Revere il mulino e la torre
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Il popolo dei laghi. Le palafitte del Garda Patrimonio dell’Umanità
Il documentario prende in esame il ricco patrimonio archeologico degli insediamenti palafitticoli che, tra il III e il II millennio a.C., caratterizzavano i bacini lacustri nell’area gardesana. Lucone di Polpenazze, Lavagnone di Desenzano del Garda, i Lagazzi del Vho di Piadena, Manerba del Garda, Bande di Cavriana sono solo alcuni dei luoghi che custodiscono queste preziose testimonianze archeologiche, la cui importanza è stata riconosciuta nel 2011 dall’Unesco attraverso l’inclusione nel sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. Attraverso l’analisi del lavoro svolto dagli archeologi nelle torbiere delle colline moreniche o nelle acque del lago, in particolare nei siti di Lucone di Polpenazze e Lavagnone di Desenzano del Garda, il racconto porta alla scoperta di alcuni villaggi di palafitte risalenti al III millennio a.C., dove sono stati recuperati oggetti di uso quotidiano che aiutano a comprendere la vita delle genti preistoriche del gardesano.
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Castello di Agira
L'abitato si abbarbica ad un monte (il mons Argirium dei documenti d'età normanna) di forma conica la cui vetta, occupata dal castello, raggiunge gli 820 metri s.l.m.
Quanto oggi rimane del Castello di Agira può suddividersi agevolmente in due parti, poste a livelli altimetrici differenti. La prima è costituita dalla cinta muraria inferiore che cingeva con un perimetro irregolare di ca. 350 m la sommità del monte. I resti più cospicui si trovano, come già accennato, sul lato ovest, e sono costituiti da parti della cortina intervallate da tré torri di pianta e dimensioni diverse. La prima torre, posta sull'angolo sud-ovest della cinta (e denominata da Giuseppe Agnello 'torre C') ha pianta di trapezio rettangolo. Essa presenta all'esterno paramento regolare in blocchetti, totalmente differente dall'apparecchiatura incerta che caratterizza il tratto di muraglia che dalla torre prosegue in direzione nord. La torre si è conservata per una sola elevazione oltre al piano terra.
I lati lunghi misurano rispettivamente m 12 e 10; quelli brevi m 8 e 6. Gli spessori murari variano leggermente, non superando comunque m 1,75. All'interno, il piano terreno era separato dal primo mediante un solaio ligneo testimoniato dai fori per le testate delle travi; il primo piano è coperto da una volta leggermente ogivale.
Il tratto di muro che dalla torre si dirige verso nord è lungo m 29,50 e spesso m 1,70. Sulla parte interna si addossava un edificio di cui esistono le fondamenta. A questo segmento di muraglia seguiva probabilmente l'accesso principale del castello, guardato da una torre a pianta ottagonale ('torre B' di Agnello) di cui sono rimaste, parzialmente interrate, solo le mura perimetrali del piano inferiore coperto da una volta emisferica. Anche questa torre, come la prima, non aggetta dal muro. Del primo piano sussiste solo un avanzo sui lati nord e nord/nord-est, ornato da una bella finestra strombata.
La tecnica muraria del paramento della torre ottagonale riconduce a quella della torre trapezoidale.
A questa seconda torre segue una lacuna nel muro di cinta per la lunghezza di ca. m 26,50. Si incontra quindi una terza torre che la distruzione del muro di cinta ha lasciato completamente isolata. Si tratta della 'torre A' della ricostruzione di Agnello e presenta pianta quasi quadrata (m 8,70 x 8), spessori murari di m 1, 70. La torre sorge a cavallo di una scarpata naturale e pertanto il livello di base all'interno e quello all'esterno differiscono di ca. 5 m. La torre presenta un solo vano coperto da volta a botte spezzata ed illuminato, oltre che dalla porta, da due feritoie strombate.
Alla terza torre segue un'altra lacuna muraria lunga ca. 15 m, quindi alcuni ruderi relativi probabilmente ad una quarta torre posta sull'angolo nord-ovest della cinta esterna. Delle altre parti di quest'ultima, sui lati nord, est e sud-est sussistono solo pochi avanzi.
Lo stesso può dirsi per la cinta interna che racchiudeva una sorta di mammellone posto al centro della spianata difesa dalla cinta esterna. Dentro la cinta inteena, oltre a scarsi avanzi di altre costruzioni, si conserva la chiesetta di San Filippo che nella sua facies attuale appare piuttosto recente, ed un vasto ambiente semisotterraneo coperto da volta a botte con arcone centrale di sostegno, quasi certamente una cisterna.
fonte:icastelli.it
n.d.r - tutto meraviglioso la vista dell'etna da tutte le parti e angolazioni. Se non fosse per questo scempio di antenne sarebbe stato ancora più bello. Sarebbe bastato mettere un traliccio a pochi metri. Facile appoggiarsi con un paletto in un sito di età Normanna, bene dell'umanità e protetto dalle sovraintendenze ai beni culturali ed artistici.
Castiglione Delle Stiviere La città intera: Santuario S. Luigi Gonzaga - Duomo (Mantova Lombardia)
Architetture religiose in città
• Basilica di San Luigi. Edificata agli inizi del Seicento su progetto del gesuita Luca Bienni di Salò in stile barocco è dedicata al Santo patrono della Città San Luigi Gonzaga (di cui è conservato il teschio).
• Duomo. Edificato nel 1761 dall'architetto Giovan Battista Groppi conserva al suo interno vari dipinti, tra i quali una pala del grande pittore siciliano Pietro Novelli e una tela del 1989 del pittore Franco Ferlenga.
• Basilica di San Sebastiano, eretta nella mura del castello nel 1577.
• Chiesa della Concezione della Beata Vergine. Detta anche Chiesa della Buona Morte perché sede dell'antica Confraternita, fu eretta nel XVI secolo e affidata ai Francescani.
• Chiesa dei Disciplini. Accanto al Duomo, del XVI secolo.
• Famedio. Già Chiesa del Rosario, è un tempio a pianta ottagonale in onore dei caduti di tutte le guerre.
• Chiesa dei Cappuccini.
Architetture civili
• Collegio delle Nobili Vergini di Gesù[22]. Edificato nella seconda metà del XVI secolo, antica residenza della famigliaAliprandi, nel 1608 venne adibito a collegio per l'educazione delle ragazze di nobile famiglia dalle sorelle Cinzia, Olimpia e Gridonia Gonzaga, nipoti di san Luigi. Il collegio venne riconosciuto come ente morale nel 1930 e le Vergini di Gesùvennero approvate dalla Santa Sede nel 1952.
• Teatro Sociale. Opera tarda del noto architetto ticinese Luigi Canonica.
• Palazzo del Principe. Risalente alla fine del Quattrocento, era la residenza cittadina dei Gonzaga. All'interno, tracce di affreschi mantegneschi.
• Villa Brescianelli, edificata dal canonico Vincenzo Brescianelli nel 1763.
• Palazzo Bondoni Pastorio.
• Palazzo Pastore.
• Palazzo Beschi-Fattori.
• Palazzo Beschi.
• Casa Nodari.
• Casino Pernestano. Edificio del XVII secolo in località Gozzolina, fu fatto costruire dal marchese Francesco Gonzaga come residenza estiva.
Architetture militari
• Castello. Residenza estiva della famiglia Gonzaga dove ebbe la luce San Luigi, cui è dedicata la Basilica in Piazza San Luigi, meta di pellegrinaggi di fedeli. Recentemente, durante gli scavi per la costruzione di un nuovo parcheggio, in prossimità della scalinata che sale al Castello, sono stati rinvenuti i resti di un antico edificio.[senza fonte]
• Mura gonzaghesche, a difesa del castello.
• Torre delle prigioni. in Piazza Dallò.
Altro
• Piazza Ugo Dallò, detta anche piazza Colonna. All'angolo di questa piazza con via Giovanni Chiassi si trova una particolarità unica, in quanto vi è appesa la cosiddetta costa della balena. Si tratta in realtà di una mandibola di balena donata, nella seconda metà del XVIII secolo, da Carlo Brescianelli e creduta una costola del cetaceo dalla popolazione. Durante il breve arco temporale della RSI venne intitolata a Ettore Muti. Ai tempi dei Gonzaga era detta Piazza Colonnae rappresentava il centro amministrativo e giuridico della città. Prendeva il suo nome dalla Colonna della Giustizia - tuttora presente - che porta sulla sua sommità la statua di Astrea, e presso la quale venivano eseguite le sentenze capitali. Al centro della piazza sorge la fontana ettagonale con la seicentesca statua di Domenica Calubini, fatta erigere da Francesco Gonzaga a ricordo della virtù di questa giovane donna, che preferì morire piuttosto che cedere alle prepotenze di un giovane del luogo (la tradizione che parla di un soldato straniero è priva di fondamento). Di fronte alla piazza si trova il complesso edilizio del Palazzo del Principe. Ne fanno parte la Torretta delle Prigioni e il Fontanino delle Prigioni, che derivano il loro nome dall'attiguo antico edificio carcerario.
• Piazza San Luigi. Centro della vita cittadina, la piazza ospita la fontana tardo barocca, circondata da platani, del 1753. Sulla piazza si affaccia la Basilica di San Luigi Gonzaga e l'annesso Convento dei Gesuiti (oggi sede del Comune), progettati dall'architetto gesuita Luca Bienni da Salò (1572-1613).
• Via Marconi, sulla quale si affacciano importanti palazzi nobiliari del Settecento e Ottocento.
• Via Chiassi, importante arteria del centro storico.
• Grazie alla sua ricchezza idrogeologica e al conseguente cospicuo numero di fontane che ne caratterizzano l'aspetto urbanistico, Castiglione delle Stiviere viene indicato anche come il Paese delle Fontane. Fra le principali si ricordano quelle di piazza Dallò e di piazza San Luigi, la Fontana delle Tre Torri (in via Sinigaglia, coperta da porticato) e la più antica, quella di Palazzina, risalente ai primi anni del XII secolo.
Volterra Fotogrammetria by Aprflytech
Fotogrammetria della città di Volterra eseguita da AprFlyTech in collaborazione con Autodesk, 3DR, Volterra College, Amministrazione Comunale di Volterra. Prima volta nel mondo in un' impresa del genere , mappare un' intera città medioevale per ricavarne mappe, modelli 3D, ortofoto da pubblicare e rendere accessibile a tutto il mondo.
Una Chiesa per Cibeno
Giornata importante quella di oggi per la comunità di Cibeno, alle porte di Carpi nel modenese. Alla presenza del Vescovo sarà infatti riaperta al culto la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Agata Vergine e Martire lesionata nel sisma del 20 e 29 maggio 2012.
Il servizio di Roberto Zoppi.
Intervista a: don CARLO GASPERI (Parroco di Cibeno - Carpi)
Casa del Capitano e Camminamento di Ronda
La Casa del Capitano è una struttura medievale adiacente il torrione di Porta Bassano. Qui abitava il Capitano delle Guardie, che con un gruppo di tre soldati e due balestrieri si occupava della difesa della porta piu' fortificata della città. La guarnigione completa nel camminamento di ronda era invece composta da una ventina di soldati comandati da due podestà, uno a terra e uno sopra le mura.
Al piano terra della Casa del Capitano rimane solamente il pozzo medievale.
Al primo piano, dopo aver salito le scale, trovate l'Ufficio Iat. Adiacente ad esso vi è la Sala Affrescata, la meglio conservata di tutta la struttura. All'interno vi viene presentata una ipotetica sala da pranzo rinascimentale. Le armi e gli stemmi invece, appartengono all'Associazione Arme Dame e Cavalieri, che organizza ogni anno nel mese di settembre una rievocazione medievale.
Gli affreschi all'interno di questa stanza sono originali e datati XVI secolo.
La cinta muraria di Cittadella è uno dei pochi esempi di sistema difensivo con camminamento di ronda ancora percorribile, perfettamente conservata nel tempo e giunta ai giorni nostri ancora integra. E' quindi uno dei sistemi difensivi più belli in Europa.
Le mura si elevano ad un'altezza media di 14 metri, ma nei torrioni posti a vedetta delle porte si arriva anche a 30 metri. Esse, di forma ellittica, si sviluppano per una circonferenza di 1461 metri ed hanno uno spessore medio di circa 2,10 metri. La muraglia si alterna a 36 torri di varie dimensioni: i 4 torrioni in corrispondenza delle porte di accesso, 12 torri quadrangolari di 6×4 metri in pianta e con un'altezza di circa 22 metri, e 16 torresini di base più ridotta di 6×3 metri per un'altezza di 15.
Il recente restauro ha consentito la messa in sicurezza dell'antico Camminamento di ronda, che permette ai visitatori di ammirare la città da punti di vista inediti e privilegiati. Dall'alto si nota che lo spazio dentro le mura, anticamente detto terra, è organizzato su un sistema geometrico a scacchiera dalle tipiche stradelle di ascendenza romana, imperniato sui due assi principali che raccordano le quattro porte. Queste sono orientate secondo i punti cardinali, rivolgendosi a sud verso Padova, a ovest verso Vicenza, a nord verso Bassano e a est verso Treviso. Nel quadrante nord-ovest, a causa della presenza di una breccia nella cinta muraria, è stata costruita una passerella che permette il proseguimento della passeggiata sulle mura.
Abbracciamo il Castello - Club Unesco Federico II Lucera - Video
DENOMINAZIONE: CASTELLO SVEVO E FORTEZZA ANGIOINA
UBICAZIONE: a nord della città (colle Albano)
EPOCA: 1233-1283
DIMENSIONI: perimetro murario di 900 metri
STATO DI CONSERVAZIONE: precario
DESCRIZIONE:
Panoramica del castello dalla parte meridionaleSorge sul Monte Albano (251 m.) e domina l'estremità superiore del Tavoliere delle Puglie, in un sito già indicato come sede della Rocca diomedea e, successivamente della Rocca romana e dell'Acropoli latina. A partire dal 1233 Federico II di Svevia vi fece erigere il suo Palatium, di cui oggi non restano che le superbe rovine, dette della Cavalleria.
Alla fine della dinastia sveva il palazzo federiciano fu assorbito dal Castrum ordinato all'architetto francese Pietro d'Angicourt da Carlo I d'Angiò il quale, sconfitti i saraceni, vi fece costruire un'ampia muraglia perimetrale dotata di 15 bastioni quadrangolari, 7 torri pentagonali e due maestose torri cilindriche che inglobarono il fortilizio federiciano: una detta del Leone o del Re, snella e semplice, l'altra detta della Leonessa o della Regina, più superba (25 m.), bugnata nella parte inferiore, munita di gattoni e di merli. Con i lavori di riadattamento e di consolidamento (1269-1283), i motivi artistici e le esigenzeVeduta del castello dalla città difensive della Fortezza si composero tanto armoniosamente che ne risultò un edificio notevole per eleganza di costruzione e ricchezza di elementi decorativi: un'ammirevole e poderosa costruzione pentagonale, lunga 900 metri, che racchiude un'area di circa 8 ettari, dalla quale si aprono quattro porte gotiche in pietra da taglio lavorata: la porta di Fiorentino, di Guardiola, di Troia e, la principale, di Lucera.
Sul lato rivolto alla città la scarpata affonda in un largo fossato, dove, secondo la tradizione, si apriva l'accesso ad una segreta galleria sotterranea, adducente al centro della città, fin sotto un pozzo detto dell'Imperatore.
I resti del Palatium di Federico IISempre dalla porta principale si accede alla città per mezzo di un ponte che supera il fossato. Vera miniera archeologica, all'interno della fortezza sono visibili tracce delle diverse epoche, dal neolitico al periodo romano, dall'epoca sveva a quella angioina e aragonese. Buona parte della costruzione crollò in seguito al grave sisma del 1456. Nel 1871, dopo secoli di scempi e di depredazioni, l'intero complesso è stato dichiarato Monumento Nazionale.
(testo di Massimiliano Monaco)
TG 23.11.10 Il Medioevo rivive... in 3d
Il Medioevo arriva ai giorni nostri grazie alla realtà virtuale. Le tecniche di ricostruzione digitale e le nuove frontiere del software tridimensionale permettono di vedere oggetti e strutture architettoniche così come erano secoli fa. Leader del settore la Hgv Multimedia di San Severo, segnalata dal Cnr tra le eccellenze a livello europeo nell'ambito della Borsa internazionale del turismo archeologico di Paestum.
1° AIRSHOW 2012 - Ceresara (MN).mp4
1° AIRSHOW 2012 - Fiera della Possenta - Ceresara (MN)
Con la collaborazione di Ghizzi e Benatti - GhizzieBenatti.it
Riprese: Dario Soldi, Valter Ghizzi, Matteo Bertani
RVM : Dario Soldi - Media Expanding
Music by : Sound Management Corporation - soundmanagementcorporation.it
QUIRINALE 3D VR - visita in 3D al Piano Nobile del Palazzo del Quirinale - Il Trailer - www.HTO.tv
Presentato al Palazzo del Quirinale lo straordinario progetto di eccellenza tecnologica QUIRINALE 3D VR, un software di alta tecnologia che permetterà per la prima volta di visitare il Piano Nobile della residenza del Presidente della Repubblica Italiana attraverso la navigazione virtuale e un’esperienza immersiva. Un primato assoluto in Italia nell’utilizzo di sofisticate tecnologie digitali per la fruizione di un Palazzo Istituzionale attraverso i mezzi virtuali. QUIRINALE 3D VR rappresenta un esempio concreto di come si possa realizzare uno strumento di fruizione culturale capace di rendere accessibile al cittadino, in modo efficace e coinvolgente, beni di inestimabile valore.
QUIRINALE 3D VR è il risultato di un importante progetto di ricostruzione 3D realizzato da Digital Lighthouse S.r.l., una giovane azienda della Basilicata che opera nel settore dell’industria culturale e creativa con un approccio fortemente orientato all’innovazione. La ricostruzione 3D del Piano Nobile del Quirinale – opera donata in esclusiva al Segretariato Generale della Repubblica Italiana – nasce grazie all’adozione delle più innovative tecnologie e nel rispetto dei più recenti standard della ricostruzione 3D ed è resa fruibile attraverso la navigazione virtuale, anche in modalità immersiva. Questa tecnologia si differenzia rispetto a quelle già esistenti in quanto permette di superare i limiti fisici e tecnici imposti dalle metodologie e tecnologie più comunemente utilizzate. Con QUIRINALE 3D VR il visitatore può compiere liberamente azioni nello spazio tridimensionale, posizionandosi in qualsiasi punto e interagendo con l’ambiente circostante. Visitabili solo su prenotazione, da oggi 8 delle 36 sale del Piano Nobile saranno accessibili a tutti e in qualsiasi momento della giornata. Le altre verranno rilasciate in aggiornamenti successivi. L’utente può effettuare la navigazione virtuale in modalità standard attraverso computer o in modalità totalmente immersiva mediante i visori OCULUS RIFT, speciali occhiali in grado di riprodurre in 3D ambienti interni e spazi aperti. Sarà possibile esplorare le varie sale del piano e entrare in contatto con alcuni degli arredi e oggetti che lo compongono, garantendo un’esperienza virtuale altamente coinvolgente. Oltre 600 tra orologi, tavoli, sedie, vasi, busti ed elementi di arredo, 160 quadri e arazzi, 36 lampadari, 57.800 mq di superficie sono stati rilevati con l'utilizzo di laser scanner e camere fotografiche di ultima generazione: ogni ambiente è stato ricostruito con precisione e accuratezza millimetrica, per un totale di circa 780 scansioni laser, 120.000 fotogrammi e 15 Terabyte di dati.
Il software è scaricabile gratuitamente dal sito del Palazzo del Quirinale (palazzo.quirinale.it) a partire da oggi 31 maggio 2016.
Digital Lighthouse è una realtà dinamica che opera nel settore dell'Industria Culturale e Creativa con un approccio fortemente orientato all'innovazione tecnologica, all'individuazione e ottimizzazione di processi e allo sviluppo di metodologie per la creazione di nuove soluzioni per i settori Cinema, TV, Broadcast, Video Production, Virtual Reality, Digital Heritage, Games & Apps e Music.
Digital Lighthouse è un'azienda controllata da Geocart S.p.A., società di ingegneria che da oltre vent’anni opera nel settore del telerilevamento.
Caserma Alfieri, degrado e abbandono
Castello di Fènis - Video dal modello 3D in Google Earth
Il Castello di Fénis,( XIV-XV secolo ) situato nell'omonimo comune, è uno dei più famosi manieri medievali della Valle d'Aosta. Noto per la sua scenografica architettura, con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l'edificio centrale e le numerose torri, il castello è una delle maggiori attrazioni turistiche della Valle. Diversamente da altri manieri della regione, quali Verrès e Ussel, costruiti in cima a promontori rocciosi per essere meglio difendibili, il castello di Fénis si trova in un punto del tutto privo di difese naturali, questo giustifica la doppia cinta muraria. Al centro del corpo abitativo è il piccolo e decorato cortile di forma quadrangolare realizzato da Bonifacio I tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo. Al centro del cortile si trova un caratteristico scalone semicircolare in pietra, sulla cui sommità svetta un affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago, realizzato intorno al 1415 e attribuito alla bottega di Giacomo Jaquerio. ---------- (Il video è stato elaborato su un modello tridimensionale realizzato da Antonello Buccella con il programma di modellazione geolocalizzata SketchUp, ed è attualmente visibile in Google Earth evidenziando il livello di edifici 3D).
HYPERSPACES™ - 3D Cattedrale di Santa Maria, piazza Palazzo, Cagliari (ITA)
Modello 3D fotorealistico della Cattedrale di Santa Maria, piazza Palazzo, Cagliari (Italia) | Team: ing Simone Tiddia
Cat: HyperModel | Copyright © 2009 Hyperspaces™.eu
Hyperspaces™ - City Modeling & 3D Graphics
Via Giotto 27, 09121 Cagliari (IT) - +39.070.79.66.576 - +39.349.51.18.328
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Pronti a ricostruire: il Castello dei Ronchi a Crevalcore
Pronti a ricostruire: progetto di raccolta fondi, tra privati, associazioni ed enti pubblici destinati a 5 edifici-simbolo gravemente danneggiati dal sisma. Risorse destinate non genericamente alla ricostruzione ma appunto a questi specifici progetti di cui, nel tempo, si seguiranno gli sviluppi e si renderà conto dei fondi raccolti.
Castelbelforte MN 28/02/2016 2ª Finale A
5ª prova 2016 Campionato TC 1/10
08-05-16 Ferno - Grande squadra
Grande squadra di Lorenzo, Mirko, Stefano, Nique, Nicolò, Federico, Edoardo e Davide - 1° posto al campionato regionale 2016 - Ferno
08-05-16 Ferno - Coppia
Coppia di Edoardo e Nicolò - 2° posto al campionato regionale 2016 - Ferno
Piccola San Benedetto
Gara sbandieratori under fascia 2 di San Benedetto alle gare delle bandiere del Palio di Ferrara