Places to see in ( Spoleto - Italy )
Places to see in ( Spoleto - Italy )
Spoleto is a city in Umbria, Italy. It’s surrounded by hills, olive groves and vineyards. Dating from the 12th century, Spoleto Cathedral has a porticoed facade embellished by a mosaic. Inside is a cycle of frescoes by the medieval artist Filippo Lippi. The National Archaeological Museum complex displays items from the Bronze Age and Roman times. It also includes the restored Roman Theater.
Presided over by a formidable medieval fortress and backed by the broad-shouldered Apennines, their summits iced with snow in winter, Spoleto is visually stunning. The hill town is also something of a historical picnic: the Romans left their mark in the form of grand arches and an amphitheatre; and the Lombards made it the capital of their duchy in 570, building it high and mighty and leaving it with a parting gift of a Romanesque cathedral in the early 13th century. Today, the town has winged its way into the limelight with its mammoth Spoleto Festival (Festival dei Due Mondi) a 17-day summer feast of opera, dance, music and art.
Spoleto (Latin Spoletium) is an ancient city in the Italian province of Perugia in east-central Umbria on a foothill of the Apennines. It is 20 km (12 mi) S. of Trevi, 29 km (18 mi) N. of Terni, 63 km (39 mi) SE of Perugia; 212 km (132 mi) SE of Florence; and 126 km (78 mi) N of Rome. Spoleto was situated on the eastern branch of the Via Flaminia, which forked into two roads at Narni and rejoined at Forum Flaminii, near Foligno. An ancient road also ran hence to Nursia. The Ponte Sanguinario of the 1st century BC still exists. The Forum lies under today's marketplace. Located at the head of a large, broad valley, surrounded by mountains, Spoleto has long occupied a strategic geographical position. It appears to have been an important town to the original Umbri tribes, who built walls around their settlement in the 5th century BC, some of which are visible today.
Under the empire it seems to have flourished once again, but is not often mentioned in history. Martial speaks of its wine. Aemilianus, who had been proclaimed emperor by his soldiers in Moesia, was slain by them here on his way from Rome (AD 253), after a reign of three or four months. Rescripts of Constantine (326) and Julian (362) are dated from Spoleto. The foundation of the episcopal see dates from the 4th century: early martyrs of Spoleto are legends, but a letter to the bishop Caecilianus, from Pope Liberius in 354 constitutes its first historical mention. Owing to its elevated position Spoleto was an important stronghold during the Vandal and Gothic wars; its walls were dismantled by Totila.
The Festival dei Due Mondi (Festival of the Two Worlds) was founded in 1958. Because Spoleto was a small town, where real estate and other goods and services were at the time relatively inexpensive, and also because there are two indoor theatres, a Roman theatre and many other spaces, it was chosen by Gian Carlo Menotti as the venue for an arts festival. It is also fairly close to Rome, with good rail connections. It is an important cultural event, held annually in late June-early July.
The Roman theater, largely rebuilt. The stage is occupied by the former church of St. Agatha, currently housing the National Archaeological Museum. Ponte Sanguinario (bloody bridge), a Roman bridge 1st century BCE. restored Roman house with mosaic floors, indicating it was built in the 1st century, and overlooked the Forum Square.
Ponte delle Torri, a striking 13th-century aqueduct, The majestic Rocca Albornoziana fortress, built in 1359–1370 by the architect Matteo Gattapone of Gubbio for Cardinal Albornoz. The Palazzo Racani-Arroni (16th century) has a worn graffito decoration attributed to Giulio Romano. Palazzo della Signoria (14th century), housing the city's museum. The majestic Palazzo Vigili (15th-16th centuries) includes the Torre dell'Olio (13th century), the sole mediaeval city tower remaining in Spoleto. Temple of Clitumnus lies between Spoleto and Trevi
( Spoleto - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Spoleto . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Spoleto - Italy
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CITTA' DI SPOLETO PONTE TORRI 4 DICEMBRE 2018
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Spoleto: la città del festival dei due mondi
Spoleto, che sorge a ridosso del Monteluco lungo le pendici del colle Sant'Elia, vanta antichissime origini (fine dell'età del bronzo) come dimostrato da materiale archeologico e resti di necropoli rinvenuti entro il perimetro della città. Nel V-IV secolo a.C. fu storicamente occupata dalla popolazione italica degli Umbri e divenne presumibilmente un vero e proprio centro fortificato con un'imponente cinta muraria in opera poligonale, come testimoniano i resti delle cosiddette mura ciclopiche.
Nel 241 a.C. divenne una colonia romana e nel 90 circa, dopo la concessione della cittadinanza fu municipio; la città si dotò allora di una struttura urbana regolare a schema romano, attraversata dalla diramazione della via consolare Flaminia e cinta da mura munite di porte.
La fama della città nell'epoca romana è legata ad un celebre episodio della II guerra punica: nel 217 a.C. Spoleto dimostrò infatti una ferrea resistenza all'aggressione dell'esercito cartaginese guidato dal condottiero Annibale ( che avanzava verso Roma dopo aver sconfitto i romani nella battaglia del Trasimeno), infliggendogli perdite tali da convincere Annibale a desistere dal proposito di occupare Roma e a deviare verso Sud. Questo famoso episodio storico ha trovato eco nell'immaginario cittadino che conserva nel nome di una torre la memoria di quel passato: la Torre dell'Olio, infatti, prende il nome da questo pregiatissimo prodotto locale che si dice sia stato gettato bollente sull'esercito cartaginese, mettendolo in fuga (l'evento è ricordato in un'iscrizione posta sulla porta romana, denominata dal fatto Porta Fuga).
La città in epoca romana era munita di solide mura risalenti al VI e al V secolo ed era divenuto florido municipio romano: Cicerone lo qualificò in primis firma et inlustris e i ricchi romani lo consideravano nostra suburbanitas, perché possedevano numerose ville nei dintorni, in luoghi abbondanti di acque. Segni della presenza romana restano ancora a Spoleto l'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), il Teatro Romano (I sec. d.C.), una casa attribuita dalla tradizione a Vespasia Polla, madre di Vespasiano e altri resti.
Nel IV secolo, Spoleto divenne una importante sede episcopale: principale testimonianza di questo periodo è la basilica di San Salvatore, una delle più antiche chiese della cristianità. In seguito alla caduta dell'impero romano, la divenne uno dei ducati Longobardi più importanti. Alla fine dell'VIII secolo ai Longobardi succedettero i Franchi sotto il cui dominio il Ducato iniziò un progressivo declino culminato, nell'incendio, saccheggio e devastazione subiti dalla città nel 1155, ad opera dell'esercito di Federico Barbarossa.
Nel 1247 Spoleto, già costituitasi in Comune, fu definitivamente aggregata allo Stato pontificio; la citta fu urbanisticamente ridefinità, con una seconda e più ampia cinta muraria entro la quale si svilupparono i borghi medioevali, il che le diede quella fisionomia forte ed arroccata, che tuttora conserva.
Il cardinale Albornoz nel 1362 scelse Spoleto come nucleo strategico per la riconquista dello Stato Pontificio, dopo l'esilio avignonese, e ordinò a Gattaponi la costruzione della Rocca Albornoziana(sulla sommità del colle sant'Elia), che include anche l'acquedotto del Ponte delle Torri. Dalla fine del secolo XIV la Rocca divenne sede dei rettori del ducato: da ricordare i Borgia tra i quali la più famosa fu Lucrezia, governatrice nel 1499: fino alla fine del XVIII secolo, con alterne fortune, la città rimase sotto il controllo dello Stato della Chiesa e della nobiltà ad esso legata che affermò la propria posizione preminente con l'edificazione di lussuosi palazzi nobili.
Sottratta al Papato dai Francesi durante il periodo napoleonico, agli inizi del 1800 divenne capoluogo del Dipartimento del Trasimeno per tornare allo Stato pontificio dopo la Restaurazione. Una delle prime città dell'Umbria ad aderire ai moti risorgimentali, nel 1860, con l'ingresso in città delle truppe del generale Brignone, Spoleto entrò a far parte del regno d'Italia.
FRANTOI APERTI IN UMBRIA NEL VIAGGIO IN CAMPER A TREVI, CAMPELLO SUL CLITUNNO, BEVAGNA E ASSISI
La Web TV di PleinAir, con Martino Cazzorla, in Umbria, viaggiando in camper per Frantoi Aperti da Trevi, a Campello sul Clitunno, Bevagna e Assisi.
È il viaggio nel cuore dell’Umbria, sulle colline degli ulivi e dell’olio tra Assisi, Campello sul Clitunno, Bevagna e Trevi.
È proprio da Trevi che ha inizio il viaggio. Comodi gli spazi per la sosta camper, ma soprattutto da qui, in pochi minuti si raggiunge il centro del paese. Il cuore del paese è Piazza Mazzini, con la Torre Civica. Ai viaggiatori e agli ospiti vengono offerte le bruschette con l’olio extravergine.
In piazza c’è anche il mercato con i prodotti tipici, tra cui il caratteristico sedano nero. Le cipolle sono quelle di Cannara, altro piccolo borgo dell’Umbria.
A Trevi la visita inizia da Villa Fabri, palazzo nobile del Seicento con un bel giardino e l’affaccio sulle colline e sugli uliveti.
Al suo interno, non solo la chiesetta, completamente affrescata, ma anche le stanze con i preziosi dipinti sui soffitti. Anche qui, olio e aziende olearie a proporre la produzione 2019. Nel centro storico c’è la chiesa di San Francesco, con la mostra e il concorso sui bonsai, e gli ulivi lavorati a bonsai.
La Pinacoteca custodisce importanti dipinti, polittici e crocifissi dell’arte umbra e in queste sale è allestito anche il Museo Regionale della Civiltà dell’Olio che racconta la cultura e la tradizione dell’ulivo a Trevi.
Poi di nuovo in camper, lungo la via Flaminia, con direzione Fonti del Clitunno, parco naturalistico dove arriviamo che è quasi sera. Per una sosta intermedia, durante il viaggio, suggeriamo Bevagna. Tanti i camper nell’ampia area di sosta, con i servizi essenziali per carico e scarico.
L’area si trova poco fuori la cinta muraria, vicinissima ad uno dei frantoi aperto di Bevagna: è questo il momento dell’arrivo delle olive, dello scarico, della pesatura e della spremitura.
La piazza principale del paese dista pochissimo. Qui sia affacciano il Palazzo dei Consoli e ben tre chiese: la chiesa di San Michele, la chiesa di S. Domenico e la chiesa di San Silvestro Giacomo. Per le vie si respira un’aria antica, con architetture del mondo romano e del medioevo.
Da Bevagna, di nuovo in camper per raggiungere Assisi. Più o meno mezzora di strada per raggiungere il Parcheggio Porta Nuova, comodo e vicino, con le sue scale mobili che accompagnano fino all’ingresso del borgo antico e alla chiesa di Santa Chiara.
Prima di arrivare in piazza si può far visita alla Cattedrale di San Rufino, con la facciata originale e le grandi navate. Da qui, seguendo le indicazioni, si può salire fino al castello o meglio alla Rocca Maggiore che con le sue mura domina la valle del Tescio mentre lo sguardo spazia sui tetti di Assisi.
Ma Assisi vuol dire San Francesco con la tomba e la Basilica o meglio il grande complesso monastico della chiesa superiore, con gli affreschi di Giotto e Cimabue, e della chiesa inferiore. All’esterno si apre il grande chiostro di papa Sisto IV da cui si accede al percorso museale.
Qui l’arte, la fede, la storia ma anche UNTO, per far festa con l’olio nuovo e i prodotti umbri, ad Assisi. È l’accoglienza anche per i viaggiatori in camper, nella piazza del Comune, con i prodotti e le tipicità dell’Umbria con i formaggi, i salumi e il tartufo.
Tipicità, profumi, sapori, ma soprattutto olio e frantoi aperti. Per questo una navetta ci accompagna a far visita a Le Vecchie Macine.
Questi sono i Frantoi aperti per far conoscere le olive, la loro lavorazione e il buon olio. In internet sul sito frantoiaperti.net tutto il programma degli eventi e delle manifestazioni fino all’8 dicembre nei piccoli grandi Borghi Medievali dell’Umbria.
Spello città dell'olio - Turismo e cucina italiana
Spello, in Umbria, non è solo uno dei borghi più belli d'Italia famoso per le sue infiorate, ma fa anche parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio.
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La Fascia Olivata Spoleto-Assisi candidata come Paesaggio FAO
Trevi (askanews) - Trentacinque chilometri lineari di collina segnati dagli oliveti che, nel loro svilupparsi, collegano perle architettoniche, storiche e artistiche tra le più belle del mondo. E' la Fascia Olivata che tra i 300 e i 700 metri di altezza cinge i rilievi tra Spoleto e Assisi. Si tratta dell'impronta sul terreno, disegnata nel corso dei secoli, della coltivazione faticosa, sui terrazzamenti, dell'olivo Muraiolo. Coltivazione ora sempre più spesso abbandonata. Sparisce perche non c'è più un'economia - spiega Bernandino Sperandio, sindaco di Trevi, uno dei Comuni toccati dalla Fascia Olivata - La gente non ha più reddito dalla coltivazione degli olivi, perché l'olio si vende a basso costo rispetto alla sua qualità, altissima. Il prezzo, in pratica è rimasto quello del 1901.
In Umbria, dal 1955, ben il 35 per cento del territorio coltivato a olivi è scomparso o abbandonato. E' una perdita di valori, non solo economici - che pure pesano in modo evidente e contingente- ma soprattutto ambientali e culturali.
Per difendere questi valori sei comuni - Spoleto, Trevi, Assisi, Spello, Foligno e Campello sul Clitunno - si sono riuniti per muoversi insieme su varie direttive. Stiamo proseguendo su queste tre direzioni - prosegue il sindaco di Trevi - Una: l'iscrizione di questo paesaggio nel registro dei paesaggi rurali italiani con il Ministero dell'Agricolutra attraverso le Città dell'Olio, e siamo ormai in dirittura di arrivo. Poi, in secondo luogo, abbiamo chiesto di essere iscritti nei paesaggi alimentari FAO, e già una delegazione internazionale ci ha visitato e ci ha incoraggiato ad andare avanti. E infine passeremo alla candidatura Unesco.
Al centro della tutela degli olivi della Fascia quindi non c'è l'olio, la produzione nel suo aspetto puramente economico, ma il paesaggio, ovverol'identità culturale complessiva delle attività umane sul territorio. Una scelta non solo valoriale, ma anche di intelligenza politica, che ha permesso di raccogliere sulle iniziative di tutela il più ampio consenso possibile. C'è chi dice che l'olio suo è più buono, che è più sano, di un altro... e si aprono dispute piuttosto complicate e complesse. Invece - aggiunge Sperandio - molte persone hanno capito che il paesaggio è un valore. Un valore che viene riconosciuto in tutto il mondo e quindi questo valore poi da senso e forza all'olio che viene prodotto qua.
Se verranno premiati gli sforzi dei comuni, la Fascia Olivata Spoleto-Assisi sarà il primo territorio riconosciuto come Paesaggio alimentare FAO in Europa. Un patrimonio italiano da difendere. Bisogna difenderlo perché è la nostra identità e la nostra realtà - conclude il sindaco - E bisogna fare in modo che questo paesaggio abbia la capacità di produrre economia.
luca.ferraiuolo@askanews.it
Trevi by drone
iFO is proud to present:
Trevi, capidale dell'Olio. Umbria, ITALY. visited by drone.
Italy 2017 - Trevi (Umbria)
Maratonina città dell'olio 2009 - Borgo Trevi (PG)
Gara podistica su strada di Km 21 e 10.
video notte bianca.MOV
La notte bianca del vino da Piazza Torre dell'Olio
BETTONA Antico Borgo Umbro - Ancient Umbrian Village [1080p HD]
© CLAUDIO MORTINI **
L'atmosfera di Bettona, comune umbro in provincia di Perugia, ci riporta indietro di molti secoli, ma allo stesso tempo ci immerge in un'ospitalità viva e colorita, dalla solarità contagiosa.
Le sue radici lontane sono testimoniate dal nome stesso, che significa probabilmente paese degli antichi, e il profumo del passato è una presenza affascinante che invade ogni angolo del borgo, ogni pietra delle mura e ogni ciottolo delle strade.
Popolata da poco più di seicento abitati nel borgo e 4 mila nel comune, la cittadina si colloca al confine nordorientale dei Monti Martani, ed è compresa a ragione tra i Borghi più belli d'Italia. Non solo il paese, ma anche la cornice che l'abbraccia è di una bellezza stupefacente: dal colle su cui Bettona si erge si può godere di un panorama splendido su gran parte dell'Umbria, da Perugia ad Assisi, fino alla pittoresca Spello, in un tripudio di verdi teneri e coltivazioni ondeggianti nel vento.
Tra gli esemplari più antichi dell'architettura paesana c'è la Chiesa di San Crispolto, fatta erigere da un gruppo di monaci benedettini all'inizio del Duecento per custodire le spoglie del primo vescovo e martire umbro, tuttora patrono di Bettona. La pianta è a croce latina, e la facciata che si può ammirare oggi è di epoca ottocentesca. Soltanto la torre campanaria cuspidata, in stile romanico, appartiene all'edificio originario. Del XIII secolo è anche l'Oratorio di Sant'Andrea, più volte modificato nel corso dei secoli ma tuttora ricco di fascino: il soffitto a cassettoni, di fattura pregiata, è del XVI secolo, l'altare risale al Settecento ed è del 1394 il ciclo di affreschi di scuola giottesca che rappresenta la Passione di Cristo.
Ma l'edificio di culto più affascinante è certamente la Collegiata di Santa Maria Maggiore, risalente ai primi anni del Cristianesimo, ampliata e nuovamente consacrata nel 1225, per poi essere restaurata secondo il tipico stile neoclassico tra il 1803 e il 1816. Soltanto la cappella ci rimanda al primo impianto romano-gotico, mentre ben più recenti sono i dipinti nell'abside, realizzati dal futurista Gerardo Dottori nel 1939. Ammirevole l'altare principale, con un ciborio a forma di tempietto, l'abside e le finestre con i vetri istoriati.
La religiosità dell'antico borgo è sempre stata forte e autentica, ma a Bettona ci sono anche architetture civili di indiscutibile valore. Da vedere il Palazzetto del Podestà del 1371, che attualmente ospita la Pinacoteca Comunale, l'ottocentesco Palazzo Biancalana che presto ospiterà il Museo Archeologico, e infine il Palazzo Baglioni, in cui trascorse i suoi ultimi giorni il condottiero Malatesta IV Baglioni, la cui famiglia governò il paese fino al XVII secolo. Spingendosi un poco al di fuori del centro ci si imbatte nella mole grandiosa della Villa del Boccaglione, progettata nel Settecento dal Piermarini, e nella piccola chiesa romanica di San Quirico. Dell'anno Mille è la Badia di San Crispoldo, fondata dai monaci benedettini e oggi trasformata in residenza privata.
Se Bettona fa innamorare i turisti nelle giornate più tranquille dell'anno, figurarsi nei momenti di festa più allegri, quando le stradicciole del borgo sono brulicanti di visitatori e tutto testimonia le tradizioni accattivanti del paese. Tra gli appuntamenti più attesi c'è il Festival Internazionale del Cavallo e la Sagra dello Sport, la prima metà di luglio, con stand gastronomici a disposizione dei palati più esigenti, concerti musicali, serate danzanti e gare equestri a livello nazionale e internazionale. Dalla fine di luglio alla prima settimana di agosto la protagonista della festa diventa l'oca arrosto, in occasione della Sagra dell'Oca Arrosto, ma i piatti deliziosi che si possono degustare sono davvero innumerevoli, accompagnati da un olio d'oliva purissimo e il buon vino delle cantine locali. Per salutare l'estate che se ne va c'è la manifestazione settembrina Tuttinfesta, con musica, buon cibo e spettacoli di vario tipo all'insegna dell'allegria.
Umbria News - Inaugurazione sede e presentazione di Trevi Futura 2010.mpg
L'agenzia video giornalistica AVI NEWS produce e realizza il rotocalco televisivo di cultura, informazione e società Umbria News, in onda su TeF Channel e sul canale 921 Sky. In onda lo speciale sull'inaugurazione e sulla presentazione di Trevi Futura, associazione culturale senza scopi di lucro che si richiama ai valori della giustizia sociale, dell'uguaglianza dei diritti, della trasparenza e della legalità e che si propone di aiutare lo sviluppo del senso di responsabilità civile della cittadinanza.
Per linvio di una nostra troupe videogiornalistica, per la realizzazione dello speciale TV Umbria News e per avere maggiori informazioni sui servizi di comunicazione offerti dallAgenzia Avi News, potete contattarci allo 075.5733522
Bettona - Via Crucis 2013
Bettona, terra di viti e olivi fin dal tempo degli Etruschi, è un belvedere naturale che si affaccia su di un anfiteatro panoramico tra i più caratteristici dell'Umbria, scenograficamente creato dall'Appennino Centrale, in un semicerchio che va dal lago Trasimeno fino a Montefalco.
Azienda Agricola Bio Casaleni- Olio San Costantino
Una panoramica completa del nostro olio extravergine biologico. Due linee, un unico comune denominatore: l'ALTA QUALITA'
Un antica tradizione che si rinnova per offrire ad una clientela più esigente il prodotto simbolo di un territorio dal fascino ineguagliabile.
Nel Frantoio con Tecnoliva a Colle Del Marchese
Oggi siamo a Colle Del Marchese nel comune di Spoleto(PG) per la molitura delle olive stagione 2018 con macchinari TECNOLIVA. In questo impianto il quadro elettrico centrale é completamente elettromeccanico con un PLC che assiste il frantoiano in tutte le operazioni. Inoltre e memorizza tempi, temperature ed altri dati in ogni fase della lavorazione
UMBRIA - TORGIANO Borgo Medievale - Medieval Village [HD 1080p]
© CLAUDIO MORTINI *
Antico Borgo medievale nel cuore dell'Umbria sulla confluenza del Tevere con il Chiascio, fra colline tappezzate di vigneti ed uliveti.
Antico insediamento romano che la leggenda vuole unito al nome del dio Giano, al quale era dedicato l'antico torrione denominato appunto Torre di Giano.
Noto per le sue eccellenti produzioni tipiche, soprattutto vino e olio, il paese ha saputo fondere la memoria storica del suo passato con una moderna vocazione all'ospitalità che garantisce a turisti e residenti una confortevole permanenza in una verde oasi di pace e tranquillità.
Torgiano vuol dire vino. I suoi gioielli sono il Torgiano Rosso Riserva, l'unica DOCG dell'Umbria insieme al Sagrantino di Montefalco, e la DOC Torgiano.
Il territorio comunale è inserito nell'itinerario della Strada dei Vini del Cantico.
Torgiano è però anche Città dell'Olio: come spesso accade in Italia, là dove c'è la coltura della vite è presente anche quella dell'ulivo.
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Ancient medieval village in the heart of Umbria, at the confluence of the Tiber with the Chiascio, between hills covered with vineyards and olive groves.
Roman settlement that the legend attached to the name of the god Janus, who had dedicated the ancient tower called just Torre di Giano.
Known for its excellent local products, especially wine and oil, the country has managed to blend the historical memory of its past with a modern sense of hospitality to tourists and residents that provides a comfortable stay in a green oasis of peace and tranquility.
Torgiano means wine. The highlights are the Torgiano Rosso Riserva, the only DOCG Sagrantino di Montefalco Umbria together, and the DOC Torgiano.
The territory is included in the itinerary of the Wine of the Song.
Torgiano however, is also of Oil City: as often happens in Italy, where there is the culture of the vine is also the olive.
Torgiano è magica con 'Calici di stelle': tra i vicoli e la gente nella notte di San Lorenzo
Tante persone hanno scelto Torgiano nella notte delle stelle di San Lorenzo. E' stata così festeggiata 'Calici di Stelle'. Servizio Paky Jazz e Michele Patucca.