probabilmente, di avvistamento e di difesa del territorio.
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Ville de Martano - Specchia dei Mori et Menhir del Teofilo
Imprégnée de légendes et entourée d’un halo de mystère est la Specchia dei Mori, connue aussi comme la Specchia del Demonio.
Elle est composée de blocs de pierre de taille différente placés l’un au-dessus de l’autre en formant un cumul, dont la fonction originale était, probablement, d’observation et de défense du territoire.
Il y une curieuse légende populaire liée à sa réalisation.
On raconte que la specchia a été construite par des Maures, désireux d’atteindre l'Olympe et voir les dieux.
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Stadt Martano - Steingrab der Mohren und Menhir des Theophilus
Triefend vor Legenden und völlig mysteriös ist das sogenannte Specchia dei Mori (Steingrab der Mohren) auch als das Teufelssteingrab bekannt.
Es besteht aus aufeinander gelegten Steinen unterschiedlicher Größe, die einen Haufen bilden, dessen ursprüngliche Funktion wahrscheinlich die Sichtung und Landesverteidigung war.
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Città di Martano in LIS (Lingua Italiana dei Segni)
Martano è stata considerata “la piccola capitale della Grecìa Salentina”, dove il griko, l’antico dialetto greco-salentino, è ancora conosciuto e parlato dagli ellenofoni della cittadina.
Il centro storico di Martano, nel suo nucleo più antico, veniva un tempo definito “LaTerra” e ricorda la cosiddetta “chora bizantina”, il borgo abitato di impianto medievale.
L’elemento architettonico dominante nel borgo antico è la “casa a corte”, simbolo indiscusso della civiltà contadina di un tempo ed espressione di una comunità industriosa.
Esse rappresentano un patrimonio architettonico di inestimabile valore, dove ancora oggi si respira il sapore antico del Salento contadino.
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performance e INSTALLAZIONE RIVOLUZIONE sutta le capanne du ripa specchia lecce
Sutta Le Capanne Du Ripa, Specchia - (Lecce)
via Umberto I
Info: cell. 3292370646; tel. 0833 537034
E.mail: lmfedeg@libero.it
Sito web: degiovanniluigi.com
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo: Rivoluzione
Inaugurazione: 05 ottobre 2012 ore 19.00
Chiusura: 14 ottobre 2012
Un'installazione e una performance che servono a Luigi De Giovanni per raccontare della povera gente che, pur avendo vissuto la rivoluzione, non conta nulla nella scacchiera di quei pochi potenti che ne decidono, rimestando di continuo nel mastello del mondo, le sorti.
Dal 05/10/2012 al 14/10/2012
Dalle 10:30 alle 20:30
Evento organizzato da Il Raggio Verde eventi d'arte (Lecce), in collaborazione con la Galleria d'Arte Mentana di Firenze, in occasione dell'8° Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiana: Sabato 6 ottobre 2012.
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Luigi De Giovanni
Rivoluzione
L'evento Rivoluzione è un momento di denuncia dei drammi dell'umanità auto provocati dall'uomo accecato dall'egoismo e dalla sete di potere. Il concetto è narrato da trentasei tele bianche che interpretano la parola pace e da un bidone diventato mastello contenente una melma rossastra, rigirata con un grosso bastone dai visitatori.
Il titolo dà un'idea del sogno che nel tempo ha mosso i popoli che chiedevano d'esistere e che è diventato spesso incubo e tomba dove è seppellito con la giustizia e la fiducia nell'avvenire. Ora non bastano le solite parole che hanno animato gli ideali, troppo spesso crollati il giorno dopo... quel giorno che doveva essere della pace, a giustificare la partecipazione a rivoluzioni vuote come le tele bianche che sperano d'essere colorate da un'ispirazione felice.
Le tele bianche, dove neanche un artista ha voluto dipingere, si animano dalla parola pace presagendo venti di dolore. Dolore per un lavoro che manca, per la giustizia che non vede applicati i suoi principi, per la libertà condizionata dai poteri, per gli animi feriti nella speranza: l'oggi è triste, il domani appare minaccioso.
Nel mastello, interprete della terra, si avvertono i fermenti della ribellione contro i soprusi e i gioghi che hanno privato le persone della dignità del lavoro, della libertà, dell'uguaglianza: miraggi infranti che, spesso, hanno precipitato interi paesi in climi medievali. Le mani tengono ben fermo il bastone del potere che nel rimestare forma bolle e grumi minacciosi che si gonfiano sino a esplodere in rivolta incontrollata, essendo venuta a mancare la speranza di cambiamento. È il mastello, vecchio bidone arrugginito e sporco, che nei segni del tempo racconta tristemente di dura fatica mai ricompensata adeguatamente e di sfruttamento doloroso.
Il bastone, sporcato dall'egoismo e dall'arroganza, racconta dei potenti diventati prepotenti senza scrupolo che non si curano delle istanze di quel popolo fiducioso che li ha scelti.
Un'installazione e una performance che servono a Luigi De Giovanni per raccontare della povera gente che, pur avendo vissuto la rivoluzione, non conta nulla nella scacchiera di quei pochi potenti che ne decidono, rimestando di continuo nel mastello del mondo, le sorti.
Il gesto partirà da un grande bidone, riempito di un denso liquido rosso scuro, situato al centro dello studio con dentro il bastone che servirà a rimestare: l'azione verrà fatta dai visitatori e le poche persone, che riusciranno a usare il bastone del potere, rimestando simboleggeranno i potenti che incuranti dei diritti dei poveri, si spartiscono le ricchezze sino a ridurre interi popoli alla fame. Nel pavimento, ricoperto da polveri bianche schizzate di rosso vermiglio e da ombre di colore tetro, si avvertiranno le tracce di rivoluzione anche osservando l'implorazione delle trentasei piccole tele (cm 20x20 ciascuna) che esalteranno la forza delle idee di pace che, purtroppo, svaporano in violenza che si diffonde coinvolgendo sempre più persone del popolo perse nel vuoto: un vuoto che porta molto spesso dalla padella nella brace.
Federica Murgia
20 settembre 2012
Τουρνουά Ιταλίας (Lecce-martano) 2016 |Α.Ο.Γ. Πήγασος Αναλήψεως
2ο taekwondo Internazionale Grecia Salentina 2016
Città di Minervino di Lecce - Specchia Gallone
La bellezza del Salento autentico può essere colta nel piccolo borgo di Specchia Gallone, frazione di Minervino di Lecce.
Il paese per diversi secoli fu legato alle vicende del casato dei principi Gallone di Tricase, tra le famiglie nobiliari più ricche del Salento meridionale.
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Relais Masseria Capasa in Martano by Paolo Fracasso
Visit:
The Relais Masseria Capasa is a stunning hotel located in Martano, Italy. Originally constructed in the 18th century, the property was renovated by Paolo Fracasso in 2013.
Sprech: progettazione e realizzazione parco giochi Martano - Lecce
Sprech : allestimento parco giochi Largo Pozzelle - Martano (Lecce) idea progettuale, render, realizzazione delle stutture, montaggio, manutenzione.
Via Crucis vivente di Martano nella Grecia salentina
Trovate i video della Via Crucis vivente di Martano
qui
TERRE DEL SALENTO 18.2.11 - VASTE.flv
Città di Racale - Il megalitismo: dolmen, menhir e specchia
Molto probabilmente, il territorio di Racale risale al Neolitico dato che popolazioni antichissime posero le proprie radici adorando mitologici dèi pagani. Questa teoria è documentata dalla presenza di dolmen, menhir e specchie di indiscusso pregio storico e culturale: le tre principali e differenti strutture megalitiche appartenenti a mondi a noi incomprensibili e ancora inimmaginabili.
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1ª Ciclo Passeggiata Archeologica fogge, specchie paretoni
La collaborazione tra Bicilona e Archeoclub costituisce la possibilità di raggiungere i principali siti storico-archeologici del nostro territorio, attraverso una piacevole passeggiata in bicicletta. I reperti conservati presso il Centro di Documentazione Archeologica di Ceglie Messapica, le specchie e i paretoni presenti nel territorio, sono testimonianze dirette del nostro importante passato, un patrimonio che spesso rischia di essere dimenticato e che noi siamo chiamati a tutelare per le generazioni future.
Il percorso:
facebook.com/bicilona
archeoclubceglie.blogspot.it
Vaste (città messapica)
Vaste è un piccolo paese della provincia di Lecce, situato nel Salento sud-orientale e frazione del comune di Poggiardo.Dista circa 40 km da Lecce e 6 km dal mare di Santa Cesarea Terme.Pur avendo poco più di novecento abitanti, in epoche passate era una delle città più importanti e floride della civiltà messapica.VASTE is a small country of the province of Lecce, situated in the Southeastern Salento and fraction of the municipality of Poggiardo.Approximately it is 40 km from Lecce and 6 km from the sea of Santa Cesarea Terme.Vaste have nine hundred inhabitants and in ages passages it was one of the more important and healthy cities of the messapica civilization.
IL MONDO DELLE PIETRE GIGANTI
Ricerca e studio dei megaliti salentini, DOLMEN, MENHIR, SPECCHIE, elaboratadal Gruppo ARTE e AMBIENTE degli alunni del L.S. C. DE GIORGI di Lecce, coordinati dalla prof. Marisa Grande, per il Progetto Giovani '93
Presicce, Salento (Lecce, Puglia). Il borgo dell'olio e dei frantoi | BUON VENTO
Andiamo a Presicce, nel basso Salento, a 8 km dal Leuca in un luogo che i romani chiamavano la fine della terra (finis terrae). Questo luogo è famoso come Città degli ipogei, per la presenza di numerosi frantoi sotterranei.
Il mio viaggio continua...
Buon Vento!
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Stadt Martano - Unterirdische Ölmühle
Wie für viele Gemeinden des Salentos, deren Wirtschaft sich hauptsächlich im Agrarsektor entwickelt, waren das Vorhandensein und die Nutzung unterirdischer Ölmühlen in der gesellschaftlichen und im Arbeitsleben entscheidend für die Entwicklung der Stadt.
Auf der Straße “via De Gasperi” liegt die alte unterirdische Ölmühle San Blasi, die renoviert und dank einer hochwertigen Beleuchtungsanlage nutzbar gemacht wurde.
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Ville de Martano - Monastère Santa Maria della Consolazione
Le Monastère de Santa Maria della Consolazione, situé sur la route provinciale pour Borgagne, remonte à 1686.
Après une brève période sous la conduite des frères Franciscains, en 1926, il a été confié aux Cisterciens de Casamari, un ordre fondé le 21 mars 1098 qui s’inspirait totalement à l’idéal de vie de saint Benoît, fondé sur l’accueil et l’hospitalité.
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Monumento delle Cento Pietre - Patù - Lecce
Ho visitato questo posto affascinante e ricco di mistero grazie alla segnalazione dello scrittore e ricercatore Giancarlo Pavat. Lascio all'articolo che egli scrisse nel 1990, dopo aver visitato il momumento, il compito di descriverlo. Dall'agosto del 1990 all'agosto del 2013.
Le Centopietre di Patù, in provincia di Lecce, sono un antico monumento funerario di interesse nazionale. Secondo l'Archeologia ufficiale, il monumento risalirebbe al IX secolo d.C. e sarebbe stato realizzato come mausoleo sepolcrale del generale bizantino Geminiano, trucidato dai Saraceni subito prima della battaglia di Campo del Re, tra Cristiani ed Mussulmani, il 24 giugno 877, ai piedi della collina di Vereto.Ma secondo altri ricercatori, le Centopietre sarebbero in realtà molto più antiche. Addirittura risalirebbero ad epoca preistorica e sarebbero il retaggio di una Cultura megalitica antichissima, presenti in diversi Paesi europei e mediterranei.
A chi si possa effettivamente attribuire il monumento rimane un mistero. Anche perchè nonostante le certezze degli archeologi, in realtà non è stato trovato mai nulla che possa attribuirlo o datarlo con esattezza.
Esistono anche delle leggende locali che lo mettono in relazione con i Paladini di Carlo Magno e, soprattutto, con Orlando. Da ricordare che tutto il Mezzogiorno d'Italia è ricchissimo di leggende aventi per protagonista Orlando. In particolare, sono legate a pietre o massi enormi o considerati dotati di poteri magici. Inoltre, la mitica Spada di Orlando, la magica Durlindana, sarebbe conservata proprio in una chiesa dell'Italia meridionale. Sarebbe la stranissima Spada-croce di ferro (secondo alcuni ottenuta da ferro meteorico) conservata da secoli nel Santuario della Madonna di Polsi (noto anche come Santuario della Madonna della Montagna) situato sull'Aspromonte, nella frazione di Polsi del comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Tristemente noto per essere considerato il Santuario della N'drangheta.
Tornando al monumento delle Centopietre di Patù, l'unica cosa certa è che venne effettivamente riutilizzato nel Medio Evo.
Il monumento ha una forma rettangolare realizzata con 100 blocchi di roccia calcarea (da cui il nome Centopietre, appunto) provenienti dalla vicina città messapica di Vereto. Ha una lunghezza di 7,20 metri e la larghezza 5,50 metri, mentre è alto 2,60 metri. La copertura è a tetto a due falde.
L'interno venne affrescato con immagini e scene sacre attorno al XIV secolo. Si notano tredici Santi di origine orientale, in posizione frontale, effigiati secondo stilemi di ovvia ispirazione bizantina, forse dovuti a monaci greci /basiliani.
Oggi gli affreschi versano in pessimo stato di conservazione, anche se, sin dal 1873, è stato dichiarato Monumento di interesse nazionale.
Giancarlo Pavat, agosto 1990.