Address: Val Grisol, 32013 Longarone, Province of Belluno, Italy
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TG BASSANO (07/11/2016) - CENTRALE: IL PRECEDENTE CHE FA BEN SPERARE
TG BASSANO (lunedì 7 novembre 2016) - Che la regione abbia, per così dire, il vizietto di imporre centrali elettriche lì dove la popolazione non le vuole è una costante.
Lo testimonia questa storia che arriva da Zoldo, in provincia di Belluno.
Qui i cittadini si sono uniti e hanno vinto una battaglia importante.
La stessa che la città di Bassano deve fare per impedire la costruzione della centrale in via Pusterla.
Cosa è successo tra le nostre belle montagne venete?
La Regione aveva deciso di concedere le acque del torrente Grisol che scorre tra Zoldo e Longarone, a una società che voleva sfruttarle per creare energia elettrica.
Badate bene che Il Grisol e la valle del Soffranco sono uno dei luoghi più integri, suggestivi e selvaggi del Veneto, la porta d’accesso al Parco delle dolomiti bellunesi.
I cittadini con il sostegno di alcune associazioni si sono mossi contro quella che hanno definito una speculazione idroelettrica. Per i residenti la regione avrebbe svenduto il torrente con argomentazioni pretestuose e illegittime.
E’ stato presentato un ricorso al Tribunale Superiore della Acque Pubbliche che l’ha accolto bloccando i lavori.
Motivo centrale del ricorso è il rilascio della concessione senza aver tenuto conto dello stato di qualità elevata del torrente, che è tutelato dalla normativa italiana e comunitaria, che la legge non consente di deteriorare e che è incompatibile con la realizzazione di derivazioni idroelettriche.
In questo caso si parla di un bene naturale, a Bassano oltre alla naturale c’è la questione storica e paesaggistica con tutta l’area tutelata sempre e comunque da un decreto ministeriale ancora in vigore , la sostanza quindi è la stessa.
La sentenza riveste particolare importanza e costituisce un precedente importante anche per la questione locale.
Il Ponte e Via Pusterla vanno tutelati ad ogni costo, paradossalmente proprio contro le decisioni di quella stessa Regione e dell’assessore Bottacin che avrebbero il dovere istituzionale di custodire i suoi luoghi più belli.
E’ auspicabile che d'ora in poi tutti gli organismi autorizzativi provvedano ad adeguarsi e a guardare alla sostanza delle cose invece di arrampicarsi sulle interpretazioni tecnico-burocratiche. (