Bolzano - Duomo esterno e interno - slideshow
L'emblema della città di Bolzano si trova in centro, di fronte a piazza Walther, ed è un gioiello di arte romanica e gotica: il Duomo, costruito a partire dal XI secolo.
L'esterno, ricostruito dopo essere stato parzialmente distrutto durante la seconda guerra mondiale, invece, è un esempio di architettura gotica.
Il rivestimento, realizzato nel XIV secolo dai fratelli Schiche di Augusta in marmo rosso (Val Gardena) e giallo (Bassa Atesina), è decorato di doccioni e balaustre abilmente casellati.
Il campanile filigranato, ornato di finestre ogivali ed archi rampanti, appoggiato sulla base quadrata di origine romanica, è stato costruito nel 1517 dallo scalpellino svevo, Hans von Schussenried, e dà l'impressione di mirare giusto fino in cielo.
All'esterno, sul lato piazza Walther, si trova la porticina del vino, uno dei più bei portali gotici di tutto il Tirolo, ornato di diverse statue. Di particolare interesse sono le due figure al bordo destro e sinistro che rappresentano una coppia di vignaioli nel costume tipico dell'epoca.
Sotto la torre è collocato un affresco del XV secolo, eseguito da allievi della scuola di Giotto, come dimostrano la spazialità ed il disegno plastico delle figure. Particolare il disegno di un pellegrino al ritorno da Santiago di Compostela, come dimostra la conchiglia che porta al collo, che giace per terra colpito da una campana.
L'interno del duomo, primo esempio architettonico di una chiesa a sala, è caratterizzato da questo contrasto dell'arte gotica d'impronta nordica e del carattere rinascimentale degli affreschi datati 1360-1370, tutti opera della bottega di Giotto, che una volta ricoprivano tutte le pareti.
Un altro capolavoro dello scalpellino Hans von Schussenried è il pulpito, decorato con dei rilievi raffiguranti i padri della chiesa con i simboli dei quattro evangelisti, esempio sublime dell'arte gotica.
Sempre di stile gotico le due rappresentazioni della madonna che si trovano all'interno del duomo. La prima, collocata in una cappella dietro l'altare maggiore barocco, è una delle prime madonne lactans della storia dell'arte; l'altra, una pietà di Hans von Judenburg del 1424, colpisce per la sua espressione particolarmente dolce.
Ai piedi del campanile è racchiuso un museo dedicato al Tesoro del Duomo, con una delle più ricche raccolte di corredi sacri di età medioevale e barocca dell'area tirolese.
L'antica parrocchiale di Bolzano, dedicata all'Assunta, divenne sede vescovile solo nel 1964, con la costituzione della diocesi di Bolzano-Bressanone. Precedentemente il Decanato di Bolzano apparteneva alla Diocesi di Trento.
Una chiesa di Santa Maria venne consacrata nel 1180. Una nuova fase costruttiva, di impianto tardo-romanico, inizia nel XIV secolo. Nella seconda metà dello stesso secolo il cantiere continua in forme gotiche ad opera dei costruttori augustiani Martin e Peter Schiche. Ad essi si deve il cosiddetto Leitacher Törl (Porticina del vino), lungo il fianco settentrionale della chiesa, adorna di statue e decorazioni a traforo, presso la quale era consentita la vendita del vino.
L'attuale campanile tardo-gotico venne terminato nel 1519 dallo svevo Hans Lutz von Schussenried, artista a cui si deve anche il pulpito con i rilievi dei Padri della Chiesa all'interno, nella navata principale.
Gran parte degli affreschi e degli arredi medievali sono andati perduti: nella cappella delle Grazie, costruita nel XVIII secolo quale allungamento del coro gotico ad ambulacro, si trova una statua romanica raffigurante la Madonna della Palude. La leggenda vuole che la chiesa sia sorta sul luogo del suo miracoloso ritrovamento.
Affreschi gotici si conservano nella navata meridionale e forniscono una carrellata sintetica della ricca stagione della pittura trecentesca bolzanina: dal ciclo di Santa Margherita, in stile gotico-lineare, al San Venceslao, testimonianza della ricezione del primo giottismo (1320-1325), alle Storie di Urbano V, già della seconda metà del secolo, per giungere alla fine del Trecento con gli affreschi veronesi raffiguranti la Psicomachia, San Martino ed il povero e l'Adorazione dei Magi.
Sotto l'arco di trionfo si trova uno splendido Crocifisso doloroso in legno, forse proveniente dalla chiesa dei Domenicani, anch'esso del Trecento.
Padova - Palazzo della Ragione
Tesori d’Italia incontra Giorgio Andrian a Palazzo della Ragione
Il project manager della candidatura UNESCO di “Padova Urbs picta” racconta della trasformazione di una passione personale a tesoro universale
Durante la nostra giornata a Padova, in occasione del TdI-Tour Veneto 2018, abbiamo avuto il piacere di visitare Palazzo della Ragione, cuore pulsante di Padova, della sua storia passata e della sua quotidianità.
Già salendo le scale che dalla piazza conducono fino alla loggia del palazzo, il nostro sguardo si è perso ad ammirare le splendide pitture delle volte e la balaustra marmorea. Qui, in cima alla scalinata, abbiamo incontrato Giorgio Andrian, project manager della candidatura UNESCO di “Padova Urbs picta”, che propone il riconoscimento dello status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità a otto siti monumentali padovani che custodiscono cicli affrescati del XIV secolo, tra i quali anche Palazzo della Ragione.
Tour: gli affreschi nascosti della Cattedrale di Aosta
Il sottotetto della Cattedrale di Aosta cela tesori artisti per lo più impossibili da ammirare: si tratta della serie di affreschi coevi alla realizzazione dell'edificio, poi cancellati dal cambiamento del gusto e dalla creazione delle volte, a copertura delle capriate. Un'occasione imperdibile di visita. La versione integrale gratuita è su bobine.tv
Cattedrale di Santa Maria Assunta - Videoguida
Il Duomo dell’Assunta si scopre all’improvviso, come tante delle bellezze di Napoli. Camminando lungo la via ottocentesca nel cuore della città greco-romana, tra via Anticaglia e via Tribunali, tra i palazzi storici, colpisce per la maestosità. Così, arretrata rispetto alla strada, per mezzo di una piazzetta cinta di portici, appare la Cattedrale, ufficialmente dedicata alla Madonna dell’Assunta, ma popolarmente intitolata a San Gennaro.
L’ingresso in cattedrale permette subito di immergersi in un clima che segna un’impensabile distanza tra l’esterno e l’interno. È uno spettacolo che incanta, intimo e solenne, che si esalta nella nettezza e nella nudità delle linee architettoniche, nella essenzialità quasi astratta delle pure geometrie gotiche della facciata. I fasci di luce che traversano la lunga navata nella penombra del tempio danno un senso di sospensione miracolosa del tempo.
Proprio qui, con le preghiere di religiosi, laici, autorità e credenti, avviene il miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro. Qualora non accadesse, sarebbe considerato come un segno infausto per Napoli e per i suoi abitanti: gravi sciagure potrebbero abbattersi sulla città.
Devozione e racconti fantastici contraddistinguono una delle opere d’arte più belle di Napoli, caratterizzata dalla sovrapposizione di più stili, dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco. Il duomo è il cuore della vita diocesana, ad esso si ascrive un rapporto del tutto particolare con la città di Napoli dove tutto ciò è fortemente evidente.
«Napoli è un paradiso. Tutti vivono in una specie di ebbrezza e di oblio di se stessi. A me accade lo stesso. Non mi riconosco quasi più, mi sembra di essere un altro uomo. Ieri mi dicevo: o sei stato folle fin qui, o lo sei adesso», scrive Goethe.
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Campania - Percorsi dell'Anima
Azione realizzata nell'ambito del progetto Slow Campania finanziato con fondi del MiBACT e della Regione Campania
Cattedrale di Santa Maria Assunta (Videoguida)
Cattedrale di Santa Maria Assunta - Napoli
Coordinamento contenuti, Consulenza culturale turistico-religiosa: Emanuele Mollica
Ideazione format, Coordinamento produzione, Storytelling: Alessandro Ferullo
Testi: Giuliana Albano, Antonio Barra, Veronica De Duonni, Alessandra Fusco, Emanuele Mollica, Antonietta Petruzziello
Revisione Generale: Giuseppe Gesa
Revisione Emozionale: Susanna Grimaccia
Una produzione Regione Campania e MiBACT
Produzione Esecutiva: RDT Avellino
Coordinamento: HGVItalia
Regia: Mario Raele
Per maggiori informazioni
Yes in Sicily - Ragusa Ibla - Vicoli segreti e cascate
Percorso ombreggiato di Ragusa Ibla, Passeggiata leggera e fresca, Visita di Palazzo Arezzo Trifiletti con degustazione.
Impauriti del caldo estivo dell’estate ragusana?
Ecco un’idea davvero originale .
Una passeggiata leggera e fresca tra le vie di Ragusa Ibla, un’occasione unica per scoprire i vicoli più suggestivi e gli scorci più sconosciuti per le tue fotografie.
Vi porteremo in luoghi sconosciuti, scorci perfetti per le tue fotografie .
ore 10.00: Partenza da Ragusa, Piazza San Giovanni ( pickup in auto da hotel disponibile), Vallata Santa Domenica, passando per il lavatoio dentro la grotta, latomie utilizzate come magazzini, cascate naturali, cunicoli, piccolo mulino del ‘700, tour all’interno del mulino ”LA Timpa”, forni di calce e di argilla, Chiesa san Filippo neri, fontane che identificano i quartieri, Chiesa del Purgatorio, Palazzo Cosentini, Palazzo La Rocca, San Giorgio.
ore 12.00: Visita Palazzo Arezzo Trifiletti (in piazza Duomo) con aperitivo tipico.
Il Palazzo Arezzo Trifiletti, in stile neoclassico fu ricostruito dopo il terremoto che nel 1693 distrusse la città, e via via completato ed ultimato a metà del XIX sec. Questa visita è davvero esclusiva per la sua posizione unica con l’affaccio dei suoi balconi proprio di fronte al Duomo di San Giorgio con uno scorcio senza uguali su Ragusa Ibla, specialmente per gli amanti della fotografia.
ore 13.30: Ritorno a Ragusa, Piazza San Giovanni ( accompagnamento in auto in hotel disponibile) Pranzo tipico al Ristorante “Giro di Vite” ( opzionale)
Inoltre , se desiderato, potremo consigliarvi altre esperienze per proseguire il vostro pomeriggio a Ragusa.
Il percorso è tutto in discesa con una selezione attenta dei passaggi più ombreggiati e freschi così da poter passeggiare comodamente.
Scendendo si attraversano vicoli sconosciuti dove la vita degli abitanti continua lenta ed indisturbata, vi racconteremo alcuni segreti e curiosità di come gli abitanti continuano ad amare questa parte antica della città in modo unico.
La passeggiata vi farà scoprire le chiese più belle di Ragusa Ibla, come la più antica , la Chiesa del Purgatorio che conserva il più più antico organo di Ragusa. Nelle vicinanze, scopriremo i palazzi nobiliari che raccontano storie di famiglie nobili ed un’epoca meravigliosa.
Vicoli, stradine, i profumi delle nonne che cucina dentro casa.. durante il percorso scopriremo atmosfere uniche che ancora si conservano in questo città scendendo per la vallata Santa Domenica, passando per il lavatoio dentro la grotta, latomie utilizzate come magazzini, piccolo mulino del ‘400 d.p., tour all’interno del mulino “La Timpa”, forni di calce e di argilla, chiesa san Filippo neri, Chiesa del Purgatorio, Piazza Duomo San Giorgio, cuore del barocco di Ibla, incorniciato da palazzi barocchi e il Circolo di Conversazione….e tanto altro da scoprire.
Ritorno previsto per le ore 13.30, in tempo per il pranzo. Se preferite potremo consigliarvi noi un ristorantino tipico dove pranzare e come organizzare le altre esperienze del vostro pomeriggio a Ragusa.
E’ disponibile un servizio di pick-up dal vostro hotel da concordare durante la prenotazione.
Prezzi a persona. E’ possibile scegliere una o più opzioni:
€ 10 Tour
€ 10 Visita Palazzo Arezzo Trifiletti con aperitivo
Pick-up/ Dropp-off da/per hotel
Aperitivo e Visita a Palazzo Arezzo di Trifiletti. (opzionale).
Aperitivo da Luca con degustazione di prodotti biologici e vista panoramica. (opzionale).
Pranzo tipico “Giro Siculo” al Ristorante “Giro di Vite” (opzionale).
Pranzo tradizione piemontese e siciliana al Truffle Bistrot – Relais Antica Badia (opzionale).
Meravigliosa Italia da Belluno a Cortina
Paesaggi alpini spettacolari, tra scenari naturalistici fiabeschi per convincersi della necessità di preservare e salvaguardare l'ambiente naturale.
La Notte di Natale 2018 a Urbino Spettacolo Carillon Vivente
#urbino #natale #notte #piazza #carillon #vivente
La notte di Natale 2018 a Urbino
Il Carillon Vivente
Definire il Palazzo Ducale solo un “palazzo” è assolutamente riduttivo: è una piccola città fortificata voluta da Federico da Montefeltro e fatta costruire a partire dal 1444.
Colto e raffinato, Federico desiderava che il Palazzo Ducale di Urbino superasse per bellezza tutte le altre residenze principesche d’Italia. Non era solo un modo di autocelebrare la propria potenza: voleva trasformare Urbino nella “Città ideale” di cui il Palazzo doveva essere l’espressione più elevata.
Il Palazzo Ducale a Urbino
Inoltre, amava gli artisti e voleva un luogo dove ospitarli e farli lavorare. La costruzione vide impegnati diversi architetti per più di 30 anni. Oggi il Palazzo Ducale ospita la Galleria Nazionale delle Marche con opere di Raffaello, Tiziano e Piero della Francesca.
Circa 80 sale di Palazzo Ducale sono state adibite a Museo ed ospitano le opere della Galleria Nazionale delle Marche.
Galleria Nazionale delle Marche a Urbino
Seguono lo Studiolo del Duca e diverse sale di rappresentanza dove sono esposte la “Città Ideale”, la Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand e la Profanazione dell’Ostia di Paolo Uccello. Non poteva mancare almeno un opera di Raffaello (Ritratto di Gentildonna) accanto alla Resurrezione e l’Ultima Cena di Tiziano. Al secondo piano sono esposte le opere del Cinquecento e del Seicento di Barocci.
La Casa natale di Raffaello ospita solo poche opere originali del grande pittore urbinate, quasi tutte giovanali, ma merita una visita perché la storia dell’arte è passata da qui. Situata nel quartiere artigiano, in questa casa Raffaello Sanzio nacque il 28 marzo 1483 e passò la sua infanzia formandosi nella bottega del padre, artista alla corte di Federico da Montefeltro.
Casa di Raffaello a Urbino
Dopo alterne vicende, nel 1873 la casa venne acquisita dall’Accademia Raffaello e da allora accoglie opere legate alla vita di Raffaello e del suo tempo. Al piano terra c’è la bottega di suo padre Giovanni Santi, oggi usata per mostre temporanee. Al primo piano ci sono copie dei dipinti di Raffaello e omaggi di altri artisti al grande pittore urbinate. Nella “Camera da letto di Raffaello” c’è un affresco che raffigura la “Madonna con Bambino” considerata un’opera giovanile realizzata insieme al padre. Al primo piano c’è anche un piccolo cortile con il pozzo e il lavabo dove si macinavano i colori usati per le opere.
Il Duomo di Urbino è la chiesa più importante della città ma certamente non la più bella. La storia non è stata generosa con le chiese che si sono susseguite in questo luogo: la prima costruzione risale al 1021, sostituita da una nuova chiesa costruita da Francesco di Giorgi Martini, l’architetto di fiducia di Federico da Montefeltro che lavorò per molti anni anche al vicino Palazzo Ducale.
Il Duomo di Urbino
Dopo il terremoto del 12 gennaio 1789 venne affidato al romano Giuseppe Valadier l’incarico di edificare l’attuale Duomo in stile neoclassico. All’interno sono ospitate due bellissime tele di Federico Barocci: il Martirio di San Sebastiano e l’Ultima cena. La parte più interessante della Cattedrale sono le Grotte che nel corso dei secoli hanno ospitato una Confraternita. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per proteggerle dalle bombe e dai tedeschi, le grotte ospitarono le opere del Tesoro della Basilica di San Marco a Venezia. Nelle grotte ci sono diverse cappelle e il Corridoio del Perdono: secondo un’antica tradizione di Urbino ci si assicurava il perdono dai peccati percorrendo questo corridoio diverse volte durante il Lunedì di Pasqua.
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Ha sede nello splendido palazzo Minucci-Solaini, attribuito ad A. da Sangallo il Vecchio e custodisce soprattutto opere di artisti senesi, fiorentini e volterrani dal '300 al '600: Neri di Bicci, Taddeo di Bartolo, D. Ghirlandaio (Redentore e Santi), Rosso Fiorentino (Deposizione di Volterra, 1521), L. Signorelli, B. Franceschini, D. Ricciarelli; sculture medioevali, monete e medaglie.