Bandiere Arancioni Marche: Visso (MC)
Comune di Visso (MC)
Adagiato in una conca dell'alta valle di Nera, Visso è un piccolo borgo dalla storia ricca e antica, grazie anche alla sua posizione strategica sulla via di collegamento tra Camerino e Foligno (e quindi Roma).
Il centro storico, protetto da mura fortificate, conserva un aspetto medioevale, con case basse e strette. Nel cuore del paese, si apre la scenografica piazza Martiri Vissani, circondata da un omogeneo complesso di costruzioni quattro-cinquecentesche. Sulla piazza prospetta anche il fianco della collegiata di Santa Maria: di forme romanico-gotiche, costruita nel XII secolo e rimaneggiata ampliamente nel '200 e nel '300, presenta un interessante portale con un'Annunciazione affrescata da Paolo da Visso nella lunetta.
Sulla sinistra della collegiata sorge l'ex chiesa di Sant'Agostino (XIV secolo) che ospita il Museo-Pinacoteca civico e diocesano, con circa 200 opere provenienti da alcune chiese del territorio. L'edificio ospita anche il Museo dei manoscritti di Giacomo Leopardi, dove si conservano gli originali di sei idilli, tra i quali il celeberrimo Infinito.
Da non perdere, è il Santuario della Madonna di Macereto, che si erge in una suggestiva solitudine su di un altopiano del versante occidentale dei Monti Sibillini: secondo la tradizione popolare, la decisione di costruirlo risalirebbe al 12 agosto 1359, quando un mulo che trasportava una statua della Madonna, giunto sin qui, si rifiutò di proseguire. L'edificio attuale, dalle nobili linee bramantesche, fu eretto tra il 1528 e il 1538 ed ancora oggi stupisce per le perfette linee rinascimentali e lo stupendo contesto paesaggistico nel quale è immerso: un luogo ideale, per ritemprare lo spirito e la mente.
Perché Bandiera arancione
La località, immersa nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si distingue per il valore e la valorizzazione delle risorse sia ambientali che storico-culturali. Da segnalare è la qualità urbanistica e architettonica del centro storico, ricco inoltre di botteghe dove è possibile acquistare prodotti agroalimentari tipici del territorio.
info: -
Palazzo dei Priori - Pinacoteca Civica - Fermo - Marche
Il Polo Museale di Palazzo dei Priori si trova all'interno del duecentesco palazzo omonimo che si impone elegantemente sulla Piazza del Popolo di Fermo.
Per approfondimenti:
Nudo davanti a Gesù bambino Performance di Sergio Carlacchiani
Sergio Carlacchiani è nato a Macerata nel 1959, vive a Civitanova Marche, è attore, regista, doppiatore, poeta, performer e pittore. Direttore artistico di varie rassegne teatrali :Donna/Modello, Poeti e Poesie da Decl/Amare, Live Poetry, Vita Vita e Poesia in Vita. Si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora, di mail art e performance art. Ha scritto diversi libri di poesia e creato libri/oggetto. Si è esibito come performer in Italia, Francia, Inghilterra Spagna e Austria. Si è formato in seguito, come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento e specializzazione, tra i quali ricordiamo quelli con: Eugenio Barba, Franco Ruffini, Riccardo Cucciolla, Cora Herrendorf, Tony Cotz, Giuliano Scabia, Lucia Poli, Rebecca Murgi, Eugenio Sideri, Sergio Scarlatella. Ha conseguito il diploma di impostazione ed uso della voce e tecnica del doppiaggio cinematografico, sotto la guida del maestro Renato Cortesi.E’ stato voce narrante in diversi films, cortometraggi, documentari e più volte ospite di importanti trasmissioni radiofoniche, oltre a quelle televisive,in Rai ed emittenti regionali e locali. Da molti anni si occupa di porgere la poesia in maniera interdisciplinare e spettacolare. I suoi recital sono quasi sempre accompagnati da musiche di autori vari , composte ed eseguite in scena, come canti, e danze, proposte da performer e artisti che ha conosciuto e con i quali stabilmente o occasionalmente collabora. Tra questi ricordiamo: Alda Merini, Margherita Hack, Joyce Lussu, Eugenio Finardi, Sergio Rubini, Enzo Jannacci, Vincenzo Cerami, Raiz, Luigi Cinque, Fabrizio Bosso, Antonello Salis, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Cesare Bocci, Luciano Biondini, Fausto Cigliano, Marco Poeta, Lorenzo Di Bella, Alfredo Sorichetti, Daniele Di Bonaventura, Massimo Mazzoni, Mike Melillo, Gastone Pietrucci e la Macina... Moltissimi gli spettacoli rappresentati nelle varie città d’Italia, altrettanti i riconoscimenti che ha conseguito, ultimo in ordine, non d’importanza, il Premio CreativaMente 2009 assegnatagli dal Presidente della Provincia di Macerata: “Un premio ai maceratesi che hanno dedicato la propria vita all’arte e lo spettacolo e che hanno reso e rendono grande la propria terra con la loro creatività...”. Altro riconoscimento di grande importanza, quello di essere stato invitato dal Centro Sudi Leopardiani e dal Comune di Recanati, presso il Colle dell’Infinito, il 29 Giugno 2010, in occasione delle Celebrazioni Leopardiane (prima di lui Gassman, Bene, Albertazzi, Lavia, Giannini, Bucci...) a presentare: “Chopin & Leopardi, il Poeta del pianoforte e il Poeta dei poeti”; spettacolo su Giacomo Leopardi che ha visto Carlacchiani come voce recitante ed ideatore, insieme al maestro Lorenzo Di Bella, pianista di riconosciuta fama. I due protagonisti hanno entusiasmato il folto ed esigente pubblico presente e numerosi sono stati i commenti positivi, tra i quali quello della discendente del poeta, la contessa Olimpia Leopardi. Visto il consenso di pubblico e critica ottenuto dall’ attore, Casa Leopardi gli ha poi chiesto d’interpretare, in sala d’incisione, una selezione di Canti leopardiani. La Giacomo & Giacomo SRL nel 2011 ha editato il cd “O graziosa luna, io mi rammento...” Il motivo di tale “azzardo”, se così si può definire, è ben descritto nella nota introduttiva al cd del Professor Lucio Felici: Sergio Carlacchiani è un artista versatile che da tempo si dedica alla lettura pubblica dei poeti. Nel cimentarsi con i Canti di Leopardi, egli ha lavorato tenacemente sui testi, schivando – come raramente accade – l’enfasi teatrale e calandosi, di volta in volta, nelle “situazioni” delle 18 poesie trascelte. Nel 2014 Carlacchiani è tornato al Colle dell’Infinito per essere protagonista di “A voi gentili anime” recital dedicato al grande poeta recanatese, con le musiche eseguite dal vivo dal Quartetto delle Marche.” Il 29 Luglio , nell’ambito del Futura Festival di Civitanova Marche , presso il Teatro Annibal Caro, ha proposto al pubblico, coadiuvato dal quartetto d’ archi Eudora : E il dì futuro del dì presenterecital anch’esso dedicato a Leopardi. Sempre al poeta dell’Infinito, insieme alla prof.Loretta Marcon e al chitarrista Daniele Cecconi, Carlacchiani ha presentato a Monte San Giusto il 25 Ottobre 2014, il recital:“ Comento fatto per noi...L'attore ha un canale su You Tube, 3000 circa, sono gli iscritti e sino ad oggi è stato consultato da 1,8 milioni di visitatori. Carlacchiani, con le sue 45 playlist e più di 13.000 interpretazioni, registrate dal vivo o in studio, dà voce a poeti, scrittori, filosofi, dall' origine dell'umanità ad oggi, di tutti i paesi del mondo. @2016 (protetto dai diritti d'autore) pubblicato ai sensi della legge 22 aprile n.41 n.633 e sue modificazioni. L’ opera di Sergio Carlacchiani è su: Youtube, Facebook e sul suo Blog: ; Sergio Carlacchiani | Facebook ; sergio carlacchiani - YouTube
Processione del Venerdì Santo a Recanati
Recanati-La statua del Cristo Morto, posta nel catafalco spinto a mano dai penitenti, in processione la sera del Venerdì Santo.
ABBAZIA DI SAN FIRMANO (MONTELUPONE, MACERATA, MARCHE, ITALY)
L'abbazia sorge nei pressi del fiume Potenza. Secondo la “Vita Beati Firmani” di Teodorico (1002) il santo sarebbe vissuto fra il 951 e il 992 e dopo quindici anni di sacerdozio sarebbe stato invitato da una donna a governare come abate il monastero da lei fondato. Effettivamente un'istituzione religiosa dedicata al santo esisteva nel 1028 e lo stesso Pier Damiani menziona Firmano come santo elevato agli onori degli altari grazie ai suoi presunti “miracoli” (…). L'abbazia benedettina nella diocesi di Fermo, inizialmente dedicata a S.Giovanni e a S.Benedetto, si estinse nel 1468 e solo nel 1881 le reliquie del santo furono trasferite nella collegiata di Montelupone. La chiesa attuale è ascrivibile al XIII secolo in base a due eventi storici: l'incursione dei Ghibellini maceratesi del 1248, che determinò la ricostruzione quasi integrale del complesso, e il ritrovamento delle reliquie del santo nel 1256, in seguito conservate nella cripta edificata a tale scopo sotto l'area presbiteriale. Il Giachini (1937) cita inoltre un'iscrizione del 1237 ubicata nella cripta come attestazione della consacrazione della chiesa. La ricostruzione del XIII secolo si innestò sulle fondamenta della chiesa precedente di cui ricalcò l'impianto a tre navate absidate suddivise da pilastri articolati su schema cruciforme. Quest'ultima per tali caratteri stilistici in nessun modo può essere identificata con la chiesa primitiva anteriore al Mille che probabilmente era una semplice aula absidata: quella odierna è di medie dimensioni abbastanza standard per chiese monastiche e quasi interamente edificata in laterizio. Delle sette campate in cui sono divise le tre navate le due più a oriente costituiscono il presbiterio (santuario e coro dei monaci) e sono fortemente sopraelevate su una corrispondente cripta ad oratorio. Significativo il presbiterio notevolmente elevato raccordato all'aula da una scalinata di diciassette gradini, che occupa l'intera quinta campata della nave centrale. La forma dei piedritti formati da un pilone quadrangolare con lesene addossate con ogni probabilità manifesta l'originario intento di ricoprire l'interno basilicale con un sistema di volte a crociera, rimasto irrealizzato e sostituito da una copertura a capriate lignee. Conferma tale ipotesi la presenza di semicolonne a Nord e di paraste a Sud lungo i muri d'andito delle navatelle su cui sarebbero dovute ricadere le spinte della soffittatura. Anche le finestre aperte esclusivamente nella nave maggiore e parzialmente rifatte in epoche diverse mal si adattano al soffitto ligneo, risultando eccessivamente a ridosso delle travature. Non si hanno comunque dati relativi ad un'effettiva ricostruzione delle volte nelle due fasi. La loro presenza è accertabile solo nel presbiterio per la fase duecentesca. La cripta è divisa in cinque navate di cui le tre centrali corrispondenti alla larghezza della navata maggiore, coperte da volte a crociera su archi acuti ricadenti su pilastri in laterizio e rocchi di colonne romane di spoglio al pari dei capitelli corinzi, forse già in uso nella costruzione precedente. Sull'altare della cripta si trova una statua in terracotta policroma raffigurante il santo attribuita ai Della Robbia (XV sec.). Analoghi all'abbazia di S.Maria di Rambona i pilastri articolati del presbiterio superstite e la triplice suddivisione con sostegni minori della sezione centrale della cripta. La graffiatura dei laterizi della fase romanica sembra, infine, rimandare alla tecnica lombarda. Nella facciata attuale della chiesa l'elemento più significativo è il portale lapideo composto di elementi romanici e soprattutto elementi duecenteschi come i piedritti, le lastre dell'architrave e del timpano, nonchè i conci ben levigati e connessi dell'archivolto esterno. Anche l'altorilievo scolpito al centro del timpano rilavorazione del tergo di una statua romana, rappresentante nella parte superiore il Cristo in croce con ai lati due personaggi acefali (la Vergine e S.Giovanni) e in quella inferiore la Vergine in trono alla quale rende omaggio S.Firmano anch'esso acefalo, ha caratteristiche arcaiche duecentesche.
Montelupone, comune di 3686 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Il centro storico si trova ad un'altitudine di 272 metri s.l.m. e si estende per 34 km². Il territorio è composto dalle tipiche dolci colline marchigiane e si trova a 12 km dal mare Adriatico, a 13 km da Macerata, a 20 km da Loreto, a 9 km da Recanati ed a 48 km da Ancona, capoluogo di regione. Confina con i paesi di Macerata, Recanati, Potenza Picena, Montecosaro e Morrovalle. Nella zona pianeggiante presso la frazione S.Firmano scorre il fiume Potenza. Tra gli eventi turistici si segnala la tradizionale “Sagra del carciofo”. Riprese video effettuate sabato 23 maggio 2015.
Alvin Superstar 3 Trailer Ufficiale Italiano
Alvin Superstar 3 Trailer Ufficiale Italiano
Studiosi italiani e stranieri, ospiti del ministro dell'Educazione nazionale, Bottai, hanno
Giornale Luce B1382 del 28/09/1938
Descrizione sequenze:un gruppo numeroso di visitatori cammina per i ruderi di Ostia antica ; immagini dei reperti e dei ruderi archeologici a Ostia antica ; il gruppo di visitatori sosta di fronte ai ruderi ; ingresso di un edificio romano ; particolare architettonico di un altro edificio ; i visitatori in sosta tra gli scavi ; veduta di una statua antica di fronte alla parete di un edificio ; il gruppo degli studiosi cammina tra gli scavi ; un gerarca fascista osserva la statua romana acefala di un uomo ; immagine di una lapide romana con il gruppo delle autorità fermo ad osservare ; su alcune gradinate sono schierati dei reparti di giovani fascisti mentre il gruppo delle autorità cammina davanti ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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celebrazione IV novembre davanti al monumento dei caduti al cimitero di Recanati 1 11 2010.mp4
Our Miss Brooks: Accused of Professionalism / Spring Garden / Taxi Fare / Marriage by Proxy
Our Miss Brooks is an American situation comedy starring Eve Arden as a sardonic high school English teacher. It began as a radio show broadcast from 1948 to 1957. When the show was adapted to television (1952--56), it became one of the medium's earliest hits. In 1956, the sitcom was adapted for big screen in the film of the same name.
Connie (Constance) Brooks (Eve Arden), an English teacher at fictional Madison High School.
Osgood Conklin (Gale Gordon), blustery, gruff, crooked and unsympathetic Madison High principal, a near-constant pain to his faculty and students. (Conklin was played by Joseph Forte in the show's first episode; Gordon succeeded him for the rest of the series' run.) Occasionally Conklin would rig competitions at the school--such as that for prom queen--so that his daughter Harriet would win.
Walter Denton (Richard Crenna, billed at the time as Dick Crenna), a Madison High student, well-intentioned and clumsy, with a nasally high, cracking voice, often driving Miss Brooks (his self-professed favorite teacher) to school in a broken-down jalopy. Miss Brooks' references to her own usually-in-the-shop car became one of the show's running gags.
Philip Boynton (Jeff Chandler on radio, billed sometimes under his birth name Ira Grossel); Robert Rockwell on both radio and television), Madison High biology teacher, the shy and often clueless object of Miss Brooks' affections.
Margaret Davis (Jane Morgan), Miss Brooks' absentminded landlady, whose two trademarks are a cat named Minerva, and a penchant for whipping up exotic and often inedible breakfasts.
Harriet Conklin (Gloria McMillan), Madison High student and daughter of principal Conklin. A sometime love interest for Walter Denton, Harriet was honest and guileless with none of her father's malevolence and dishonesty.
Stretch (Fabian) Snodgrass (Leonard Smith), dull-witted Madison High athletic star and Walter's best friend.
Daisy Enright (Mary Jane Croft), Madison High English teacher, and a scheming professional and romantic rival to Miss Brooks.
Jacques Monet (Gerald Mohr), a French teacher.
Our Miss Brooks was a hit on radio from the outset; within eight months of its launch as a regular series, the show landed several honors, including four for Eve Arden, who won polls in four individual publications of the time. Arden had actually been the third choice to play the title role. Harry Ackerman, West Coast director of programming, wanted Shirley Booth for the part, but as he told historian Gerald Nachman many years later, he realized Booth was too focused on the underpaid downside of public school teaching at the time to have fun with the role.
Lucille Ball was believed to have been the next choice, but she was already committed to My Favorite Husband and didn't audition. Chairman Bill Paley, who was friendly with Arden, persuaded her to audition for the part. With a slightly rewritten audition script--Osgood Conklin, for example, was originally written as a school board president but was now written as the incoming new Madison principal--Arden agreed to give the newly-revamped show a try.
Produced by Larry Berns and written by director Al Lewis, Our Miss Brooks premiered on July 19, 1948. According to radio critic John Crosby, her lines were very feline in dialogue scenes with principal Conklin and would-be boyfriend Boynton, with sharp, witty comebacks. The interplay between the cast--blustery Conklin, nebbishy Denton, accommodating Harriet, absentminded Mrs. Davis, clueless Boynton, scheming Miss Enright--also received positive reviews.
Arden won a radio listeners' poll by Radio Mirror magazine as the top ranking comedienne of 1948-49, receiving her award at the end of an Our Miss Brooks broadcast that March. I'm certainly going to try in the coming months to merit the honor you've bestowed upon me, because I understand that if I win this two years in a row, I get to keep Mr. Boynton, she joked. But she was also a hit with the critics; a winter 1949 poll of newspaper and magazine radio editors taken by Motion Picture Daily named her the year's best radio comedienne.
For its entire radio life, the show was sponsored by Colgate-Palmolive-Peet, promoting Palmolive soap, Lustre Creme shampoo and Toni hair care products. The radio series continued until 1957, a year after its television life ended.