Eccellenze di Calabria - Azienda Statti
Emily Casciaro visita l'azienda Statti, una tra le più importanti realtà presenti sul nostro territorio calabrese che va dalla produzione vitivinicola a quella olivicola, fino all'allevamento per la produzione del latte.
NO BIOMASSA LAMEZIA
Venerdì 28 agosto il prof. Ferdinando Laghi – medico e vice presidente dell’ISDE, l’Associazione dei Medici per l’Ambiente – ci racconterà la verità sulle biomasse e sui danni che questi impianti provocano alla salute dei cittadini ed all’ambiente.
Nel sostenere e partecipare alla lotta del Comitato NO Biomasse Lamezia, riteniamo opportuno evidenziare oltre all’aspetto – importantissimo e centrale – della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente, anche alcune osservazioni che riguardano il contesto nel quale si inseriranno queste nuove centrali a biomasse che, se pur “piccole” (come afferma il padronato locale) rispetto agli ecomostri per i quali abbiamo sempre alzato il nostro NO, restano fortemente dannosi perché si inseriscono in un tessuto già degradato dal punto di vista ambientale.
In un area di pochissimi km quadrati, infatti insistono due impianti già da tempo operativi e cioè la centrale a biomasse (sempre da 200kw) dell’azienda agricola Statti (quella dell’olio e del vino di qualità, sic!) ed il piccolo inceneritore di Ecologia Oggi che brucia un po’ di tutto.
In questa zona, dicevamo, dovranno nascere altre 6 nuove centrali da 200kw delle quale tre già accertate mentre per le altre non è ancora dato sapere chi sono i richiedenti.
Due di queste centrali sono di proprietà della Vitale Sud, un colosso nella fornitura di materiale elettrico, che a seguito della crisi del settore edile ha già licenziato molti suoi operai ed impiegati ed ora evidentemente proverà a riconvertire la propria mission economica lanciandosi sulla più redditizia green economy.
E’ simpatico evidenziare che la centrale a biomasse già operativa, quella dell’azienda Statti appunto, in realtà è interconnessa con quelle in realizzazione dalla Vitale Sud per via di un legame di parentela tra le due famiglie!
Un terzo impianto, che pare già in via di autorizzazione, è quello della Raffaele SpA, altro colosso locale del settore edile, mosso a nostro avviso sempre dagli stessi interessi di profitto.
Lo scenario che ne viene fuori è pazzesco: sei nuovi impianti più altri due già funzionanti trasformeranno quel lembo di territorio e tutta Lamezia Terme in un centro di incenerimento per rifiuti!
Questo scenario è reso realistico perché questi nuovi impianti a biomasse legnose in realtà possono bruciare anche CSS (Combustibile Solido Secondario) che è un combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti.
Vista la prossima chiusura della più grande discarica regionale, quella di Pianopoli, il rischio a noi sembra abbastanza reale: tali impianti potrebbero essere utilizzati per smaltire un po’ di monnezza in eccesso!
Resta poi la questione del surplus energetico che vede la Calabria (ed in particolare questo territorio ricco di mega impianti eolici) esportare un eccedenza del 77% dell’energia prodotta senza che le comunità possano godere anche solo dal punto di vista economico di questa “energia pulita”.
In realtà ad accumulare profitti sono e saranno sempre gli stessi imprenditori della green economy che tramite il contributo statale del GSE incasseranno fior di quattrini ai danni dei cittadini che, ironia della sorte, si troveranno in bolletta un’aliquota da pagare proprio per garantire questo tipo di profitto. Oltre al danno quindi, anche la beffa!
Queste centrali quindi non vanno realizzate, né in periferia, né al centro, né nelle aree industriali. Semplicemente questi impianti non devono essere realizzati perché inutili e dannosi!
Invitiamo pertanto tutti i cittadini a partecipare all’assemblea del 28 agosto (ore 20:30) c/o il parco Peppino Impastato di Lamezia Terme.
NOI LE CENTRALI NON LE VOGLIAMO!
Agricola Lenti: impianto biogas per gestire gli scarti e migliorare la redditività - EN subtitles
Agricola Lenti: a biogas plant for managing by-products and improving profitability
Dal 1600 l’Agricola Lenti si sviluppa su oltre 500 ettari di terreno e spazia dall’olivicoltura alla vitivinicoltura, dall’agrumicultura alla zootecnia e all’agroenergia. Dalla grande quantità di scarti a disposizione nasce la volontà di installare un impianto biogas da 999kW che fa anche trigenerazione. L’energia elettrica prodotta viene immessa totalmente in rete, mentre quella termica è utilizzata per soddisfare le esigenze delle abitazioni nelle vicinanze e nella cantina.
DATI TECNICI:
Taglia impianto: 999kW
Matrici: deiezioni animali, scarti della lavorazione di olio, vino, latte, agrumi
Since the 1600’s, Agricola Lenti has had over 500 hectares dedicated to olive growing, viniculture, viticulture, citrus cultivation, zootechnics and agri-energy. The large quantity of by-products available has resulted in the installation of a 999 kW biogas plant, which also provides trigeneration (CCHP). The electrical energy generated is fed into the grid, while the thermal energy generated is used to meet the needs of nearby homes and the winery.
QUICK FACTS:
Plant size: 999kW
Feedstock: manure; waste from olive, wine, milk and citrus fruits production processes
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