Monteriggioni Siena
Situato all’estremità settentrionale del proprio territorio comunale, Monteriggioni occupa la sommità di una dolce collina dalle pendici coltivate a vigne e olivi. Il castello venne fondato nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena, con il principale scopo di creare un avamposto difensivo contro la rivale Firenze. Per secoli l’insediamento svolse in pieno la funzione per cui era stato creato, respingendo di volta in volta una miriade di assedi e attacchi. La sua funzione militare venne meno a partire dalla metà del Cinquecento, quando l’intero Stato Senese, di cui il nostro borgo faceva parte, venne annesso a quello fiorentino. Entrando dalla porta medievale, si raggiunge la grande piazza sulla quale si affacciano la pieve romanica, il museo delle armature medievali e l'ufficio turistico con un fornito bookshop di guide turistiche ed escursionistiche. Sulla piazza si affacciano anche ristoranti dal prezzo medio-alto, punti di vendita di prodotti tipici e negozi di oggetti ricordo. É inoltre possibile salire su alcuni tratti delle mura (vedi orario), ed anche percorrere il perimetro esterno in una piacevole passeggiata di 570 metri. Irrinunciabile per chi viene a Monteriggioni è salire sulle mura e percorrere due tratti degli antichi camminamenti di ronda, dal quale si godono stupendi panorami sul borgo e sulle colline circostanti, in particolare sulla Montagnola Senese. Le uniche modifiche all'aspetto originario avvennero all'inizio del XVI secolo, quando furono abbassate le torri e fu accumulata della terra alla base delle mura per adattarsi alle nuove armi da fuoco e concedere il minor fronte possibile al tiro nemico. Il museo delle armi e delle armature di Monteriggioni ospita fedeli riproduzioni di armi e armature medievali e rinascimentali, assieme a modellini che illustrano mezzi e tecniche di assedio, che hanno caratterizzato la storia di questa fortificazione fondata dal popolo senese nel 1213 ed espugnata dai fiorentini nel 1554. Risaltano le armature dei Cavalieri Templari, che difendevano le strade percorse dai pellegrini diretti a Roma seguendo la via Francigena, lungo la quale si trova Monteriggioni. É un museo piccolo ma piacevole, che offre anche la possibilità di una rara esperienza: quella di toccare, soppesare, maneggiare armi e indossare armature. Nella progettazione del Castello di Monteriggioni si cercò di limitare al massimo le porte, punti deboli per eccellenza. Per questo le porte sono due: la principale a levante, verso Siena, detta Porta Romea o Franca, dalla quale si entra dopo aver parcheggiato l'automobile; l'altra a ponente, che guarda verso Firenze, diametralmente opposta alla prima, detta Porta S. Giovanni o Fiorentina, dalla quale parte una strada sterrata. Nella pianura ai piedi di Monteriggioni, lungo il percorso attrezzato della via Francigena, sorge isolata una strana torre. La sua storia inizia molto temo fa, quando fa la pianura era occupata da una palude che separava Monteriggioni da Abbadia a Isola, un'Abbazia dell'anno 1000 alle dipendenze del Vescovo di Volterra. Tra Siena e Volterra non correva buon sangue, e quando i monaci cominciarono a scavare una galleria per far defluire le acque e bonificare la pianura, i senesi li ostacolavano perché la palude era una protezione contro gli eserciti nemici. La questione andò avanti a lungo, finché nel 1246 fecero un accordo: i monaci di ultimarono la galleria, ed i senesi conservarono l'area a ridosso del castello. La vecchia torre si trova proprio sopra la galleria, e difendeva l'ingresso che serviva da sfiatatoio, da controllo del livello delle acque e da accesso per la manutenzione. Monteriggioni di torri si corona è la festa medievale di Monteriggioni, che si svolge tutti gli anni all'interno del paese-castello verso la metà di Luglio (7-8-9 e 14-15-16 luglio 2017), con ingresso a pagamento. In questi giorni di festa sembra di essere tornati indietro nel tempo, a metà del 1200, quando Monteriggioni era non solo un castello presidiato da una guarnigione, ma anche un borgo dove si svolgeva la vita di tutti i giorni. Per l'occasione, gli abitanti si vestono con abiti d'epoca ed interpretano un personaggio: i soldati presidiano le porte di ingresso, gli appestati chiedendo l'elemosina, i frati copiano i manoscritti, i mercanti espongono le mercanzie, i saltimbanchi danno spettacolo.
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Via Francigena San Gimignano Monteriggioni 30 km decima tappa Toscana
31/10/15 Partenza da Piazza del Duomo a San Gimignano.
Resoconto tappa Via Francigena San Gimignano Monteriggioni.
Salve,
Sabato 31 Ottobre ho fatto la San Gimignano Monteriggioni e scrivo qui alcune considerazioni,che spero siano d'aiuto a chi volesse farla a breve e non.Per chi la volesse fare in un giorno e via come ho fatto io:si lascia l'auto alla rotonda di Monteriggioni,che si trova all'uscita Monteriggioni del raccordo Firenze Siena.Una volta lasciata l'auto,proprio sulla rotonda c'è la fermata del pullman linea 130 che porta a San Gimignano delle ore 7.29 con arrivo alle 8.14,€ 4,20.(Il tabacchi che vende il biglietto è a 50 metri dalla fermata).Arrivati a San Gimignano entriamo dentro le mura da porta San Giovanni e dopo 5 minuti di cammino siamo in Piazza Duomo da dove inizia la tappa.Il timbro lo trovate in chiesa o all'ufficio turistico,che però apre alle 10.Per uno spuntino o colazione consiglio una volta entrati da porta San Giovanni 50 metri a sx da Armando,speciale.La tappa è bella con il 90% su sentieri,ben segnalata e non rischiamo di perderci,anche se io sempre per maggior sicurezza mi stampo da questo sito:
chilometro per chilometro i passi da seguire.
E' una tappa abbastanza impegnativa per lunghezza e percorso.Consiglio di evitare il pieno inverno perché c'è molto da camminare su sentieri spogli che in stagione di pioggia diventano fango e in più essendo lunga come tappa in inverno fa buio presto e quindi rischiamo,se non siamo partiti prima delle 8,di trovarci a camminare in mancanza di luce.Per scorte cibo e acqua a circa metà percorso passiamo nella frazione di Quartaia dove si trovano un alimentari e un bar.Arrivati a Monteriggioni il timbro lo trovate all'ufficio informazioni e l'auto dall'arrivo rimane a 5min. da dove abbiamo preso il bus la mattina.Io ho impiegato 7 ore e 15min. per 30 km e praticamente ho fatto solo piccole soste proprio per la paura mi prendesse il buio.Sperando di essere stato utile un saluto e pace e bene a tutti.
Via Francigena San Gimignano Monteriggioni 30 km decima tappa Toscana
Piccolo guado tra il quarto e quinto km direzione Monteriggioni.
Resoconto tappa Via Francigena San Gimignano Monteriggioni.
Salve,
Sabato 31 Ottobre ho fatto la San Gimignano Monteriggioni e scrivo qui alcune considerazioni,che spero siano d'aiuto a chi volesse farla a breve e non.Per chi la volesse fare in un giorno e via come ho fatto io:si lascia l'auto alla rotonda di Monteriggioni,che si trova all'uscita Monteriggioni del raccordo Firenze Siena.Una volta lasciata l'auto,proprio sulla rotonda c'è la fermata del pullman linea 130 che porta a San Gimignano delle ore 7.29 con arrivo alle 8.14,€ 4,20.(Il tabacchi che vende il biglietto è a 50 metri dalla fermata).Arrivati a San Gimignano entriamo dentro le mura da porta San Giovanni e dopo 5 minuti di cammino siamo in Piazza Duomo da dove inizia la tappa.Il timbro lo trovate in chiesa o all'ufficio turistico,che però apre alle 10.Per uno spuntino o colazione consiglio una volta entrati da porta San Giovanni 50 metri a sx da Armando,speciale.La tappa è bella con il 90% su sentieri,ben segnalata e non rischiamo di perderci,anche se io sempre per maggior sicurezza mi stampo da questo sito:
chilometro per chilometro i passi da seguire.
E' una tappa abbastanza impegnativa per lunghezza e percorso.Consiglio di evitare il pieno inverno perché c'è molto da camminare su sentieri spogli che in stagione di pioggia diventano fango e in più essendo lunga come tappa in inverno fa buio presto e quindi rischiamo,se non siamo partiti prima delle 8,di trovarci a camminare in mancanza di luce.Per scorte cibo e acqua a circa metà percorso passiamo nella frazione di Quartaia dove si trovano un alimentari e un bar.Arrivati a Monteriggioni il timbro lo trovate all'ufficio informazioni e l'auto dall'arrivo rimane a 5min. da dove abbiamo preso il bus la mattina.Io ho impiegato 7 ore e 15min. per 30 km e praticamente ho fatto solo piccole soste proprio per la paura mi prendesse il buio.Sperando di essere stato utile un saluto e pace e bene a tutti.
STREET VIEW: Piazza del Campo in Siena in Tuscany in ITALY
We start at Via del Moro and go to Via Banchi di Sopra. From Via di Citta we go down to Piazza del Campo in Siena in Tuscany.
TODI La città più vivibile al mondo - Full HD
© CLAUDIO MORTINI ★
Ancora oggi il cuore di Todi, cittadina umbra in provincia di Perugia, racconta quella quotidianità antica, come fosse un palcoscenico spalancato sulla storia. A goderne, accanto ai suoi 20 mila abitanti, arrivano ogni anno numerosi visitatori, incuriositi dal titolo di città più vivibile al mondo che Todi ha ottenuto da un'università americana.
Ma le sue attrattive sono molte, difficili da raccontare con efficacia. Vale la pena di vedere coi propri occhi il grazioso centro storico arrampicato sulla collina, a 400 metri di altitudine, affacciato verso la media valle del Tevere e i dolci rilievi circostanti, costellati di borgate e poderi rurali.
Todi è un micro mondo da scoprire con calma, passeggiando con gli occhi bene aperti e la macchina fotografica pronta a scattare.
Tutto ruota intorno a Piazza del Popolo, che in epoca medievale era accessibile mediante quattro porte, e oggi rappresenta un curioso anello di congiunzione tra passato e presente: più viva che mai, con i suoi negozietti e i caffè che dispongono i tavolini all'aperto, è anche intrisa di memorie antiche, circondata com'è dai palazzi più importanti della storia locale.
Qui si erge infatti il Duomo, dedicato alla Madonna della Santissima Annunziata, con la facciata originale gotica del Duecento, il campanile del Trecento e il rosone cinquecentesco. L'interno, a tre
navate, custodisce tra le altre opere un pregevole coro ligneo intagliato e intarsiato, realizzato nel 1530 da Antonio e Sebastiano Bencivenni da Mercatello.
Proprio di fronte alla chiesa si erge il Palazzo dei Priori, cominciato nel 1293 e ampliato tra il 1334 e il 1337, le cui linee austere tipicamente medievali sono impreziosite da qualche aggiunta
rinascimentale, come le finestre. Sulla facciata si riconosce l'aquila bronzea realizzata nel 1339 da Giovanni di Gigliaccio, simbolo della cittadina, che un tempo aveva tra le ali semiaperte due
aquilotti, rappresentativi delle città tributarie di Terni e Amelia. Nato come sede dei priori, con le botteghe allineate al piano terra, successivamente accolse l'ufficio dei gabellieri e infine il
governatore pontificio.
È della fine del Duecento il Palazzo del Capitano del Popolo, in stile gotico italiano, con un massiccio porticato sulla parte anteriore. Oggi l'edificio custodisce un museo di antichità etrusche, romane e medievali, tra cui monete, oggetti in ceramica e piccole sculture; in un'altra sezione si possono ammirare pregevoli affreschi staccati e quadri che vanno dal XV al XVIII secolo, e nelle ultime sale sono raccolti tessuti antichi, abiti e arredi sacri.
Ultimo gioiello del centro di Todi, che dà il nome alla piazza stessa, è il Palazzo del Popolo.
L'edificio, in stile gotico-lombardo del milleduecento, è collegato al Palazzo del Capitano del Popolo mediante un'elegante scalinata, e come quello è preceduto da un ampio portico di archi
a tutto sesto. Ad affiancarlo c'è la torre campanaria del 1330, corredata di orologio cinquecentesco, e sul lato del palazzo che dà su piazza Garibaldi se ne sta il monumento dedicato all'Eroe dei Due Mondi, proteso verso un panorama magnifico sulla valle sottostante.
Ma la piazza non è che una tessera di un mosaico incantevole, che regala con generosità scorci interessanti e frammenti di storia.
Allontanandosi dal cuore di Todi e spingendosi lungo le vie
laterali si scoprono tanti altri edifici, come chiesa di San Fortunato, posizionata al culmine di una suggestiva scalinata, che è la più grande dell'Umbria dopo la Basilica di Assisi, e rappresenta
un bell'esemplare di chiesa-sala gotica. Da qui, procedendo verso Porta Marzia, ci si addentra nel quartiere medievale più caratteristico e intatto della cittadina. Da vedere i NIcchioni Romani della Piazza del Mercato Vecchio, la Fonte Cesia del Seicento, voluta dal vescovo di Cesi, la
piccola chiesa romanica di S-Ilario e il dedalo sconfinato di scalinate, archi, passaggi stretti e tortuosi che fanno di Todi un vero capolavoro.
Festa Medievale Montieri- Tempora artis magicae 2019
Quando il pomeriggio diventa lentamente sera....il borgo si trasforma...
Montieri 10 Agosto 2019
Associazione La Meria Montieri
Comune di Testico: presentazione del nuovo Ufficio Mobile in dotazione alla Polizia provinciale.
28 dicembre 2011. Questa mattina nella piazza del Comune di Testico, alla presenza del Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, del Presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa, dell'Assessore Paolo Ripamonti, del Comandante della Polizia provinciale Fulvio Terzolo e dei Sindaci dei Comuni interessati è stato presentato il nuovo Ufficio Mobile della Provincia di Savona, in dotazione al Corpo di Polizia provinciale. Il progetto è nato a seguito di un finanziamento regionale e di un accordo tra le Province di Savona ed Imperia.
Karen Brown's Chiusa, Montefollonico, Italy
Welcome to Karen Brown's World of Travel
We would like to share with you one of our recommended hotels in Italy
The Chiusa in the town of Montefollonico
La Chiusa, nestled in the hills of Tuscany southeast of Siena, is an old stone farmhouse whose restaurant is so well known that guests come from far and wide to enjoy the meals where everything is fresh, homemade, and delicious.
Dania and Umberto Lucherini are the gracious owners and Dania is the talented chef.
Almost all the vegetables, olive oil, meats, wines, and cheeses come either from the inn's own farm or from those nearby. T
he original wood-burning oven still stands in the courtyard in front of the inn, emitting delicious aromas of freshly baking bread.
The dining room is large and airy, with an uncluttered simple elegance enhanced by windows overlooking rolling hills. When the weather is balmy, meals are also served on the back terrace, which is ideally positioned to capture a sweeping view.
The emphasis here is definitely on the exquisite meals, but there are also bedrooms for guests who want to spend the night.
Like the dining room, the guestrooms are perfectly in keeping with the ambiance of the old farmhouse, lovely in their rustic simplicity yet with every modern convenience.
In addition to the standard guestrooms, there are some deluxe suites—one even has an olive press in the bathroom!
Travel your Dreams with Karen Brown!
In giro tra le colline toscane - Sulla Via Francigena
E' stata una bella emozione percorrere gli stessi sentieri che tanti anni fa una moltitudine di pellegrini hanno battuto, partendo dal nord Europa per arrivare fino a Roma.
Una tappa della famosa Via Francigena passa vicinissima a noi: Fignano è a solo 2 Km dal punto in cui siamo partiti.
Una passeggiata di 10 Km, attorniati da una vista mozzafiato.
Maggiori informazioni sulla Via Francigena le trovate qui:
Con questi video ci presentiamo: siamo una piccola azienda agricola che produce vino, olio e che affitta appartamenti per vacanze... oltre a questo siamo 4 fratelli con i propri hobby, con le proprie passioni...
Ci potete trovare su facebook, alla pagina
web site:
Via Francigena: Taccola, tratta dell'arte e piatto del pellegrino
Pietrasanta scommette sulla via Francigena e chiama a raccolta ristoratori e strutture ricettive della città per partecipare al progetto di promozione e valorizzazione dell’antico sentiero. Fino ad oggi poco sviluppata, e soprattutto poco considerata, la neo amministrazione comunale di Pietrasanta guidata da Massimo Mallegni ha invece ben altre aspettative nei confronti della via Francigena di cui Pietrasanta, con il suo centro storico, è una delle tappe più suggestive. Pietrasanta è infatti la tappa numero 26, una delle 15 in Toscana, ed ha in Piazza Duomo la sua stazione principale. I pellegrini transitano, ormai da anni, in particolare in primavera ed estate, ma anche in inverno, dentro le mura ma in pochi se ne sono accorti e ne hanno raccolto l’opportunità. Potenzialità che non vuole invece lasciarsi scappare l’amministrazione comunale che intende coinvolgere ristoratori che dovranno proporre menu e piatti del pellegrino ad un buon prezzo, ed alberghi e bed & breakfast cittadini che invece dovranno proporre una sistemazione economica o convenzionata nello spirito di accoglienza. L’iniziativa è promossa dagli assessorati del turismo e delle tradizioni popolari in occasione dell’incontro tra l’assessore, Lora Anita Santini, il consigliere, Daniele Taccola ed il Capo di Gabinetto, Adamo Bernardi con il Presidente dell’Associazione Toscana Via Francigena, Andrea Lombardi. “L’iniziativa – spiega Lora Anita Santini, assessore alle tradizioni popolari – è pensata per proporre una sosta ristoratrice lungo il cammino della via Francigena per i pellegrini che attraversano la nostra città diretti in Vaticano. Questa amministrazione crede molto nel progetto della via Francigena ed è convinta che possa rappresentare una ulteriore offerta turistica che la città ha da offrire ad un particolare target di visitatore che fino ad oggi la nostra comunità ha sfruttato molto poco. La via Francigena sviluppa il 13% del movimento turistico regionale: un movimento destinato a crescere proprio grazie agli investimenti della Regione Toscana e al coinvolgimento di enti e privati. La via Francigena è una grande opportunità per Pietrasanta. E noi vogliamo sfruttarla”. Ristoranti e strutture ricettive che vogliono partecipare e sfruttare l’occasione potranno richiedere informazioni e dare la propria adesione scrivendo a turismo@comune.pietrasanta.lu.it oppure contattando direttamente l’ufficio turismo allo 0584.795274.
Il Comune di Pietrasanta ha aderito, nelle scorse settimane, all’Associazione Europea delle Vie Francigene. Costituita nel 2001, l’associazione ha l’obiettivo di recuperare e valorizzare un percorso che nella sola Toscana si sviluppa per 394 chilometri, per un totale di 38 comuni, tra cui Pietrasanta. Con l’adesione il Comune potrà partecipare a convegni e seminari ed essere inserito nel portale viafrancigena.org coniugando il pellegrinaggio religioso con il turismo di qualità. Non è tutto qui. In questi primi sette mesi di mandato l’amministrazione comunale ha già attivato tutta una serie di canali ed iniziative come l’adesione al progetto “Francigena Wifi” per la nascita di stazioni digitali a Porta a Lucca, Strettoia, piazza a Vallecchia e Piazza Matteotti oltre che in Piazza Duomo e realizzazione della conchiglia in terracotta realizzata da Matteo Castagnini simbolo del pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela. Sarà inoltre installata adeguata segnaletica. “Pietrasanta è nata lungo la via Francigena. Presenteremo un progetto per caratterizzare la tratta di Pietrasanta come percorso d’arte per i pellegrini attraverso visite ai laboratori e alle fonderie che ci identificano in tutto il mondo. – spiega Daniele Taccola, consigliere delegato al progetto di valorizzazione della via Francigena – Sarà la tratta dell’arte. L’ingresso nella rete ci assicurerà una nuova ed ulteriore visibilità internazionale”.
La via Francigena a cavallo
Premio LA PA CHE SI VEDE 2011
Ente: REGIONE TOSCANA Fondazione Sistema Toscana Ufficio Mediacenter
Categoria: Canali Tematici
Ferrara:Castello Estense,Meraviglia Medioevale,giugno 2016
Il Castello Estense, o castello di San Michele, è il monumento più rappresentativo della città di Ferrara.
Il Castello Estense sorse nel 1385 come strumento di controllo politico e militare. La prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di San Michele, protettore di porte e rocche urbiche.
L'opera fu commissionata all'architetto Bartolino da Novara, già artefice del castello di Pavia e poi di quello di Mantova, dal marchese Niccolò II d'Este che ritenne indispensabile dotarsi di una potente macchina repressiva dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno. Al marchese venne concesso inizialmente un prestito di 25.000 ducati dal signore di Mantova Francesco I Gonzaga.
Alla notizia di un ennesimo aumento delle tasse, i ferraresi insorsero e chiesero a gran voce la consegna di Tommaso da Tortona, consigliere del Marchese e responsabile della riscossione delle gabelle. Tommaso, dopo aver debitamente ricevuto i Sacramenti, fu consegnato dal marchese alla folla inferocita, che lo fece letteralmente a pezzi.
« il disgraziato Tommaso, non senza aver prima messo in pace con Dio l'anima sua, venne consegnato alla folla inferocita, che, afferratolo e malmenatolo, lo ridusse in tanti pezzi, bruciandone poi alcuni sul rogo dei libri pubblici gettati alle fiamme, issandone altri su canne in segno di trionfo e dando gli intestini da mangiare a uomini, cani ed uccelli. »
(Luciano Chiappini, Gli Estensi)
Il castello sorse intorno alla torre dei Leoni, un'antica torre di avvistamento già esistente nel XIII secolo ed inserita lungo la cinta muraria che allora delimitava la città verso nord. Bartolino da Novara chiuse il quadrilatero facendo edificare altre tre torri: Marchesana a sud-est, di San Paolo a sud-ovest e di Santa Caterina a nord-ovest. La struttura ebbe quindi in origine la funzione di fortezza difensiva: di quel periodo sono le torri e i ponti levatoi ma nel tempo il suo carattere di reggia dinastica mise in ombra quello militare.
Nel 1860 Ferrara venne annessa al Regno d'Italia. Il castello, divenuto proprietà dello Stato, fu acquistato per 70.000 lire nel 1874 dall'amministrazione provinciale di Ferrara che prese ad impiegarne gli spazi come sede dei propri uffici e della prefettura. Negli anni l'efficienza strutturale del monumento è stata salvaguardata grazie ai continui lavori di manutenzione, ai quali si sono affiancate, in vari momenti, specifiche opere di restauro. Molti interventi furono fatti nel periodo tra il 1910 ed il 1930, alcuni molto discutibili come quelli tesi a creare una piena accessibilità del cortile del castello alle autovetture. Durante la seconda guerra mondiale il rivellino nord fu demolito dai bombardamenti, per poi essere fedelmente ricostruito dal Genio Civile nel 1946.
Nel 1999, per iniziativa del presidente della Provincia di Ferrara Pier Giorgio Dall'Acqua, si diede vita al progetto Il Castello per la Città. Grazie alla collaborazione tra Prefettura e Provincia di Ferrara, si iniziò a pensare ad un nuovo utilizzo delle stanze sino a quel momento sede governativa. La fase preparatoria dei lavori partì dal restauro del palazzo di Giulio d'Este, che divenne in seguito la nuova sede della prefettura, e nel 2002, a trasferimento ultimato, si iniziò il restauro del castello ed il contemporaneo utilizzo per nuove iniziative.
(Fonte Wikipedia)
Castell'Arquato Rivivi il Medioevo 12 settembre 2015 - 6 video di 7 , 4K Resolution Full HD
Manifestazione storica Torneo Internazionale Rivivi il Medioevo a Castell'Arquato con incendio al castello
historical event in Castell'Arquato Relive the Middle Ages with fire to the castle
L’accampamento nel Lungo Arda con Torneo Internazionale in Armatura Pesante, Esibizioni e Torneo di Arcieria, Giullarate, Giochi per bambini, Spettacoli a tema, Musiche, Danze, Mercanti, Antichi mestieri… questo e tanto altro che ci riporta nel Medioevo nella splendida Castell’Arquato.
Anche questo settembre a Castell’Arquato, puoi rivivere due giorni di Medioevo. Una festa per tutti gli appassionati del tempo che fu, ma anche per chi vuole semplicemente vivere una divertente esperienza di fine estate, in una cornice indimenticabile. Romantiche pulzelle, che palpitano per i propri valorosi cavalieri, festosi e chiassosi popolani che vogliono dimenticare le fatiche di tutti i giorni, prima di tornare al loro duro lavoro o al servizio dei signori. Potenti armati provenienti da ogni dove, accampati nel Lungo Arda in attesa della battaglia che premierà il migliore. Ciarlieri mercanti pronti a incantarvi con le loro preziose mercanzie, e ancora giochi medievali per bambini, stand gastronomici per tutti con alcuni dei piatti tipici della cucina piacentina. Tutta Castell’Arquato torna indietro nel tempo, godendo delle sue eccezionali meraviglie urbanistiche. Nel parco del Lungo Arda invece si ricrea uno spaccato di accampamento medievale con risuonare di spade e armature, ma anche falò e pignatte fumanti
Proloco di Castell'arquato
tel fax +39 0523 803283
telefono +39 347 8250724
email proloco.carquato@libero.it
web comune.castellarquato.pc.it
Scuola d'arme Gens Innominabilis
tel +39 340 9353153
email gens.innominabilis@gmail.com
web gensinnominabilis.it
UFFICIO INFORMAZIONI E ACCOGLIENZA TURISTICA
tel fax +39 0523 803215
email iatcastellarquato@gmail.com
riviviilmedioevo.it
video 6 di 7
Vendita Casa vacanza Pergine Valdarno
Bellissima struttura turistico ricettiva circondata da boschi e uliveti completamente ristrutturata nel 2001 composta da due corpi separati: -un edificio colonico principale composto da cinque appartamenti, da una zona adibita a reception e ufficio e da un ampio locale composto da lavanderia e ripostiglio ad uso comune -il vecchio fienile composto da un'ampia sala con camino,una cucina tre camere e due bagni.Gli appartamenti sono tutti dotati di bagno con doccia e cucina, perfettamente ammobilia ...
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LA VIA FRANCIGENA
Questo è il trailer de La via Francigena di Chella Pietroforte e Tullio Bonometti, un filmato di 63 minuti, da utilizzare per serate ( infoghedi.it/viaggi ). Chella e Tullio nel mese di settembre 2007 in bicicletta seguendo le orme di Sigerico dal passo del Gran San Bernardo a Roma hanno percorso la Via Francigena pernottando in ostelli, parrocchie e monasteri.
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Italy - Region of Basilicata - province of Matera - Arturo Zamora Cortés - october 2011
Campane Moon e Matera.Hemos iniziato a cercare per la mia famiglia - la famiglia di mia nonna materna e Catherine Russerla Ciliberti Ciliberti mio bisnonno Bernardo, nel sud Italia. Il mio viaggio mi ha permesso di sviluppare questo video cronica in cui rivedere i luoghi visitati. Registrazione uffici nelle province di Sternatia, Lecce, Soleto, Matera e Potenza. Essi ricevono appoggio dalla gente belli d'Italia. Luna y campanas de Matera.Hemos iniciado la búsqueda de mi familia - la familia de mi abuela materna Catalina Russerla Ciliberti y de mi bisabuelo Bernardo Ciliberti, en el sur de Italia. Mi viaje me ha permitido elaborar esta crónica bite video en la que reseño los lugares visitados. Las oficinas de registro de las provincias de Sternatia, Lecce, Soleto, Matera y Potenza. En ellas recibimos el apoyo de la gente linda de Italia. Nos facilitaron, a mi hermana Ada y a mí, libros de registro de nacimientos de los años 1800. Al sur de Italia visitamos Matera. Una ciudad de película. Se ha convertido en set cinematográfico de numerosos filmes de grandes directores como los hermanos Taviani, (1967 -- Allosanfan/1990 - Il sole anche di notte - ) de Pier Paolo Pasolini (1964 - Il vangelo secondo Matteo) de Francesco Rosi (1967 - C'era una volta) La Matera de Giuseppe Tornatore (1995 -L'uomo delle stelle) La de Mel Gibson (2002 -- The passion) y muchos más.