CHIESA DI SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO
XI Secolo : Incontro con 3 autori- Intervento Danny Vitale- Il tempio di S.Giovanni al Sepolcro
Grande riscontro per l'incontro XI-XII secolo organizzato dal Gruppo Archeo Brindisie dall'Associazione Le Colonne tenutosi sabato 25 Gennaio 2014, presso la Collezione archeologica Faldetta, sul lungomare di Brindisi. Ad esso hanno preso parte 3 autori di pubblicazioni edite nel 2013 aventi in comune il periodo storico al quale si riferiscono l'XI-XII secolo .Anna Cinti ha presentato gli ospiti che sono intervenuti nel seguente ordine:
Danny Vitale, che ha presentato il suo studio Il Tempio di S.Giovanni al Sepolcro. Simboli, simbolismi e allegorie.Dario Stomati, con il suo romanzo storico Margarito, il leggendario Arcipirata da Brindisie Cristian Guzzo con L'esercito normanno nel meridione d'Italia
Nel corso dell'incontro una rappresentanza in costume storico dei Vikings Italy ha conferito una nota di colore mostrando gli armamenti e l'abbigliamento tipici dei secoli presi in questione.
L'incontro si è concluso con una gradita degustazione di vino offerta gentilmente da WINE DIVISION.
Presentazione pubblicazione il Tempio di San Giovanni al Sepolcro. Di Danny Vitale
17-Maggio-2013 ore 17,15 presso il Palazzo Granafei-Nevegna di Brindisi il Gruppo Archeo Brindisi ha presentato la pubblicazione IL TEMPIO DI SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO. Simboli Simbolismi e allegorie.
All'incontro, oltre all'autore del libro Danny Vitale, di Stefano Alparone che ha curato la parte editoriale della pubblicazione e di altri membri del G.A.B., sono intervenuti il Prof. Giacomo Carito, il Prof. Gisueppe Marella, il Dott. Giseppe Maddalena Capiferro,il Dott. Dario Stomati,Dott. Cristian Guzzo.
Presentazione pubblicazione Simboli simbolismi e allegorie di S.Giovanni al Sepolcro Brindisi
17-Maggio-2013 ore 17,15 presso il Palazzo Granafei-Nevegna di Brindisi il Gruppo Archeo Brindisi ha presentato la pubblicazione IL TEMPIO DI SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO. Simboli Simbolismi e allegorie.
Intervento di Stefano Alparone aspetti editoriali G.A.B.
All'incontro, oltre all'autore del libro Danny Vitale, di Stefano Alparone che ha curato la parte editoriale della pubblicazione e di altri membri del G.A.B., sono intervenuti il Prof. Giacomo Carito, il Prof. Gisueppe Marella, il Dott. Giseppe Maddalena Capiferro,il Dott. Dario Stomati,Dott. Cristian Guzzo.
Friends' al Tempio del Santo Sepolcro
Descrizione audiovisiva del Tempio di San Giovanni al Sepolcro in Brindisi, un monumento che possiamo vantare come perla e unico nel suo genere. Il tempio venne inoltre costruito con del materiale di risulta di una domus romana che si trova in un piano sotterraneo, appena vi si accede, infatti, due ringhiere mostrano i pavimenti mosaicati della domus. Anche se vi è una scala, non vi è possibile accedervi, poiché sono pavimenti romani che al calpestio della gente , potrebbero rovinarsi, la scala è solo per i manutentori e restauratori. Numerosi simboli sono stati ritrovati al suo interno ed esterno, la maggior parte fatti da pellegrini che andavano o tornavano dalla Terra Santa. La sua unicità consta che nonostante sembri storto come edificio, è perfettamente in equilibrio. Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 8.00 del mattino alle 21.00 di sera tranne il Lunedì, e i tutori al suo interno sono degli ottimi informatori. Sul Tempio se ne sono dette molte, a volte anche sconfinando con l'occulto e l'esoterismo, un consiglio, cercate sempre di rimanere con i piedi per terra. Alcune foto sono state prese dal sito Brindisiweb.it . Musiche - March of the Templars- Red Fog (Audiomachine) Friends'Bike, come ciclisti e amanti della cultura, cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica alla rivalutazione del territorio e del patrimonio storico e ambientale.
Serendipity nella chiesa S Giovanni al Sepolcro Giovannangelo e Ninì
Tempio del Santo Sepolcro Brindisi (Italy)
Una visita al Tempio del Santo Sepolcro di Brindisi
Il parco di San Giovanni al Sepolcro presto aperto al pubblico
Documentario Brindisi pt.4 - Chiese HD
Riprese e montaggio di Michele Signorile
Voce di Samuele Mangia
La chiesa del Cristo fu eretta nel 1232 e la sua peculiarità è il grande e ricco rosone.
La chiesa di San Benedetto è in stile romanico ed è esistente forse già prima dell'XI secolo.
Nel fianco, è un interessante portale incorniciato da una fascia intagliata a intrecci viminei, con architrave a figure appiattite dove si possono vedere scene di combattimento tra uomini e draghi.
La navata centrale è coperta da quattro volte a crociera, con larghi costoloni, le laterali sono a quarto di botte. Le colonne di marmo hanno ricchi capitelli romanici: quattro sono di tipo corinzio ed uno, quello posto sulla prima colonna di sinistra, rappresenta buoi, leoni ed arieti a teste unite.
L' ex sagrestia è adibita a sezione del Museo Diocesano, sono esposti: una statua settecentesca di San Benedetto in cartapesta: una statua, pure in cartapesta, di Sant’Anna con Maria bambina; una tela con l'Assunzione della Vergine, forse del XVII secolo e una Madonna col Bambino, pregevole scultura in pietra policroma.
Da questo ambiente si accede al chiostro ell'ex monastero, cinto da portico a quadrifore con colonnine poligonali e capitelli a stampella.
La chiesa di San Giovanni al Sepolcro è una chiesa romanica sita nel centro storico di Brindisi, chiusa al culto.
L'edificio è una costruzione di età normanna dell'XI secolo con pianta circolare.
La chiesa doveva appartenere ai canonici del Santo Sepolcro, attestati a Brindisi già intorno al 1126. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la chiesa possa essere stata edificata dai templari, ma tale ipotesi non risulta essere suffragata da alcun riscontro documentario.
Subì notevoli danni e un lungo degrado fino al restauro di metà Ottocento che lo portò a fungere da provvisoria sede del Museo Civico dal 1850 al 1955. Numerose campagne di scavo al suo interno hanno portato alla luce antiche testimonianze anche di epoca romana, senza fare luce sulla sua origine.
Alle pareti ci sono resti di affreschi (Deposizione di Cristo, Madonna col Bambino, San Giorgio e altri Santi) attribuibili al XIII-XIV secolo.
Fatta costruire da san Lorenzo da Brindisi su terreni di sua proprietà, la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne destinata alle suore clarisse. I lavori, finanziati in gran parte da Massimiliano I, elettore di Baviera, iniziarono nel 1609, e prevedevano la costruzione di una chiesa e di un monastero.
In funzione dal 1619, il monastero fu abbattuto all'inizio del XX secolo.
La pianta è a croce latina e la facciata, in stile barocco, è decorata con fiori e putti. La porta lignea è ornata con bassorilievi raffiguranti San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, San Giovanni e San Matteo.
L'interno, a navata unica, presenta lateralmente quattro cappelle, nelle quali sono ospitate alcune opere pittoriche e scultoree, tra cui un crocefisso attribuito a Angelo da Pietrafitta e il dipinto Estasi di san Lorenzo attribuito ad Oronzo Tiso.
Nella cappella dedicata al santo è conservato un crocefisso d'avorio donato da san Lorenzo da Brindisi, utilizzato dallo stesso Lorenzo per incitare i soldati cristiani nella battaglia di Székesfehérvár (Albareale) del 1601 contro gli ottomani. Qui sono conservati anche gli effetti personali del santo, tra cui il libro che usava per pregare e parti dell'abito da sacerdote che indossava. Inoltre ci sono tantissime reliquie, per lo più pezzi di ossa, di altrettanti santi.
Dietro l'altare maggiore, ornato con statue dei santi Francesco e Chiara, vi è un dipinto raffigurante l''Immacolata tra gli Angeli, di Pieter De Witte.
Una delle più belle chiese del territorio è sicuramente quella di santa Maria del Casale.
Caratteristica per il notevole gusto cromatico è la facciata a fasce di disegni ornamentali di pietre a due colori.
Fu eretta allo scadere del XIII secolo sul luogo dove la tradizione dice che san Francesco d'Assisi, di ritorno dalla Terra santa, avrebbe pregato. Il luogo dove sorgeva la chiesa della Madonna del Casale era solitario e ameno e gli arcivescovi di Brindisi vi costruirono la loro dimora estiva.
La chiesa nel 1811 fu soppressa e fu usata come caserma. I Francescani vi tornarono nel 1824 e cercarono di riparare i gravissimi danni.
Santa Maria del Casale è Monumento Nazionale dal 1875.
Le pareti sono in gran parte coperte di affreschi del XIV secolo, di forme ancora bizantine ma con qualche apporto lineare gotico. Sulla parete d'ingresso, il Giudizio universale, grandioso affresco distribuito in quattro scomparti, è riferibile ai primi decenni del XIV secolo.
Culturamiamo Brindisi Creativa 2012, Tony Bungaro e Pino Romanelli in piazzetta San Giovanni al Sepolcro
Best Attractions and Places to See in Brindisi, Italy
Brindisi, Italy
Brindisi Travel Guide. MUST WATCH. Top things you have to do in Brindisi. We have sorted Tourist Attractions in Brindisi for You. Discover Brindisi as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Brindisi.
This Video has covered Best Attractions and Things to do in Brindisi.
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List of Best Things to do in Brindisi
Santa Maria del Casale
Tempio di San Giovanni al Sepolcro
Colonne Terminali della Via Appia
Monumento al Marinaio d'Italia
Lungomare Regina Margherita
Porto di Brindisi
Pontificia Basilica Cattedrale
Palazzo Granafei Nervegna
Chiesa di San Benedetto
Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo
Viaggio nel Museo di Brindisi
Intervento del Gruppo Archeo Brindisi Danny Vitale e Stefano Alparone
Brindisi, accesso da Via Appia
La morte del Centro di Brindisi
Quasi ogni giorno, passeggiando nel Centro di Brindisi, ci rendiamo conto che un negozio non c'è più, che una saracinesca è stata abbassata, che una scritta affittasi è stata posizionata dall'immobiliare al posto dell'insegna. Ma forse nessuno di noi si è reso conto di quanti negozi effettivamente abbiano chiuso. E' l'obiettivo di questo breve reportage, girato tra corso Umberto e corso Garibaldi. Guardandolo viene voglia di piangere e di urlare. Ma ora una cosa è certa: non si può più far finta di nulla.
Visitbrindisi.it - Casa del Turista (già San Giovanni dei Greci)
San Giovanni dei Greci era forse in origine una chiesa senza annesso ospedale. Ai primi del XIV secolo, avendo i cavalieri di San Giovanni incamerato in Brindisi sia i beni dei templari che quelli dell’abbazia di Santo Stefano presso Monopoli, poterono operare radicali interventi sull’antica struttura.
Lo storico brindisino ha interpretato il rifacimento di San Giovanni dei Greci come primo segno della presenza degli ospedalieri “che spessissime volte, o per elettione, o per fortuna, e forza di venti pigliavano il porto brundusino, vollero havere nella città un albergo sotto il nome della lor religione, che fusse particolarmente commodo alla lor marinaresca. Si fabricaro però sul lido interiore del destro corno del porto, quasi alla drittura dell’entrata, che si dirama in due, e sul principio del ramo destro predetto un altro albergo con molti portici per commodità delle galere, che ivi si tiravano a terra, e per gl’ordegni marinareschi; e nel medesimo luogo edificaro una nobil chiesa al lor santo tutelare San Giovanni, la quale sin’al nostro tempo è stata servita da’ sacerdoti del rito greco, ma hoggi [1674] si serve con rito latino, come tutte l’altre chiese”.
San Giovanni dei Greci aveva il prospetto principale su via Santa Chiara; il complesso ospitaliero, a essa adiacente, sull’attuale lungomare Regina Margherita. Resti del complesso possono osservarsi sia nella Casa del Turista che all’interno del palazzo Cocotò, poi Bono, quindi INA.
Probabile che l’intervento, collocato ai primi del XIV secolo, sia da porre in relazione con l’impresa di Rodi; nel 1306 Vignolo de Vignoli, avventuriero genovese al servizio dell’imperatore di Bisanzio, Andronico II Paleologo (1282-1328), aveva ottenuto dal sovrano un contratto d’affitto per le isole di Coo e di Lero e propose. al Gran Maestro Folco de Villaret di conquistare insieme tutto il Dodecanneso chiedendo per se un terzo del territorio. I Giovanniti colsero l’occasione si avviarono i preparativi per allestire una flotta composta da navi dell’Ordine e genovesi. La spedizione, studiata a Cipro è organizzata in Italia ed è da Brindisi che le navi salpano; all’inizio dell’estate la squadra approda a Rodi e i Cavalieri cominciano le operazioni di guerra. Per completarne la conquista saranno necessari alcuni anni, ma il 15 agosto del 1310 su tutta l’isola sventola il rosso vessillo della Religione. Per l’Ordine di San Giovanni ha inizio uno dei periodi di maggior splendore della sua storia.
Il Ferrohotel, una favelas a due passi dal centro di Brindisi
Ciracì (Cor) scrive a prefetto, questore e sindaca: «Il Ferrohotel, una favelas a due passi dal centro di Brindisi: da sgomberare e mettere in sicurezza»
Brindisi: Natale 2014, tra festa e cultura
Un minitour artistico-culturale nel giorno di Natale. Una clip dedicata agli eventi brindisini delle festività 2014: le esposizioni allestite a Palazzo Granafei-Nervegna (il presepe nell'arte e nella tradizione, la mostra dedicata a Andy Warhol e le opere di Paolo De Cuarto), il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, la mostra sui presepi della Casa del Turista e la collezione archeologica Faldetta nella Palazzina del Belvedere. Riprese e montaggio a cura di Antonio Celeste.
Maschera di Crono
Una mattina di Febbraio del 1956 i rintocchi delle campane, che per circa 200 anni avevano segnato il tempo che passa, smisero di suonare per sempre. Brindisi ha subìto profonde modifiche urbanistiche, abbattendo la propria storia per far posto a nuove costruzioni. La torre dell'orologio era posta dove oggi c'è il palazzo dell'INPS, tra Via Rubini e Piazza Sedile o Piazza dei Nobili. Prima della sua costruzione nel 1764, ne esisteva un'altra più antica. Ne è testimonianza l'atto notarile del 1615 che parla di una precedente torre danneggiata dal terremoto del 1743, in tale cattivo stato da costringere al suo abbittimento per far posto ad una nuova.
I lavori per la costruzione della nuova torre dell'orologio iniziarono l'1 agosto del 1763. In soli sei mesi ne venne eretta una nuova. Era un edificio in stile barocco in carparo di Trepuzzi a 4 piani: al piano terreno vi era l'alto rilievo dell'arme della città di Brindisi, al primo piano fu aggiunta dalla famiglia massonica un'epigrafe su lastra in marmo dedicata a Giuseppe Mazzini: GIUSEPPE MAZZINI LA RICONOSCENZA DELL'UMANITÀ E DELLA PATRIA/ LA FAMIGLIA BRINDISINA TESTIMONIAVA/ A X MARZO MDCCCLXXXIX; al terzo vi era il quadrante dell'orologio sormontato dalla maschera di Crono e, all'ultimo piano, la cella campanaria.
La torre fu abbattuta nel lunedì di febbraio del 1956 alle ore 11:00 per far posto al palazzo dell'INPS. La maschera di Crono è l'unica testimonianza che rimane di quella torre, un elemento del nostro passato, delle nostre radici.
Da un articolo di giornale del 2011:
Nel 2011, purtroppo, questa è nel cortile interno della Chiesa di San Giovanni al Sepolcro, in pieno stato di abbandono. Chiunque potrebbe portala via inosservato, togliendoci l'unico pezzo che faceva parte della torre. Sarebbe opportuno dargli una collocazione degna, come ad esempio un museo o il luogo stesso della torre, e se non altro, all'interno della chiesa stessa, dandole il giusto valore.L'abbattimento della torre dell'orologio ha sdegnato i brindisini perché è stato eliminato un simbolo che dovrebbe esistere in ogni città è, la nostra che lo possedeva, ne è stata privata. Tutti la ricordano con nostalgia e, a suo ricordo, nel luogo dove sorgeva è stato collocato un bassorilievo in bronzo donato dal maestro Giuseppe Marzano. Esso rappresenta la torre dell'orologio e il popolo brindisino che si agita ai suoi piedi affinchè non venga abbattuta. Ma come mai, nonostante la nostalgia di questa torre, l'unico ricordo rimasto di essa è sconosciuto alla gran parte dei cittadini, si trova abbandonato in un cortile e non gli è dato alcun valore?
Anche grazie alla segnalazione del Gruppo Archeologico Brindisino la maschera di Crono è stata restaurata ed è oggi esposta nelle sale di Palazzo Granafei Nervegna.
Adotta un Monumento - Brundisium.net
Grande partecipazione da parte della città e di turisti per la prima giornata di “Adotta un Monumento”.
Il progetto, promosso dal Comune di Brindisi e dalla Associazione Le Colonne, è nato per sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale della città di Brindisi.
Giunto alla quarta edizione, Adotta un Monumento coinvolge ogni anno moltissime scuole che “adottano” monumenti e luoghi storici.
Stamane gli Istituti Scolastici coinvolti sono stati l’Istituto Comprensivo “Centro” con la scuola Virgilio, l’Istituto Comprensivo “Bozzano” con la scuola Marzabotto e l’Istituto Comprensivo “Centro 1” con la scuola Salvemini che hanno adottato la Palazzina del Belvedere con la Collezione Archeologica Faldetta, il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, il Grande Hotel Internazionale, la Chiesa di S. Teresa con il Museo Diocesano.
Il progetto proseguirà lunedì mattina nella frazione di Tuturano con l’adozione da parte del plesso De Amicis della Chiesa Della Madonna del Giardino, mentre nel pomeriggio appuntamento, dalle 14 alle 17 , nella città di Brindisi con il Liceo Artistico “Simone-Durano”, con il Liceo Classico “Marzolla”, l’Istituto Professionale De Marco –Valzani, l’Istituto Comprensivo San’Elia Commenda, l’Istituto Comprensivo Casale e il Liceo Palumbo che rispettivamente hanno adottato le Colonne Romane, la Palazzina del Belvedere con la Collezione Archeologica Faldetta, il Palazzo Granafei Nervegna, l’Area Archeologica San Pietro degli Schiavoni, l’ex Convento Santa Chiara, il Monumento al Marinaio e il basso rilievo di “N. De Gennaro” situtato sul muro perimetrale del Liceo Palumbo.
Inoltre, gli studenti del Liceo Palumbo garantiranno ai turisti un servizio di accompagnamento e di informazione multilingue.