Jesi : Teatro Giovanni Battista Pergolesi
Per rispondere all'esigenza sempre più sentita di uno spazio teatrale adeguato alle rappresentazioni, che il vecchio Teatro del Leone (1731) - poco elegante oltre che molto incomodo e pericoloso - non poteva più soddisfare, nel 1790 venne presa la decisione di costruire un nuovo teatro per la città di Jesi. Ne furono sostenitori un gruppo di nobili cittadini e il Prelato Governatore Mons. D. Pietro Gravina dei Grandi di Spagna, che preventivarono una spesa di 16.000 scudi (in effetti, questa ammontò a 24.000), da recuperarsi con la vendita dei palchetti, in tutto 100, suddivisi su quattro ordini. Il nuovo Teatro della Concordia - secondo la primitiva denominazione - nacque in realtà sui progetti tutt'altro che concordi dei due architetti designati all'opera: il fanese Francesco Maria Ciaraffoni e l'imolese Cosimo Morelli, quest'ultimo senza dubbio superiore all'altro nella progettazione teatrale, di cui fu uno dei più rinomati specialisti dell'epoca. E' a Morelli che si deve, ad esempio, la definizione dell'ampia curva ellittica della sala, da cui dipende la sua ottima acustica. Per le decorazioni pittoriche vennero invece convocati due famosi artisti neoclassici: l'architetto Giovanni Antonio Antolini (autore del celebre Foro Bonaparte di Milano, mai realizzato), al quale spettò la progettazione scenico-arredativa del teatro, e il pittore Felice Giani, che insieme all'ornatista Gaetano Bartolani e agli aiuti Francesco Micarelli e Giuseppe Guiducci dipinse le Storie di Apollo sulla volta della sala.
In questa veste il teatro venne inaugurato nel carnevale del 1798, ma non alla presenza dei nobili finanziatori quanto del popolo e dei giacobini, che nel frattempo avevano invaso la città in seguito alla vittoria napoleonica e al trattato di Campoformio. Per l'occasione vennero rappresentate tre operine, di cui due di Marc'Antonio Portogallo Lo spazzacamino principe e Le confusioni della somiglianza ossia Li due gobbi e la terza La capricciosa corretta di V. Martin y Soler.
Nel corso dell'Ottocento numerosi furono gli interventi a cui fu sottoposto il teatro: dalla sistemazione della piazza antistante, verso il 1828, ai lavori di ampliamento, tra il 1834 e il 1837 (anni in cui il Concordia rimase chiuso), sino all'installazione nel 1839 dell'orologio monumentale sulla facciata, finanziato dal principe Beauharnais in seguito alla calorosa accoglienza ricevuta l'anno prima durante la sua visita a Jesi.
Nel 1850 venne realizzato dal pittore jesino Luigi Mancini il sipario storico (restaurato nel 1995), in cui fu raffigurato con tipico gusto romantico l'ingresso di Federico II a Jesi, dove il grande imperatore svevo era nato nel 1194 e che egli amava chiamare la mia Betlemme. In realtà questo ritorno alla città natale - che la leggenda data al 1220 - pare non sia mai avvenuto. Nel 1883 il teatro acquisì la denominazione definitiva di Giovanni Battista Pergolesi, in omaggio al celebre compositore nato nella stessa Jesi. Negli anni successivi, però la tradizione lirica del teatro conobbe momenti di stasi, dovuti all'affermarsi di spettacoli leggeri (operette, caffè concerto, proiezioni cinematografiche), alla necessità di interventi di consolidamento (in particolare del tetto), agli eventi bellici. La difficile gestione economica spinse i Condomini proprietari a vendere il Pergolesi al Comune, che nel 1929 l'acquistò, assumendosi tutti gli oneri e le passività relativi, per la cifra di 247.460 lire. L'attività teatrale non conobbe comunque una ripresa rilevante se non tra il 1934 e il 1942 (si può ricordare una fortunata edizione del Barbiere di Siviglia nel '34, con Mercedes Capsir e Giovanni Manurita, diretta da Riccardo Zandonai e un Rigoletto nel '42 con Gino Bechi), dopo di che seguirono periodi a singhiozzo di chiusura. Nel 1947 il teatro riaprì, ospitando anche artisti di fama, come Benvenuto Franci (nell'Andrea Chénier), Clara Petrella e Bruno Landi (nella Manon di Massenet, nel '49), Mafalda Favero e Aldo Protti (in Bohème, nel '50), la giovanissima Renata Scotto, che nel '53 affrontò per la prima volta uno dei suoi futuri cavalli di battaglia, Madama Butterfly. In occasione del 250° anniversario della nascita di Pergolesi venne ospitata nel 1960 una fortunata edizione de Lo frate 'nnammurato, per la regia di Franco Zeffirelli, proveniente dalla Scala di Milano, che nel '68 portò a Jesi anche il suo corpo di ballo, per uno spettacolo con Carla Fracci.
Dall'estate 2005 la Fondazione Pergolesi Spontini si occupa della gestione del teatro organizzando eventi artistici e molte altre attività al suo interno, arricchendo e sviluppando in questo modo il patrimonio artistico e culturale
Pergolesi: Adriano in Siria (Pergolesi Spring Festival, Jesi, Ancona)
Available from Opus Arte on DVD and Blu-ray
Adriano: Marina Comparato
Emirena: Lucia Cirillo
Farnaspe: Annamaria Dell'Oste
Sabina: Nicole Heaston
Osroa: Stefano Ferrari
Aquilio Tribuno: Francesca Lombardi
Accademia Bizantina
Director: Ignacio García
Conductor: Ottavio Dantone
For the festivities marking the Pergolesi's tercentenary in his native Jesi, Ignacio García created a new staging of the imperial drama Adriano in Siria. His staging in Jesi's exquisite 18th-century Teatro Comunale Pergolesi includes the delightful comic intermezzo Livietta e Tracollo, thus following the precedent set at the premiere in 1734. A fine Italian cast and the distinguished Accademia Bizantina are led by the Accademia's director, Ottavio Dantone.
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In the heatrh of Italy
Marche: The land of Theater and music.
Jesi, lthe land of Giovanni Battista Pergolesi
Maiolati Spontini, the land of Gaspare Spontini
Pesaro, the land of Gioachino Rossini
Marche Italy's land of infinite discovery
turismo.marche.it
Haydn Marco Ferretti Violoncello 1991 Stagione Concertistica Teatro Pergolesi di Jesi mpeg
Orchestra Filarmonica Marchigiana Stagione Sinfonica 1991 Direttore Fabio Maestri Solista Marco Ferretti Teatro di Tradizione Pergolesi di Jesi. F.J.Haydn:concerto in Do Magg. per violoncello e Or...
Pineta Design Hotel & Fondazione Pergolesi Spontini
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Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi, provincia di Ancona, nelle Marche
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promuovono arte, cultura e design nella Vallesina, nel cuore della regione Marche, terra di teatri e di emozioni, la passione del vivere, l' incanto dell' essere, geometria e moderniatà
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Terra di Teatri: Jesi, Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello, Monsano, Azienda culturale di produzione e servizi per il territorio
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Giacomo Puccini “Vecchi zimarra” La Boheme | Teatro Municipale di Piacenza 2019
GIACOMO PUCCINI
LA BOHÈME
Opera in quattro quadri di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
(scene da La vie de bohème di Henri Murger)
Progetto OPERA LABORATORIO 2019
Mimì Maria Teresa Leva
Musetta Lucrezia Drei
Rodolfo Azer Zada
Marcello Carlo Seo
Schaunard Stefano Marchisio
Colline Maharram Huseynov
Benoît /Alcindoro Gianluca Lentini
Parpignol Raffaele Feo
Aldo SISILLO direttore
Leo NUCCI regia
Salvo Piro regista collaboratore
Carlo Centolavigna scene
Artemio Cabassi costumi
Claudio Schmid luci
Corrado Casati maestro del coro
Mario Pigazzini maestro del coro voci bianche
ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA
CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
VOCI BIANCHE CORO FARNESIANO DI PIACENZA
Coproduzione
Teatro Comunale Luciano Pavarotti Modena
Teatro Municipale di Piacenza
Teatro Giovanni Battista Pergolesi di Jesi
in collaborazione con Opéra de Marseille
NUOVO ALLESTIMENTO
BORGHI MARCHE San Severino Cingoli Jesi
Gita con Petroniana di Bologna il 9 ed il 10 marzo 2019
Due giorni straordinari e indimenticabili grazie alla nostra Guida Stefano D'Amico
9 Marzo San Severino Marche è un piccolo gioiello da scoprire.Vanta testimonianze archeologiche, artistiche e monumentali di notevole importanza che vanno dal periodo piceno all’Ottocento. Incontriamo la guida e saliamo al Monte Nero, da dove si gode di una splendida panoramica della città con la sua formidabile cinta muraria poi discesa verso il centro medievale con soste per visitare il Museo Archeologico Moretti, per la bellissima collezione del periodo piceno e il Duomo Vecchio caratterizzato dalla bella facciata gotica e dalla torre campanaria. Si prosegue poi con la visita della parte rinascimentale facendo una puntata alla Pinacoteca Tacchi Venturini, dove sono esposti importanti opere di pittura marchigiana con opere di Crivelli, Paolo Veneziano e Pinturicchio, la Piazza del Popolo, circondata da eleganti edifici, il Palazzo Comunale e il Palazzo dei Governatori con il suo Orologio, oltre alle principali chiese: la chiesa di Santa Maria della Misericordia, con i dipinti del Pomarancio, il Duomo Nuovo dal bel portale gotico e altro ancora. Nel pomeriggio ripresa del viaggio verso Cingoli, cittadina definita il Balcone delle Marche, per la sua suggestiva e incredibile posizione panoramica. Sosta al punto panoramico e passeggiata lungo il corso principale sul quale si affacciano tanti palazzi nobiliari e puntata al Palazzo Comunale, per ammirare fra i tanti capolavori la Pala della Madonna del Rosario, opera del Lotto. Uscendo dalla cittadina si può visitare la chiesa romanica di San Esuperanzio, una delle più belle chiese romaniche della regione.
Prima di raggiungere Jesi, visita all’Abbazia di Sant’Urbano, che risale al X secolo ed è una delle più suggestive del romanico marchigiano. Bellissimi e particolari sono la suddivisione degli spazi interni e alcuni capitelli con scene zoomorfe. Un luogo che ha affascinato molti di noi.
10 Marzo, domenica: JESI
Jesi, città marchigiana, scrigno di storia, arte e cultura, che sorge tra dolci colline. Le sue origini sono antiche: dal 247 a.C. divenne colonia romana, nel 1194 vide nascere Federico II di Svevia e nel 1710 vi nacque il compositore Giovanni Pergolesi.
Circondata da una cinta muraria fra le meglio conservate della regione ha titolo di “Città esemplare” Unesco per la capacità di preservare un patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale altamente suggestivo. Incontro con la guida e inizio delle visite con Piazza Federico II, già piazza del mercato, dove nel 1194 nacque da Costanza d’Altavilla l’imperatore Federico II di Svevia, “Stupor Mundi”, il Palazzo della Signoria, tra le più belle architetture del Rinascimento delle Marche, che conserva al suo interno una straordinaria biblioteca storica, il settecentesco Teatro Pergolesi, dedicato al celebre compositore jesino Giovanni Battista Pergolesi e splendido esempio di architettura mondana del XVIII, Palazzo Pianetti, uno dei principali esempi di rococò marchigiano e italiano, con la sua galleria degli stucchi lunga 76 metri. All’interno del palazzo sono stati allestiti due musei, quello archeologico che mostra le vestigia dell’epoca romana di Jesi e la Pinacoteca con alcuni massimi capolavori di Lorenzo Lotto nelle Marche, come la Pala di Santa Lucia e altre ancora. Nel pomeriggio una sosta per visitare la Rocca Roveresca di Senigallia. Costruita intorno a una prima fortificazione romana, la rocca divenne il perno del sistema difensivo nel XIV quando la città torno alla chiesa per opera del cardinale Albornoz. L’attuale edificio si deve a Giovanni della Rovere che trasformò la struttura in una delle più eleganti fortificazioni marchigiane.
La presenza di persone con abiti d'epoca ha reso questa visita ancor più straordinaria.
Adattamento testo dal programma di viaggio Petroniana Bologna.
Jesi 3D Christmas Card: l'esibizione integrale
La performance di Jesi 3D Christmas Card sulla facciata del Teatro Pergolesi di Jesi per le festività natalizie 2012.
Ricordi di famiglia dei nobili Colocci Vespucci di Jesi.
Documentario realizzato a Jesi (Marche) nella Casa Museo Adriano Colocci Vespucci.
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A Montecarotto il 16 settembre e a Maiolati il 17 settembre con il Festival Pergolesi Spontini
Un omaggio a Pergolesi sarà la serata di Musiche nuove, venerdì 16 settembre alle ore 21 al teatro comunale di Montecarotto con la presentazione in prima esecuzione assoluta di musiche sacre su testi che furono intonati anche dal compositore jesino. Sarà presente anche il coro jesino Regina della Pace diretto dal maestro Diego Pucci. Sabato 17 settembre alle ore 21 al teatro Spontini di Maiolati sarà presente una delle voci più originali e creative del panorama nazionale, Maria Pia De Vito che insieme ai musicisti proporrà un insolito mix di barocco e jazz. Info: Fondazione Pergolesi Spontini. Via Mazzini 14, Jesi fondazionepergolesispontini.com tel. +39 0731 202944 - fax +39 0731 226460
La favorite (Prima della Prima) - Filianoti, Barcellona
La favorite (Donizetti)
Teatro Carlo Felice di Genova, Italy
2006
Regista - Lamberto Puggelli
Férnand - Giuseppe Filianoti
Léonor - Daniela Barcellona
Alphonse - Roberto Servile
Balthazar - Giovanni Battista Parodi
Don Gaspar - Aldo Bottion
Direttore d'orchestra- Riccardo Frizza
Audioguida inglese interno Teatro di Vittoria
LIONSIGHTS
Théâtre Belcourt
On jette un coup d'oeil à l'intérieur du Théâtre Belcourt juste avant sa réouverture au début de mai 2011.
Giovanni Battista Pergolesi - Il Flaminio 2_2 (autunno 1735)
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi (Jesi, 4 gennaio 1710 – Pozzuoli, 17 marzo 1736)
Performed by:
Polidoro: Juan Francisco Gatell
Flaminio: Laura Polverelli
Giustina: Marina De Liso
Agata: Sonia Yoncheva
Ferdinando: Serena Malfi
Accademia Bizantina
Conducted by Ottavio Dantone
Picture by: Hieronymus Bosch - dettaglio de Il giardino delle delizie
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Intervista della prof.ssa Mariangela di Gianberardino per Livietta e Tracollo di Pergolesi
Rappresentazione dell'opera Livietta e Tracollo di Pergolesi. Orchestra da camera dell'Istituto diretta dal M° Sergio Piccone Stella. Allestimento scenico a cura del Liceo Artistico di Teramo.
Mariangela Di Gianberardino
Allieva della Soprano Jolanda Magnoni si perfeziona nello studio del canto con le maestre Margaret Becker e Rosina La Porta Vedrani .
E’ attualmente docente di canto nel Conservatorio “Alfredo Casella” de L’Aquila.
Finalista in numerosi concorsi lirici nazionali ed internazionali, è stata insignita del premio “Mario Del Monaco” nel 1991 e del “Premio G. Lauri Volpi” nel 1992.
La sua vocalità e la sua musicalità le hanno consentito di affrontare un ampio repertorio che va dalla musica da camera a quello operistico. Tutti importanti e di grande impegno vocale ed artistico i ruoli che la vedono protagonista sin dal debutto nelle vesti di Nedda in Pagliacci e poi di Tosca nell’omonima opera, Elisabetta nel Don Carlo, Mimì nella “Bohème, Santuzza nella “Cavalleria Rusticana”, Aida nella omonima opera di Verdi e poi ancora Isabella Colbran nell’opera “Un segreto di importanza” di Rendine e la Fata Turchina nelle “Avventure di Pinocchio” di A. Cericola, in prima esecuzione assoluta.
Per il teatro Eliseo di Roma incide la colonna sonora di Mario Borciani per la piece ” Spettri ” di H. Ibsen. Per l’ INDA è al teatro greco di Siracusa sotto la regia del M. Giorgio Pressburger.
E’ stata protagonista nelle celebrazioni Verdiane del 2001 con l’orchestra Filarmonica Abruzzese diretta dal Maestro Vittorio Antonellini ,in un concerto registrato dal vivo e diffuso attraverso la stampa. Nell’ambito delle manifestazioni per il Giubileo è solista nella “Passio et Resurrectio” di Rendine, tenutasi presso la chiesa dei S.S. Giovanni e Paolo in Roma con la direzione di M.Dones.
Si è esibita nello Stabat Mater di G.B. Pergolesi nella nuova Chiesa del Millennio, Dives in Misericordia, progettata dall’architetto R.Meier in occasione delle manifestazioni inaugurali patrocinate dal Comune di Roma. Sotto la direzione del maestro F.Carminati è stata protagonista del concerto “Omaggio a D’annunzio”, in una una selezione dall’Opera “la Figlia di Iorio”, nel centenario della stesura dell’omonima piece teatrale.
Grande successo hanno riscosso gli allestimenti della “Tosca” di G.Puccini all’interno degli spettacoli dell’Estate Romana che l’hanno vista oltre che nel ruolo di Tosca anche nella regia dell’opera. In qualità di regista ha all’attivo anche i due intermezzi di G. B. Pergolesi, La Serva Padrona e Livietta e Tracollo per l’Istituto Musicale di Teramo
Giovan Battista Draghi detto Pergolesi - Mentre dormi dall'opera l'Olimpiade - Soprano Simone Kermes
Giovanni Battista Draghi nasce a Jesi in provincia d'Ancona nel 1710. Il soprannome Pergolesi deriva dal nonno Francesco, un artigiano originario della cittadina di Pergola trasferitosi nel 1635 nella città natale di Giovanni Battista. Col tempo il soprannome Pergolesi divenne di uso comune per designare la sua famiglia.
In virtù del suo talento come violinista, Pergolesi fu nominato nel 1729 capo paranza dell'orchestra del conservatorio, titolo che si potrebbe associare all'attuale primo violino. Si diplomò nel 1731 a ventuno anni.
Dalla «Confraternita di San Luigi di Palazzo sotto il titolo della Vergine dei dolori» gli venne commissionato lo STABAT MATER che iniziato a Napoli, fu portato a termine nel Monastero dei Padri Cappuccini a Pozzuoli. L'ancora giovane musicista non riuscì a riprendersi dalla malattia polmonare che già dai primi anni lo aveva colpito: la tisi lo condusse alla morte appena ventiseienne.
In tutta la sua breve carriera, parallelamente all'attività operistica, Pergolesi fu un fecondo autore di musica sacra, ma è solo ai suoi ultimi mesi di vita che dobbiamo la composizione di quelli che sono considerati il suo lascito più importante in questo ambito: si tratta del suo Salve Regina del 1736 e soprattutto del coevo Stabat Mater per orchestra d'archi, soprano e contralto, che la tradizione vuole sia stato completato il giorno stesso della sua morte.
In calce all'ultima pagina dello spartito scrisse di suo pugno Finis Laus Deo, quasi a mostrare il sollievo per aver avuto il tempo necessario per concludere l'opera.
Bellini al pianoforte soleva ripetere che non poteva suonare lo Stabat Mater pergolesiano senza piangere. E lo stesso Rossini, peraltro, giunto ormai nei suoi anni della maturità, meditò a lungo prima di scrivere il suo, perché riteneva l'opera di Pergolesi sublime ed irraggiungibile.
È infine da ricordare come la musica dello Stabat Mater pergolesiano sia da sempre estremamente apprezzata, tanto che Johann Sebastian Bach la utilizzò per farne una versione in tedesco
La parabola artistica di Pergolesi, afflitto dall'infanzia da seri problemi di salute, si compì in appena cinque anni. Morì di tubercolosi a soli 26 anni, nel 1736, nel convento dei cappuccini di Pozzuoli. Fu sepolto nella fossa comune della Cattedrale di San Procolo.
(wikipedia.it - haendel.it)
Giovanni Battista Pergolesi - Lo frate 'nnamorato (27 settembre 1732)
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi (Jesi, 4 gennaio 1710 – Pozzuoli, 17 marzo 1736)
Performed by:
Nicola Alaimo: Marcaniello
Elena Belfiore: Ascanio
Patrizia Biccirè: Nena
Jurgita Adamonyte: Nina
Barbara Di Castri: Luggrezia
David Alegret: Carlo
Laura Cherici: Vanella
Rosa Bove: Cardella
Filippo Morace: Don Pietro
Europa Galante
Conducted by Fabio Biondi
Picture by: Hieronymus Bosch - Il concerto nell'uovo
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Jesi, Città Regia
La città di Jesi si trova nella Regione Marche in provincia di Ancona, a una trentina di chilometri dall'omonimo capoluogo regionale e a circa 20 km dal mar Adriatico.
Città d'arte e di storia, Jesi offre i servizi, l'animazione e la qualità di vita di una città a misura d'uomo in mezzo alle colline, a metà strada tra il mare e la montagna.
Qui il 26 dicembre 1194 nacque, in una tenda imperiale nella piazza centrale della città, l'antico Foro romano, il grande imperatore Federico II, che donerà a Jesi il titolo di Città Regia che sanciva importanti diritti di piena autonomia, grandi privilegi sul dominio del Contado e libertà comunali. Tra i personaggi importanti ricordiamo anche il musicista e compositore Giovanni Battista Pergolesi che quì nacque nel 1710. Altro motivo di celebrità mondiale è senz'altro il Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco dal colore giallo paglierino, molte volte premiato nei più importanti concorsi internazionali vinicoli.
L' UNESCO (1969) l'ha indicata come città esemplare per la persistenza nel tessuto urbano contemporaneo del castrum romano. Scoprire Jesi significa pertanto immergersi in una realtà ricca di storia e d'arte che si evidenzia non solo visitando uno dei tre musei, il Teatro settecentesco o il fondo storico della Biblioteca comunale ma anche passeggiando nell'antica parte medievale per ammirare la cinta muraria e i palazzi nobiliari o semplicemente percorrendo l'intreccio dei vicoli, delle scalinate e delle piazzette.
Jesi non si è però addormentata sulle testimonianze di un passato glorioso. La vita culturale attesta tutt'oggi una grande vitalità. Durante l'anno si susseguono Stagione Lirica, Stagione Sinfonica e Stagione Teatrale. Maggio è il mese del Palio di San Floriano, una duecentesca rievocazione storica con cortei di figuranti, sbandieratori, tamburini e arcieri. E durante le serate estive, la rassegna Jesi Estate anima piazze e giardini con concerti, conferenze e spettacoli vari.
Una città tranquilla, generosa e accogliente che svela a chi si ferma un patrimonio architettonico, artistico, sportivo ed enogastronomico eccezionale;
Una posizione geografica che ne fa un luogo di soggiorno ideale, punto di partenza per la scoperta dei famosi Castelli di Jesi, della Regione Marche e dell'Italia centrale.
info: - turismo.marche.it
Estratto dal video: Jesi Città bella sopra un fiume di Stefano Roti
Archivi MdM edit:FMCM/dm - Musiche da G. B. Pergolesi: Concerto for flute, 2 violins & b.c. in G major / Il Gardellino.
Stefano Marchegiani, candidato PD di Fano (PU) al Consiglio Regionale delle Marche - parte 1°
Fano, 6 febbraio 2010. Sede del Partito Democratico, via Puccini. Conferenza stampa di presentazione del programma di mandato del Candidato PD Stefano Marchegiani al Consiglio Regionale della Regione Marche.
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JESI (Ancona - Italy) - Nel centro storico della splendida città medievale di Jesi in Piazzetta Angelo Ghislieri al civico N. 3 vedi subito posizione geografica con Google Maps:
a pochi passi dalla meravigliosa e antica Piazza Federico II e a pochi metri dalla centralissima Piazza Pergolesi e dal Teatro Giovanni Battista Pergolesi, uno dei teatri più importanti e rappresentativi d’Europa, frontalmente all’antico e storico Palazzo della Signoria il quale palazzo ospitata la grande e prestigiosa Biblioteca Comunale Planettiana, APPARTAMENTO NOBILIARE ARISTOCRATICO VENDESI al primo piano di palazzo architettonico Ghislieri Scalamonti risalente al Secolo XIX di superficie 138 mq + Atrio di 40 mq + Sgombero di 45 mq per totale superficie utilizzabile di 223 mq. Le alte finestre dell’appartamento si affacciano sulla stupenda e storica Piazzetta Angelo Ghislieri e su Via Pergolesi, meglio conosciuta come Via degli Orefici a causa dell’antica lavorazione tradizionale e artigiana dell’oro pregiato e dei gioielli preziosi. Vedi foto, dettagli e ubicazione nel sito del proprietario:
L’Appartamento comprende: Ingresso indipendente entrando dal bellissimo Portale interno del Secolo XV fregiato con stemmi nobiliari delle varie casate aristocratiche. Atrio lastrico interno condominiale, ma praticamente a uso esclusivo privato di 40 mq circa con cancello metallico diviso-rio, Cucina, Soggiorno, Camera matrimoniale con bagno, Camera matrimoniale con cabina armadio in muratura, Secondo bagno, Disimpegno, Ripostiglio capiente, Soffitti affrescati con scene di personaggi e battaglie, in ottimo stato di altezza da 3,5 metri a 4 metri circa, Sgombero al pianterreno locale di mq 45 circa con finestra sul cortile interno e con apertura a bocca di lupo, locale che un tempo venne usato come frigorifero per tenere al fresco i viveri della casata e anche dotato di un antico forno a legna che si usava per cuocere il pane e i cibi. Tale Sgombero è collegato con una scala interna all’Appartamento e dal quale Sgombero è possibile ricavare una tavernetta, oppure un ampio ufficio, oppure uno studio con ingresso indipendente esterno da ripristinare. Acqua potabile ottima di acquedotto Gorgovivo. L’immobile necessita di ristrutturazione. Per visionare Appartamento telefonare al numero: 335.32.26.71. A chiunque condurrà all’acquisto rogito notarile verrà riconosciuta la somma in denaro di percentuale di agenzia.
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