Decima tappa - la tonnara di Marzamemi | Teatro dei Sapori di Pasquale D'Ambrosio
Decima tappa - la tonnara di Marzamemi.
Parto da Bronte con il fascino e la bellezza del pistacchio nel cuore. Il paesaggio è incantevole, meriterebbe percorrerlo a piedi per vivere in profondità tale splendore.
La mia destinazione è Marzamemi, piccola frazione marinara nota per la lavorazione del tonno.
Il sole cede il posto alla luna calando dolcemente tra le braccia del mare. Davanti a questo spettacolo decido di fermarmi e trascorrere la notte in un piccolo paese. Sveglia alle 8:00, bevo il mio amato caffè e via… tra pochi chilometri sarò a Marzamemi dove mi aspetta Gaetano Adelfio.
Un cartello indica Pachino, il mare si avvicina sempre di più, arrivo a Marzamemi! Dopo ad un breve tratto percorso insieme a macchine affollate di turisti, parcheggio vicino ad un porticciolo.
Il sole è caldo, ma un vento leggero dal mare rende l’aria piacevole.
Entro nel borgo, la vecchia tonnara mi dà il benvenuto, non è nelle migliori condizioni, ma il borgo è vivo ed intatto, tutto inneggia al passato. Visito il borgo, ho voglia di raccogliere tutte le sue sfumature, ma, soprattutto, voglio portare la mia mente a rivivere quel tempo dove uomini e mare vivevano in simbiosi, dove la mattanza del tonno era un momento di festa.
Non si può vivere un luogo se non ti immergi nella sua cultura e, per me, la cultura si vive anche attraverso il cibo.
Decido di fermarmi per pranzo per assaggiare il tipico piatto dei pescatori di Marzamemi: la buzzonaglia, ovvero la parte meno pregiata del tonno condita con olio e limone, che accompagno con delle polpette di acciughe, una delizia indescrivibile, sapori semplici e profondi. E’ ora di incontrare Gaetano, arrivo davanti alla sua bottega e lo trovo seduto insieme ad un gruppetto di amici.
Insieme al papà Francesco, Gaetano porta avanti la tradizione della lavorazione del tonno rosso di Sicilia iniziata da suo bis nonno alla fine dell’800 a Palermo. Nel 1931 la famiglia Adelfio decide di trasferirsi a Marzamemi dove negli anni ‘30 la pesca del tonno era molto fiorente, motivo per il quale il piccolo borgo si era munito di una tonnara creando così vari indotti, come aziende di conservazione e salagione. Gaetano è subito ospitale, davanti ad un caffè inizia a raccontarmi la storia della sua famiglia.
E’ un uomo di mare, che vive di mare, la sua sensibilità lo pone critico verso chi negli anni ha cercato di inquinare questo settore usando tecniche e procedimenti di conservazione e lavorazione non consoni alla tradizione. Gli Adelfio si sono posti delle regole ben precise: lavorare il prodotto utilizzando solo la sapienza e le mani dell’uomo con l’aggiunta di tre elementi naturali: acqua, olio e sale. Gaetano ci tiene a farmi incontrare il papà Francesco, è un fiume di passione, parla dei suoi prodotti come un padre dei propri figli. Francesco si dispiace che la sua Marzamemi abbia perso un’identità culturale.
Non ama vedere Marzamemi trasformarsi nel periodo estivo in un luna park, vorrebbe che tutti rispettassero la storia di questo luogo, preservandone la memoria. Costruire il futuro sulla base di antiche tradizioni è un dovere e gli enti preposti dovrebbero aiutare chi da anni preserva le tradizioni. Padre e figlio hanno un legame profondo, uno fiero dell’altro, Gaetano guarda il papà Francesco mentre parla e gli occhi si riempiono di ammirazione.
Annuisce ad ogni singolo concetto che esprime, l’amore per questo piccolo borgo è immenso da parte di quest’uomo, lo difenderebbe da ogni speculazione con tutte le sue forze.
Marzamemi è un monumento agli antichi sapori del mare e la mia famiglia tratta i prodotti del mare con amore e rispetto, tiene a precisare Francesco. Gaetano mi invita a visitare la bottega e a degustare le loro specialità.
Aria, mare, terra, un connubio di sapori fa innamorare il mio palato perdutamente.
Questa bottega ha l’anima, la voce, il volto di uomini senza tempo, dove i valori e le tradizioni vivono ancora senza essere condizionati da un tempo che spesso cancella la storia per dare spazio alla superficialità del nulla. Gli occhi di queste persone hanno un’anima sincera, non sono venditori materialisti, ma veri custodi degli antichi sapori del mare. E’ ora di togliere il disturbo.
Uscendo do uno sguardo alla vecchia tonnara, a papà Francesco e a Gaetano che nel frattempo hanno lo sguardo rivolto verso il mare.
Passato, presente e futuro entrambi nello stesso luogo, nello stesso tempo… una leggera emozione mi si aggrappa addosso, il mio viaggio in Sicilia sta per concludersi.
Arricchito ed emozionato mi imbarco, la nave si allontana dalla terra ferma mentre io penso ai giorni trascorsi e alla ricchezza che porto via con me, mi viene spontaneo alzare le braccia per salutare quest’isola e la sua gente.
Con il mare che diventa sempre più blu, mi avvio verso una nuova tappa, una nuova storia, un nuovo prodotto portandomi il ricordo della famiglia Adelfio con i profumi, i sapori, i ricordi di un tempo passato, sempre presente.
Pasquale D'Ambrosio