Piazza del Foro (Brescia-Italy)
Piazza del Foro
Places to see in ( Brescia - Italy ) Piazza del Foro
Places to see in ( Brescia - Italy ) Piazza del Foro
Piazza del Foro is one of the oldest squares in Brescia , born on the forum of the Roman city of the first century AD. It is part of the Brescia Antica district , in the heart of the historic center , crossed to the north by Via dei Musei . It is rectangular in shape and houses most of the Roman remains of the city, divided between the Capitolium , the civil basilica and the archaeological excavations of Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino .
Although dating back to the early Iron Age , as shown by some archaeological studies on the finds kept in the Martinengo palace , the square had its maximum splendor in Roman times. The ancient Roman forum has been attributed by many as the center of civil and religious life of the Roman Brixia , as shown by the presence of the Capitoline temple , located in the northern part of the square, which included two rows of lateral porticoes of which some have remained. sign in the central part of the square, and of the Basilica (or court), of which there are some finds in the surrounding buildings.
A further demonstration of the centrality that this square covered in the life of the ancient Roman Brixia , is the presence of the ancient Decumanus Maximus , an ancient city street that allowed connections with other towns in the area on the axis Bergamo - Verona , the one that currently it is Via Musei, which divided the square from another Roman building, even if from a later period, the theater .
Located on the slopes of the Cidneo hill , the square, which has a more pronounced slope towards the south, is an example of the union of various architectures that Brescia has undergone over the years. Together with the buildings of the Roman era we find post- Renaissance buildings and later eras, while few remains of the medieval period remain , perhaps due to the progressive abandonment of these places by the citizens of the time to prefer the new areas of the current square Paul VI and Piazza della Vittoria.
In fact, in the northern part, at opposite corners formed by the intersection with Via Musei, we find two examples of post- 17th century architecture such as the church of San Zeno al Foro , built in 1745 , and the noble Martinengo palace built by Cesare IV Martinengo Cesaresco around the middle of the seventeenth century on the basis of a previous building, within which it is possible to visit an archaeological itinerary that welcomes evidence from the Iron Age to the late Middle Ages , obviously passing through the Roman age.
Along the Decumano , and in the areas adjacent to the square, there are numerous palaces, also from the Renaissance , such as Maggi's palace of Gradella , Lana palace, Uggeri palace and Maggi Gambara palace , made by the architect from Brescia Lodovico Beretta .
( Brescia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Brescia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Brescia - Italy
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Tempio Capitolino (Brescia - Italy)
Tempio Capitolino
Brescia - FORO ROMANO - CAPITOLIUM - sale ipogee - Chiesa di San Zeno in Foro
Il foro romano di Brescia era l'antica piazza principale del centro cittadino di Brixia a partire dal I secolo a.C. e in seguito completato da Vespasiano. Gran parte dell'originale piazza è oggi ricalcata da Piazza del Foro, mentre i resti della maggior parte degli edifici che vi si affacciavano sono stati riportati alla luce all'esterno o nei sotterranei dei palazzi che circondano attualmente la piazza. Questo complesso archeologico monumentale conserva i maggiori edifici pubblici di età romana del nord Italia[1] e per questo motivo è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità, facente parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere.
La chiesa contiene una notevole quantità di opere d'arte molto preziose, soprattutto di tipo pittorico, per la maggior parte parte apposte in epoca settecentesca. Spiccano le Storie del Nuovo Testamento, ciclo di quattro tele dipinto da Antonio Paglia nel 1741: due sono poste ai due lati dell'ingresso (Gesù nell'orto e il Battesimo di Cristo) e due ai lati del presbiterio (l'Annunciazione e la Nascita di Gesù). Un'altra pala di Antonio Paglia fu sostituita nel 1888, sul primo altare a destra, di marmo pregiato con disegni artistici, da una tela dedicata al Sacro Cuore di Gesù di Cesare Bortolotti.
Opere del bolognese Francesco Monti sono invece la Pietà di San Zeno, al secondo altare sinistro, e la Morte di sant'Anna sopra l'ingresso laterale nord, precedentemente pala del secondo altare a destra e qui sostituita nel 1857 da Sant'Anna morente di Luigi Campini[1].
È invece di Giuseppe Tortelli la pala del primo altare a sinistra, dedicata ai Santi Erasmo e Venanzio. Elemento artistico di valore è il complesso scultoreo barocco dell'altare maggiore: una sottile balaustra di pilastrini in marmo giallo ed elementi in ferro battuto sembra abbracciare l'altare, sul quale si innalza un prestigioso tabernacolo tempestato di lapislazzuli e pietre rare, sormontato da una tribuna in marmo ceruleo a forma di facciata di chiesa in stile rococò, sostenuta da colonnine tortili. La pala, del 1739, è opera del milanese Giovanni Battista Sassi.
Notevoli anche gli stalli lignei del coro, sempre opera settecentesca di bottega bresciana: gli schienali, undici in tutto, sono suddivisi da lesene e sopra ognuno di essi è posto un medaglione sagomato raffigurante un episodio della vita e dei miracoli di San Zeno[2]. A sinistra dell'ingresso è posta la preziosa urna in legno dorato in cui è esposta la salma di San Rusticiano. La teca barocca, tra l'altro, sostituì la più antica arca funeraria del santo, il cui unico frammento superstite è oggi conservato nel museo di Santa Giulia.
Brescia, il tempio Capitolino
Urbe” in miniatura, con il tempio Capitolino più scenografico dell’Italia Cisalpina, un tesoro di bronzo dorato a lungo nascosto, e la Vittoria alata; ma anche gli affreschi pompeiani del Santuario Repubblicano e i pregiati mosaici delle Domus. Sono “gioielli” di Brescia, la città dalla quale prende il via il nuovo viaggio di Rai Cultura nella bellezza di casa nostra, alla scoperta di un patrimonio straordinario, fatto di storia, di arte, di cultura, riconosciuto in tutto il mondo.
lunedì 16 marzo alle 22.00 su Rai Storia
Brixia romana - il foro
Tutto incominciò con una colonna corinzia sporgente dalla sommità di una collinetta, nell'area del Foro, divenuta nel Sette e Ottocento zona verde d'evasione, per improvvisati déjeuners sur l'herbe dei cittadini che iniziavano a scoprire la villeggiatura.
Baluardo più estremo e alla luce del sole di un patrimonio storico artistico che riposava sommerso molti metri sotto terra, la colonna catalizzò nel tempo l'attenzione pubblica, sull'onda crescente di una passione per l'antico che culminò nel 1823 con la decisione di dare avvio agli scavi archeologici. Per iniziativa dell'Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, d'intesa con il Comune, venne lanciata una sottoscrizione pubblica, con incarico al pittore Luigi Basiletti di condurre gli scavi, al fine di compilare una storia di Brescia depurata con le regole della sana critica.
Ai lavori nel nucleo archeologico, distrutto nel corso dei secoli dalle invasioni barbariche e poi sepolto dalle frane del colle che lo delimita, parteciparono attivamente anche l'architetto Rodolfo Vantini e l'archeologo Giovanni Labus. Nel 1825 venne riportato alla luce il pronao del Tempio Capitolino, l'anno successivo fu segnato dalla clamorosa scoperta di un'intercapedine che proteggeva il tesoro di bronzi antichi, fra cui la Vittoria Alata e le teste degli imperatori, oggi esposte a Santa Giulia.
Progressivamente riemersero il teatro, la basilica, i resti del Foro che restituirono il centro storico cittadino quale doveva essere nella Brixia romana.
Le tre celle del Tempio, dedicate alla triade capitolina Giove, Giunone e Minerva, vennero ricostruite in stile neoclassico dal Vantini, per adibirvi, nel 1830, il Museo Patrio: l'idea lungimirante che animava le ricerche, infatti, era quella di accompagnare alla riscoperta delle rovine una sistemazione ragionata del patrimonio così rinvenuto, quasi un primo germoglio di quello che, oltre un secolo e mezzo più tardi, diventerà il Museo della Città.
Un impulso non secondario lo diedero anche gli umori del tempo, in cui l'entusiasmo risorgimentale e patriottico vedeva impegnati in prima persona i notabili più in vista della città, fra cui i membri dell'Ateneo.
Le Soprintendenze ancora non esistevano (saranno create solo nel 1907) e l'attività di recupero e allestimento monumentale venne seguita da vicino dai promotori degli scavi, che per il nuovo museo raccomandarono una disposizione delle lapidi secondo il metodo praticato nel Museo Vaticano (Basiletti), cioè tutte incassate nel muro, e una distribuzione scientifica combinata con la disposizione simmetrica (Labus).
Allargando lo sguardo su più secoli, emerge come l'attenzione cittadina per il mondo antico, curiosamente, affonda le radici in epoche ben più remote, nel 1480, quando la Municipalità bresciana ordinò con decreto di conservare le pietre inscritte o lavorate via via ritrovate, stabilendo multe per la vendita e la loro manomissione. Una iniziativa che lo storico Theodor Mommsen qualifica come sine exemplo, quale importante origine, seppur embrionale, del primo museo lapidario pubblico in Italia: le iscrizioni vennero murate nelle facciate delle carceri e del Monte di Pietà in Piazza Loggia, dove sono tuttora visibili.
Gli scavi al Capitolium ripresero nel 1935, mentre nel 1939-1943 venne ricostruito il colonnato del Tempio, integrando con il cotto i frammenti originali bianchi.
Il Capitolium riapre le porte. Per il Tempio Capitolino un nuovo allestimento
Gli antichi dei romani tornano nel Capitolium. Dall'8 marzo riapre infatti il tempio chiuso a lungo per il restauro. Per la prima volta in Italia anche la mostra Novecento Mai Visto.
A Brescia riapre dopo un lungo periodo di restauro il Capitolium. Affacciato sulla Piazza del Foro, il tempio è uno tra gli edifici di età imperiale più importanti e meglio conservati dell'Italia Settentrionale ed ora viene riconsegnato ai bresciani in una nuova vesta. A Partire da questo 8 marzo infatti il Tempio Capitolino riapre le sue sale con un nuovo perscorso museale che, oltre al nuovo allestimento delle sale, poterà anche un percorso multimediale per riportare indietro nel tempo il visitatore all'epoca romana. Portati alla lunce anche i pavimenti originali in marmo colorato, gli arredi dell'antico tempio assieme a sculture ed epigrafi. Riapre quindi uno dei più caratteristici monumenti di Brescia, in concomitanza con la mostra Novecento mai visto che porterà, sempre dall'8 marzo, la collezione Daimler nelle sale del museo di Santa Giulia accompagnate dalle mostra collaterale Da De Chirico a Cattelan ed oltre.
Alberto Angela - Alla scoperta di Brixia (Brescia romana)
Brixia (l'odierna Brescia in Lombardia) fu fondata dai Galli Cenomani nel VII secolo a.C. Successivamente, a cavallo tra III e II secolo a.C., subì un progressivo processo di colonizzazione da parte della Repubblica romana, giungendo nell'89 a.C. a ottenere lo stato di municipium di diritto latino, nel 45 a.C. la cittadinanza romana per i suoi abitanti e, nel 27 a.C., lo stato di colonia romana.
Best Attractions and Places to See in Brescia , Italy
In this video our travel specialists have listed some of the best things to do in Brescia . We have tried to do some extensive research before giving the listing of Things To Do in Brescia .
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List of Best Things to do in Brescia, Italy
Brescia Underground
Museo di Santa Giulia
Duomo Vecchio di Brescia
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Chiesa di Santa Maria della Carita
Tempio Capitolino e Piazza del Foro
Brescia Castle
Piazza della Loggia
Piazza Paolo VI
Passeggiata a Monte Isola
il Capitolium di Brescia - la Riapertura
Video realizzato per il Comune di Brescia da Giulia Tibaldi e Giordano Garosio di Fox Eating Skyr (foxeatingskyr.com) per la riapertura del tempio Capitolino di Brescia. L'area archeologica fa parte, insieme al complesso monumentale di San Salvatore - Santa Giulia, del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)
Il video è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione ASM.
#cenaconme Piazza del Foro Brescia
Ecco cos'è #cenaconme, la Cena in bianco organizzata a Brescia in Piazza del Foro! Complimenti agli organizzatori
Promo da 3D Brescia - Tempio Capitolino
Dimostrazione
Brixia
Costruito per volere dell'imperatore Vespasiano nel 73 d.C., il Capitolium fu luogo di culto e cardine religioso dell'antica Brixia. L'edificio, la cui scoperta risale al 1823, è situato ai piedi del colle Cidneo, lungo l'antico decumano massimo (l'odierna Via Musei), e si compone di un tempio a tre celle dove veniva venerata la triade capitolina.
Questo edificio era preceduto da un santuario più antico, risalente al I secolo a. C., del quale sono state portate in luce le strutture più occidentali; al suo interno le pareti sono decorate con preziosi affreschi e i pavimenti sono rivestiti a mosaico.
Dall'area, una delle più importanti dell'Italia settentrionale, di cui fa parte anche il teatro, provengono i grandi bronzi tra i quali anche la Vittoria alata
Brixia Romana. Visita con i Consoli di Brescia
La visita guidata svolta da un gruppo di soci Touring sabato 22 giugno 2013
diventa l'occasione per scoprire alcuni straordinari scorci delle antichità romane
conservate a Brescia.
Unesco, viaggio nel tempo nella Brescia longobarda e romana
Brescia (askanews) - L'area archeologica monumentale nel complesso di Santa Giulia a Brescia è uno spettacolo urbano con pochi paragoni al mondo. Il Capitolium, il Teatro romano e il Santuario repubblicano, sono stati inseriti nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, insieme al complesso monastico - e oggi museale - che sorge intorno alle chiese di San Salvatore, di Santa Giulia e di Santa Maria in Solario, nell'ambito del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere. Un percorso, nel pieno centro di una dinamica città lombarda, che rappresenta un vero e proprio viaggio nel tempo, e che dall'epoca romana si sposta poi all'alto Medioevo.
Il complesso monumentale - ci ha detto Francesca Morandini, Project manager di Brescia per sito Unesco - nasce intorno al monastero che venne fondato da Desiderio e Ansa alla metà dell'VIII secolo d. C. E' uno straordinario palinsesto di architetture distribuite nei secoli, che vanno dall'VIII sino alla soppressione avvenuta in età napoleonica.
Tra i tesori tutelati dall'Unesco spicca San Salvatore, con la sua visibile stratificazione architettonica e un tangibile senso dello scorrere dei secoli. Ad esso è stato poi addossato il Coro delle monache, interamente affrescato, mentre nell'oratorio di Santa Maria in Solario si può ammirare la Croce di Desiderio, testimonianza plastica di storia e
bellezza. Il tutto con la cornice del Museo di Santa Giulia, divenuto un punto di riferimento culturale per Brescia.
Per la città - ha aggiunto Francesco Morandini - è stato da subito un grandissimo elemento di orgoglio, perché quando viene iscritto nella lista del Patrimonio mondiale, il bene che tu consideri espressione della cultura della tua comunità e della tua città viene catapultato immediatamente in un'ottica mondiale e universale anche in un'ottica di pubblici che lo possono fruire. I bresciani questa cosa l'hanno capita e hanno accolto con grande orgoglio questa nomina.
Un orgoglio che diventa poi partecipazione, in linea con l'idea che il patrimonio culturale debba essere soprattutto qualcosa da vivere anche nel quotidiano.
Dalla città il sito Unesco è percepito come vivo e vivace, le iniziative che noi facciamo sono tante, anche perché non ci limitiamo a mettere in evidenza la fase altomedievale, ma puntiamo proprio sia alla diacronia che le strutture ci permettono di raccontare, sia cerchiamo di farlo percepire come uno spazio aperto, inclusivo, inteso in senso mondiale anche in termini di accessibilità.
Perché poi ciò che resta è soprattutto un'emozione.
Brixia romana Il Capitolium
Capitolium in Brescia
The roman temple in Brescia known as Capitolium, today is very different from what it was in the past. Around 2,000 years ago you could see a great square surrounded by columns and a large elevated building dedicated to the gods of Jupiter, Juno and Minerva.
Top 15 Things To Do In Brescia, Italy
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Here are top 15 things to do in Brescia, Italy
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1. Duomo Nuovo -
2. Monte Isola -
3. Piazza del Foro -
4. Piazza della Loggia -
5. Broletto -
6. Tempio Capitolino -
7. Santa Maria dei Miracoli -
8. Brescia Museum of Art and History -
9. Lake Iseo -
10. Museo Mille Miglia -
11. Brescia Castello -
12. Parco delle Orobie Bergamasche -
13. Monte Maddalena -
14. Lake Garda -
15. Torre della Pallata -
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Capitolium - Brescia
Video realizzato da Giulia Tibaldi e Giordano Garosio di Fox Eating Skyr (foxeatingskyr.com) per la riapertura del tempio Capitolino di Brescia
Video shot by Giulia Tibaldi and Giordano Garosio of Fox Eating Skyr (foxeatingskyr.com) for the re-opening of the Capitoline temple in Brescia
Capitoline Temple, Brescia, Lombardy, Italy, Europe
The Capitolium or Capitoline Temple is a Roman temple located in Brescia, Piazza del Foro, along Via dei Musei, the core of the ancient Roman Brixia. Along with the theater and the remains of the forum is the most important city of ruins and Roman remains in Lombardy. The building is due to Vespasian, between 73 and 74. His fatherhood is confirmed by the inscription on the pediment original reported: IMP. CAESAR VESPASIANUS AUGUSTUS / PONT. MAX. TR. POTEST. IIII. EMP. X. P. P. CAS. IIII / CENSOR. The temple was built over a former Republican temple and its construction is due to the Emperor's victory in the general Vitellius, in the plain between Goito and Cremona. Destroyed by fire during the barbarian invasions that plagued Europe in the fourth century AD and was never rebuilt, was buried by a landslide of Cidneo hill during the Middle Ages. The temple was unearthed only in 1823 with the support of the Municipality of Brescia and the University, who demolished the houses and the small park (Garden Luzzaghi) made years earlier on the ground now paved over the building, bringing to light the ancient center of Roman Brixia. In 1826, moreover, in the cavity of the wall that isolates the temple from the Hill Cidneo were found some beautiful Roman bronzes, including four portraits of late-imperial and the famous Winged Victory, most other objects, all probably buried to hide the systematic destruction of pagan idols by Christians. The complex was partially rebuilt between 1935 and 1938 through the use of bricks, which allowed the reconstruction of the Corinthian columns of the pronaos and three cells back to the front, currently used as lapidary, while the upper floor is a museum of archeology. The project should have been broader: it would in fact due to demolish almost all the buildings that occupied the space of the hole (except the Palazzo Martinengo and the church of San Zeno in the Forum) to the old church in Piazza Labus, dig until ' original ground level and restore or rebuild most of the columns of the portico around the square. Were therefore placed the connecting bridges to allow an overview of the ruins from above (the same Via Musei would become, in that part, nothing more than a bridge) with the stairs that went down in several places. The project was never fully implemented and there merely to expose and restructure the only column in the hole still intact, still visible in Piazza del Foro. Some structural elements that came out of the ground were reused as building materials, such as cement blocks, probably decorated the ceiling of the pronaos, re-used in the facade of the church of the Most Holy Body of Christ.