SAVIGLIANO città fiorita
Savigliano scelta per rappresentare l’Italia nella kermesse che assegna il titolo di città “fiorita” d’Europa. Rispetto dell’ambiente, verde, pulizia delle strade, delle piazze e armonia del centro storico, la mobilità sostenibile, l’impiego di energie rinnovabili, i parametri valutati dalla commissione internazionale. Savigliano è uno dei due Comuni italiani che partecipano alla fase finale della kermesse internazionale “Entente Florale”, edizione 2012. La Città di Savigliano è, assieme a Sordevolo (Biella), rappresentante dei colori nazionali in questo originale confronto tra Città e paesi sparsi in tutto il vecchio continente che premia le realtà locali attente alla qualità della vita e allo sviluppo armonico del tessuto urbano con la natura. Il regolamento prevede che per ogni nazione partecipi una cittadina nella fascia sotto i 3.000 abitanti (Sordevolo) ed una Città con una soglia superiore, Savigliano per l'appunto. La candidatura di Savigliano ad “Entente Florale” è maturata nell'ambito del concorso nazionale “Comuni fioriti” promosso da Asproflor (Associazione Produttori Florovivaisti Italiani) in occasione del quale le due cittadine in questione si sono imposte nell'edizione dello scorso 23 ottobre 2011 a Grado. In quell'occasione il Comune saviglianese ottenne il punteggio massimo, “4 fiori”. Ora è toccato il salto di qualità e il palcoscenico europeo. Le nazioni coinvolte, oltre all'Italia, sono Slovenia, Croazia, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Irlanda, Gran Bretagna, Belgio. Gli 11 giurati del festival sono accolti il 30 giugno 2012, ed hanno avuto il compito di visitare Savigliano valutando pulizia ed armonia delle sue strade, piazze, e i suoi angoli più suggestivi e significativi. Non solo estetica e cura del centro abitato, però: sono infatti fondamentali per l'attribuzione del punteggio anche l’attenzione ad aspetti di carattere ambientale, di qualità della vita e di rispetto verso la natura. Senza dimenticare la tematica del risparmio energetico, rispetto alla quale Savigliano può contare su due punti qualificanti come il nuovo parcheggio fotovoltaico e la nuova centrale di cogenerazione oltre all’appalto in corso per gli interventi di risparmio energetico sugli impianti di illuminazione pubblica. In ossequio al nome della manifestazione non è mancata un'attenzione particolare ai fiori presenti nelle aiuole pubbliche, alla loro corretta collocazione, armonia, colori e forme, oltre agli alberi, le siepi, e l'arredo urbano “verde” con i parchi urbani. Savigliano diventa ambasciatore di un'intera provincia e di un territorio fortemente vocato alla qualità della vita e dell'ambiente, oltre che al turismo. La candidatura del Comune saviglianese a “Entente Florale” è sostenuta oltre che dal Comune di Savigliano, anche da numerosi sponsor privati che hanno creduto all’iniziativa.
Ai giudici europei la Città di Savigliano ha consegnato:
· un PORTFOLIO cartaceo nel quale viene presentata la Città sotto gli aspetti storico-artistico-culturale ed ambientale oltre all’attenzione per il verde pubblico e per le attività didattiche con le scuole
· un VIDEO di presentazione della Città che ricalca le tematiche indicate nel portfolio realizzato sia in lingua italiana e sia in lingua inglese.
Tali elementi di comunicazione risultano i nuovi elementi di comunicazione a disposizione del cittadino e del turista, che potrà ritirare il PORTFOLIO oltre all’Ufficio Turistico della Città presso tutti i servizi culturali della Città (Archivio storico, Biblioteca, Museo civico, Ala Polifunzionale).
Beata Catalina Mattei de Racconigi
Mujer Fuerte
Hijas del Sagrado Corazón de Jesús
Vídeos que hablan de santos
TWN 64 - Ed. del 24/07/2009 - Uffici del Comune
Appuntamento settimanale con l'arte e la cultura in città. Il notiziario è stato girato presso il palazzo comunale di via Meucci 4, a Torino. La trascrizione della puntata è disponibile all'indirizzo comune.torino.it/youtorino. Per attivare i sottotitoli cliccare sulla freccia in basso a destra sul player.
Monza & surroundings
A Royal Palace, a sprawling natural paradise, and a penchant for design... Uncover the beauty here in Monza!
Le Donne di Casa Roero - Visita narrata© al castello di Monticello d'Alba
Video report dell'evento Le donne di casa Roero organizzato dall'associazione Turismo in Langa in collaborazione con il castello dei Conti Roero di Monticello d'Alba
Organizzazione: Turismo in Langa (turismoinlanga.it)
In collaborazione con: Castello dei Conti Roero di Monticello d'Alba (castellomonticello.it)
Video editing: Bellardi Multimedia (bellardi.it)
Torino - Palazzo Carignano
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Work in progress, le opere in prestito
Silvia Ghisotti, responsabile Ufficio Conservazione Beni Mobili della Venaria Reale
La Piazza Castello
Alrededor de esta piazza estan el Palazzo Reale, el Palazzo Madama, la Armeria Reale, el Teatro Regio, y desde aca tambien parte la Via Garibaldi que se ve en otro video.
Castello del Valentino
Il castello del Valentino è un edificio storico di Torino, situato nell'omonimo Parco del Valentino sulle rive del Po.
L'antico castello fu acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia, il duca Testa di Ferro, su consiglio di Andrea Palladio.
I miei video:
Nel 1580, alla morte del duca, il castello passava all'erede Carlo Emanuele I, che tre anni dopo, nel 1583, lo cedeva a Filippo I d'Este. Nel 1585 Carlo Emanuele I giungeva per via fluviale a Torino, con la sposa Caterina d'Austria, giungendo da Moncalieri; ad accoglierlo, al castello, fu Filippo I d'Este. Nel 1586 il castello tornava di proprietà di Casa Savoia.
Questa struttura ospitò nobili famiglie come gli Este di San Martino, i Saintmerane, i Cicogna, i Pacelli ed i Calvi, che comprarono sei stanze nel castello. L'origine del suo nome è incerta. Il primo documento in cui compare il nome Valentinium è del 1275; qualcuno fa risalire il suo nome a san Valentino perché le sue reliquie sono conservate dal 1700 in una teca di cristallo nella chiesa di San Vito (sulla collina prospiciente il Parco del Valentino), trasferite in seguito alla distruzione di una chiesetta vicina all'attuale parco. Alcuni studiosi affermano che, in un singolare intreccio di memoria religiosa e mondanità, si soleva un tempo celebrare nel parco fluviale torinese, proprio il 14 febbraio (ora festa degli innamorati) una festa galante in cui ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere.
Il castello deve la sua forma attuale a Madama Reale, la giovanissima Maria Cristina di Borbone, (sposa di Vittorio Amedeo I di Savoia e figlia di Enrico IV, primo re di Francia di ramo borbonico). Proprio alla Francia guarda lo stile di questo splendido palazzo: quattro torri angolari cingono l'edificio a forma di ferro di cavallo, con un'ampia corte a pavimento. L'attuale pavimentazione con ciottoli di fiumi bianchi e neri risale agli interventi attuati nel 1961. I tetti con due piani mansardati (solo dei falsi piani) sono tipicamente transalpini e tutto lo stile architettonico riflette i gusti della giovane principessa. I lavori durarono quasi 30 anni, dal 1633 al 1660 su progetti di Carlo e Amedeo di Castellamonte: la duchessa Maria Cristina vi abitò fin dal 1630 ammirando gli affreschi di Isidoro Bianchi di Campione d'Italia gli stucchi dei suoi figli Pompeo e Francesco. E proprio a lei si deve lo scenico arco di ingresso sulla facciata con lo stemma sabaudo.
Sulla figura di Madama Reale circolarono voci maligne, che descrivevano il castello del Valentino come un luogo di incontri segreti con amanti che finivano gettati in fondo ad un pozzo.
A partire dagli anni venti dell'Ottocento il palazzo del Valentino è adibito a caserma del Genio Pontieri, funzione che rimarrà invariata sino ai primi mesi del 1860.
Nel XIX secolo il castello subì notevoli interventi che ne stravolgono la struttura seicentesca a pavillon-system. Nel 1858 sono abbattuti i portici castellamontiani di collegamento fra i padiglioni, alti un piano fuori terra, e sono costruite le gallerie alte due piani su progetto di Domenico Ferri e Luigi Tonta. A partire dal 1850-51 viene progettato l'ampliamento della città verso sud (odierno quartiere di San Salvario) e ben presto il castello del Valentino, da edificio extraurbano, viene inurbato. Nel 1855 è bandito da parte della municipalità torinese il concorso internazionale per la progettazione del parco pubblico del Valentino, concorso vinto da Jean-Baptiste Kettmann.
Oggetto di recenti restauri, il Castello sta ritrovando l'antico splendore. Le sale del primo piano sono state progressivamente riaperte e ospitano gli uffici della direzione del dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Il 12 maggio 2007 ha riaperto la splendida sala dello Zodiaco, col suo affresco centrale che raffigura mitologicamente il fiume Po con le fattezze di Poseidone.
Il 7 febbraio 2018 è stata presentata al pubblico una cappella secentesca del Castellamonte, murata agli inizi del XX secolo, riscoperta durante i lavori di restauro dell'edificio monumentale.
Link video:
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Video Promo Miss Stella del Mare - Albisola Superiore (2018)
Questo è il video promo della selezione ligure di Miss Stella del Mare svoltasi venerdì 10 agosto 2018 ad Albisola Superiore presso la Terrazza sul Mare, organizzata dalla Barrabrava41.
LORAN SALOTTI srl VIGO RENDENA (TRENTO)
LORAN SALOTTI srl 6, v. Mazzini Tel 0465 801129 Fax 0465 801400 Da oltre 40 anni la Loran Salotti produce per il mercato nazionale e internazionale, una vasta gamma di imbottiti di classe per arredare hotel, residence, uffici direzionali, ville private, boutiques, ristoranti, e altro. Creata per rispondere con efficienza alle esigenze delle forniture, la Loran Salotti dispone nella sua sede di Vigo Rendena, di un ufficio progettazione, dove un'equipe di progettisti, studia, sviluppa e personalizza tutti i progetti di arredamento.
Bra ( Cn )
Ho creato questo video con YouTube Slideshow Creator (
Foto di Roberto Fadda
Castello della Pietra, di nuovo aperta l'antica rocca fra le rocce
Unico e millenario, fra due torrioni di roccia naturale. E' il Castello della Pietra, a Vobbia, con origini nel sistema difensivo dei Vescovi di Tortona e dei Marchesi di Gavi nel XI secolo e poi proprietà del feudatario Opizzone dal 1252, passato nei secoli agli Spinola, agli Adorno, ai Botta-Adorno, ai Cusani-Visconti fino ai Riva-Cresani-Visconti che nel 1919 lo cedettero a G.B. Beroldo. Nel 1979 la sua famiglia lo donò al Comune di Vobbia e dal 1981 iniziarono i complessi restauri dell'allora Provincia di Genova d'intesa con Sovrintendenza, Comune di Vobbia e Centro studi storici per l'alta Valle Scrivia che si conclusero nel 1993 con la rinascita della rocca che aveva subito anche incendi e devastazioni delle truppe napoleoniche. Un anno e mezzo fa, però, il castello è stato chiuso per risistemare i percorsi d'accesso, poi danneggiati anche dalle alluvioni, e con i lavori del Parco dell'Antola ora è di nuovo visitabile.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Gli interventi per il castello che non solo valorizza l'ambiente naturale, ma è esso stesso paesaggio, riguardano anche l'accesso al torrione maggiore e sono stati finanziati dalla Regione con fondi europei per la biodiversità.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Una fusione magnifica e senza uguali fra conglomerato naturale delle rocce e pietra lavorata del castello che ora si può di nuovo ammirare da vicino.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Il Parco che lo gestisce dal 2007 d'intesa con il Comune di Vobbia vorrebbe aprire il castello di più, ma le risorse attuali non lo permettono. E per aumentare i visitatori lancia l'idea per la nuova programmazione turistica regionale di puntare anche sul mondo delle crociere.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Ora con Paolo Granara andiamo a scoprire il castello
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
immagini (dall'esterno all'interno)
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
Il castello della Pietra, con queste cisterne da 100.000 litri d'acqua poteva resistere anche sei mesi agli assedi. Il suo avancorpo trapezoidale, ampliato nel '500, portava al salone centrale, poi seguendo il cammino di ronda ecco la sala superiore con il plastico dei castelli della Valle Scrivia e l'accesso, a fil di cielo, sul torrione maggiore.
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
E l'antico sentiero dei castellani è stato adottato, d'intesa con il parco, dal gruppo camminatori Coop che curano pulizia e segnaletica del più antico accesso alla rocca.
Per maggiori informazioni:
parcoantola.it
2015©Produzione Ufficio Comunicazione
della Città Metropolitana di Genova
#GenovaMetropoli
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Ferrara:Castello Estense,Meraviglia Medioevale,giugno 2016
Il Castello Estense, o castello di San Michele, è il monumento più rappresentativo della città di Ferrara.
Il Castello Estense sorse nel 1385 come strumento di controllo politico e militare. La prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di San Michele, protettore di porte e rocche urbiche.
L'opera fu commissionata all'architetto Bartolino da Novara, già artefice del castello di Pavia e poi di quello di Mantova, dal marchese Niccolò II d'Este che ritenne indispensabile dotarsi di una potente macchina repressiva dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno. Al marchese venne concesso inizialmente un prestito di 25.000 ducati dal signore di Mantova Francesco I Gonzaga.
Alla notizia di un ennesimo aumento delle tasse, i ferraresi insorsero e chiesero a gran voce la consegna di Tommaso da Tortona, consigliere del Marchese e responsabile della riscossione delle gabelle. Tommaso, dopo aver debitamente ricevuto i Sacramenti, fu consegnato dal marchese alla folla inferocita, che lo fece letteralmente a pezzi.
« il disgraziato Tommaso, non senza aver prima messo in pace con Dio l'anima sua, venne consegnato alla folla inferocita, che, afferratolo e malmenatolo, lo ridusse in tanti pezzi, bruciandone poi alcuni sul rogo dei libri pubblici gettati alle fiamme, issandone altri su canne in segno di trionfo e dando gli intestini da mangiare a uomini, cani ed uccelli. »
(Luciano Chiappini, Gli Estensi)
Il castello sorse intorno alla torre dei Leoni, un'antica torre di avvistamento già esistente nel XIII secolo ed inserita lungo la cinta muraria che allora delimitava la città verso nord. Bartolino da Novara chiuse il quadrilatero facendo edificare altre tre torri: Marchesana a sud-est, di San Paolo a sud-ovest e di Santa Caterina a nord-ovest. La struttura ebbe quindi in origine la funzione di fortezza difensiva: di quel periodo sono le torri e i ponti levatoi ma nel tempo il suo carattere di reggia dinastica mise in ombra quello militare.
Nel 1860 Ferrara venne annessa al Regno d'Italia. Il castello, divenuto proprietà dello Stato, fu acquistato per 70.000 lire nel 1874 dall'amministrazione provinciale di Ferrara che prese ad impiegarne gli spazi come sede dei propri uffici e della prefettura. Negli anni l'efficienza strutturale del monumento è stata salvaguardata grazie ai continui lavori di manutenzione, ai quali si sono affiancate, in vari momenti, specifiche opere di restauro. Molti interventi furono fatti nel periodo tra il 1910 ed il 1930, alcuni molto discutibili come quelli tesi a creare una piena accessibilità del cortile del castello alle autovetture. Durante la seconda guerra mondiale il rivellino nord fu demolito dai bombardamenti, per poi essere fedelmente ricostruito dal Genio Civile nel 1946.
Nel 1999, per iniziativa del presidente della Provincia di Ferrara Pier Giorgio Dall'Acqua, si diede vita al progetto Il Castello per la Città. Grazie alla collaborazione tra Prefettura e Provincia di Ferrara, si iniziò a pensare ad un nuovo utilizzo delle stanze sino a quel momento sede governativa. La fase preparatoria dei lavori partì dal restauro del palazzo di Giulio d'Este, che divenne in seguito la nuova sede della prefettura, e nel 2002, a trasferimento ultimato, si iniziò il restauro del castello ed il contemporaneo utilizzo per nuove iniziative.
(Fonte Wikipedia)
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La Galleria di Palazzo Reale è un museo-residenza: infatti di una dimora di grande prestigio conserva la natura, gli arredi, le opere d'arte, gli oggetti d'uso. La sua eccezionalità sta, oltre che nella straordinaria rilevanza di quadri ed affreschi, nell'ottimo stato conservativo dell'Appartamento, pervenuto nei primi anni venti al Demanio dello Stato senza aver subito sostanziali sottrazioni negli arredi e poi via via restaurato dalle due Soprintendenze liguri con sapienti e calibrati interventi del suo apparato decorativo e delle collezioni. E', quindi, una casa, della quale si può ancora sentire il respiro e la vitalità, che con soddisfazione presentiamo ai visitatori sempre più numerosi ed interessati. Per accompagnarli abbiamo negli ultimi anni predisposto alcune iniziative: le visite guidate, l'apparato didattico delle sale ed una piccola guida della Galleria.
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Visita al Castello degli Acaja a Fossano
Vista esterna, Camere interne , vista dall'alta Torre del Castello
(del 14° Secolo) degli Acaja, stretti cunicoli e bel Panorama su Fossano(CN). 14-5-2017