Lecco città. italy in 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, della città di Lecco. Italy.
Luoghi Visitati.
Pescarenico luogo Manzoniano. Isola Viscontea. Ponte Azzone Visconti. Villa Manzoniana. Monumento Alessandro Manzoni. Santuario Nostra Signora della Vittoria. Municipio. Stazione Ferroviaria. Monumento al Garibaldi. Monumento ai Caduti. Torre Viscontea. Palazzo delle Paure. Basilica di San Nicolò. Navigazione Lago di Como. Monumento Antonio Stoppani. Statua di San Nicolò. Panoramica di Lecco città.
Ringrazio della Visualizzazione.
ABBADIA LARIANA (LECCO, ITALY)
Abbadia Lariana, comune di 3305 abitanti, provincia di Lecco, Lombardia, Italia. Il paese deve il suo nome alla presenza di un'abbazia benedettina fondata nel IX secolo e poi soppressa di cui oggi non rimangono tracce significative. Le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all'età del ferro, non mancano poi reperti di insediamenti di epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole ritrovati nel territorio ci riportano al periodo gallico-romano. Del tempo dei Franchi, che successero ai Longobardi, sono i documenti relativi all'aggregazione (883) del monastero di S.Pietro di Mandello (ora parrocchiale di Abbadia) con quello di S.Vincenzo in Prato di Milano da parte dell'arcivescovo ambrosiano Angilberto. Nel Medioevo il territorio era salvaguardato con torri di guardia a Crebbio, Maggiana e Rongio, con castelli ad Abbadia e Lierna e cinto da un vallo comunicante al lago. Mandello era un paese fortificato. Nel 1117 per la nomina del vescovo di Como e per il controllo del contado di Lecco iniziò la guerra dei dieci anni fra Como e Milano. La pieve di Mandello che si era schierata con Como, l'imperatore e con il vescovo e il papa legittimo fu teatro di cruenti battaglie navali. Divenne poi protettorato di Como (1196) e in seguito a nuove discordie venne ceduto a Milano. Nel 1336 il territorio passò sotto il dominio visconteo e nel 1398 con il duca Gian Galeazzo Visconti ottenne la promulgazione della raccolta di leggi locali in statuti. Nel 1495 Abbadia ottenne il conferimento di sede parrocchiale con dedica a S.Lorenzo. Nel 1629 venne saccheggiata dai lanzichenecchi diretti dalla Valtellina all'assedio di Mantova sotto la guida di Ranbaldo di Collalto. Nel XVIII secolo gli avvenimenti livellarono il predominio civile di Mandello, che nel 1760 si smembrò in più comuni, i quali solo più tardi (1928) si riuniranno di nuovo sotto Mandello ad esclusione di Abbadia Sopra, Adda e Linzanico, rimasti definitivamente comune a sé stante con l'unico nome di Abbadia Lariana. La rivoluzione francese con le sue truppe e con il nuovo sistema amministrativo dei dipartimenti (1796) porterà l'abolizione di privilegi e prerogative feudali. Seguiranno in questo scorcio di storia due grandi battaglie tra francesi e Austro-Russi: dopo di esse il periodo napoleonico finì sostituito dal predominio dell'impero austro-ungarico. Fra il 1817 e il 1832 gli austriaci aprirono la grande strada militare dello Stelvio e dello Spluga lungo il tratto a lago (attuale SP 72). In questo periodo venne soffocato ogni movimento patriottico. Nel marzo 1848 Mandello issò il Tricolore e insorse correndo in difesa di Milano. Solo con Garibaldi nel 1859 avverrà la liberazione, inizio della definitiva Unità d'Italia. Queste terre diedero un grande contributo di volontari negli anni del Risorgimento e quindi con la Resistenza.
LECCO, LOMBARDIA, ITALY (3 of 3)
Lecco, Lombardia, Italia.
Comprende i luoghi, o quello che ne rimane, serviti da ispirazione ad Alessandro Manzoni e citati nell'opera I promessi sposi, spunto per un itinerario storico-letterario-turistico tra le poche parti vecchie della città, risparmiate dall'espansione urbanistica legata allo sviluppo industriale. Alcuni luoghi sono storici, come il convento di Pescarenico, o il ponte Azzone Visconti, altri indicati dalla tradizione, come la presunta casa di Lucia Mondella, o il tabernacolo dei Bravi.
Quel ramo del Lago di Como: Lecco, città manzoniana
“Quel ramo del lago di Como…”: Lecco, città manzoniana.
Quando letteratura, arte, storia e bellezze paesaggistiche diventano un tutt’uno, Lecco diventa la città ideale in cui farne esperienza, accompagnando dei giovani studenti in visita d’istruzione.
Conoscere i luoghi che hanno dato vita agli indimenticabili personaggi manzoniani, è stata un’esperienza coinvolgente per gli alunni delle classi 2^EA e 2^TA dell’ITIS PALEOCAPA di Bergamo.
La prima tappa è stata costituita dal Museo Manzoniano, antica villa in cui il Manzoni trascorse la giovinezza. Nelle nove sale in cui si snoda il pianterreno del Museo, gli studenti hanno ammirato dipinti, cimeli, costumi, manoscritti e le prime edizioni illustrate de’ I promessi Sposi; tra gli antichi mobili originali, anche la culla in vimini dell’autore, custodita in una teca di cristallo.
Tappe successive sono state il Convento di Pescarenico, esplicitamente citato dallo scrittore all’interno del romanzo e, poco distanti, le amene rive dell’Adda, dove Manzoni ambienta l’Addio ai monti, struggente saluto ai luoghi natii, dato da Lucia in fuga verso Monza.
Le emozioni diventavano intense passeggiando lungo i viali che costeggiavano il lago, le cui acque azzurre si tingevano di riflessi argentati, mentre scorrevano lente sotto antichi ponti.
La visita è proseguita nel cuore antico della città dove, adiacente alla Basilica di San Nicolò, svetta uno dei campanili più alti d’Italia, simbolo di Lecco: “il Matitone”, così chiamato dai Lecchesi per la sua forma ottagonale, alto ben 96 metri. Oltrepassando la grande Piazza XX Settembre, abbiamo ammirato la Torre Viscontea, antica guarnigione spagnola nel corso del XVII secolo. Hanno chiuso la visita il sorriso di Manzoni, datoci dall’alto del monumento che lo raffigura, insieme ad altorilievi che rappresentano scene e personaggi tratti dall’immortale romanzo.
Ringrazio gli studenti per il loro contagioso entusiasmo e per la maggior parte delle foto che documentano i luoghi visitati. Un ringraziamento speciale va a Giovanni Maruca, che con grande sensibilità ha dato vita alle immagini, realizzandone un filmato.
Lucia Patanè
Torre di Fontanedo 4K (Colico) - Italian Alps by Drone pt. 2 Dji Mavic Pro Footage
Sembra che la torre di Fontanedo venne edificata per volere di Bernabò Visconti nel 1357, sulla linea difensiva dell'Alto Lago, ma forse fu solo potenziata una struttura già esistente. Si trova a circa 700 metri più a valle del paese di Fontanedo, su un punto dominante dello sperone che scende dal versante nord del Monte Legnone. Fu costruita per proteggere il territorio dalle incursioni e salvaguardare l'importante via di comunicazione della “Scalottola”, ora nota come “Sentiero del Viandante”, che passa alla base dello sperone, in località Robustello. La strada portava da Lecco, per la Valsassina, in Valtellina e rappresentava la variante a lago della Via del Bitto, che invece valicava la montagna arrivando direttamente a Morbegno attraverso la Val Biandino e la Bocchetta di Trona. Si legge in un documento: “(I Milanesi) furono sforzati fortificare in Colico il Monteggio (Montecchio Nord, dove esistono ancora le due torrette medievali) ed il passo di Fontanedo con torri ed altre fortezze”.
La Torre mantenne la sua importanza strategica anche nei secoli successivi, quando venne ampliata e inglobata al sistema difensivo del Forte di Fuentes, divenendone l'opera accessoria più elevata: la tipologia delle murature ne confema la datazione secentesca. Ragguardevole doveva essere la guarnigione che presidiava la fortificazione in epoca spagnola, a giudicare dalle dimensioni dei fabbricati per l'alloggiamento delle truppe, dai magazzini e dalle stalle.
La Torre ha una pianta pressochè quadrata di 7.5 metri per lato e presenta una tipica struttura degli edifici difensivi medievali (es. Torri di Mello, Chiuro, Teglio), realizzata con grossi conci di pietra, è priva di aperture a pian terreno per impedire l'ingresso agli assalitori. Lungo le possenti mura si trovano numerose ferritoie difensive. La porta vera e propria si trovava al primo piano ed era raggiungibile solo grazie ad una scala di legno che poteva essere ritirata all'occorrenza. La struttura interna dell'edificio era pure in legno: rimane visibile lungo il perimetro interno dei muri la mensola su cui si appoggiava l'impiantito.
Il borgo fortificato era collegato all'abitato di Fontanedo e a Colico da una rete di mulattiere. Borgo e strade sono ancora discretamente conservati, e costituiscono con la Torre un insieme di grande suggestione. Dalla Santella, ancora visibile vicino alla Torre, è stato staccato un affresco raffigurante la Madonna col Bambino, probabilmente del sec. XV; ora è conservato nella chiesa di Curcio, Parrocchia cui appartiene la Torre.
Dal pianoro antistante è possibile ammirare un vasto panorama sulla piana di Colico e tutto l’alto lago che ripaga ampiamente della salita.
Shot 100% DJI MAVIC PRO
Don't forget to subscribe and share ;) thanks
Il castello Visconti-Venosta o Castello Nuovo a Grosio (SO) - ARST-042_122
La costruzione del Castello nuovo, posto 150 metri a est di quello vecchio o di San Faustino, ebbe inizio nel 1350 e si protrasse fino al 1375 per volontà dei Visconti di Milano e fu concepito per rispondere a mutate esigenze strategiche e da nuove necessità difensive. E’ caratterizzato infatti da una doppia cortina muraria e dalla presenza di una poderosa torre interna fortificata alla quale veniva affidata l'estrema difesa del castello. Il Castello Nuovo è legata soprattutto alla famiglia Venosta investita della sua custodia dai Visconti, in particolare Filippo Maria Visconti teneva a battesimo mediante un procuratore venuto da Milano un nipote di Olderico Venosta al quale veniva imposto il nome di Visconte e al quale veniva concesso di portare il cognome dei Visconti e fregiarsi dell’emblema dello stemma. La famiglia da allora assunse il nome di Visconti-Venosta. Il castello non subì assedi o o vicissitudini belliche particolari, fu però decisivo come base di partenza per la sottomissione di Bormio nel 1376. Col nuovo secolo iniziò una progressiva decadenza e malgrado alcuni lavori di riadattamento non si impedì il dilagare delle Leghe Grigie nella valle nel 1512 e nella sua conquista. Il governo dei grigioni impose nel 1526 lo smantellamento parziale delle strutture murarie. Infine, nella guerra di Valtellina (1635), il castello fu coinvolto nelle modifiche attivate dal Duca di Rohan per adattarlo all’utilizzo delle nuove artiglierie. I secoli successivi furono di abbandono e di spoglio per fornire materiale da costruzione alla valle sottostante. Il Castello Nuovo di Grosio però è uno dei meglio conservati della Valtellina. Scavi archeologi condotti tra 1992 e 1997 all'interno del Castello Nuovo hanno portato alla luce i resti di un insediamento sviluppatesi nell'età del Bronzo e nell'età del Ferro (metà del II – fine del I millennio a.C.). Inoltre nei pressi dei castelli si trova la cosiddetta “Rupe Magna”, una delle più grandi rocce dell’Arco Alpino che reca oltre 5.000 Petroglifi che vanno dal IV al I millennio a.C. e che hanno consentito la creazione del Parco delle Incisioni Rupestri.
Coordinate Geografiche decimali
46.291646°
10.264023°
h = 675 m./s.l.m.
Lecco si prepara alla tappa Busto Arsizio-Pian dei Resinelli del Giro
Presentato oggi in Comune a Lecco il ricco calendario di eventi ideati per accogliere la corsa rosa in città. Una mostra sul grande ciclismo in Torre Viscontea, il concorso per negozianti vetrine rosa e l'orologio con il count down posizionato a Malgrate: sono le principali iniziative.
Il sindaco di Lecco Virginio Brivio e i membri del comitato organizzatore Elisa Corti e Carlo Spreafico fanno il punto sull'organizzazione della manifestazione. Angelo Fortunati, presidente di Acel Service, spiega i motivi per cui l'azienda ha investito nell'evento.
Infine Sandro Bonacina, presidente del comitato ciclistico provinciale, ci illustra le caratteristiche tecniche della tappa che il 20 Maggio porterà la carovana rosa da Busto Arsizio a Lecco-Pian dei Resinelli.
In volo dal Castello dell' Innominato
Il castello dell'Innominato, chiamato anche rocca di Vercurago, è un complesso fortificato risalente al XIV secolo situato tra i comuni di Lecco e Vercurago in Lombardia.
Nonostante lo stato di rudere in cui versa attualmente, le vestigia si trovano nel punto più elevato della frazione di Somasca su un'altura naturale posta a circa 420 metri di altitudine dominando l'intera area settentrionale della Valle San Martino.
Le prime notizie storiche riguardanti una fortezza in questa zona risalgono all'epoca carolingia, quando venne costruito per un sistema di fortificazioni di cui si ha testimonianza nel torrione centrale.[1] Con probabilità la fortezza era già presente all'epoca dell'imperatore Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero nel XII secolo. Nel 1284 si ha la testimonianza della presenza di una rocca posseduta dai Benaglio, alleati dei della Torre tanto che nel 1312 la rocca figura tra i beni di Guido della Torre[2]. I danneggiamenti al castello iniziarono nel 1373 ad opera di Bernabò Visconti, nemico dei Della Torre, e poi proseguirono per tutto il secolo durante le lotte tra guelfi e ghibellini. Ma anche la popolazione locale se ne servì successivamente come fonte di materiale da costruzione, fatto che ha pesantemente alterato il complesso nei secoli modificando gran parte della struttura originaria[3]. La proprietà del castello fu sempre contesa tra Milano e Venezia, quando passò definitivamente alla Serenissima con la Pace di Lodi nel 1445.
Seguimi su IG @robertopau83ph
Visita il mio sito web
Video girato con #XiaomiMiDrone4K Italia
Bolliwood a Lecco
Lecco - 4 febbraio 2012
ll cinema indiano è sempre più innamorato del territorio lecchese e così le richieste per girare film sul territorio sono in costante crescita, soprattutto grazie alla Film commission provinciale che è stata capace di promuovere le bellezze di questi luoghi.
In questi giorni sono in corso alcune riprese anche in centro Lecco. Questa volta il film si intitola «Vandanga Jeychangu» il regista Meganathan Dhandapani è lo stesso dei film girati in ottobre a Dervio e Perledo. Innamoratosi del luogo è voluto ritornare perchè ha scoperto il fascino della provincia di Lecco. Stavolta la produzione fa capo alla MGK Film International di Chennay e il produttore è Valsan ViJay. I protagonisti sono l'attrice Balakrishnan Shanti e l'attore Bholaprasad Rakesh Kumar.
Ringraziamo per le immagini Datavideo24 di Daniela Tanzi
Castello Visconteo - Cassano D'Adda Milano
L'imponente edificio sorge in un luogo di importanza strategica per il controllo del valico dell'Adda, naturale baluardo che garantiva la difesa ed il controllo del transito delle merci. Il castello è posto nel punto più alto della bastionata, dove il fiume descrive un'ampia curva verso levante, lambito dalle acque del canale Muzza, derivato dal fiume nel 1220. Nel XIII secolo Cassano era poco più di una fattoria di proprietà del monastero di S. Ambrogio di Milano, circondata da poche casupole di contadini: i testi di Sire Raul e Ottone Morena, storici dell'epoca, non accennano all'esistenza di un castello, mentre da altri documenti risulta che fin dall'epoca dell'arcivescovo Ansperto di Milano esistesse in quel luogo una fortificazione.
[Fonte Wikipedia]
Lecco tra natura e letteratura - Italia.it
Parco Nazionale Val Grande, natura e geologia
Scopri i dettagli:
Il Parco Nazionale Val Grande è l’area selvaggia più vasta d’Italia, luogo d’infiniti silenzi dove suggestioni geologiche si mescolano alla storia. Il Parco Nazionale Val Grande conserva infatti nel suo cuore una natura incontaminata, mentre è nella sua parte perimetrale che l'uomo ha lasciato le sue tracce. Si parte da Vogogna, dove si ammirano il castello medievale, che con la sua torre semicircolare domina tutto il paese, e il Palazzo Pretorio, entrambi voluti da Giovanni Visconti. Si giunge poi all'antica frazione di Genestredo, caratterizzata da abitazioni in pietra arricchite da decorazioni medievali, su cui spiccano i ruderi della Rocca che sovrasta il borgo e il Castello Visconteo.
Da qui si prosegue con il percorso geologico verso Premosello Chiovenda e, accompagnati dal lento scorrere del Toce, si ammira una natura primordiale che conserva rocce formatesi fino a 300 milioni di anni fa. È un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’evoluzione morfologica pre e post-glaciale della Valle del Toce.
Castello di Pagazzano (Bg)
Bellissime immagini del castello di Pagazzano in provincia di Bergamo.
Inaugurazione monumento Paracadutisti a Piacenza
La suggestiva e spettacolare cerimonia dell'inaugurazione del monumento dei Paracadutisti a Piacenza.
Raw 3D Scan - Photogrammetry - Castello dell'Innominato a Vercurago (Lecco)
Modello 3D realizzato tramite la fotogrammetria
Per informazioni potete trovarci qui :
SITO :
MAIL : info@udrone.it
FACEBOOK :
INSTAGRAM:
TWITTER:
VIMEO:
Video anni '70 Ponte Coperto Pavia
filmati aerei con drone
Visita guidata alla Torre Campanaria del Cagnola . 14 Luglio 2013 - a Urgnano ( bg ).
Nell' ultima giornata della Festa in Rocca a Urgnano, siamo saliti sulla Torre Campanaria ad ammirare la città in festa.
Gentleman Gipsy - In kayak sull'Adda - Imbersago: il traghetto di Leonardo da Vinci
Altri link dell'autore:
Gentleman gipsy -- Nomade e gentiluomo
La pittura di Eliseo Oberti
I libri di Eliseo Oberti
Le foto di pop art di Eliseo Oberti
email: ilvagabondo62@yahoo.it
Facebook
DOCUMENTARIO PASSAGGIO SULL'ADDA - IL TRAILER
ISOLA BERGAMASCA
L'Isola bergamasca è un triangolo di terra racchiuso fra i fiumi Adda, Brembo e le pendici del Monte Canto. La zona conserva molti monumenti storico-artistici e preserva importanti aree verdi, che mantengono inalterate la caratteristica flora e fauna. Sicuramente, uno dei paesi più conosciuti dell'Isola bergamasca è Sotto il Monte Giovanni XXIII, meta ogni anno di migliaia di pellegrini che accorrono per visitare i luoghi cari ad Angelo Giuseppe Roncalli. Ad accogliere i visitatori sul colle si trova l'antica torre di S. Giovanni affiancata dalla gigantografia del Pontefice. Tutto qui parla del Papa Buono, non solo le chiese legate alla sua vita o il Museo di Ca' Mai tino o la cascina dove nacque, ma anche alcune vie comunali hanno i nomi quali Viale Pacem in Terris, Piazza Mater et Magistra, le famose lettere encicliche del Pontefice bergamasco.
Il territorio dell'Isola bergamasca è costellato di importanti residenze padronali, come l'imponente Villa Acquaroli a Carvico, che si incontra sul tragitto che da Sotto il Monte porta alle sponde del fiume Adda. L'Adda e la sua valle costituiscono una delle zone più interessanti dell'Isola. Da Villa d'Adda a Crespi d'Adda il paesaggio è un susseguirsi fiabesco di natura incontaminata, che cede spesso il passo a interessanti opere di archeologia industriale. Il percorso che si propone può essere effettuato a piedi o in bicicletta. Infatti, parallelamente al fiume, corre la via Alzaia. Partendo da Villa d'Adda, sono avvistabili le tipiche specie di volatili e di pesci che si trovano nell'Oasi ecologica dell'Alberone, raggiungibile da una comoda passerella costruita sulla palude. Per godere di un punto di vista unico e irripetibile dell'Adda, è possibile effettuare la navigazione del fiume sul battello elettrico Addarella. Da qui inizia il percorso naturalistico-botanico lungo la riva del fiume, che conduce fino al traghetto di Leonardo da Vinci, il cui modello fu disegnato agli inizi del '500 dal grande genio toscano, e che mette in comunicazione la sponda bergamasca con quella lecchese. Dal paese di Villa d'Adda, si affaccia sulla valle dell'Adda l'imponente Torre medievale, che era storicamente la porta di accesso al Borgo. Sul pianoro sopra l'Adda, si trova la ex-chiesa di S. Andrea Apostolo, l'antica chiesa parrocchiale in località Catello, citata già nel 1149, ricostruita nel 1469 e sconsacrata nel 1940. E' un esempio di chiesa tardo rinascimentale con interventi barocchi e importanti tombe antiche.
Percorrendo l'Alzaia verso sud ci si imbatte nel ponte in ferro ad arcata unica di S. Michele, unico esempio in Europa, considerato un vero e proprio simbolo dell'archeologia industriale in Italia e una delle più interessanti realizzazioni dell'ingegneria italiana nell'Ottocento. Costruito interamente in ferro e bulloni senza saldature dalle officine di Savigliano (Cuneo) è lungo circa 315 metri, con al di sopra la strada carrale ed al di sotto la ferrovia. Lungo il fiume si incontrano le centrali idroelettriche e i sistemi di chiuse. Lasciato il fiume, lungo la via Rivierasca, nella contrada di Baccanello a Calusco d'Adda, sorge un luogo di devozione particolarmente caro ad Angelo Giuseppe Roncalli, poi papa Giovanni XXIII: la chiesa di Santa Maria Assunta, citata sin dal XVI secolo, anche se probabilmente antecedente. Presso di essa i conti Colleoni decisero di fondare un convento di Frati minori. Nel 1618 iniziò l'ampliamento della chiesa, che venne decorata da una Madonna e Santi di Francesco Zucchi e consacrata dal vescovo Federico Cornaro il 22 aprile 1625.
Poco distante, nel paese di Solza, si può visitare il castello che diede i natali alla fine del '300 al famoso condottiero Bartolomeo Colleoni. L'edificio conserva ancora marcate caratteristiche delle fortificazioni medievali, fra le quali resti del camminamento e della merlatura. Sul piazzale davanti al castello, interessante è l'antica fontana Foglieni, risalente al 1875.
Percorrendo da nord a sud il territorio dell'Isola Bergamasca, si giunge alla confluenza dei fiumi Adda e Brembo, dove troviamo uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio in Italia. Arrivando a Crespi d'Adda dalla discesa che proviene da Capriate S. Gervasio sembra di tornare indietro nel tempo, di trovarsi fra le quinte di uno sceneggiato ambientato a fine '800, quando l'Italia muoveva i primi passi da nazione finalmente unificata.Il villaggio di Crespi d'Adda rappresenta una preziosa testimonianza di archeologia industriale, tanto da essere stato inserito dall'UNESCO, nel 1995, nella lista del Patrimonio Mondiale Protetto. Fondato nel 1878 dall'imprenditore cotoniero Cristoforo Benigno Crespi su un terreno delimitato dai fiumi Adda e Brembo, l'intero villaggio si è sviluppato intorno alla fabbrica, che rappresenta il motore e il fulcro di tutto il complesso.
Tra fine 1800 e inizi 1900, il figlio di Cristoforo, Silvio Crespi....
Treni, stazioni, atmosfere ferroviarie: Milano Venezia, 2015
Una ricognizione, nell' inverno fra febbraio e marzo 2015, a stazioni, transiti e treni viaggiatori e merci, con ... atmosfere ferroviarie della ferrovia Milano Venezia. Ovvero le rotaie nella tratta fra due fiumi (... e ponti): l' Oglio ed il Serio. Nell' anno 2015, dunque, con l' adiacente tratta AV/AC fra Treviglio e Brescia in costruzione, che cambierà totalmente i transiti e le composizioni attuali dei rotabili già a fine dell' anno prossimo. Introduco il video con la locomotiva a vapore 625.100 con una sbuffante partenza sulla FBS e con transiti di ALe 562/582 sul ponte sull' Oglio a Palazzolo. Poi solo transiti, continui transiti sulla trafficata ferrovia Milano Venezia. Inizio nella campagna nei dintorni di Chiari: saranno, in tutte le stazioni ed i ponti che visiterò, a gogò, Frecciabianca FB, Frecciarossa FR, Regionali con E 464, carrozze MDVC e varie carrozze pilota, tanti bei merci: Tigri E 652, Caimani E 655, E 405, E 189, E 474, E 483, varie compagnie, Rail One, Nord Cargo, Oceanogate, RTC, ecc. Poi le riprese si spostano alla sponda destra dell' Oglio, a Calcio, fra le classiche cascine lombarde, al ponte in entrata alla stazione. Di 'diverso' dal materiale dei rotabili elencato sopra transita EC 37 Génève Venezia, con materiale ordinario, niente ETR 610. Transita anche l' unico Frecciarossa in turno sulla Mi-Ve in questo inizio anno 2015. Vado in stazione, anzi: fermata, di Calcio, deserta, disagevole per come è isolata, con solo una bella torre dell' acqua a ricordare un importante passato a vapore. Siamo in inverno e ... nevica. Ferrovie subito in tilt anche se non siamo certo al Circolo Polare ... sic! Vado al fiume Serio, con sosta in stazione di Romano; di diverso transita il Treno Diagnostico Dia.Man.Te di RFI. E treni Regionali completamente graffitati ... più che le Ferrovie dello Stato questo è lo stato delle ferrovie. Visita al borgo storico ed alla Rocca Viscontea del castello di Romano, poi dimora dei podestà della Serenissima. Vado al ponte sul fiume Serio, appena fuori Romano. Transita tricorrente BB 36.000 SNCF. Poi stazione Morengo-Bariano; transita un' occhialuta ex ferrovie ceche D 753 ora De 520 Nord Cargo, tipica locomotiva diesel-elettrica anni '70. Poi i transiti da un tipico cavalcavia panoramico fra Masano e Pagazzano, borgo col bel castello visconteo, mastio, bastioni, torri, fossato, mura, parco, spalti, che visito ... i tesori della Bassa. Arte e storia di una Bassa tribolata ed instabile nei secoli, tanti castelli, dal Colleoni all' Innominato. Più avanti, accanto ai binari della ferrovia, un bel fontanile, piccola riserva naturale, il Fontanile Brancaleone dove è un piacere sostare per ... trainspotting. Infine i transiti in stazione di Vidalengo, all' ombra di capannoni e ciminiere dell' Isover, con l' ormai deserto raccordo.