Milano Calling - Volkova Sisters
MILANO CALLING
un evento instabile lungo un’intera giornataPotrebbe succedere che… il teatro accoglie l’altro per immaginare insieme un luogo di controcultura. Abbiamo scelto di allestire un mercato di giorno e un club concerto di sera perché per far partire un incontro ci vuole un contesto concreto, un appuntamento, un gioco, un ruolo per liberarsi e poi perdersi sapendo dove tornare…
dalle ore 14 alle ore 19 – ingresso libero
PSICOMARKET – autoproduzione di idee, oggetti sensazioni
Esposizione e vendita di abiti e oggetti di stilisti e designer autoprodotti… e intorno arte plastica, musica, filosofia, poesia, pittura…
Palco aperto ai musicisti dalle 14 alle 18
per info
dalle ore 21.15 – ingresso €10,00
CONTRADDIZIONE CLUB – mettetevi in piedi, sdraiati o seduti…
per la prima volta in Italia i VOLKOVA SISTERS in concerto
….e l’imprevedibilità di azioni che nascono dai “desideri” del pubblico raccolti nei giorni precedenti l’evento, all’insegna del “potrebbe succedere che…” suggerito da un racconto o dal suono di uno strumento.
E tu? Che desiderio vorresti vivere in mezzo agli altri?
Scrivici a milanocalling@teatrodellacontraddizione.it
e potrebbe succedere che… proveremo a realizzarli.
Milano Calling fa parte di “Formati d’Arte” progetto sostenuto da Fondazione Cariplo
#milanocalling
Teatro della Contraddizione: info 02 5462155 -
via della Braida 6, 20122 Milano – MM3 Porta Romana
info@teatrodellacontraddizione.it
Biography
Having played one of their first gigs at SXSW 2011, Volkova Sisters, emerge from the Hungarian underground DIY music scene, to release their debut four track E.P, Venus Robot on October 24th.
Adopting their moniker from the main characters in Pattern Recognition, written by - Father of the cyberpunk science fiction genre - William Gibson. Volkova Sisters; formed in 2009 by songwriting duo Daniel Sandor (synth) and Dalma Berger (vocals), first bonded after establishing a shared love of dark, melancholic 80’s new-wave music. Their intentions were to create music reminiscent of the shimmering distortions of My Bloody Valentine combined with dreamy landscapes of the Cocteau Twins. European cold-wave, with a sharper emphasis on industrial pop. Final member Gergely Kovacs (guitar) joined shortly after the bands conception, in late 2009.
Beyond making music, Sandor, Berger and Kovacs are heavily involved with the visual and creative aspects of Volkova Sisters. Berger; the face of many thriving young Hungarian fashion designers (BKuND, NUBU, Nora) has graced runways in Milan and directed music videos and photo shoots. Kovacs, working as visual creative has produced several trailers for HBO and Sandor, owning his own mastering studio, produces many upcoming bands on the Hungarian underground music scene. Utilising their skills, together they have created, directed, recorded and shot all of their releases and music videos.
The EP focuses on feelings of loneliness and solace, demonstrated by Berger’s icy off-kilter vocals, particularly evident on opening track Black Mountain – inspired by their time spent in LA and traveling through the chains of the Rocky Mountains and Utah Desert.
“You might call it a concept EP, because the tracks are following the different phases of solitude after a relationship break-up…” explains Berger. “The album’s title, Venus Robot, is a cynical statement regarding how the mechanics of all your relationships, are often determined by the script of your first love. All the rest will one way or another be just the copy of that big one. In a wider sense Venus Robot, also refers to a characteristic of our generation, how it reproduces the fascination of love.”
On second track Last Song Of The Dying Fly, the band embrace their eccentricity, creating a sound reminiscent of Mike Patton era Faith No More and following track I Could Have Known, could be considered the most up-beat of the 5-track Ep’s, with Kovacs breaking-out into blues-laden guitar licks. With last track World Without Delight, they return to synths and Eastern European techno.
ROMANINA con ANNA MEACCI e ROMINA CECCONI - MILANO, TEATRO FILODRAMMATICI, 3.10.2015
Anna Meacci è stata nel monologo Romanina, andato in scena il 3 ottobre 2015 al Teatro Filodrammatici di Milano per la rassegna di teatro omosessuale Illecite//Visioni, l’appassionata ed ironica narratrice della vera storia di Romina Cecconi tratta dall’autobiografia “lo la Romanina” scritta nel 1974. Romina Cecconi è stata tra le prime in Italia a cambiare sesso e la sua storia è stata un segno importante di un costume che cambiava e di cui fu clamorosamente protagonista. Nel 1974 riassunse nel libro “lo la Romanina” le ragioni della sua scelta e le peripezie di un percorso che, per quanto accidentato, viene narrato sempre con piglio deciso e con humour tagliente, che non indietreggia di fronte alle prevaricazioni di una legge che la volle prima nel carcere maschile e poi in quello femminile. Lo spettacolo, scritto dalla stessa Meacci con Luca Scarlini e con la regia di Giovanni Guerrieri, ha avuto la presenza in sala della stessa Romina Cecconi, salita sul palco al termine dello spettacolo a raccontare alcuni aneddoti della sua vita. Anna Meacci si è così fatta straordinaria interprete di uno spettacolo tenero, comico, e pieno di speranze libertarie, che spinge lo spettatore ad andare oltre le apparenze, per non dimenticare il valore del rispetto delle differenze, contro ogni discriminazione e violenza omofobica o di genere. L’attrice, che ha al suo attivo numerosi interventi sulle storture della normalità e sulle apparenti follie del vivere sociale, ripercorre questa vicenda, tra ironia e pietas, raccontando allo stesso tempo un pezzo di storia del Belpaese e delle sue numerose contraddizioni.
Videoripresa e montaggio di Antonio Garbisa
Genetic Heritage//prove//reharsal - first step
Video di 20 minuti di performance per ExPolis - Teatro della contraddizione - 30 maggio 2017
20 minutes video about Genetic Heritage performance for ExPolis Festival - Teatro della Contraddizione, Milan, Italy
FB Andrea Celeste
No Happyland, solo Australia: al PAC una collettiva inedita
Milano, 7 gen. (askanews) - Pochi luoghi come l'Australia hanno rappresentato, almeno per noi abitanti dell'emisfero nord del pianeta, l'idea di antipodi, con tutto il fascino inquieto che la definizione portava con sé. Ora una mostra al Padiglione di arte contemporanea di Milano prova a esplorare questa idea attraverso il lavoro di 32 artisti australiani, diversi per età e background culturali, riuniti però sotto l'idea di raccontare Storie dagli antipodi. Un'esposizione che, nelle dichiarate intenzioni del curatore Eugenio Viola, vuole ribaltare, polemicamente, lo stereotipo della nazione felice, che spesso tendiamo ad associare al Paese, per citare proprio uno stereotipo, di koala e canguri.
L'Australia - ha spiegato Viola ad askanews - è una nazione dell'identità complessa, attraversata da processi di decolonizzazione che per certi versi sono ancora in atto. Per cui questa mostra, che è il risultato di un viaggio personale ed esistenziale, poiché ho vissuto in Australia dal 2017 al 2019, restituisce uno spaccato dell'arte contemporanea australiana e, allo stesso modo, partendo da aspetti personali, uno spaccato più ampio su quelle che sono le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità.
Nei fatti si tratta della più vasta indagine sull'arte contemporanea australiana allestita fuori dall'Oceania, nonché un'occasione per vedere riuniti pratiche, linguaggi e metodologie di lavoro molto diversi tra loro, come è sia nello spirito del PAC, che si è ripreso negli ultimi anni un ruolo forte nello scenario non solo milanese, sia in quello di Viola, il cui sguardo inquieto e problematico sulla realtà è interessante e quasi sempre costringe ad affrontare ad occhi aperti le questioni più calde.
Come, per esempio, il tema del modo in cui le diversità culturali, etniche, religiose possono trovare una strategia per vivere insieme. Su questo si è concentrata un'opera video di Angelica Mesiti. Ho cercato un punto comune - ci ha raccontato l'artista - qualcosa che condividiamo, pur nelle nostre diversità, e quello che ho trovato passa attraverso la musica e la messa in scena di elementi culturali. Le persone hanno trovato un modo per dire chi sono e da dove vengono, ma anche modi per fare parte del nuovo luogo in cui si sono trovate.
Inseriti a pieno titolo nella mostra anche diversi momenti performativi e partecipativi, che ampliano ulteriormente lo spettro dell'indagine, nell'ottica curatoriale di continuare a dare nuove forme all'idea stessa di come spesso l'arte arrivi prima a raccontare le dinamiche sociali.
Promossa dal Comune di Milano e prodotta dal PAC e da Silvania editoriale, la mostra Australia - Storie dagli antipodi resta aperta al pubblico fino al 9 febbraio.
La forma come contenuto | Fabio Novembre | TEDxPolitecnicodiMilanoU
Shape as vehicle of the content: Fabio Novembre presents his vision of design as an act of magic.
Fabio Novembre was born in Lecce in 1966.
He graduated in Architecture at Politecnico di Milano in 1992.
He studied flmmaking at New York University in 1993.
He opened his own studio in 1994.
He has been working with leading Italian Design brands.
His work has been published all over the world for its visionary approach.
This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at
FARA' GIORNO con GIANRICO TEDESCHI, ALBERTO ONOFRIETTI ed ELISABETTA FEMIANO - MILANO, 26.10.2014
Applausi finali domenica 26 ottobre 2014 al Teatro Franco Parenti di Milano per il grande Gianrico Tedeschi, classe 1920, in “Farà giorno”, commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi con la regia di Piero Maccarinelli. Sul palco anche uno strepitoso Alberto Onofrietti, vero e proprio coprotagonista al fianco di Tedeschi, e un'elegante Elisabetta Femiano. Lo spettacolo di Artisti Riuniti, in replica a Milano fino al 2 novembre, vuole festeggiare così i sessant’anni di presenza sul palcoscenico di questo grande attore e maestro della scena italiana. La vicenda racconta di quando Renato, vecchio partigiano e medaglia d’oro al valore della Resistenza, si trova sulla strada di Manuel, giovane bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste. Il loro rapporto nasce già con tutte le caratteristiche dello scontro: Manuel, uscendo dal garage condominiale con una manovra scellerata, investe con l’auto Renato e tratta con lui un periodo di assistenza domiciliare solo per evitare una denuncia. Comincia così una sfida senza esclusione di colpi, anzi, una partita di poker a due che tra azzardi, bluff ed inganni assumerà poco per volta i contorni di un confronto tra due opposte visioni della vita e del senso della Storia. L’inaspettato e improvviso ritorno a casa di sua figlia Aurora è, per Renato, l'evento che riapre la strada a dolorosi ricordi, ma anche alla speranza di una riconciliazione in cui ormai non credeva quasi più: li hanno separati trent'anni di silenzio e di lontananza ma, ancora prima di questo, la scelta di vita di Aurora e la decisione più difficile che un padre possa prendere. Nell'ultimo e più importante confronto della sua vita, Renato si ritrova a trasmettere a due generazioni così diverse e distanti tra loro un’eredità che oggi sembra ormai dispersa, fatta dei più alti ideali di libertà e di responsabilità. Renato, Aurora e Manuel con le loro storie, le loro sconfitte, le loro illusioni e la loro voglia di riscatto sembrano diventare figure simboliche di un Paese che cerca di ritrovare il senso di sé. Il testo, pur affrontando alcune importanti contraddizioni della società italiana e non censurando i momenti di commozione, mantiene intatte tutte le caratteristiche della commedia, dotando i due protagonisti di grande personalità, disincantata ironia e dialoghi vivaci e brillanti.
Ripresa video e montaggio di Antonio Garbisa
PELLEGATTA - La ballata di Jack
Testi e musica PELLEGATTA
manuelapellegatta.com
Video prodotto nel Maxine studio di Rinaldo Donati e da Fabrizio Fini.
La ballata di Jack è un brano scritto nel 2010 dalla cantautrice,
Quando rimango a Milano dalla finestra
vedo un tipo strano alla fermata del busssss
la nebbia gli copriva la faccia
ogni tanto una sirena nnnnnnnnnnnnnn
ma lui non si spostava
e aspettava, aspettava, aspettava....
Sbuffa un sigaro Havana
e si guarda attorno
lo illumina un lampione
per lui è già giorno
mani in tasca
ha gia tolto la sicura
e del nemico in vista
non ha paura
si avvolge nella nebbia metropolitana
in cerca di vendemmia di vita umana
è questo il suo mestiere dal lontano 83
prima aveva un locale in centro
poi chiuse per spaccio
e lo misero dentro.
Umberto Galimberti: L'illusione della libertà (2016 versione integrale)
Umberto Galimberti presenta: L'illusione della libertà.
Evento organizzato da Università del Salento, Comune di Taviano, il Teatro della Busacca e Vico degli Scettici. Taviano (LE) auditorium comunale Aldo Tundo 24 settembre 2016
Intervista alla compagnia Agrupación Señor Serrano - Kingdom
22 — 24 MAG 2019
Triennale Milano
FOG TRIENNALE MILANO PERFORMING ARTS
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Fondata da Àlex Serrano a Barcellona nel 2006, Agrupación Señor Serrano è una compagnia teatrale che produce i propri spettacoli basandosi su materiali tratti dalla realtà contemporanea. Vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2015 e del Premio della città di Barcellona nel 2016, la compagnia utilizza mezzi tecnici tra i più innovativi accanto a strumenti tradizionali per ridisegnare costantemente i confini del proprio teatro. Si avvale di numerose collaborazioni artistiche e nelle sue produzioni coniuga diversi linguaggi espressivi per mettere in scena storie capaci di raccontare le contraddizioni dell’esperienza umana contemporanea. Birdie (2016), A House in Asia (2014) sono tra i lavori più recenti della compagnia.
La pluripremiata compagnia Agrupación Señor Serrano presenta Kingdom, un cocktail irriverente che combina banane, King Kong, consumerismo, coreografie virili, pubblicità, punk rock, supermercati, crescita, confusione, espansione, multinazionali, scarsità di risorse, colpi di stato, bestialità, musica trap e uomini molto macho in una festa senza fine. Una delle proposte più esplosive della scena di oggi, l’Agrupación Señor Serrano ha contagiato pubblici internazionali con il suo linguaggio teatrale e tecnologico che combina proiezioni video, performance, modellini in scala, danza, oggetti e musica dal vivo. Ogni spettacolo propone un nuovo micro-universo, che fa da sfondo a un messaggio anticonformista. In Kingdom, la multimedialità e l’originalità del lavoro raggiungono livelli inediti.
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Creazione: Àlex Serrano, Pau Palacios, Ferran Dordal
Con: Diego Anido, Pablo Rosal, Wang Ping-Hsiang, David Muñiz, Nico Roig
Con la partecipazione di: Stefano Barberini, Graziano Casu, Lorenzo Covello, Giulio Crocetta, Stefano Gagliano, Nicolò Gravellini, Samuel Puggioni, Alessandro Pusceddu, Stefano Ruffato
Responsabile di progetto: Barbara Bloin
Musica: Nico Roig
Programmazione video: David Muñiz
Creazione video: Vicenç Viaplana Spazio
Modelli in scala: Àlex Serrano, Silvia Delagneau
Costumi: Silvia Delagneau
Disegno luci: Cube.bz
Coreografia: Diego Anido
Produttrice esecutiva: Paula Sáenz de Viteri
Assistente alla regia: Martín García Guirado
Distribuzione: Art Republic
Distribuzione in Italia: Ilaria Mancia
Produzione: Festival GREC, Teatros del Canal, Teatre Lliure, Manchester Home Theatre, Théâtre National Wallonie-Bruxelles, Groningen Grand Theatre, FOG Triennale Milano Performing Arts, CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile del Veneto, Romaeuropa Festival
Con il supporto di: Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya, CCCB Kosmopolis, Sala Beckett, Teatre Auditori de Granollers, Xarxa Transversal, Graner - Mercat de les Flors, Instituto Nacional de las Artes Escénicas y la Música (INAEM), Institut Ramon Llull
Si ringrazia: Festival TNT–Terrassa Noves Tendències, Arts Escèniques OlotCultura, Monty Kultuurfaktorij, La Fabrique de Théâtre–Province de Hainaut
SiAmoMilano: Milano città più verde d'Europa, Ennio Capasa
Milano, Teatro Smeraldo, sabato 11 dicembre 2010 - L'Assessore Giovanni Terzi chiama per la seconda volta a raccolta chi ha intenzione di affermare un senso di amore per Milano e sancire l'appartenenza a questa città.
Insieme allo stilista ENNIO CAPASA, ha enunciato il 2° dei cinque obiettivi da raggiungere
Videoreportage di Red Ronnie
Manifesto di SiAmo Milano:
Siamo Milano!
Affermare un sentimento d'amore per la nostra città. Affermarlo partendo dagli uomini e dalle donne, dalle persone che vivono, lavorano, che crescono i loro figli nella nostra città. Affermare un sentimento d'amore per la nostra città.
Affermarlo partendo dagli uomini e dalle donne, dalle persone che vivono, lavorano, che crescono i loro figli nella nostra città. Una città senza un profondo senso di appartenenza da parte dei suoi abitanti è come un corpo senz'anima e decidere di trascorrere la propria vita in una città equivale ad un atto d'amore consapevole che stabilisce un legame profondo con quella terra scelta per mettere radici.Milano città delle differenze, delle molteplici anime spesso in contraddizione ma sempre e comunque colma di intelligenza e laboriosità. Uomini e donne, spesso milanesi d'adozione che hanno contribuito a costruire l'identità di Milano.
Per questo il legame tra uomini e città è ancora più profondo.Le consuetudini del vivere trasformano lo stupore in familiarità, l'innamoramento in amore.Milano città piccola rispetto alle qualità straordinarie che sviluppa; capitale dell'editoria, della moda, del design, della finanza, della comunicazione, della ricerca e della formazione. Milano alla ricerca di un comune denominatore capace di superare le ideologie, gli egoismi, gli individualismi, rafforzandola come città delle opportunità per tutti. Da tutto questo bisogna ripartire usando le differenze per riconoscere le somiglianze.
Luca Zingaretti: Napoli, terra di eccellenze artistiche. La sua sofferenza è la vera forza
Ospite nella redazione di Fanpage, l'attore romano Luca Zingaretti si è soffermato a lungo sul magnetismo della città di Napoli. Sembra quasi un luogo mitologico, con il Vesuvio che impera, i crateri, le isole: la violenza della natura - dice - sembra quasi fondersi alle contraddizioni della città in una miscela esplosiva. Spinte che si esprimono, secondo il celebre interprete della serie dedicata a Motalbano, attraverso l'arte. Questa città è ormai da molti anni terra di eccellenze artistiche nel teatro nel cinema, in letteratura, ma anche nelle arti visive: nessun posto è come Napoli.
Ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli
IPOTESI SULLA MORTE DI GIUSEPPE PINELLI
Scheda integrale:
Regia: Elio Petri
Casa di produzione: Comitato cineasti italiani contro la repressione
Anno: 1970
Abstract: Le ipotesi formulate dalla polizia sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra della questura di Milano nei giorni seguenti la strage di piazza Fontana, sono ricostruite, in questo materiale di lavoro, da attori del Gruppo teatro di strada. Attraverso questa ricostruzione, sono messe in evidenza le contraddizioni delle ipotesi fatte, dietro le quali non è difficile scorgere le oscure manovre di una strategia che mira a colpire la democrazia italiana e che trova complicità negli apparati dello Stato. Il film si conclude con la ricostruzione della morte, avvenuta oltre 70 anni fa, nel 1897, di un altro anarchico, la cui vicenda ricorda molto da vicino quella di Pinelli: Romeo Frezzi
***
The hypotheses expressed by the police on the death of Giuseppe Pinessi, the anarchist who died after falling out of a window at the Milan Police-Headquarters a few days after the piazza Fontana massacre, have been re-constructed in this movie by a group of actors belonged to the Street Theatre Group. Throucgh this reconstruction, it is being emphasized how contradictory these hypoteses are, since it is not difficult to perceive behind them the dark manoeuvring of a strategy whose aim is to destroy democracy in Italy and whose allies can be fouded even within the bureacratic machine of the State. The film ends with the reconstruction of the death, which took place over 70 years ago, of another anarchist, whose story closely resembles Pinelli's
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
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Rossana Crudeli e Simone Biggi per CORPO MORTO @Milano / ZOMBITUDINE
CORPO MORTO / WORKING FOR ZOMBITUDINE
seminario per attori non-risorti
al Teatro ELFO PUCCINI, Corso Buenos Aires 33 - Milano
dal 27 Febbraio al 1 Marzo 2014
h 14.00-18.30
WORKSHOP CON ELVIRA FROSINI E DANIELE TIMPANO
In collaborazione con teatro della Contraddizione, Milano e Teatro Elfo Puccini, Milano
CHI PUO' PARTECIPARE
Il laboratorio è aperto ad attori, attrici, danzatori, studenti, professionisti e non.
DI COSA SI TRATTA
Corpo Morto fa parte del progetto di eventi urbani che Elvira Frosini e Daniele Timpano realizzano collateralmente allo spettacolo ZOMBITUDINE. Lo Zombi non lo conosci, non lo riconosci, è un extracomunitario in agguato pronto a stringerti la mano e venderti accendini, rose e fazzoletti per il naso, ma è anche il tuo uomo, la tua donna, tuo fratello, la tua mamma che se abbassi un attimo la guardia ti prendono e ti mangiano. Noi siamo loro e loro sono noi, il nostro passato, il nostro presente e l'unico futuro. Gli Zombi siamo noi: la nostra condizione di cittadini nell'Italia di oggi e di domani.
Il workshop Corpo morto è un laboratorio teatrale intensivo sull'immaginario legato agli Zombi, sul paradosso dello Zombi. Il morto che cammina. Che cammina e divora. Il consumatore definitivo. Lo Zombi è il vecchio che non muore e il nuovo che non c'è.
Nel workshop si affronterà un lavoro collettivo e individuale di esplorazione e creazione partendo dal corpo come segno politico; si costruiranno azioni performative che possano sovvertire il sistema di convenzioni residente nel corpo, in particolare affrontando il tema del contesto e delle domande alla base del lavoro dell'attore/performer. Il lavoro sarà diviso in una parte di training fisico sugli elementi fondamentali della dinamica, peso e respirazione, ed in una parte di improvvisazione e creazione di azioni performative legate al corpo dell'attore e finalizzate alla realizzazione di performance. Alcuni elementi essenziali: lo spazio, l'azione e l'apparizione, la condivisione di immaginari legati ai luoghi e agli spazi.
ISCRIZIONI E COSTI
Inviare entro il 19 febbraio il proprio cv e lettera motivazionale contenente le eventuali esperienze formative e professionali a kataklismateatro@gmail.com.
I partecipanti selezionati riceveranno istruzioni per effettuare l'iscrizione.
Il prezzo di iscrizione al laboratorio è di 100€. Il numero degli iscritti è limitato
I giorni del Workshop - 27,28 febbraio e 1 marzo - a tutti gli iscritti al laboratorio sarà offerta la possibilità di assistere allo spettacolo ALDO MORTO / Tragedia in scena al Teatro Elfo Puccini con dei biglietti ridotti. L'offerta è disponibile fino a esaurimento dei posti disponibili in sala previa prenotazione da effettuare allo staff della compagnia.
the archetypal.mov
milano teatro della contraddizione 2009.
(W) VIVA LA RADIO! NETWORK - PETER CINCOTTI IN ITALIA - CON ISOTTA BURLIN
Peter Cincotti sceglie il Teatro Trianon nel cuore della Napoli storica per inaugurare il Tour Europeo e presentare Metropolis, il suo ultimo lavoro.
Il nome dell'album, come spiega Peter che è autore di tutti i brani, è ispirato ad una grande città, perché ogni canzone è un racconto di vita degli abitanti dei diversi quartieri dell'animo umano.
Dopo una breve presentazione, lo spettacolo inizia con tre coinvolgenti brani: Magnetic, sullo sguardo magnetico di una ragazza, Take a good look, che parla della rottura di una storia d'amore e Nothing's enough, critica all'invadenza della tecnologia nelle nostre vite.
Il concerto, che scivola leggero e divertente grazie alle continue battute del cantante, continua sulle note di Metropolis, brano che dà il titolo all'album e ricorda ambientazioni prese in prestito dai film di Fritz Lang e dai romanzi di George Orwell conditi con della musica pop, il tutto concentrato in un'unica melodia.
Seguono Madeline, brano su un triangolo amoroso, che è anche il secondo singolo estratto dall'album e Do or Die, che parla dell'importanza di saper cogliere l'attimo, anche se si tratta di rivolgere la parola ad una ragazza in ascensore.
Infine, come regalo per l'affettuoso pubblico in sala, Peter Cincotti, accompagnato dal bravo chitarrista George Orlando, esegue per la prima volta in Italia due brani da poco composti, Half of you, dolce canzone d'amore e la bellissima Heart of The City, che rievoca le contraddizioni e le atmosfere che si respirano a New York, città natale dell'artista.
Isotta Burlin, Napoli
Roma InConTra Ara Pacis 2ªstagione 16ªPuntata
Enrico e Iole Cisnetto presentano Roma InConTra-Ara Pacis +talk -show
lunedì 24 febbraio - ore 18.30
live ore 18.30 Auditorium dell'Ara Pacis - Via di Ripetta, 190
in onda martedì 25 febbraio in seconda serata sulle principali emittenti regionali e sul canale Sky 518
Enrico Cisnetto
InConTra
GIAN CARLO CASELLI
Magistrato, autore de Vent'anni contro (Laterza)
Già Procuratore della Repubblica di Palermo e Torino, per 46 anni è stato in prima linea contro mafia e terrorismo. È un simbolo: della magistratura che resiste agli attacchi della criminalità organizzata, ma anche, forse suo malgrado, del potere giudiziario in perenne dialettica con gli altri poteri dello Stato. Partendo dal suo ultimo libro, parleremo delle anomalie della giustizia italiana, dal cosiddetto cortocircuito mediatico-giudiziario alle faide tra correnti interne alla magistratura. E poi: del pericolo di un possibile ritorno all'epoca delle stragi, della violenza dei No Tav -- che Caselli ha condannato, attirandosi molti strali -- della presunta trattativa Stato-mafia e del ricordo di Falcone e Borsellino.
DOMENICO DE MASI
Sociologo, saggista, autore de Mappa Mundi (Rizzoli)
È uno dei più importanti sociologi italiani. I suoi studi sulla società post-industriale e sulla creatività -- come sintesi di fantasia e concretezza -- vengono apprezzati in tutto il mondo, ed in particolare in Brasile, ormai la sua seconda patria. Partendo dal suo ultimo libro parleremo della crisi della nostra società, sempre più disorientata. Come possiamo invertire la rotta? E qual è il modello di vita ideale fra i 15 da lui descritti?
DARIO SALVATORI
Giornalista, critico musicale, autore de Il Salvatori 2014. Il dizionario della canzone (Clichy)
e
FAUSTO LEALI
Cantante, autore de Notti piene di stelle (Rizzoli)
Perché Sanremo è Sanremo, diceva una sigla del Festival di qualche anno fa. E in effetti, quella del teatro Ariston è molto più di una semplice manifestazione canora che mobilita, pro e contro, il Paese. Cambia l'Italia, e il Festival con lei, amplificandone eccessi e contraddizioni. E quest'ultima edizione, dedicata alla bellezza, ma iniziata con la protesta di due disoccupati, ne è la dimostrazione più evidente. Ne parleremo con un grande esperto della cultura musicale italiana e con un artista che al Festival ha partecipato ben 13 volte, vincendone uno e regalandoci melodie indimenticabili.
Vi aspettiamo!
Enrico e Iole Cisnetto
INGRESSO LIBERO
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Livorno Cambia. Cambia Livorno! [Fortezza Dal Basso 2010]
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento radicale della nostra città.
Livorno cambia. Il nostro progetto prende il via da questa constatazione.
CAMBIA LIVORNO!
Livorno cambia è vero, non lo possiamo negare. Ma il progetto vuole andare oltre, vuole far scattare una voce di dissenso capace di interpretare e rendersi soggetto attivo del cambiamento.
Per questo Cambia Livorno!
Assistiamo in rete al proliferare di reazioni individuali e collettive al cambiamento: esistono meccanismi di reazione mediate dalla rete stessa che hanno bisogno di essere riunite per tradursi in reali reazioni collettive.
Bisogna fruttare i mezzi che abbiamo a disposizione per tentare una riaggregazione di tutti i soggetti attivi e da attivare. Per la creazione di una lettura della realtà non mediata da soggetti esterni e per creare una massa critica da coltivare ed attivare su diverse istanze di lotta è necessario mettere in evidenza le contraddizioni dell'amministrazione: il primo obiettivo da porsi è quello di mappare in maniera trasparente tutto ciò che è attivo in città tramite i contributi di tutti.
Una piattaforma per aggregare sulla realtà e sui progetti/percorsi.
E necessario dimostrare che sono possibili percorsi realmente partecipativi, autorganizzati e dal basso (rete, strutture occupate, piazze): grazie ad una piattaforma collettiva è possibile creare un contenitore che, prendendo spunto dalla realtà, racconti come viene percepito il cambiamento, aggreghi tutti i soggetti che soffrono il cambiamento attuale dettato dallamministrazione e allarghi il fronte di una coscienza collettiva che metta in comune un idea nuova di immaginare la città.
Livorno cambia faccia in funzione da una parte al mantenimento della concentrazione del potere, dell'altra per alimentare un consenso figlio di meccanismi partecipativi calati dall'alto e a caro prezzo.
Sotto colate di cemento nascono, per volontà dellamministrazione, idee di sviluppo che vedono Livorno come una Barcellona dei poveri, Livorno porto turistico invasa da crocieristi spersi tra le saracinesche abbassate del centro storico, Livorno nuovo centro per fare una cortesia al padrone fremura.
La Livorno capitale del PD, la Livorno turistica che nasconde un volto da discarica della Toscana.
Il cambiamento urbanistico della città giustificato da percorsi partecipativi.
Lamministrazione propaga una nuova immagine della città giustificata da percorsi partecipativi calati dallalto, finanziati per creare ad arte il consenso insieme allazione strumentale dei media locali su decisioni già prese da anni. Si finge quindi di ascoltare i bisogni dei cittadini per rafforzare il consenso su scelte operate da lobby.
A Livorno anche il lavoro cambia. Ci raccontano che il cambiamento è positivo, ci dicevano che Telegate avrebbe portato 400 posti di lavoro per non parlare dellIpercoop, o della Delphi per finire al caso MTM - BRC e invece cosè successo? E di fatto cambiato il paradigma della condizione lavorativa. Il clima di paura e lassoluta incertezza del domani impediscono una reale coesione interna tra i lavoratori, vittime individuali di meccanismi collettivi, schiavi moderni di gabbie individuali incapaci di progettare ed immaginare il proprio futuro.
Calcio: I Vigili del Fuoco della Spezia Campioni d'Italia nel 1944 tratto da La Storia siamo noi
Video tratto dalla trasmissione RAI La Storia siamo noi
Il giorno 17 luglio, proprio dopo la vittoria dei VV.F. Spezia che escludeva di fatto il Torino dalla corsa per il titolo, la FIGC emanava un comunicato in cui dichiarava, in contraddizione con quanto predisposto all'inizio di quel torneo, che alla squadra prima classificata sarebbe stato assegnata la Coppa Federale del campionato di guerra e non il regolare scudetto. Infine l'8 agosto, a campionato finito, un ulteriore comunicato dichiarava che il titolo di campione d'Italia sarebbe rimasto al Torino (vincitore del campionato 1942-43) e al 42º Corpo Vigili del Fuoco della Spezia era assegnata la Coppa Federale (tuttora custodita dalla società).
Dopo anni di ricerche e richieste, grazie all'impegno di giornalisti ed autorità locali, il 22 gennaio 2002 la FIGC accoglieva in parte le istanze dello Spezia Calcio 1906, assegnando un titolo sportivo onorifico per la vittoria del campionato 1943-44[1][2] (non il tradizionale scudetto, data la situazione eccezionale nella quale versava il paese, sotto la contemporanea presenza dei nazisti e degli alleati, nonché lo svolgimento di simili tornei nell'Italia centro-meridionale), con la possibilità comunque di apporre permanentemente sulle divise sociali un distintivo-logo tricolore in ricordo di quell'impresa.
Questa concessione costituisce un fatto molto raro: sono infatti poche le squadre che possono vantare l'esposizione permanente di un titolo sulla propria maglia, e si tratta per lo più di simboli come la stella o il multiple-winner badge. Si può quindi dire che la particolarità della divisa da gioco dello Spezia Calcio rappresenti un unicum nel panorama del calcio italiano ed europeo.
Girone finale per il titolo svolto all'Arena di Milano
Venezia-Vigili del Fuoco Spezia 1-1 gol di Tori giocata il 9 Luglio 1944
Vigili del Fuoco Spezia-Torino 2-1 gol di Angelini (2) al 17' ed al 45' e Piola al 31' giocata il 16 Luglio 1944
VV.FF.Spezia:Bani,Persia,II,Borrini,Amenta,Gramaglia,Scarpato,Rostagno,Tommaseo, Angelini,Tori, Costa
Bani,Persia,II,Borrini,Amenta,Gramaglia,Scarpato,Rostagno,Tommaseo,Angelini,Tori, Costa
Torino: Griffanti;Cassano,Piacentini,Loik,Ellena,Gallea,Ossola,Piola,Gabetto,Mazzola, Ferraris
Lo scrittore inesistente: intervista esclusiva a Guido Ceronetti (2005)
L'uomo che ha attraversato il secolo del vento e delle contraddizioni, Ceronetti, estremamente refrattario alle interviste, Desideroso di scomparire, di tenersi ai margini della folla, ed al contempo smanioso di apparire, con motti folgoranti, fulminei, caustici, ha lasciato tracce indelebili nel dibattito culturale tra Novecento e Duemila. E' un intervista unica.