Sardegna - Budelli, l'ultimo Robinson
Mauro Morandi, da 25 anni unico e solitario residente dell'isola di Budelli, racconta il suo incontro con il neozelandese Michael Harte
( che ha acquistato l'isola nell'ottobre del 2013. Budelli non è mai appartenuta allo Stato Italiano, non è mai stata patrimonio pubblico, da sempre è in mano di privati, quindi il passaggio dell'isola a Michael Harte, non è una svendita di bene pubblico, ma un passaggio di proprietà da un privato ad un altro privato, come la vendita della Costa Smeralda (35 kmq, 55km di costa) all'Emiro del Qatar. Il polverone sollevato con lo slogan salviamo Budelli, salviamo la Spiaggia Rosa è un caso tipico di propaganda ( privo di qualsiasi fondamento oggettivo: l'isola e il suo litorale non corrono alcun pericolo, sono tutelate da leggi severissime, Budelli è completamente inedificabile e sulla Spiaggia Rosa non si può neppure camminare.
Intervista a Michael Harte da Repubblica 23 ottobre 2013:
D. Mr Harte, perché ha deciso di comprare Budelli?
Perché è uno dei posti più belli che ho mai visto, un paradiso, una perla rara che voglio fare conoscere al mondo.
D:In che modo, scusi? Che cosa ha intenzione di farci?
Trasformerò Budelli in un museo a cielo aperto. Come i musei delle città d'arte. Quest'isola va ripulita, sistemata, valorizzata. Deve diventare un'attrazione naturalistica aperta ai visitatori. Un simbolo. Come tutti i musei deve avere un ingresso, un'area d'accesso, dei camminamenti. E un approdo per i barconi. Adesso buttano l'ancora al largo delle spiagge e danneggiano l'ecosistema (rovinano la posidonia, un'alga marina, ndr).
D:Lei è un uomo d'affari. Come si coniuga il progetto Budelli museo ambientale con il business?
Si chiama blue economy, è l'evoluzione della green economy. Rigenerare affinché tutti possano beneficiare dell'eterno flusso di creatività, adattamento e abbondanza della natura. La conservazione, la ricerca scientifica, la valorizzazione del patrimonio ambientale aprono prospettive economiche. Budelli può diventare un modello di isola - museo da esportare in un contesto internazionale...Sono venuto qui per accreditarmi, per presentare le mie intenzioni e la mia buona fede. Se ho fatto questo investimento è perché sono pronto a mettere a disposizione risorse umane e finanziarie.
D:Ha già in mente dei progetti?
Il primo sarà nel segno della continuità, ovvero la progettazione e la realizzazione, pensata dall'Ente Parco, di pontili mobili per l'attracco dei barconi. Il cosiddetto accesso comodo al parco. Lancerò un bando internazionale per architetti, penso prima di tutto agli italiani. Sul modello dei parchi marini australiani e neozelandesi Budelli accoglierà i visitatori con percorsi dedicati e camminamenti.
D:Un museo del mare a cielo aperto?
È così. Ho riunito un team di docenti universitari, esperti, biologi marini. A marzo presenteremo progetti e programmi ecosostenibili. Metteremo a punto una partnership pubblico-privato, un modello che all'estero, dall'Oceania al versante caraibico del Pacifico, sta dando grossi risultati.
D: Non è che dietro questa strategia di valorizzazione ambientale nasconde in realtà obiettivi speculativo-ambientali? È il sospetto avanzato da qualcuno. Un resort, una villa...
È escluso, nella maniera più assoluta. Non solo non ho intenti di questo tipo, ma se anche e per assurdo li avessi, non potrei fare niente. Budelli per fortuna è soggetta a vincoli e tutele di ogni tipo (al momento c'è una sola mini costruzione, la casa del guardiano della Spiaggia Rosa, ndr).
D.Non ci dormirà nemmeno sull'isola? Non ci trascorrerà nemmeno le vacanze?
Budelli sarà un museo. Ci verranno i visitatori. C'è un potenziale di valorizzazione enorme. Potrebbe diventare anche sede di una banca dati del mare, un centro di raccolta rivolto al mondo delle università scientifiche, accessibile agli studenti di tutto il mondo.
D:Quando si è innamorato di questo posto?
La prima volta che ci sono venuto: l'ho vista a distanza, mi è sembrata un'isola incredibile. Ma tutto l'arcipelago della Maddalena è favoloso. Va solo valorizzato e fatto conoscere meglio.
D:Come le è venuta l'idea di presentarsi con una valigia piena di scarti di plastica raccolti sulla spiaggia dei Cavalieri?
Volevo andare subito al punto. Bisogna partire dal basso: ripulire, rigenerare. Spero che le mie intenzioni siano state comprese e apprezzate.
03 2014: dopo la deroga al patto di stabilità, lo Stato italiano, ha esercitato il diritto di prelazione, investendo circa 3 milioni di euro per impossessarsi di Budelli, ma Michael Harte ha fatto ricorso presso il tribunale e presso il Tar. Nuova Sardegna 11 03 2014: 27 03 2014 - Decisione del tribunale: l'isola rimarrà dello Stato - 13 04 2015 Il Consiglio di Stato ha restituito l'isola a Michael Harte - 2 2016 Harte rinuncia alla proprietà
La Maddalena | Motorboat to Budelli and Spargi islands
The Archipelago of La Maddalena National Park
Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena
Isola Budelli - Spiaggia dal Cavaliere (Le Piscine)
Isola Spargi - Cala Soraya
Music:
Epic Soul Factory - Hearts in Atlantis
Epic Soul Factory - CREO EN TI
(License CC - No comercial)
Fonts: Shelf
Budelli: L'isola che c'è
Mauro Morandi, da 25 anni unico e solitario residente dell'isola di Budelli, racconta il suo incontro con Michael Harte l' ecologista neozelandese, sostenitore della Blue Economy
( che ha acquistato l'isola all'asta nell'ottobre del 2013. Budelli non è mai appartenuta allo Stato Italiano, non è mai stata patrimonio pubblico, da sempre è in mano di privati, quindi il passaggio dell'isola a Michael Harte, non è una svendita di bene pubblico, ma un passaggio di proprietà da un privato ad un altro privato, come la vendita della Costa Smeralda (35 kmq, 55km di costa) all'Emiro del Qatar. Il polverone sollevato con lo slogan salviamo Budelli, salviamo la Spiaggia Rosa è un caso tipico di propaganda ( privo di qualsiasi fondamento oggettivo: l'isola e il suo litorale non corrono alcun pericolo, sono tutelate da leggi severissime, Budelli è completamente inedificabile e sulla Spiaggia Rosa non si può neppure camminare.
Intervista a Michael Harte da Repubblica 23 ottobre 2013:
D. Mr Harte, perché ha deciso di comprare Budelli?
Perché è uno dei posti più belli che ho mai visto, un paradiso, una perla rara che voglio fare conoscere al mondo.
D:In che modo, scusi? Che cosa ha intenzione di farci?
Trasformerò Budelli in un museo a cielo aperto. Come i musei delle città d'arte. Quest'isola va ripulita, sistemata, valorizzata. Deve diventare un'attrazione naturalistica aperta ai visitatori. Un simbolo. Come tutti i musei deve avere un ingresso, un'area d'accesso, dei camminamenti. E un approdo per i barconi. Adesso buttano l'ancora al largo delle spiagge e danneggiano l'ecosistema (rovinano la posidonia, un'alga marina, ndr).
D:Lei è un uomo d'affari. Come si coniuga il progetto Budelli museo ambientale con il business?
Si chiama blue economy, è l'evoluzione della green economy. Rigenerare affinché tutti possano beneficiare dell'eterno flusso di creatività, adattamento e abbondanza della natura. La conservazione, la ricerca scientifica, la valorizzazione del patrimonio ambientale aprono prospettive economiche. Budelli può diventare un modello di isola - museo da esportare in un contesto internazionale...Sono venuto qui per accreditarmi, per presentare le mie intenzioni e la mia buona fede. Se ho fatto questo investimento è perché sono pronto a mettere a disposizione risorse umane e finanziarie.
D:Ha già in mente dei progetti?
Il primo sarà nel segno della continuità, ovvero la progettazione e la realizzazione, pensata dall'Ente Parco, di pontili mobili per l'attracco dei barconi. Il cosiddetto accesso comodo al parco. Lancerò un bando internazionale per architetti, penso prima di tutto agli italiani. Sul modello dei parchi marini australiani e neozelandesi Budelli accoglierà i visitatori con percorsi dedicati e camminamenti.
D:Un museo del mare a cielo aperto?
È così. Ho riunito un team di docenti universitari, esperti, biologi marini. A marzo presenteremo progetti e programmi ecosostenibili. Metteremo a punto una partnership pubblico-privato, un modello che all'estero, dall'Oceania al versante caraibico del Pacifico, sta dando grossi risultati.
D: Non è che dietro questa strategia di valorizzazione ambientale nasconde in realtà obiettivi speculativo-ambientali? È il sospetto avanzato da qualcuno. Un resort, una villa...
È escluso, nella maniera più assoluta. Non solo non ho intenti di questo tipo, ma se anche e per assurdo li avessi, non potrei fare niente. Budelli per fortuna è soggetta a vincoli e tutele di ogni tipo (al momento c'è una sola mini costruzione, la casa del guardiano della Spiaggia Rosa, ndr).
D.Non ci dormirà nemmeno sull'isola? Non ci trascorrerà nemmeno le vacanze?
Budelli sarà un museo. Ci verranno i visitatori. C'è un potenziale di valorizzazione enorme. Potrebbe diventare anche sede di una banca dati del mare, un centro di raccolta rivolto al mondo delle università scientifiche, accessibile agli studenti di tutto il mondo.
D:Quando si è innamorato di questo posto?
La prima volta che ci sono venuto: l'ho vista a distanza, mi è sembrata un'isola incredibile. Ma tutto l'arcipelago della Maddalena è favoloso. Va solo valorizzato e fatto conoscere meglio.
D:Come le è venuta l'idea di presentarsi con una valigia piena di scarti di plastica raccolti sulla spiaggia dei Cavalieri?
Volevo andare subito al punto. Bisogna partire dal basso: ripulire, rigenerare. Spero che le mie intenzioni siano state comprese e apprezzate.
03 2014: dopo la deroga al patto di stabilità, lo Stato italiano, ha esercitato il diritto di prelazione, investendo circa 3 milioni di euro per impossessarsi di Budelli, ma Michael Harte ha fatto ricorso presso il tribunale e presso il Tar. Nuova Sardegna 11 03 2014:
27 03 2014 - Decisione del tribunale: l'isola rimarrà dello Stato - 13 04 2015 Il Consiglio di Stato ha restituito l'isola a Michael Harte
Sardinia, Italy - Day 1 at Simius Beach
Hi Everybody,
This is day 1 of our trip to the beautiful Italian island of Sardinia. Today we are in Simius Beach (Villasimius), which is also where we are staying. For the next couple of days, we will be traveling around and sharing the view with you.
I hope you all enjoy the video. Subscribe + Like + Share!
As always, keep on living!
Thanks.
Gabriel
Music from Artlist
#DJI #mavicair #drone #italy
OSPEDALE S. GIOVANNI BATTISTA, ROMA
L'Ospedale S. G. Battista
L'Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta gestisce a Roma l'Ospedale San Giovanni Battista specializzato in riabilitazione con particolare riferimento alla neuroriabilitazione ed integrato con il servizio pubblico ai sensi dell’art 8. comma5, del Decreto Legislativo 502/1992 così come modificato dall’art 9, Decreto Legislativo 517/1993.
L'Ospedale dispone di 240 posti letto in regime di ricovero ordinario, una unità di risveglio, di un day hospital e di un poliambulatorio.
L'Ospedale non ha servizio di pronto soccorso e non effettua ricoveri d'urgenza.
live F R A vitadifra spesa
Il castello di Acquafredda del Conte Ugolino (Siliqua)
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Il castello di Acquafredda è un’importante testimonianza di struttura fortificata di epoca medioevale, dista 4 Km dal centro abitato di Siliqua (CA) e si innalza su di un colle di origine vulcanica sviluppandosi per un’altezza di 256 metri rispetto al livello del mare. Con un decreto legge del 1993, il sito denominato “Domo Andesitico di Acquafredda”, è stato istituito a Monumento Naturale. Dal ritrovamento di una bolla Papale datata 30 luglio 1238, si ritiene, che il castello esistesse già dal 1215, ma è opinione diffusa attribuire la sua costruzione al celebre nobile pisano Ugolino Della Gherardesca conte di Donoratico sin dal 1257, anno in cui divenne Signore della parte sud – occidentale della Sardegna dopo la caduta del Giudicato di Cagliari. Caduto in disgrazia, il conte fu imprigionato a Pisa nella torre dei Gualandi poi chiamata “Torre della Fame” dove muore nel 1288. Le vicende del conte Ugolino sono divenute illustri grazie ai profondi versi di Dante Alighieri nella Divina Commedia: «La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator…» che troviamo nel XXXIII canto della Cantica dell’Inferno.Questa storia non è ambientata in Sardegna, ma questo personaggio ha a che fare con la nostra Isola. Il Conte Ugolino fu infatti proprietario del Castello di Acquafredda (nella foto), che si trova a Siliqua, i cui resti sono ancora visibili per chi percorre la “Pedemontana”, la strada provinciale che collega Villamassargia al Cagliaritano.
Ugolino è vissuto tra il 1220 e il 1289. Figlio di Guelfo della Gherardesca, conte di Donoratico, era il capo dei Guelfi di Pisa nell’XIII secolo, è noto anche per la sua presenza nell’Inferno della Divina Commedia di Dante e nei Racconti di Canterbury di Chaucer. Attorno alla figura del Conte Ugolino aleggia una macabra leggenda. Si narra che gli furono dati i più alti riconoscimenti, ma Ruggieri, arcivescovo di Pisa, assieme alle famiglie Sismondi, Gualandi e Lanfranchi condusse la popolazione a insorgere contro di lui. Il suo castello fu preso d’assalto, furono ammazzati due suoi nipoti e lui fu rinchiuso in una torre, detta Torre della Muda, con i figli e altri parenti superstiti. Si dice che le chiavi di questa torre vennero buttate nel fiume Arno, così che i prigionieri, a poco a poco, cominciarono a morire di stenti. La storia racconta che, durante la reclusione, Ugolino si sia cibato della carne dei suoi familiari.
Questo atto di cannibalismo fu smentito da successivi studi scientifici sulle sue ossa, ma la cruenta storia è divenuta famosa al punto che la torre venne ribattezzata “la torre della carestia”. Alcuni resti sono ancora visibili nell’attuale Piazza Dei Cavalieri.
Le Meravigliose avventure di Jezebel nell'Isola di Sardegna
Sulle sacre rotte dei Padri Navigatori
Per chi dovesse pagaiare in 'Pineta Mugoni' e ritrovarsi in direzione della prima torre aragonese verso la 'Baia di Tramariglio' e in direzione della Torre della Baia di Porto Conte, sollevando lo sguardo verso il cielo in direzione
dell'Asinara sarebbe affascinato dalla visione di alcune montagne
che sembra vogliano proteggere il mare
di 'Pineta Mugoni' e dei suoi antichi insediamenti di Rovine Romane, Santi'Imbenia e Igori e Punta Giglio con le sue suggestive fortificazioni. Spuntano tra essi due severe montagne una è 'Lu Capparoni' e l'altra è definita 'Mon Forte' e 'Rocca della Bagassa'.
Tralasciamo l'ultimo toponimo che non ci porta molto lontano e che ci dimostra quale fosse il rispetto in quei tempi nei confronti della donna, tema
rappresentato rozzamente in molte parti dell'isola, che troviamo anche nella stessa zona di Stintino e focalizziamo la
nostra attenzione sui significati guerreschi degli altri due,
in particolare del secondo, che allude ad un forte o ad una struttura fortificata, ebbene le fonti che abbiamo si dividono in due ipotesi:
la prima che sulla sommità della
montagna nel 1351 gli aragonesi avessero edificato un castello che quattro anni più tardi fosse passato nelle mani di Matteo Doria, che possedeva buona parte dei
territori della Nurra e del Nord Sardegna,
che consegnò all'arcivescovo di
Oristano dopo che era avvenuta una contesa
con lo stesso Mariano d'Arborea. La stessa
presenza dei Doria è attestata con un altro monte che protegge le spiagge del 'Lazzaretto' e delle
'Bombarde' che proteggeva dalla violenza del maestrale il villaggio nuragico di' Palmaera'.
Altra ipotesi collega 'Monte Forte' a una struttura
chiamata 'La Corte' che pare fosse un
Convento di Benedettini. Il Costa, citando l'Angius asserisce
che tali resti fossero dell'antico Monastero di' Nurchis'
costruito da Gonnario e donato ai Monaci di Monte Cassino.
Per quanto riguarda lo sfruttamento delle immense risorse naturali che riguardano
l'area tra Monte Forte, (464m) 'Rocca della Bagassa',Punta LuCapparoni, 'Punta de Lu Cornu' (429)
'Sa Carazza', Cala di Fora' 'Porto Ferro' 'Bantine e Sale'
'Porticciolo''Cala del Turco'
'Cala del Vino', 'Cala Viola' , Punta del Gallo, 'Punta Ghisciera Mala' ed infine P. del Castello. Sarebbe ipotizzabile tutta una serie di percorsi, di eventuali
ponticelli in legno di sentieri guidati, di aree di ristoro
semplici e discrete, di punti di collegamento che
uniscano delle zone che sembrano decadere nel sole cocente della storia. Sarebbe bello se anche noi Sardi avessimo il nostro 'National Trust' con
tanto di tessera che consenta ai sardi il massimo rispetto dell'ambiente e allo stesso tempo di sviluppare il nostro senso imprenditoriale.
Avremmo anche noi la nostra 'Tintagel' che potrebbe essere 'Carbia', oppure lo stesso Castello inesistente di Monte Fotte, oppure potrebbe essere il villaggio misterioso di 'Barace' sottratto all'interno dello stagno. Si potrebbe parlare in senso fiabesco della perfida Ghisciera Mala o del Porto Nuragico di Cala Viola.
Si potrebbe creare inoltre tutta una serie di percorsi che collegano sia a piedi che via Mare l'Argentiera e Alghero e quindi la Torre di Porto Ferro, la torre de Bantine e Sale, la Torre Bianca, la torre di Porticciolo, Punta Cristallo, Punta Giglio sarebbero viste in un contesto che ci porta a Rovine Romane e al Nuraghe di 'Sant'Imbenia', alla torre di 'Tramariglio', la Torre del 'Bollo' e quella del 'Quadro' che guarda verso Punta Giglio e la Torre dei Doganieri di Porto Conte. Si potrebbe parlare dei frati che conquistarono la marina di Porto Conte o l'arrivo degli aragonesi e le grandi battaglie che si tennero tra 'Capo Caccia' e 'Punta Giglio'.La zona che va dall'Argentiera sino a Porto Ferro e Punta Cristallo rimarrebbe cosi incontaminate e tutta la Nurra diverrebbe una sorta di piccola Cornovaglia, marcata dalle miniere che ancora oggi meritano il loro restauro e dalle piccole baie spazzate dal maestrale e dai tanti venti che incoraggiano i pescatori a tentare di conquistare nuove prede quando il mare è in scaduta.
Galoppata in spiaggia a Budoni
Hotel e Appartamenti in Sardegna a La Maddalena 'Garibaldi Boschetto Holiday'
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Per raggiungerci, ci si imbarca presso il Porto di Palau (ben indicato entrando in paese) su una delle Navi delle Compagnie convenzionate con Boschetto Holiday, usufruendo quindi dello sconto previsto per i nostri Ospiti. Sbarcati al Porto di La Maddana, uscendo si incontra la rotatoria della 'Colonna Garibaldi'; andare diritti lungo la calata di Cala Gavetta fino in fondo al porto; proseguire diritti in via Millelire (una delle caratteristiche stradine di memoria genovese del Centro Storico) e poi via Lamarmora. Dopo circa 100 metri troverete l'Hotel e il Rwesidence, parcheggiandovi di fronte.
Distanze principali: Porto di Golfo Aranci da Palau 35 km.; Porto di Olbia Isola Bianca da Palau 40 km; Aeroporto di Olbia Costa Smeralda da Palau km 40; Porto di Porto Torres da Palau 125 km; Aeroporto Alghero/Fertilia da Palau: 170 km.
Antonello Venditti - Notte prima degli esami
Ascolta il meglio di Antonello Venditti dove preferisci:
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Spotify:
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI di Antonello venditti il videoclip ufficiale
La playlist video di Antonello Venditti:
Info Videoclip:
scritto e diretto da
Stefano Salvati
prodotto da
Raffaella Tommasi, Stefano Salvati e Stefano Zappaterra
per Daimon Film
realizzato con il contributo del Comune di Comacchio e del Parco del Delta del Po
si ringraziano il Sindaco Marco Fabbri
il Dirigente Roberto Cantagalli e gli Assessorati
attori principali
Matteo Andreose
Roberto Lunghi
Camilla Mancini
Emanuele Obbia
Sofia Tassinari
Niccolò Torresani
produttore esecutivo Raffaella Tommasi
Direttore di produzione Robi Siboni
Direttore della fotografia Franco Balboni e David Drills
operatore David Drills
montaggio Umberto Romagnoli, Matteo Santi e Fabio Tartaglia
color grading Alessandro Paci per Free U
Stylist Chiara Pappi
regia seconda unità Fabio Tartaglia
regia live Riccardo Canini
assistente operatore Marcello Bezzi
capo elettricista Paolo Pastaccini
backstage Giacomo Banchelli
assistenti di produzione Martina Mele e Alessandro Rocca
make up Simona Cavalieri
operatore drone Luciano Morigi
runner Giuseppe Consiglio
service MDP Tommaso Alvisi
si ringraziano:
Corpo Forestale dello Stato
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po
Emilia-Romagna
Regione Emilia-Romagna Area Bacino Reno e Po di Volano
sponsor tecnici:
Volontari barcaioli di Comacchio
Spiaggia Romea Village & Residence-Lido delle Nazioni
Spina Camping Village-Lido di Spina
Ristorante Al Cantinon-Comacchio
Ristorante Le Gresine-Comacchio
B&B La Corte dei Ducati-Comacchio
B&B Al Ponticello-Comacchio
New Age Afro Beach-Lido di Volano
Bar Ideal-Comacchio
Bar Chiosco- Stuzzicheria Wine Bar-Comacchio
Ristorante Pizzeria Il Cormorano-Lido di Volano
Estetica Daisy di Simona Cavalieri
Cristina Rocca Abbigliamento Ravenna
American History Abbigliamento Ravenna
L'Opposto Abbigliamento Forlì
LM Cineservice di Leonardo Monti
#AntonelloVenditti #NottePrimaDegliEsami #Vevo
Сардиния. Оргосоло, улица Д.Кеннеди
Это, наверное, самая необычная в мире улица Джона Кеннеди.
На ней расположен двухуровневый перекрёсток.
Хотите узнать почему туристы любят посещать этот город?
Об этом другой пятиминутный ролик, который можно посмотреть здесь
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Teulada [BBC Documentary]
Zao ragazzi benvenudi in un nuovo videooo XD XD XD
[ Documentario a 1:27 ]
008.ATTUALITA' - OSPEDALE SAN GIOVANNI BATTISTA - INCONTRO CON IL PRESIDENTE PATERNO'
loredana tour 2007 - sardegna
sardegna
[LIVE] For Honor PC/ITA - SEASON 11 HULDA - IL DRAGO CONTRO IL SERPENTE - BILANCIAMENTO PG .-.
▼▼▼▼▼▼PER INFO SUL CANALE▼▼▼▼▼▼▼
[#PC #ForHonor #Orochi #SamuraiAlbert97 #Deflect]
[Live]
L'attore che interpretava Chewbecca è morto e questo è il contributo
[⚡ CLAN KIRIN⚡]
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♦Henzo Hattori [Video For Honor]
♦Mege:
TARANTO: RADUNO TRUCK DUE MARI
TARANTO: RADUNO TRUCK DUE MARI
CANNE DELLA BATTAGLIA | Rifiuti a due passi dall'area archeologica
CANNE DELLA BATTAGLIA | Rifiuti a due passi dall'area archeologica
Svincoli come discariche abusive: ennesimo scempio all'ambiente. Il fenomeno si ripete ormai senza nessun più controllo allo svincolo per Canne della Battaglia della strada statale 16 bis, più esattamente all'incrocioo con la provinciale Salinelle ex n. 3 della Provincia di Bari e rinumerata come 21 dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani.
Ma con questo o con quell'altro numero, la situazione non cambia. Anche a causa della concomitante chiusura della Salinelle per il cantiere del cavalcaferrovia (in avanzata fase di ultimazione dopo la posa in opera delle gigantesche travi), questo svincolo in particolare si é trasformata in un autentico budello, ai bordi del quale é purtroppo possibile ritrovare di tutto, specialmente scarti della produzione di magliere e tessili abbandonati dai soliti ignoti, nonché di prodotti per l'agricoltura particolarmente nocivi alla salute dato lo sversamento nel terreno senza controlli (cosa che avviene anche lungo altri tratti della medesima strada, asse molto importante di collegamento tra Canosa e la statale 16). Guarda tutte le videonews e gli approfondimenti all'indirizzo
barlettanews24.it - Il portale di informazione dedicato alla città di Barletta
Words at War: Who Dare To Live / Here Is Your War / To All Hands
USS Ancon (AGC-4) was an ocean liner acquired by the United States Navy during World War II and converted to a combined headquarters and communications command ship.
Ancon anchored off Fedhala, French Morocco on November 8 and began lowering her boats at 0533. The first troops were debarked an hour later. During the course of the assault, men on the ship witnessed the sinking of four other transports, and Ancon sent out boats to rescue their survivors. On November 12 the transport headed out and, three days later, put into Casablanca harbor. She got underway on the 15th with a convoy bound for Norfolk.
After a brief pause there, Ancon traveled to Brooklyn, New York for voyage repairs. A brief period of sea trials preceded the ship's loading cargo and troops for transportation to Algeria. She sailed on January 14, 1943 as a member of the Naval Transport Service. The ship reached Oran on the 26th and spent five days discharging her cargo before heading back toward New York City, where she arrived on February 13. On that day, the vessel was reassigned to the Atlantic Fleet Amphibious Forces. On the 16th, Ancon entered the Norfolk Navy Yard, Portsmouth, Virginia, to undergo conversion to a combined headquarters and communications command ship. She was redesignated AGC-4 on February 26.
Following the completion of the yard work on April 21, Ancon held trials and exercises in the Chesapeake Bay through May and into early June when she was designated the flagship of the Commander of the Atlantic Fleet Amphibious Forces. The ship got underway for Oran on June 8 with Task Force (TF) 85. The ship had been selected to participate in the invasion of Sicily, and her preparations continued after her arrival at Oran on June 22.
Carrying Rear Admiral Alan G. Kirk, Commander, TF 85, and Lieutenant General Omar Bradley on board, Ancon sailed on July 5 for the waters off Sicily. She reached the transport area off Scoglitti on the 10th and lowered her boats early that morning. Despite enemy fire, the ship remained off Scoglitti providing communications services through the 12th and then got underway to return to North Africa. At the end of a fortnight there, she shifted to Mostaganem, Algeria, on July 29. In mid-August, the vessel moved to Algiers. During her periods in port, she prepared for the upcoming invasion of mainland Italy for which she had been designated flagship for the Commander of the 8th Fleet Amphibious Forces in Northwest African Waters.
On September 6, Ancon got underway for Salerno. During the operation, the ship carried Lieutenant General Mark Wayne Clark who commanded the 5th Army. At 0330 on September 9, the first wave of Allied troops hit the beach. Thereafter, she remained in the transport area, undergoing nearly continuous enemy air harassment, until she moved to Palermo, Sicily, to pick up ammunition to replenish her sister ships. She returned to the area off Salerno on the 15th but, the next day, arrived back in Palermo.
After two weeks in that Sicilian port, Ancon shaped a course for Algiers. She reached that port on October 2 and spent almost six weeks undergoing repairs and replenishment. In mid-November, she set sail for the United Kingdom and, on November 25, arrived in Devonport, England, where she was designated the flagship of the 11th Amphibious Force. An extended period of repairs and preparations for the impending invasion of France kept Ancon occupied through the winter and much of the spring participating in numerous training exercises with other Allied warships. On May 25, King George VI of the United Kingdom and Field Marshal Bernard Law Montgomery visited the ship.
The preparations culminated on June 5, when Ancon got underway for Baie de la Seine, France. She served as flagship for the assault forces that landed on Omaha Beach in Normandy. Throughout the invasion, the ship provided instructions for forces both afloat and ashore. She transferred various units of the Army command to headquarters ashore and made her small boats available to other ships to carry personnel and materials to the beachhead. On June 27, she got underway to return to England and, the next day, arrived at Portland.
Ancon remained in British waters through late September, when she sailed in a convoy bound for the East Coast of the United States. She reached Charleston, South Carolina on October 9 and was then assigned to the Amphibious Training Command. At the completion of repairs at the Charleston Navy Yard on December 21, the ship got underway for sea trials. Five days later, she shaped a course for the Pacific. On the last day of 1944, the ship transited the Panama Canal and joined the Pacific Fleet. She continued on to San Diego, California, where she arrived on January 9, 1945.