MAXI OPERAZIONE DELLA DIA TRA PUGLIA E MILANO, SEQUESTRO BENI PER 31 MILIONI
Processione Venerdì Santo 2019
Solenne processione del Venerdì Santo, questa Processione si muoveva dopo la mezzanotte del Venerdì Santo composta da Talami, palchi sui quali erano drammatizzate scene della Passione, portati da facchini o contadini vestiti di un saio di sacco nero, preceduti dalla Processione vera e propria dei Confratelli che recavano ognuno una grossa torcia di cera in mano. Seguiva la sacra rappresentazione anche l''Arciconfraternita dell'Addolorata che, uscendo dalla chiesa di Santa Lucia, recava la statua della Vergine in gramaglie.
Il sacro corteo era preceduto dai Misteri della Passione di Gesù, cioè da simboli denominati dal Bocache I sette trofei della Passione : l'angelo dell'angoscia con calice e croce, gli strumenti della cattura di Gesù nell'orto degli ulivi, la colonna della flagellazione con il gallo, la mano di Malco, i flagelli insanguinati, la colonna con la corona di spine, il mantello di porpora e il catino di Pilato; il volto Santo sostenuto da due angioletti; la colonna con la veste inconsutile, i dadi, il martello, i chiodi e la tenaglia, la scala con la scritta della sentenza, la lancia e la spugna.Il Cireneo, al quale solo il Priore può accostarsi, è scortato da quattro lampioni, di stile barocco, sorretti da Confratelli, mentre davanti ad essi fanno da ala gli altri Confratelli che si alternano nellaccollare la bara del Cristo Morto. Tutti ne hanno il diritto-dovere, come testimoniato da un verbale datato 24 marzo 1868, in cui il Priore afferma: []solo i Fratelli hanno il diritto di accollare il Cristo nella processione del Venerdì santo, quindi sono esclusi tutti gli estranei dalla bara del Cristo ove è ammesso che i soli Fratelli[],il tutto preceduto dallo stendardo e dal talamo raffiguranti lo stemma del Sodalizio.
La Bara viene preceduta dal Capitolo metropolitano con l'Arcivescovo, il clero, le religiose ed i religiosi, e seguita dal Priore e dal Consiglio dAmministrazione della Arciconfraternita. Seguono il corteo le Autorità civili e militari della Città.
La Processione viene chiusa dalle Consorelle, le quali fanno ala alle statue di Maria SS. Addolorata, Maria di Magdala e Maria di Cleofa portate a spalle dai confratelli; la Priora con al proprio fianco le consorelle più anziane e meritevoli chiude il sacro corteo seguito da migliaia di fedeli.
La Processione è accompagnata dalle toccanti note musicali del Christus, musicato nel 1869 dal Maestro Francesco Paolo Masciangelo su commissione dell'Arciconfraternita. In seguito fu introdotta anche la esecuzione della Elegia composta dal Maestro Ravazzoni.
famok fujent ai carrelli del conad di torremaggiore
san severo regna .... come ogni anno consueto appuntamento a torremaggiore per la festa ..
vi aspettiamo al soccorso ...
Processione Venerdì Santo 2018
Solenne processione del Venerdì Santo, questa Processione si muoveva dopo la mezzanotte del Venerdì Santo composta da Talami, palchi sui quali erano drammatizzate scene della Passione, portati da facchini o contadini vestiti di un saio di sacco nero, preceduti dalla Processione vera e propria dei Confratelli che recavano ognuno una grossa torcia di cera in mano. Seguiva la sacra rappresentazione anche l''Arciconfraternita dell'Addolorata che, uscendo dalla chiesa di Santa Lucia, recava la statua della Vergine in gramaglie.
Il sacro corteo era preceduto dai Misteri della Passione di Gesù, cioè da simboli denominati dal Bocache I sette trofei della Passione : l'angelo dell'angoscia con calice e croce, gli strumenti della cattura di Gesù nell'orto degli ulivi, la colonna della flagellazione con il gallo, la mano di Malco, i flagelli insanguinati, la colonna con la corona di spine, il mantello di porpora e il catino di Pilato; il volto Santo sostenuto da due angioletti; la colonna con la veste inconsutile, i dadi, il martello, i chiodi e la tenaglia, la scala con la scritta della sentenza, la lancia e la spugna.Il Cireneo, al quale solo il Priore può accostarsi, è scortato da quattro lampioni, di stile barocco, sorretti da Confratelli, mentre davanti ad essi fanno da ala gli altri Confratelli che si alternano nellaccollare la bara del Cristo Morto. Tutti ne hanno il diritto-dovere, come testimoniato da un verbale datato 24 marzo 1868, in cui il Priore afferma: []solo i Fratelli hanno il diritto di accollare il Cristo nella processione del Venerdì santo, quindi sono esclusi tutti gli estranei dalla bara del Cristo ove è ammesso che i soli Fratelli[],il tutto preceduto dallo stendardo e dal talamo raffiguranti lo stemma del Sodalizio.
La Bara viene preceduta dal Capitolo metropolitano con l'Arcivescovo, il clero, le religiose ed i religiosi, e seguita dal Priore e dal Consiglio dAmministrazione della Arciconfraternita. Seguono il corteo le Autorità civili e militari della Città.
La Processione viene chiusa dalle Consorelle, le quali fanno ala alle statue di Maria SS. Addolorata, Maria di Magdala e Maria di Cleofa portate a spalle dai confratelli; la Priora con al proprio fianco le consorelle più anziane e meritevoli chiude il sacro corteo seguito da migliaia di fedeli.
La Processione è accompagnata dalle toccanti note musicali del Christus, musicato nel 1869 dal Maestro Francesco Paolo Masciangelo su commissione dell'Arciconfraternita. In seguito fu introdotta anche la esecuzione della Elegia composta dal Maestro Ravazzoni.
Madonna Buterrito anno 2012 Ceglie del Campo
Storia del ritrovameno del quadro..rper ricordare..
Madonna Di ButerritoNell'anno 726, l'imperatore bizantino Leone III Isaurico ordino' una feroce distruzione delle immagini sacre di Gesu' e della Madonna.
I monaci di San Basilio cercarono di salvare il piu' possiblie le immagini sacre trafugandole dall'oriente in occidente e nascondendole per lo piu' in grotte ben sicure. Gli stessi monaci vivevano nasconsti continuando a venerare le immagini recate dall'oriente e al tempo stesso realizzandone altre con le stesse tecniche e i medesimi stili.
I monaci che vennero a Ceglie trovarono rifugio nelle grotte che si trovavano lungo la via per Valenzano dove ora si trova is Cimitero. Qui I monaci devono aver dipinta l'immagine bizantian che veneriamo noi oggi col nome di Madonna di Buterrito.
Quando nel secolo IX cesso' la distruzione delle immagini sacre (iconoclastia), I monaci lasciarono I loro rifugi nascosti e si stabilirono in monastery all'aperto. Le immagini sacre (icone) che avevano portato con se dall'oriente le portarono nei monastery; quelle invece che avevano dipinte sulle pareti rocciose delle grotte non poterono essere trasportate e restarono a testimoniare che anche quei luoghi una volta furono luoghi di preghiera, luoghi di refugio per decennia di intere comunita' di monaci.
Buterrito e' la contrada dove si trova attualmente il cimitero. I Cimiteri lontani dale chiese si construirono nel secolo seorso e nel nostro Cimitero fu costruita anche l' attuale Cappella nella quale fu collocate l'immagine della Madonna staccato in blocco dalla grotto sottostante.
La leggenda vuole che alcuni giovani discesi per gioco in una delle tante grotte esistenti sotto il Casale di Buterrito furono subito attratti dalla figura di una Madonna dipinta sulla parete calcarea. La notizia del ritrovamento si diffuse tra la popolazione cegliese che, intravedendo il miracolo, promise una fede ed una devozione eternal all'immagine sacra di Buterrito. Da allora una inestiguiblie lampada votive arse nel sacro delubro cegliese.
Il culto continuo' ad essere celebrato all'interno della grotto stessa per lungo tempo ma in seguito, per rendere piu agevole alla popolazione il culto della Madonna, si tolse il dipinto dalla parete e lo si espose in una cappella costruita all'uopo sorpra la grotto nei pressi del vecchio tratturo che univa Ceglie del Campo a Valenzano. Infatti, I primi festeggiamenti solenni dellla Madonna di Buterrito si celebravano il 10 settembre. Piu' tardi, la datat della festa fu spostata alla terza domenica di ottobre perche' I contadini cegliesi erano impegnati nella raccolta delle mandorle in settembre.
Di anno in anno, la solennita' dei festeggiamenti ando' crescendo. L'ideazione del Carro Trinfale divenne realta' nel 1860, il quale sarebbe servitor a trasportatre in Trionfo la Madonna dalla chiesa di Buterrito alla chiesa S. Maria del Campo al centro del paese. Nel carro, riccamente adornato di fregi e fiori, prende posto in un primo reparto un'intera banda musicale che suona durante la processione e nel second reparto un'edicolo terminale in cui viene collocate la statua della Vergine in posizione che ben si addice al Trionfo. Il carro e' tirato da parecchi uomini mediante grosse funi.
In oltre, e' ormai certo che ogni ceglise dovunque si trovi nel giorno della festa celebra e si stringe come figlio alla Madonna di Buterrito.
Dino Palella - Cegliese-
Arte Fiera Forlì 2016 E' tornato Mario Bertozzi con le sue Sculture L Michelini
MARIO BERTOZZI DI NUOVO AD ARTE FIERA 2016
Intervista a Mario Bertozzi ( rilasciata nel 2014) (..arte fiera .. ai Confini dell’Anima di Rosanna Ricci - fonte Fiera di Forlì) Scultore e disegnatore da sempre, l’artista forlimpopolese Mario Bertozzi ha oggi 88 anni ed è tanto pieno di vitalità da aver già in programma due mostre personali per i prossimi mesi.
Bertozzi, che cosa ama di più: il pennello o la terra?
‘Non ho dubbi.: sicuramente la terra e sa perché?
No, me lo racconti lei
‘Ho cominciato fin da bambino a creare piccoli oggetti con la terra dei nostri campi: quello è stato il mio primo modo di scrivere e di leggere e di sentirmi me stesso.’
La sua storia di scultore ha poi percorso altri canali.
‘Sì e il merito è stato dello scultore forlivese Giuseppe Casalini, mio primo maestro E’ stato lui a consigliarmi di frequentare il Liceo Artistico di Bologna dove ebbi come maestri Cleto Tomba e Luciano Minguzzi. ‘
Durante la sua vita ha svolto altre attività oltre a quella di scultore?
‘Ho insegnato disegno e storia dell’arte in vari istituti superiori e alle scuole medie per molti anni, prima a Rocca San Casciano, poi a Cesena. Tuttavia contemporaneamente ho portato avanti il mio impegno di scultore ed ho allestito moltissime mostre’
Quale di queste ricorda con maggior entusiasmo?
‘Senz’altro quella allestita nel 1980 al Museo di Milano su invito del Comune di quella città e, sempre nello stesso anno , le mie opere sono state poi trasferite nella Villa Olmo a Como su invito dell’Ente Provinciale per il Turismo’
Lei ha un curriculum vastissimo fra mostre e premi, primo fra tutti il primo premio (medaglia d’oro) Città di Seregno . Ha mai pensato di lasciare la Romagna per trasferirsi in una grande città come Milano per incontrare maggiori possibilità di carriera artistica?
‘Le dirò: il periodo in cui sono stato a Milano è stato fantastico . Andavo spesso all’osteria di Pino ‘La Parete’ frequentata la sera da artisti come Minguzzi e Crippa e da personaggi dello spettacolo come Walter Chiari e le sorelle Kessler. Nel locale mensilmente si allestivano mostre. Ricordo quella di Ligabue con la presenza dell’artista. Fu un periodo indimenticabile, ma io ero troppo legato alla mia famiglia e alla Romagna per restarvi lontano’
E’ stato allora che è nata in lei l’immagine del gallotauro?
‘Ho sempre amato rappresentare, da buon romagnolo, tori e galli. Il gallotauro è nato, come d’altra parte tutte le mie opere, da una forte carica immaginativa’
Quando lei crea un’opera sa a priori quale sarà il soggetto?
‘Mai. L’opera nasce in maniera istintiva mai programmata ed io trasferisco me stesso nell’immagine che sto realizzando. Quando modello la terra, sento di essere veramente me stesso’.
Lei ha realizzato anche grandi sculture come l’immagine di Pellegrino Artusi che si trova all’ingresso di Forlimpopoli.
‘Non solo quella . Altre sculture di grandi dimensioni sono il Vignaiolo, la Statua della Libertà, il Profeta, il Contadino, l’Abbraccio e altre. Tutte però collocate nel nostro territorio.’
Quindi non solo galli e tori, ma anche figure umane...
‘Tante. In particolare le donne. Ho creato sculture in bronzo di nudi femminili, ma anche teste e busti.. Dentro ad ogni scultura c’è tanta, tanta emozione. Nessun materiale mi ha mai deluso perché qualunque tema abbia affrontato con l’argilla, col gesso, con la matita o col pennello , un istinto prepotente ha tradotto i miei stati d’animo e le mie passioni.’
Oggi lei si dedica soprattutto ai disegni e alle pitture...
‘Ho sempre disegnato tanto. Ultimamente ho creato delle immagini –che ho riprodotto anche su tende e borse di tela- in cui rappresento la natura: alberi, fiori, animali e, con loro, tori , gallotauri ecc. Questa produzione è nata dopo la morte di mia moglie, alcuni mesi fa. Ero disperato. Disegnare e creare forme nuove su carta e tela è stato per me terapeutico: mi ha dato la spinta per andare avanti e tentare di superare il dolore profondo per la perdita di lei, la mia amatissima moglie.’
Quali i suoi futuri progetti ?
‘Come sempre, lasciarmi irretire dall’arte. Il prossimo novembre esporrò 28 quadri inediti più alcune sculture nell’evento collaterale della rassegna d’arte ‘Contemporanea’ che si terrà alla Fiera di Forlì. Poi in gennaio esporrò alcune sculture alla Galleria Farneti.. Per il resto si vedrà. L’arte è vita e dona la vita.’
Ottima cura, la sua, per rimanere giovani!’ (Rosanna Ricci)
Processione Madonna Maria SS delle Grazie 2 Luglio 2017
processione san lorenzo caposele
San Donato 2012 - Il dolore delle mani
San Donato Val di Comino (Fr) - 7 Agosto - Festa del Patrono San Donato Vescovo e Martire
L'é chi Natale - O Presepio zeneize
Tanti Auguri di Buon Natale a tutti i miei amici ed a tutti quelli che lo vedranno.
Quest'anno ho scelto di fare gli auguri in modo più tradizonale con le immagini di un'antico presepe genovese e le note della Pastorale cantate da una squadra di Trallalero.
Un ringraziamento a o mae nevetto che lo scorso anno mi riportò alla mente questa antica tradizione di cantare la Pastorale e mi ha aiutato a ricordarne alcune parti.
Le immagini non sono di ottima qualità perchè le foto sono state fatte attraverso un vetro,essendo le statuine del 1700,molto pregiate e delicate, chiuse dentro a delle teche.
In Italia Genova è con Napoli e Bologna considerata una delle capitali del presepe artistico ed ha una sua scuola
Il santuario della Madonnetta é dedicato a Nostra Signora Assunta di Carbonara e si trova al culmine dell'omonima creuza
Costruito tra il 1695 e il 1696 per gli Agostiniani dall'architetto imperiese Antonio Maria Ricca, nel luogo dove nel 1689 il predicatore Carlo Giacinto di Santa Maria aveva posto una statua in alabastro della Vergine, l'edificio è preceduto da un caratteristico sagrato, pavimentato a rissoeu (ciottoli bianchi e neri) disegnato da Bartolomeo Storace nel 1732. Lungo il perimetro del muro di cinta si apre una nicchia contenente la Pietàì gruppo marmoreo di Domenico Parodi.
Emmo vosciu mette Zena in gio a Ti (Gexu Bambin) perchè e prie de queste Tori, de queste miage,son tegnue insemme da un cemento faeto de fede..Che in parole povere dice che i genovesi non sono egoisti come qualcuno crede, anzi hanno voluto mettere Genova intorno a Gesù Bambino,perchè le pietre delle sue Torri e dei suoi muri sono tenute insieme dalla fede.
Il Presepio, infatti, che occupa un'area di cento metri quadrati,ci riporta alla Genova ed ai costumi del 1600.
E suddiviso in tre grandi quadri.
A destra troviamo il corteo dei Magi che si recano nella notte a Betlemme,verso la mangiatoia nella quale è nato Gesù.
Al centro possiamo ammirare la città di Genova, con i suoi abitanti che vanno verso il Santuario della Madonnetta per adorare Gesù.Ed in questo quadro possiamo osservare i monumenti più caratteristici di Genova: Porta Soprana Porta Siberia e le altre Porte di Genova,Sottoripa e la città indaffarata nei suoi mercati,Palazzo San Giorgio e così via.
Nel terzo quadro troviamo invece la Genova contadina della Val Bisagno innevata, le figure di questo quadro appartengono eccezionalmente alla scuola fiamminga, mentre quelle della Natività e dei pastori sono tipici della scuola del Maragliano.
Il Trallalero è cantato dalla squadra di canto Ballilla Portoria
Il pandolce genovese con il rametto di alloro piantato in cima in segno di buon augurio,ricorda la tradizione di come veniva portato in tavola a fine del pranzo di Natale e doveva essere il più giovane della famiglia a toglierlo ed il più anziano a taglierne le fette, una di queste doveva essere conservata x il primo poverello che passava a chiederla.
Italy, Rapallo Festa di luglio 2015
Le feste patronali di Rapallo si svolgono in tre giorni tutti gli anni il 1, il 2 ed il 3 luglio (indipendentemente dai giorni della settimana) e sono l’appuntamento più sentito da tutti i rapallesi, una festa che coinvolge tutta la città per ben più dei tre giorni ufficiali e che attira migliaia di turisti per il famoso “Palio Pirotecnico”, con grandiosi spettacoli notturni e diurni di fuochi artificiali sul mare con caratteristiche uniche al mondo.
Si festeggia Nostra Signora di Montallegro ed in particolare l’anniversario dell’apparizione della Vergine al contadino Giovanni Chichizola, avvenuta il 2 luglio 1557 sul Monte Allegro, alle spalle del Borgo. Nel luogo dell’apparizione è stato costruito il santuario omonimo, meta di pellegrinaggi e punto di riferimento della comunità dei fedeli rapallesi durante tutto l’anno, nonché fulcro delle celebrazioni e dei festeggiamenti patronali, costituiti da manifestazioni religiose, civili e popolari che si ripetono da più di quattrocento anni.
Le celebrazioni in onore di N.S. di Montallegro sono feste in cui devozione e tradizione vanno di pari passo, che uniscono la modernità di manifestazioni accattivanti e spettacolari all’antica arte dei massari nel preparare sparate con l’antico “mortaretto ligure”, come si faceva già nel 1619.
Il turista che ammira a naso all’insù i fuochi artificiali che si specchiano sulle acque del golfo, spesso non immagina nemmeno il lungo lavoro e la dedizione dei comitati dei sestieri, che si “sfidano” ogni anno per preparare le sparate più grandiose e che gareggiano nel porgere alla Vergine l’omaggio più spettacolare.
I festeggiamenti iniziano alle otto di mattina del primo luglio, quando la statua d'oro e d'argento della Madonna viene “messa in cassa”, cioè collocata sull'arca argentea in chiesa. Sul lungomare, l'evento è salutato da colpi fragorosi (reciammi - richiami) prodotti dai mortaretti (mascoli) sparati dai rappresentanti di due dei sei sestieri cittadini e da una sparata di fuochi artificiali “a giorno”, mentre gli altri quattro sestieri rispondono con ventun colpi di mascoli. Il giorno seguente, anniversario dell'Apparizione, a mezzogiorno viene effettuata la Sparata del Panegirico, realizzata ogni anno da un diverso Sestiere: una serie di spari si rincorrono per il Lungomare per terminare nell'esplosione simultanea di centinaia di mortaretti (detta ramadam, in dialetto gran fragore) ed in un ricchissimo spettacolo di fuochi artificiali a giorno, con polveri colorate e luci multicolori.
VESTIZIONE di NUOVI TRE DEVOTI CONCRETA MADONNA DEL CARMELO MARANOLA 2015
Domenica Lisanti - Ferrandina - Mò quanni Gesù se lu pigliarne Processione Sabato santo
Alla Processione del Sabato Santo 23/4/2011 di Ferrandina(MT) Domenica Lisanti detta Mingoccia la vusciulicchia (80 anni) canta Mò quanni Gesù si lu pigliarne con voce limpida e cristallina . La Madonna nel canto vorrebbe aver potuto pagare lei, vendendo il suo manto di seta e oro, i 33 denari a Giuda per salvare il figlio amato. Le riprese e il montaggio sono di Lucia Corbo che con altri 50 del Laboratorio dei canti e modi contadini diretto da Giovanna Marini ha partecipato ai riti della Settimana in vari paesi della Basilicata.
Processione Maria S.S. della Fontana 1982 by Matteo Pavento
Sintesi del video riguardante la processione di Maria SS della Fontana dell'Aprile del 1982 , ripresa in VHS il primo ad essere girato , in quell'anno insieme alla processione del Venerdi Santo , prima , quella di San Sabino , dopo , fu l'evento per tutta la popolazione di Torremaggiore ( Fg ) entusiasta per essere uscita per televisione , in realtà fu una ripresa video che con un videoregistratore collegato alla televisione , che da poco era diventata a colori , tutti si ricorderanno le prove tecniche per la messa in onda del colore , la massaia che cucinava , il ruscello ecc ecc . ebbene vedere la propria festa e se stessi in televisione suscitò molta curiosità ........buona visione .
1/4: La discesa nell’oscurità – La luce senza più catene – 500 anni della Riforma
Per comprendere la Riforma, è necessario vedere il bisogno di riforma. L’autorità cristiana, attraverso i secoli, cambiò da Paolo agli anni bui.
La luce senza più catene è un documentario girato nei luoghi della Riforma Protestante. Contiene filmati mozzafiato e storie emozionanti degli eroi della Riforma Protestante, che segnarono il corso della storia per sempre. Segui il presentatore Phil Mills Jr mentre viaggia attraverso 11 stati per condividere queste storie ispiratrici.
Episodio 1 - La discesa nell’oscurità
Episodio 2 - Una fiamma accesa
Episodio 3 - Le fiamme si propagano
Episodio 4 - Il passaggio del testimone
Raimondo De' Sangro - Torremaggiore
Presentazione a titolo gratuito da Kidvideopress Ass.ne Brancaleone da Norcia Video - Sapere
La Madonnina di Rosora
Una scoperta. Leggendo V.Sgarbi Piene di Grazia si parla di Sante da Vestire, sculture in legno come manichini, con gambe e braccia movibili (appunto da vestire) di scuola umbra della prima metà del '500... ne abbiamo una nella soffitta della canonica di Rosora..Sarà esposta durante la festa della Sapa in chiesa.
Intervista andata in onda su TV Centro Marche,martedì 16 ottobre, durante il tg della sera!!!!
Sator ciamuorr sulla chiesa dei pagani.
...Senza parole ahahahah
Discesa Madonna del Roseto - Solopaca pt. 4