Mio fratello partigiano
Ricordo di Rino De Vecchi, uno dei nove partigiani morti a Quinto sulla strada Noalese, combattendo contro i tedeschi nel giorno della liberazione di Treviso, 29 aprile 1945.
Testimonianza del fratello Luciano, nato a Canizzano nel 1933 e residente a Catena di Villorba (TV), ex fruttivendolo in paese dal 1965 al 1998.
«Eravamo in tanti fratelli, mio papà lavorava alle poste.
- E Rino cosa faceva?
Rino era bravo e rischioso [ardimentoso, intraprendente]: aveva la patente di terzo grado a 18 anni. Durante la guerra, per mantenerci (1) è andato a lavorare da Benetin, ai mulini (2). All'epoca i mulini lavoravano, anche di notte, facevano farina. Era fame. Facendo il mugnaio portava a casa farina anche per noi, perché da mangiare non ce n'era, in quegli anni là.
È andato anche a lavorare da Pagnossin, sul forno: aveva 16 anni. Sui forni, su con la carriola sopra una tavola [da ponteggio]. Io gli portavo da mangiare, e sai cosa gli portavo da mangiare? Tre fichi secchi e una fetta di polenta abbrustolita. E quando suonava mezzogiorno, attraversavo il Sile, prendevo la stradina che usciva sulla statale [Noalese] e poi attraversavo la strada e andavo alla [fornace] Pagnossin. Lui mi aspettava là.
Ha lavorato anche da Ronfini a Fiera, e là si è fatto la patente di terzo grado, in quegli anni là.
Era rischioso, bravo.
- E quel giorno, quella mattina...
01:23 Sono partiti e non sono più tornati.
- Il 29 aprile 1945 era di domenica.
Di domenica, verso l'una. Io abitavo a Canizzano, dietro il capitello. Ero sul Sile, non c'era il bagno in quegli anni là. Andavo a lavarmi i piedi sul Sile. E sentivo tu tu tum, tu tu tum. E dopo, e dopo ... niente.
Al lunedì mattina [30 aprile 1945] c'erano i carri armati [alleati] che venivano giù per Canizzano, da Padova. E tutti facevano festa.
Invece mio padre è andato ... perché gli avevano detto guarda che è morto ... che i tedeschi hanno ammazzato Rino, erano in nove partigiani. Era ai mulini di Benetin - passavamo di là, all'epoca. [Vedi ]
Guarda che hanno ammazzato nove partigiani sul Gambero, a Quinto, e c'è anche Rino De Vecchi.
Trova Cavallin [Giuseppe], padrone della nostra casa, che era un fascistone - dopo è scappato in Brasile, non importa, robe sue. Ha fermato mio papà e gli ha detto. Guarda, Vittorio, torna indietro. Non è neanche da andare a vederli.
È tornato indietro.
02:20 C'erano le mie sorelle più vecchie e vedo che chiudono i balconi e piangono, sulla casetta dietro il capitello.
Alla domenica hanno ucciso i nove partigiani e al lunedì mattina verso le dieci - undici venivano avanti da Padova gli americani, gli inglesi, quello che vuoi chiamarli.
I carri armati passavano, e - come [si vede] al cinema, tutti contenti...
E noi ci siamo chiusi in casa, e una vicina, Noemi Buran - sono morti tutti, perché ho ottant'anni io e all'epoca avevo dodici anni - so che ci ha portato anche una bottiglia di cognac, questa donna.
Mio papà ha chiuso le porte, e siamo rimasti là in cucina ... il discorso del 29 aprile.»
NOTE
1 Mulini Granello Benetin sul Sile, Canizzano, via Nogarè.
2 Era il primogenito di 7 fratelli, orfani di madre, morta nel 1943 di tifo.
Registrazione: 28 dicembre 2013, Catena di Villorba, ai bordi della strada Postumia.
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Resistenza a Treviso, Quinto - Guerra di Liberazione 1943-1945
Partigiani di pianura - Brigata Mameli, gruppo Brigate Giustizia e Libertà di Treviso