Ritorno dell'acrolito di Apollo Aleo nel museo di Cirò Crotone
La scultura del dio Apollo risale al V secolo a.C. ed è formata dalla testa, una mano e i piedi. In origine, queste parti venivano unite tra di loro tramite un'impalcatura di legno. Il manichino così completato veniva vestito con eleganti abiti. Il dio, alto due metri, era seduto e suonava una cetra rivolto verso i naviganti. La statua del dio Apollo fu scoperta nel 1929 dall'archeologo Paolo Orsi che portò alla luce il basamento del tempio dedicato al dio a Cirò Marina sul promontorio di Punta Alice. Durante gli scavi, furono ritrovati molti altri oggetti greci, tra cui antefisse in terracotta e monete d'argento, e sopratutto parti della statua. L'opera scultorea è stato ritrovata sotto il pavimento della cella del tempio ed è uno dei pochissimi esemplari in Magna Grecia della tecnica acrolitica. Con questa tecnica, (akrolithos vuol dire: dalle estremità in pietra), solo le parti scoperte del corpo, come la testa, le mani, i piedi e le braccia, venivano prodotte in marmo o pietra, mentre le altre parti, spesso realizzate con una struttura in legno, fungevano da semplici congiunture, e venivano poi ricoperte con preziosi abiti di stoffa o lamine metalliche. Lo stile risente della cultura artistica sviluppatasi ad Atene attorno al grande scultore Fidia e giunta anche in Occidente, e permette una collocazione cronologica nel decennio 440-430 ac.
La situazione drammatica in cui versa il tempio di Apollo Aloios a Cirò Marina
Apollo Aleo al museo di Cirò Marina
L'esposizione dell'acrolito di Apollo Aleo al museo di Cirò Marina dopo 91 anni dal suo ritrovamento a Punta Alice
Cirò Marina (KR) Punta Alice e i Mercati Saraceni in provincia di Crotone
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Pare che corrisponda al sito dell'antica città di Krimisa, famosa nell'antichità per il suo santuario dedicato ad Apollo Aleo, del quale tempio sono stati individuati resti e reperti. E' un'antica struttura risalente al XVIII secolo, fatta costruire dai principi di Tarsia e dove veniva ospitata, sin dagli inizi del Settecento, una fiera durante i primi giorni di maggio. Il complesso, che si presenta attualmente come una piazza monumentale con due porticati sorretti da eleganti colonnate e che ne delimitano i bracci laterali, venne danneggiato da bombardamenti delle truppe saracene nell'Ottocento e, sottoposto negli ultimi anni a restauri, ospita ora spettacoli teatrali, incontri pubblici e attività di vario genere. Attualmente durante la festa patronale, che si svolge dall'8 al 10 maggio, la statua di San Cataldo viene portata in questo luogo, dove rimane all'interno della chiesetta per un'intera notte.
* Le riprese sono di Massimo Iannuzzi - 320.0652319 Dji Mavic Pro e Sony Alpha 7
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