Borgomanero chiesa san michele danni.mpg
Nello scorso week end ignoti sono entrati nella chiesa di San Michele a Borgomanero e hanno fatto diversi danni fra cui la rottura di un crocifisso e della statua della Madonna. Urine e birra trovati sul pavimento.
LAGO MAGGIORE - PIEMONTE: I GIARDINI DI VILLA TARANTO A VERBANIA
BENVENUTI AL LAGO MAGGIORE AVVENTURISTI! SONO A VERBANIA, IN PIEMONTE, E OGGI CON QUESTO VIDEO VOGLIO FARVI SCOPRIRE I MERAVIGLIOSI GIARDINI DI VILLA TARANTO, UN LUOGO SPECIALE, UN PARCO CHE PER IMPORTANZA E BELLEZZA NON HA EGUALI IN TUTTA ITALIA!
IL PARCO DI VILLA TARANTO SI SVILUPPA SU UNA SUPERFICIE DI 16 ETTARI DOVE OLTRE 20.000 SPECIE BOTANICHE PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO SONO OSPITATE IN AMBIENTI DIVERSI, OGNUNO CARATTERIZZATO DA UNO SUO PARTICOLARE MICROCLIMA, CREATO APPOSITAMENTE PER PERMETTERE ALLE PIANTE DI SVILUPPARSI E CRESCERE NEL MIGLIORE DEI MODI.
7 SONO I KM DI VIALI LUNGO I QUALI SI ARTICOLA UN PERCORSO GUIDATO CHE OGNI ANNO PERMETTE AD OLTRE 150.000 TURISTI DI VISITARE IL PARCO IN AUTONOMIA
LA SCINTILLA CHE DIEDE VITA A QUESTA MERAVIGLIOSA OPERA, UNICA NEL SUO GENERE E DA MOLTI CONSIDERATA IL GIARDINO PIU' BELLO DEL MONDO, FU IL CAPITANO NEIL MC EACHARN, MILITARE BRITANNICO APPASSIONATO DI BOTANICA CHE DEDICO' LA SUA INTERA VITA AL CONCEPIMENTO DI QUESTA MONUMENTALE OPERA, PROPRIO QUI IN PIEMONTE, SULLE SPONDE DEL LAGO MAGGIORE CHE TANTO GLI RICORDAVA LA SUA AMATA SCOZIA. IL CAPITANO CHIAMÒ I GIARDINI “VILLA TARANTO”, IN MEMORIA DI UN SUO ANTENATO, IL MARESCIALLO MCDONALD, NOMINATO DUCA DI TARANTO DA NAPOLEONE.
IL CAPITANO VISSE MOLTI ANNI IN QUELLA CHE OGGI E' LA SEDE DELLA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DI VERBANIA, RESIDENZA ESTIVA APPARTENUTA ALLA MOGLIE DEL CONTE DI SANT'ELIA, CERIMONIERE DEL RE VITTORIO EMANUELE III
IL CAPITANO MC EACHARN OGGI RIPOSA ALL'INTERNO DELLA CAPPELLA DEL PARCO, DOVE OGNI DOMENICA SI CELEBRA LA MESSA.
IL GIARDINO SORGE NEL CUORE DEL PROMONTORIO DELLA CASTAGNOLA, UN LEMBO DI TERRA CHE SI TROVA IN UNA DELLE ZONE PIÙ SOLEGGIATE DEL LAGO MAGGIORE. UN TEMPO QUI SORGEVA UN ENORME BOSCO DI CASTAGNI, DEI QUALI POCHI ESEMPLARI SONO CONSERVATI ALL'INTERNO DEI GIARDINI DI VILLA TARANTO.
LA PARTE PIÙ SCENOGRAFICA DEL PARCO DI VILLA TARANTO È QUELLA DEI TERRAZZAMENTI, CARATTERIZZATI DALLE CLASSICHE FORME GEOMETRICHE DEI GIARDINI ALL'ITALIANA, CON AIUOLE, FONTANE E GIOCHI D'ACQUA E CON LA STATUA DEL PESCATORELLO, DELLO SCULTORE NAPOLETANO VINCENZO GÈMITO.
FIORE ALL’OCCHIELLO DEL PARCO È LA SERRA DELLA VICTORIA CRUZIANA, UNA PIANTA ORIGINARIA DEL SUD AMERICA CHE SOLAMENTE QUI A VILLA TARANTO E' RIUSCITA AD ACCLIMATARSI GRAZIE AL CLIMA MITE DEL LAGO MAGGIORE, E FIORIRE AL DI FUORI DEL PROPRIO AMBIENTE ORIGINARIO. LA VICTORIA CRUZIANA È LA PIU' GRANDE NINFEA ACQUATICA DEL MONDO, LE CUI FOGLIE POSSONO RAGGIUNGERE IL DIAMETRO DI 2 METRI E 30 CENTIMETRI E SONO IN GRADO DI SORREGGERE IL PESO DI UN BAMBINO.
LA SERRA DELLA VICTORIA CRUZIANA E' UN MOTIVO DI VANTO E DI ORGOGLIO PER VILLA TARANTO, CHE HA SAPUTO RIMETTERSI IN PIEDI DOPO CHE IL 25 AGOSTO 2012 UNA TROMBA D'ARIA DEVASTO' VERBANIA E TUTTA QUESTA ZONA DEL LAGO MAGGIORE. SI CONTA CHE LA VIOLENZA DEL FORTUNALE ABBIA ABBATTUTO OLTRE 600 PIANTE, ALCUNE DELLE QUALI ANCORA GIACCIONO AL SUOLO A TESTIMONIANZA DELL'ACCADUTO
Un eretico medievale: Fra Dolcino
Registrazione dell'agosto 2016
Durata: 1 h 2 min
Descrizione: il prof. Alberto Temporelli racconta la vicenda di Fra Dolcino e la setta degli Apostolici nella Valsesia del XIV secolo
Distretto Turistico dei Laghi_Convento del Monte Mesma (Lago d'Orta)
Nel comune di Ameno, in provincia di Novara, a 576 metri di altezza, sorge il Monte Mesma. Anch’esso, come il vicino Sacro Monte di Orta, è caratterizzato dalla devozione a San Francesco. Qui sono infatti presenti la chiesa e il convento dei Frati Francescani, che oltre a dedicare la loro vita a Dio e alla preghiera, sono anche ospitali e pronti ad accogliere i visitatori, aprendo loro le porte di questo luogo in cui il ritmo frenetico della vita contemporanea è davvero lontano.
Il convento ha una forma rettangolare ed è costituito da due chiostri comunicanti tra di loro, circondati da un porticato di colonne di marmo di Alzo. All’interno della struttura, l’attenzione dei visitatori è cattura dal sistema di cisterne e canali escogitato dall’ingegnosità dei frati nel ’600 per raccogliere l’acqua piovana e renderla potabile.
Tutto l’ambiente trasmette un’idea di ordine e di purezza, con fiori, piante, statue lignee e meridiane che decorano e abbelliscono gli spazi. Tra gli altri, si può apprezzare ad esempio un dipinto del pittore Valentino Lucca che raffigura l’abbraccio tra San Francesco e San Domenico, oppure ci si può far incuriosire dallo “stufone”, realizzato nel 1727 con pietra nera di Oira, che porta scolpito lo stemma francescano.
Vicovaro - Tempietto di S. Giacomo - chiesa di S. Pietro Apostolo - slideshow
Medaglia d'argento al merito civile
«Piccolo centro, occupato dalle truppe tedesche in ritirata, veniva sottoposto a violente razzie ed efferate rappresaglie che provocarono numerose vittime civili. La cittadinanza sopportava con coraggio e dignitosa fierezza le violenze naziste rendendosi protagonista di vari episodi di solidarietà e di resistenza all'oppressore.»
— Vicovaro (RM), 1943 - 1944
Il tempietto di San Giacomo; questo tempio è stato ideato da Giovanni Antonio Orsini, feudatario di Vicovaro e Conte di Tagliacozzo. Il tempio è a forma ottagonale ed è sito di fronte alla chiesa di San Pietro. La zona bassa, creata da Domenico da Capodistria, è occupata dal portale, suddiviso in 24 nicchie con frontoni, pinnacoli, piccole colonne, ecc. . La zona alta è di Giovanni da Traù, il Dalmata, e della sua scuola. Dopo la morte dell'arcivescovo Giovanni, il tempietto di San Giacomo fu lasciato incompiuto, non permettendo così la tumulazione degli Orsini in questo edificio. Nel XX secolo vennero rifatti alcuni intonaci. All'interno è conservata la tela della Madonna di Vicovaro (1738), opera del pittore romano Giacomo Triga (1674-1746).
La chiesa di San Pietro, disegnata dall'architetto romano Girolamo Theodoli (1677-1766); la pianta della chiesa è a croce greca con dipinti su tela di Salvatore Monosilio, mentre all'esterno vi sono altri 2 dipinti sulle facciate, una sul lato sito di fronte al Palazzo Bolognetti ed un altro presso il lato della Cappella di San Giacomo.
La chiesa di San Sabino: costruita su resti di una palazzo in opus mixtum e pavimento in cocciopesto. Gli stipiti siti presso la porta d'accesso sono provenienti da una costruzione non ben identificata andata distrutta.
La chiesa di Sant'Antonio abate: questa chiesa è sita poco fuori il paese. È stata costruita a cavallo tra i secoli XV e XVI, ma rimaneggiata nei secc. seguenti. All'esterno vi è un portico con colonne romane, mentre all'interno è una statua in terracotta di Sant'Antonio abate.
La chiesa di Santa Maria del Sepolcro: questa chiesa, invece, è sita sulla Via Valeria, presso la convergenza del Ronci e dell'Aniene, a qualche chilometro di distanza da Vicovaro. Fu già chiesa e convento dei Francescani del Terz'Ordine Regolare. Sull'altare maggiore vi erano degli affreschi e in una cappella un gruppo della Pietà costituito da statue in terracotta policroma, purtroppo distrutto da vandali alcuni anni fa.
La chiesa di San Rocco; la chiesa è del Cinquecento, ma fu restaurata nel tardo XVII secolo, per poi raggiungere l'aspetto odierno nel secolo seguente
La chiesa di San Salvatore; questa chiesa è stata costruita su ruderi romani preesistenti. la cappella gotica oggi è dedicata a Loreto.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie;
Il convento di San Cosimato; nel VI secolo ospitò un monastero di proseliti. Il nome San Cosimato parrebbe essere una contrazione dei nomi: Santi Cosma e Damiano. Nel VI secolo fu distrutto dalle scorrerie dei barbari (tra i quali Totila, Autari e Agilulfo) e dei saraceni. Questi ultimi, secondo una leggenda furono battuti dalle milizie di Giovanni X nel 916. In seguito il tempio risorse come abbazia cluniacense nel X secolo sotto un certo Alberico, ma nel [1241] fu aggregato all'abbazia di San Sebastiano alle Catacombe per intercessione di Gregorio IX. Mediante la Riforma Innocenziana, nel 1656 l'abbazia fu interamente abbandonata per essere di nuovo occupata nel 1668 dai frati Francescani Riformati dei Ritiri o Recolletati La chiesa è stata restaurata di recente. La chiesa ospita nell'interno:
nella 1ª cappella: un parapetto di marmo del XII - XIII secolo.
nella 3ª cappella: un trittico di D. Monacelli del 1868.
nella 4ª cappella: degli affreschi di arte sacra del tardo XV secolo.
nella 5ª cappella (in stile gotico): altri affreschi, dello stesso periodo di quelli della cappella precedente.
sull'altare maggiore del Cipriani vi è un crocifisso ligneo.
nella cappella di Sant'Anna (restaurata nel 1628) un altare, delle tempere e un cenotafio.
nell'absidiola dell'altare vari affreschi, tra cui alcuni raffiguranti storie francescane e benedettine.
Mentre all'esterno ospita un'edicoletta con un dipinto raffigurante San Benedetto vestito da abate con un mano un libro con su scritto: BENEDICTUS QUI VENIT IN NOMINE DOMINI.
Sacro Monte di Orta
Due passi al Sacro Monte di Orta con il Phantom 3 4k
La parrocchia di San Leo in pellegrinaggio nei luoghi di Don Bosco
Un pellegrinaggio nei luoghi più significativi della vita di Don Bosco. E’ quello che è stato vissuto dai parrocchiani dell’oratorio di San Leo sabato 13 e domenica 14 settembre a Colle Don Bosco, dove si trovano la casa natale del fondatore delle congregazioni dei Salesiani, e la Basilica a lui dedicata, e a Torino nel quartiere di Valdocco dove si trova il primo oratorio istituito dal Santo. I fedeli sono stati accompagnati dal parroco Don Carlo Zucchetti.
Durante il pellegrinaggio le coppie presenti hanno rinnovato le loro promesse davanti a Don Bosco.
Servizio di Michele Francalanci; Interviste a Don Carlo Zucchetti - parroco di San Leo; Lorenzo Casprini - oratorio di San Leo; Gianni Bianchi - parrocchia di San Leo; Alessandra Tamponi - parrocchia di San Leo
TSD Notizie del 15 settembre 2014
Ad Alba si è svolto il Palio degli Asini
3 ottobre 2010: Gran presenza di pubblico nella città del tartufo, per il tradizionale
appuntamento della prima domenica di ottobre con la corsa, presa in giro del più
popolare e famoso Palio di Asti. E' il primo di tanti eventi previsti fino a novembre.
www.siciliatv.org -Crollo scuola don Bosco di Favara. Il sindaco aggredisce troupe di STV
siciliatv.org -Tragedia sfiorata alla scuola don Bosco di Favara. Il sindaco aggredisce troupe di STV
Miss Italia 2014 a Domodossola (Vb)
Serata conclusiva del Giugno Domese, con la bellezza di Miss Italia, la body art dell'artista internazionale Natali Grunska e il cabaret dei comici di Zelig. Servizio a cura di Giovanni Marmina, in onda nei tg delle emittenti Videonovara, Teleritmo, Telebiella, Teleregione, Valsesia Tv, Vcosat.
Palio degli asini @ Ravellino 16-08-18
Palio degli asini
Ravellino,Colle Brianza(LC)
16 agosto 2018
Il tradizionale palio degli asini tenuto durante la sagra di San Rocco a Ravellino,dopo l'abituale processione. Un tripudio di colori,costumi strambi e divertimento per tutti. Nessun asino è stato molestato (l'unico a farsi male è uno dei concorrenti umani!) e la corsa si è svolta nel reciproco rispetto di tutti (animali e uomini). Alla fine,gli asini hanno dedicato qualche minuto alle foto coi bambini.
Ripresa di Blaando con Canon HF G10.
Sottofondo: Jazz Brunch di Kevin Macleod (teh Jazzes) da Incompetech Music Service (freeware) .