Places to see in ( Gallarate - Italy )
Places to see in ( Gallarate - Italy )
Gallarate is a city and comune of Alto Milanese of Lombardy and of Milan metropolitan area, northern Italy, in the Province of Varese. It has a population of some 54 thousand people. Its name comes from Latin, in fact a lot of cities around it have the same root rate, such as Casorate Sempione, Samarate, etc.
It is the junction of railways to Varese, Laveno and Arona (for the Simplon). Some 10 kilometres (6 miles) to the west are the electric works of Vizzola, where 23,000 hp are derived from the river Ticino. Its territory is crossed by the river Arnetta, and belongs to the Ticino River Natural Park. The city in the first part of the 19th century had a strong textile industry.
Founded by the Gauls and later conquered by the Romans, Gallarate was mentioned as an important vicus or village in documents dating back to the Roman conquest of what was then called Gallia Cisalpina. After the Carolingian conquet of northern-central Italy, a castle was erected upon the remains of the original Roman fortifications located beside the still existing Basilica of Santa Maria. The castle has disappeared, but its ancient location is identified through the city’s topography and by the street name Via Postcastello.
By the latter half of the 19th century modern industry had begun to take over many areas of Italy. In a few decades, Gallarate became an important industrial city. This period was also marked by heavy social tensions brought about by the rapid political and economic changes wrought by Gallarate’s own industrial revolution. Nowadays, Gallarate’s industrial structure no longer includes these giant industrial powerhouses of the past. Their existence, however, is still marked out by the presence of the high chimneys, which are still visible along Gallarate’s skyline. Many of the old Liberty-style buildings, where thousands of Gallaratesi worked during the past century-and-a-half, have been turned into new modern multi-level shopping centres and plazas.
Alot to see in Gallarate such as :
Romanesque church of St. Peter. It was built in the 11th to 13th centuries, including some Gothic elements. The interior has a nave without aisles. The façade, the apse and the sides are characterised by arcades supported by small columns forming a fake loggia. It was declared national monument in 1844.
Church of Santa Maria Assunta is located in the city centre and in autumn 2016 the local government started works of restoration
Baroque church of Sant'Antonio Abate
Sanctuary of Madonna di Campagna, dating to the early 17th century.
Church of San Zenone (18th century)
Church of San Rocco (16th century)
Historical pharmacy Dahò, where the carbonari used to hide in the 19th century, owned by Dott. Renata Minoli. The pharmacy is located in piazza Garibaldi, in which there a statue of Giuseppe Garibaldi.
MAGA (Museo d’Arte Gallarate-Art Museum of Gallarate) museum which holds over 5,000 pieces of modern and contemporary art.
Gallarate railway station, opened in 1860, is the junction of the railway lines Domodossola–Milan, Luino–Milan and Porto Ceresio–Milan. The station is a stop for several long-running trains (EuroCity from Milan to Geneva and Basle), of regional trains from Milan to Domodossola, and of line S5 of Milan suburban railway service, and line S30 of Ticino railway network. Gallarate is close to the Milan–Malpensa international airport.
( Gallarate - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Gallarate . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Gallarate - Italy
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Garibaldi a Luino 1: 15 agosto 1848
Luino, 3 novembre 2007. La figura di Garibaldi viene ricordata presso la biblioteca civica dallo storico locale Giovanni Petrotta. Nella notte del 14 agosto 1848 Garibaldi arriva a Luino con circa 1200 volontari, cavalli, cannoni e masserizie, a bordo di due battelli, il Verbano ed il S. Carlo, requisiti ad Arona.
Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi (Italian: [dʒuˈzɛppe ɡariˈbaldi]; July 4, 1807 – June 2, 1882) was an Italian general and politician who played a large role in the history of Italy. He is considered, with Camillo Cavour, Victor Emmanuel II and Giuseppe Mazzini, as one of Italy's fathers of the fatherland.
Garibaldi was a central figure in the Italian Risorgimento, since he personally commanded and fought in many military campaigns that led eventually to the formation of a unified Italy. He was appointed general by the provisional government of Milan in 1848, General of the Roman Republic in 1849 by the Minister of War, and led the Expedition of the Thousand on behalf and with the consent of Victor Emmanuel II.
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Milano C.le; Tram 1928 linea 1; Tram Sirio linea 9
Arrivando in stazione a Milano Centrale, interessante come sempre il grande fascio binari, la Squadra Rialzo che ospiterà i Rotabili Storici della Fondazione FS, le vecchie belle ed abbandonate Cabine Comandi, le grandi tettoie in ferro e vetro, la monumentale stazione dello Stacchini, anni '30 del Novecento.
Uscendo, sul fianco sinistro della stazione, l' anello di ritorno dei binari tranviari del capolinea della linea 9, tram Sirietto (per Porta Genova, vedi puntate precedenti). Transiti di Tram tipo 1928, serie 1500. Prendo un tram Sirietto e scendo subito, fra Pirellone (il grattacielo Pirelli), Torre Breda, Diamantone. Prendo un tram tipo 1928, linea 1, per un giretto in centro. Sfila la Ca' Brutta, sfilano gli Archi medioevali di Porta Nuova, Il Museo Poldi Pezzoli. Passiamo il Teatro alla Scala e scendo nella Piazza Ellittica, PiazzaCordusio. Transiti ininterrotti di Tram, di ogni epoca ... meneghina. Statua del Parini, Palazzo Credito Italiano, Palazzo Assicurazioni Generali, Palazzo Broggi ex Borsa di Milano. Mi incammino per via Broletto, antica ContradaSolata, S. Tomaso in Terramara. Transiti a gogò, tram Jumbo e 1928. Via Cusani ed arrivo a Largo Cairoli, monumento a Giuseppe Garibaldi.
transiti Tram 1928 e verdi Sirio a 7 casse (linea tranviaria 4). Attraverso il Castello Sforzesco che, sul retro, dà nel Parco Sempione, con la Torre Branca. Prendo un Tram tipo 1928, il Tram tipico di Milano, della linea 1 per il centro e ... seguo lo smanettare del conduttore, il 'maneta' appunto. scendo a Montenapoleone M3, torno sui miei passi ed ammiro il Teatro alla Scala, la piazza col monumento a Leonardo da Vinci e Palazzo Marino, sede del Comune. Poi attraverso la splendida Galleria Vittorio Emanuele II e vado in Piazza Duomo, ad ammirare il Duomo. Prendo metrò linea 3, gialla, per la stazione di Milano centrale. Nel ritorno in treno a casa, una fugace immagine di un automotore Badoni tipo 'scatoletta' che potrebbe bene tener compagnia al gemello ABL in servizio sulla FBS, Ferrovia Basso Sebino, la Palazzolo-Paratico. Inserisco quindi un breve inserto di un mio videino del Febbraio 2012 con l' ABL della FBS, in movimento, con Sogliola anno 1938 e Badoni 216 anni '60. Continua ....
PORTA VENEZIA (MILANO, ITALY)
Porta Venezia, Milano, Lombardia, Italia. Nome acquisito solo nel 1860 è una delle porte storiche della città. Prima era chiamata Porta Orientale, ovvero Porta Renza, o Argentea. Fu la prima ad essere restaurata da Giuseppe Piermarini, che progettò dal 1782 la trasformazione della porta in stile neoclassico e la sistemazione del terrapieno dei bastioni. La Porta Argentea risaliva alla cinta romana: era rivolta verso Argentiacum e Argentia, rispettivamente le odierne Crescenzago e Gorgonzola e da qui il nome. Anche l'appellativo Renza è una corruzione popolare di Argentia. Essa sorgeva nello spazio dell'odierna piazza S.Babila e metteva in comunicazione la città con la Brianza orientale e la strada per Bergamo. Nelle mura medievali essa era collocata all'incrocio dell'attuale corso Venezia con le vie Senato e S.Damiano sulla fossa difensiva, oggi cerchia dei Navigli, e si apriva naturalmente nella medesima direzione. L'attuale porta, architettonicamente diversa, sorge dov'era collocata nel seicento lungo le mura spagnole. Secondo le cronache seicentesche un certo Pietro Antonio Lovato, dopo aver abbandonato l'esercito dei Lanzichenecchi, entrò a Milano per questa porta con vestiti ed averi infetti per la peste: da questi si sarebbe diffusa la terribile epidemia del 1630 nella città ambrosiana. Da questa porta inoltre Renzo Tramaglino compie il suo ingresso a Milano nei Promessi Sposi. Già all'epoca della peste Manzoniana la porta aveva perso la sua originaria funzione difensiva e veniva usata per i controlli daziari. Fu il Piermarini nel 1782 a occuparsi della sistemazione del tratto di bastioni compreso fra Porta Venezia e Porta Nuova, nell'ambito di un progetto più vasto che prevedeva anche la costruzione dei giardini pubblici e la sistemazione dell'area della porta: venne spianata la sommità del terrapieno e questo fu trasformato in viale alberato da cui, con un'ampia scalinata, si accedeva ai giardini. La porta avrebbe dovuto essere ricostruita in stile neoclassico, ma questa parte del progetto non venne mai realizzata. Nel successivo periodo napoleonico le porte furono concepite come un elemento estetico dello spazio urbano, che doveva essere adeguato allo status della capitale del Regno d'Italia. Per questo motivo il governo del Melzi d'Eril pianificò un generale rifacimento delle porte di ingresso in Milano, previa demolizione di quelle spagnole e l'alberatura dei bastioni: il progetto per Porta Orientale passò nelle mani (1806) di un allievo del Piermarini, il Cagnola, che realizzò un arco trionfale effimero, ovvero provvisorio, per celebrare l'ingresso del viceré Eugenio di Beauharnais. Il progetto definitivo prevedeva un arco trionfale aperto su tre lati di ordine dorico-rinascimentale e fiancheggiato da due caselli daziari. Non se ne era fatto ancora nulla nel 1825, quando da Porta Orientale fece il proprio ingresso trionfale in città l'imperatore Francesco II, accompagnato dalla moglie Carolina Augusta di Baviera. I caselli daziari di porta Venezia, senza più l'arco, vennero realizzati tra il 1827 ed il 1828 su progetto dell'architetto bresciano Rodolfo Vantini, a seguito di un concorso bandito nel 1826 (cui parteciparono 32 concorrenti). Nel 1833 vennero collocate le statue e i rilievi che dettero all'opera il suo aspetto definitivo. Nel 1860 venne ribattezzata Porta Venezia, in nome della città rimasta austriaca dopo la seconda guerra d'indipendenza (1859) e nel 1882 la grande piazza, su cui sboccano ben otto strade, venne intitolata a Guglielmo Oberdan, l'irredentista giuliano impiccato dagli austriaci.