Il Santo del giorno Beata Giovanna Maria Bonomo
Liturgia del giorno: Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 - 6,2; Mt 6,1-6.16-18
Questa grande mistica benedettina, meno conosciuta di quanto meriterebbe, nacque ad Asiago il 15 agosto 1606 e fin da giovanissima fu gratificata da doni straordinari. Rimasta orfana di madre a soli 6 anni, fu condotta dal padre nel monastero di S. Chiara a Trento per esservi educata. Dodicenne, avendo espresso l’intenzione di abbracciare la vita religiosa, fu condotta ad abitare a Vicenza, nella speranza che la vita della città potesse distrarla. Ma lei non cambiò idea e a 15 anni, col permesso paterno, entrò nel monastero delle Benedettine di S. Girolamo a Bassano, dove fece la professione prendendo il nome di Giovanna Maria. Cominciarono ben presto le esperienze mistiche, frequenti soprattutto dopo aver ricevuto la Comunione e particolarmente dolorose mediante la condivisione delle sofferenze della Passione di Cristo. Nel 1632 le comparvero le stimmate e dal 1637 andò soggetta a estasi periodiche, che duravano dal giovedì al venerdì sera. Queste esperienze straordinarie le procurarono molte incomprensioni al punto che dal 1644 le fu imposto un isolamento quasi completo, con proibizione di scrivere anche ai familiari ed esclusione dal parlatorio, mentre un nuovo confessore si accanì contro di lei vietandole persino di comunicarsi. La beata accettò le prove con umiltà, senza ribellarsi, affermando che «tutto è amore». Nell’ultimo ventennio della vita le contrarietà si placarono, tanto che la beata ricoprì anche le cariche più alte nella comunità, prima come maestra delle novizie e delle educande, poi come badessa del monastero, mirando a promuovere l’osservanza della regola e ribadendo che la santità consiste nel compiere perfettamente le cose semplici e comuni. Morì il 1° marzo 1670 e alla sua intercessione vennero ben presto attribuite guarigioni prodigiose, per cui si iniziò il processo canonico e il 9 giugno 1783 Pio VI la proclamò Beata. Il suo culto è particolarmente diffuso nel Veneto.