ANTICHE MURA E TORRI DEL CASTELLO DI ROVIGO
Le Torri e le vecchie mura del Castello di Rovigo nella prima domenica di Marzo 2019.
Da Wikipedia: Le fortificazioni della città di Rovigo sono considerate emblema della storicità urbana e della dominazione Estense, lungo tutto l'arco del periodo medievale, delineate a loro volta dal Castello, le torri, le porte e le mura storiche, delle quali è difficile ancora oggi determinarne una data precisa alla loro costruzione, a causa di notizie e fonti discordi e poco attendibili, sebbene si sappia appartengano al XII secolo. Secondo Andrea Nicolio, i lavori e gli ampliamenti alle fortificazioni di Rovigo, si collocherebbero tra il 1139-1160 e il loro completamento al XIV secolo.
ROVIGO - CITTA' MURATA - LE ANTICHE MURA, LE PORTE DELLA CITTA’, IL CASTELLO, LE TORRI
ROVIGO – CITTA’ MURATA - CAPITALE DELLA TERRA FRA DUE FIUMI - LE ANTICHE MURA, LE PORTE DELLA CITTA’, IL CASTELLO, LE TORRI
L’abitato di Rovigo è sorto in epoca antica in un territorio acquitrinoso e paludoso protetto da un sistema di fosse che correvano parallele all’esterno della città. La necessità di dotarsi di un sistema murario a presidio del centro abitato, si ebbe già dal XII secolo, in quanto il territorio fu oggetto di ripetute contese fra gli Estensi di Ferrara, gli Scaligeri di Verona, i Carraresi di Padova e la Repubblica di Venezia. Nel corso dei secoli il tracciato assunse la forma di un pentagono schiacciato. Dal XVI secolo le fortificazioni persero progressivamente di importanza e, in molti casi, vennero costruite abitazioni addossate all’interno o all’esterno delle mura. Oggi rimangono poche tracce visibili di questo antico manufatto di epoca medievale; quelle meglio conservate sono visibili alla fine di via Boscolo: si tratta delle mura che chiudevano il lato meridionale della città.
«Nel Settecento, Rovigo era circondata da un’ampia cinta di mura: cinque porte e un portello permettevano l'accesso alla città. Di queste porte soltanto due rimasero, quella di Sant’Agostino e quella di San Bartolomeo (o San Bortolo); le altre tre, cioè quella d'Arquà, quella di San Giovanni e quella di San Francesco, furono demolite nell’Ottocento. Il portello (così chiamato perché più piccolo delle altre porte) fu distrutto nel 1823. La porta di San Bartolomeo (o San Bortolo), che prende il nome dalla chiesa extra moenia di San Bartolomeo Apostolo, fu eretta tra il 1482 e il 1486, sotto il dogato di Giovanni Mocenigo, in coincidenza con il passaggio della città al dominio della Serenissima. Si tratta di una porta in cotto, a unico fornice, merlata e adorna di stemmi nobiliari. Il relativo arco è sovrastato su entrambi i lati da una cornice, secondo lo stile del Sansovino».
LA TORRE PIGHIN
«Torre Pighin è l'unica torre di cinta rimasta a Rovigo. Originariamente la torre, avendo funzione solo di difesa, era aperta verso l'interno. Nel '700 è stata costruita al suo interno un'abitazione privata, conferendo così al monumento un aspetto veramente particolare. Torre Pighin è l'unica torre rimasta fra quelle che sorgevano lungo la cinta muraria di Rovigo. La torre aveva una funzione principalmente di difesa della città: la sua altezza altezza consentiva una maggiore comodità di avvistamento. La torre in origine era aperta verso l'interno della città, perchè aveva una finalità esclusivamente di difesa e non abitativa. Probabilmente al parte aperta era provvista di alcuni piani in legno, collegati fra di loro da scale a pioli. A seguito dell'evoluzione delle tecniche militari, la torre perse importanza e nel '700 fu trasformata in un'abitazione, aggiungendo la parete mancante. Nel corso del'800 e del '900 la convivenza di un'abitazione privata all'interno di una proprietà pubblica (la torre) rese spesso complicati gli interventi di restauro. Solo alla fine del '900 Torre Pighin è stata ristrutturata ed ora si può ammirare in tutta la sua particolarità».
IL CASTELLO E LE TORRI DONA’ E GRIMANI
«Intorno al 920 il Castello fu eretto dal vescovo di Adria, Paolo Cattaneo. Esso rappresenta il reperto urbanistico più antico della città. Ignoti sono il progettista e l’esecutore dell’opera; è invece certo che il Castello accolse la sede vescovile ed ebbe funzione difensiva contro le scorrerie degli Ungari. Si ritiene che, in origine, fosse una rudimentale fortificazione, composta da una torre cinta da una palizzata. La struttura fu poi modificata e ampliata, fino a diventare una vera e propria fortezza, cinta da mura merlate e da un fossato e dotata di ben otto torri. Vi si accedeva attraverso due ponti levatoi. Al centro della fortezza si elevava il mastio, tuttora esistente, chiamato Torre Donà: alta più di sessanta metri, essa è una delle maggiori torri medievali italiane. Nei pressi sorge la Torre Grimani, chiamata “Torre mozza” perché parzialmente crollata. Entrambe le torri sono pendenti. Simbolo della città, il Castello – che oggi prospetta su Piazza Matteotti – fu sempre considerato proprietà comunale. Quando, nel 1482, Rovigo si sottomise a Venezia, fu stabilito che la Serenissima dovesse mantenere, riparare ed eventualmente rifare – a proprie spese – le mura e le fortezze. Nel 1598 il Consiglio Rodigino concesse al nobiluomo Niccolò Denudo – a titolo di livello perpetuo – il Castello e le sue pertinenze, con l'obbligo di buona conservazione. Nel 1771 i patrizi Donà iniziarono la demolizione della torre col pretesto di pubblico pericolo, ma nella causa loro intentata dai cittadini, ebbero torto. II successore dei Donà, conte Marco Grimani, nel 1836, demoliva parte delle mura; ma la demolizione fu fermata dalle autorità».
Porta Dieda e Porta Agostina !! Rovigo #rovigo #veneto #viaggiaconme
Viaggia con Me ???????? Rovigo Centro - parte 2.
Continua il viaggio a Rovigo, da Piazza Duomo: le prime costruzioni risalgono all'epoca medioevale, all'8/9 secolo, e poi ricostruite successivamente.
Rovigo aveva 5 porte, di cui oggi visibili solo due... come si spiegherà in questa puntata Franco Aldegheri.
#stateconnoi
Arco Del Garda (Trentino-Alto Adige) Il Castello - videomix
La città si sviluppa alle pendici di una rupe rocciosa dalla quale il magnifico castello medievale domina l'intera valle dell'Altogarda. Originariamente il castello fu in pratica un borgo fortificato difeso da possenti mura e da un buon sistema di avvistamento grazie alle torri presenti ai vari lati del nucleo. L'intero complesso era costituito dalle due torri Renghera, posta nella parte più alta della rupe, e Grande nonché diversi edifici quali il rondello delle prigioni, il laboratorio del fabbro, la cantina, il molino e tre cisterne.
Secondo alcune fonti la sua costruzione ebbe origine nel medioevo, eretto dagli stessi abitanti di Arco e solo in seguito divenne proprietà della nobile famiglia arcense che dominò queste terre. Il castello fu abbandonato nel corso del Settecento anche a seguito dell'assedio delle truppe francesi nell'estate del 1703 comandate dal generale d'oltralpe Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme.
Chiesa e Piazza di Ema, ca. 1880
Un accurato restauro nel 1986 e altri negli anni successivi, commissionati ed eseguiti dalla provincia autonoma di Trento e dal Comune di Arco, hanno permesso la scoperta e il recupero di alcuni cicli di affreschi raffiguranti cavalieri e dame di corte dell'epoca medievale.
Il castello di Arco richiama ogni anno migliaia di visitatori offrendo un panorama incantevole della zona e una visita tra suggestive rovine. Le abitazioni del centro storico, disposte appunto ad arco attorno alla rupe dell'antico castello danno secondo alcuni il nome alla cittadina, un'altra corrente di pensiero dice che il nome deriva dal latino Arx, arcis la rocca, appunto per la presenza di questa importante opera di fortificazione.
Castello di Torre Alfina in 4k
Bellissimo borgo di Torre Alfina ( Acquapendente, provincia di Viterbo) ripreso da un DRONE.
Storia della Città di Rovigo 15.05.2015
Il castello di Limatola - prov. di Benevento
Il Castello di Limatola è sito nella parte alta del centro storico di Limatola,su di una collina, in posizione strategica.È circondata per buona parte dei suoi confini da comuni afferenti alla provincia di Caserta. Dista da Benevento, capoluogo di provincia, 48 km.
Venne edificato dai normanni sui resti di una torre longobarda.
Nel rinascimento importanti lavori di ristrutturazione lo trasformarono da architettura militare a dimora signorile, pur conservando alcune caratteristiche difensive.
Dopo decenni di abbandono l'edificio è stato restaurato nel 2010 ed ospita un albergo ristorante.
Il castello è circondato da una cinta muraria intervallata da torri circolari dotate di scarpata fino all'altezza del cornicione.
La cappella palatina dedicata a san Nicola conserva un crocifisso d'epoca e il portone originale.
Alcune sale sono decorate da affreschi prevalentemente del XVIII secolo.
ITALIA - VIAGGIO NELLA BELLEZZA - ABRUZZO - La Città romana di Alba Fucens
PUNTATA COMPLETA - ABRUZZO DOCUMENTARIO
Fondata nel quarto secolo a.C , in excelso locata saxo, come ricorda Strabone, Alba Fucens è uno dei più antichi centri della colonizzazione latina. Rimasta sepolta per tanti secoli a mille metri d'altezza, sotto il gruppo montuoso del Velino, la città di Alba è stata riscoperta nel 1949 attraverso una campagna di scavi promossa in Abruzzo dagli archeologi belgi e durata trent'anni.
Dotata di mura possenti che impressionarono i viaggiatori del passato, Roma confinò ad Alba Fucens i prigionieri più illustri. Ma non fu mai soltanto una fortezza e la città ha svelato architetture prestigiose, come l'anfiteatro, e consentito ritrovamenti eclatanti, tra i quali, la colossale scultura di Ercole Epitrapezios.
Alba Fucens congiunge ai monumenti dell'età romana, un' importante testimonianza dell'architettura sacra medioevale: la chiesa di San Pietro. Un tesoro che sembrava perduto dopo il devastante sisma del 1915, ma che un sapiente restauro effettuato nella seconda metà degli anni Cinquanta, ha riconsegnato al patrimonio artistico italiano.
Cartoline Castelli Veneti
Cartoline Castelli Veneti vicenza verona padova treviso venezia belluno basano rovigo
Castello della Sala - Orvieto
ll Castello della Sala sorge su un promontorio tufaceo dell'Appennino umbro (a 534 metri s.l.m.), a poca distanza dal confine con la Toscana e a circa 18 chilometri dalla storica città di Orvieto. E' bella fortezza medievale, circondata da antiche cittadine etrusche collinari, a metà strada tra il fiume Paglia e la vetta del Monte Nibbio.
La tenuta si estende su una superficie totale di 500 ettari, di cui 140 ettari a vigna, piantati a 200 - 450 metri sul livello del mare, su un suolo argilloso e ricco di fossili del Pliocene di origine sedimentaria e vulcanica. Circa 8 ettari sono ricoperti da ulivi per la produzione, ad uso domestico, di olio extravergine di oliva.
CASTELLO DI VERGIOLE - PISTOIA - TUSCANY - by Castelli & Rovine (HD)
Minor With Cricket di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
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Isola della Scala(Vr): la Torre Scaligera sul Tartato
Isola della Scala(Verona): l'antica Torre Scaligera che fu parte di un castello e controllo sul fiume Tartaro.
Un viaggio in 3D nella Rovigo del Seicento
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Castello di Bevilacqua wedding 8 giugno Elisa e Fiorenzo
Matrimonio a Rovigo e il ricevimento nel magnifico scenario del castello di Bevilacqua.
Il Castello delle favole - Relais Castello Bevilacqua Hotel
Chiudere gli occhi sulla realtà per aprirli in un'epoca di nobili fasti è un'esperienza unica ed emozionante che gli ospiti del Relais Castello Bevilacqua vivono ogni notte grazie alle 7 preziose Junior Suite situate nelle torri del maniero.
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ROVIGO, IERI OGGI DOMANI, NON SOLO NUOVO CORSO
You Tube, come d'uso, ha pizzicato a caso tre fotogrammi, scegliendo quello centrale: la foto di uno dei cartelli apposti lungo il Corso realizzati dal Circolo Arci La Ridada, in occasione dell'inaugurazione avvenuta a fine settembre 2010. La scelta non poteva essere più appropriata, con la precisazione che Il Museo non è solo all'interno del Palazzo Roverella, ma lungo tutto il Corso ed in gran parte della Città come dimostrano i vari cartelli dell'Installazione del Circolo.
La visione e la lettura dei cartelli mi ha suggerito l'idea di fare delle foto che ho poi messo assieme in questo video. Non ho potuto inserire quelle riguardanti i testi contenuti nei cartelli perché altrimenti il video avrebbe avuto una durata eccessiva. Ho abbondato di immagini nella parte dedicata alle Torri ed al giardino, vero simbolo della Città, una Città storica e d'Arte che, gradatamente, sta divenendo Bella, ma soprattutto vivibile ed a misura d'uomo, dove contigui alle strutture murarie e viarie vi sono ampi parchi a verde, strutture sportive e percorsi ciclabili e pedonali da far invidia a Città più blasonate. La constatazione mi suggerisce l'idea di dedicare un altro video a questo tema, e dove inserire immagini dei quartieri mancanti in questo.
Pino Schiesari
Lecturae Dantis_Paradiso_Canto 4(prima parte)-Biblioteca Comunale di Spoleto
Spoleto, Biblioteca Comunale G.Carducci, 06/05/2014.
Commento del Canto 4° del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri ad opera del Prof. Roberto Mercuri, docente di Letteratura italiana dell'Università di Roma La Sapienza. Lettura del canto 4° ad opera dell'attore Claudio Trionfi.
Ripresa e montaggio video eseguita da Simone Barzacca e Maura Funari del Servizio Civile Nazionale.
castello theodoli
Breve viaggio in una incantevole e severa struttura del Medioevo a Ciciliano.
IL POLESINE TERRA TRA DUE FIUMI
IL POLESINE TERRA TRA DUE FIUMI
Il video dura 6 minuti ed è il risultato dell’ accorpamento di immagini di provenienza varia. Filo conduttore un video di “Polesine Tourism” presente nel web, del quale ho conservato le immagini essenziali, intercalando e sovrapponendo foto condivise dalle pagine di Facebook . Nella parte finale di 1 minuto ho messo le immagini (autore Eugenio Malaspina) delle testate delle pagine del Portale ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo, dalle quali ho copiato le complete ed esaurienti notazioni che seguono.
IL POLESINE
Il Polesine si identifica con la provincia di Rovigo, zona situata tra il basso corso dei fiumi Adige e Po, ai quali la sua storia è legata in modo indissolubile.
Il Polesine è infatti terra d’acque, di paesaggi sognanti e di atmosfere infinite, straordinario palcoscenico naturale, dove l’acqua si muove maestosa, tra golene, isole sabbiose, e il Po, con il suo delta, arriva placido al mare attraverso un labirinto di acque e canneti, paradiso per una fauna variegata. Ma la provincia di Rovigo unisce ad una natura sorprendente una ricchezza culturale che si propone all’ospite nelle città, nei piccoli centri, nelle architetture di ville, palazzi e chiese, nei musei, ma anche nelle tradizioni, nella gastronomia, nel calore della gente.
Un territorio ricco di natura, storia, arte e cultura, capace di offrire tante opportunità, tanti diversi itinerari, che permettono di godere di un paesaggio fantastico e di visitare al tempo stesso luoghi ricchi di arte e cultura, adagiati sotto gli argini o attraversati da un canale, da un piccolo corso d’acqua, presenza antica e amica.
Luoghi in cui - grazie alle chiese, alle dimore storiche, ai palazzi, alle ville - si respira la storia, la vita del passato, in cui si possono immaginare i riti, le abitudini, le vicende dei personaggi, delle famiglie, delle illustri personalità che hanno vissuto e operato in Polesine nei diversi momenti storici.
E poi l’acqua…come mare, come fiume, come delta, il Parco Regionale Veneto del Delta del Po, zona umida di rilevanza internazionale e uno dei parchi naturalistici più importanti d’Italia e d’Europa, che in un susseguirsi di paesaggi, di percorsi, di itinerari offre al visitatore più sensibile, a chi ama immergersi nella natura, ascoltarne i ritmi, sentirne i profumi, una esperienza davvero unica.
E non dimentichiamo il mare, le spiagge larghe di sabbia fine, i fondali bassi, ideali per vacanze all’insegna del divertimento e del relax per tutti.
Ecco allora l’invito a visitare il Polesine, ad assaporarne l’ospitalità confortevole, fatta anche di feste dalle antiche tradizioni e di gustosi piatti che esprimono una sapiente semplicità.
Un territorio ricco di tante opportunità, tutte da scoprire.
50 BUONI MOTIVI PER VISITARE IL POLESINE
50, tanti quanti sono i Comuni della provincia di Rovigo, 50 luoghi da scoprire, che meritano una tappa, magari anche solo un breve passaggio, ma che vale la pena. Qui tutto ha un suo senso all'interno del puzzle Polesine. Tante tessere - ognuna indispensabile e preziosa - che compongono una immagine unica, particolare, poco conosciuta e per questo ancora piú affascinante.
Ci sono paesi piccolissimi e silenziosi, ma quanto fascino proprio per questo sanno regalare al visitatore piú attento, capace di cogliere le suggestioni e lasciarsi attraversare da esse!
Qui si mette in gioco la propria emotività e la propria capacità di entrare in contatto con la natura, con la sua lentezza e la sua magia; ma si mette in gioco anche la curiosità di scoprire i piccoli, grandi tesori custoditi, le testimonianze artistiche, architettoniche, storiche che sono sparse e presenti in ognuna delle 50 tessere. Ma anche il gusto, quello stuzzicato dalle specialità gastronomiche che si trovano solo qui, quelle che vengono da lontano e che sono realizzate con l’ingrediente specialissimo della tradizione. Tradizione che diventa allegria durante gli eventi e le manifestazioni, che costruiscono un ricco calendario di appuntamenti. Venite quindi a scoprire i 50 buoni motivi per visitare il Polesine e mettete a posto ogni tessera del puzzle.
Siti web:
- Percorsi Rurali in Polesine
- Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo
Gruppi pubblici in Facebook:
- Il Polesine, il Delta del Po e l'Italia; tra natura e civiltà
- Polesine
Il video è pubblicato anche nel mio sito web alla pagina
Pino Schiesari
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