Borgomanero (NO) - Parco Villa Marazza vista dal Mavic Pro Platinum
Borgomanero
Giro panoramico di Borgomanero
Borgomanero (Borbané in piemontese, Burbané in lombardo; pronuncia bʊrba'ne) è un comune italiano di 21.451 abitanti della provincia di Novara.
È la seconda città della provincia per popolazione dopo il capoluogo. È al centro di una zona urbana che conta 51.686 abitanti considerando i comuni della prima corona ( confinanti cioè col comune di Borgomanero) e 106.218 abitanti considerando anche i comuni di seconda corona (confinanti coi comuni della prima corona) (dati istat 01/01/2013).
STORIA
La leggenda narra che un gruppo di tredici persone, chiamate i Tredici Orchi (Trözz' Orchi nella forma dialettale), di ritorno da un pellegrinaggio all'Isola di San Giulio, abbia fondato il primo nucleo della città, sulle rive dell'Agogna. La stessa leggenda racconta anche l'origine del Tapulone, il piatto tipico della città, creato con i poveri ingredienti che il gruppo aveva a disposizione: la carne dell'unica asina che portava i loro bagagli, il vino e poco altro.
La prima denominazione ufficiale di Borgomanero è Burgus sancti Leonardi (ossia Borgo di San Leonardo). Questo nome gli deriva dalla chiesa di San Leonardo, che presumibilmente risale agli anni tra il 1125 e il 1150. Dalla carta di Romagnano del 1198 sappiamo che a quel tempo Borgo San Leonardo godeva già della qualifica di borgo franco, cioè un borgo affrancato da prestazioni servili, estraneo alla giurisdizione comitale che pure manteneva una certa autorità ed influenza.
Chiesa di San Leonardo
Il toponimo Borgomanero invece deriva da Giacomo Mainerio (Jacobus de Mayneriis), che fu podestà di Novara tra il 1193 e il 1194. Mainerio ritenne questo luogo il più adatto per creare una roccaforte tra il Sesia e il Ticino e gli impose il proprio nome, sostituendo quello di Borgo San Leonardo. La costruzione del nuovo borgo implicò quasi certamente lo smantellamento dell'abitato di San Leonardo, la cui chiesa, conservata tuttora, rimase esterna alle mura, forse in funzione di chiesa cimiteriale; il nuovo abitato fu riprogettato sul modello della civitas romana.
In seguito il borgo continuò a crescere d'importanza e resistette a diversi assedi nella guerra tra Visconti e Paleologi del Trecento. Borgomanero perse una parte della sua autonomia quando i duchi di Milano la concessero in feudo dapprima ai Tornielli (1412 - 1447) e in seguito ai Trivulzio (1466 - 1548).
Nel 1449 venne coinvolta, per la sua posizione, nello scontro tra il Duca Ludovico di Savoia e Francesco Sforza e i suoi dintorni furono teatro di una battaglia vinta dalle truppe lombarde capitanate da Bartolomeo Colleoni.
Successivamente divenne un feudo degli Estensi per oltre duecento anni (1552 - 1757). Curiosamente Borgomanero non fu toccata dalla peste di metà Seicento che imperversò in Europa, malgrado fossero colpite tutte le località circostanti, in quanto gli unici quattro appestati vennero espulsi dalla città e venne dato l'ordine di chiudere le porte e di isolare la città finché l'epidemia non si fosse estinta. Questa decisione (notevole per l'ignoranza dell'epoca sui contagi) salvò la cittadina dalla peste.
Durante i primi anni dell'Ottocento Borgomanero perse le sue ultime mura, trasformandosi in un centro commercialmente ed economicamente più moderno.
Borgomanero prese anche parte attiva al Risorgimento italiano: i fratelli Ercole e Antonio Maioni pagarono con l'esilio il tricolore innalzato a Torino nel 1821, Maddalena Zoppis perse un occhio durante le Cinque Giornate milanesi del 1848, Costantino Pagani fu uno dei Mille dell'impresa di Garibaldi. Subì, inoltre, l'occupazione austriaca all'indomani della battaglia della Bicocca del marzo 1849.
Del Novecento si ricordano figure come Mora e Gibin, medaglie d'oro della Resistenza, e Achille Marazza, membro del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, che nel 1967 donò al comune la villa e la biblioteca, oggi sede della fondazione che porta il suo nome.
25 Aprile festa della liberazione
Achille Marazza (Borgomanero, 20 luglio 1894 – Verbania, 7 febbraio 1967) è stato un politico e antifascista italiano. Iscrittosi al Partito Popolare nel 1919, antifascista, fu dirigente della Democrazia Cristiana nella clandestinità e quindi membro del CLN Alta Italia. Nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, operò in Slovenia come ufficiale superiore, combattendo la Resistenza locale; più tardi il suo nome sarebbe stato incluso in un elenco di criminali di guerra, ma la sua estradizione, richiesta dall'Esercito di liberazione jugoslavo, non venne mai stata concessa dal governo italiano. Partecipò con Riccardo Lombardi, Sandro Pertini e Raffaele Cadorna allo storico incontro all'arcivescovado di Milano nel quale venne trattata, per iniziativa del cardinale Schuster, la resa di Benito Mussolini. Partecipò alla Costituente, e fu sottosegretario (alla Pubblica istruzione, 1945; alla Giustizia, 1946; agli Interni, 1947-1948) nonché Ministro del lavoro e della previdenza sociale (1950). Nel 1947 ebbe un ruolo importante nella vicenda dell'occupazione della prefettura di Milano, da parte di militanti del Partito comunista italiano (28 novembre), per protesta contro la sostituzione del prefetto Ettore Troilo. Come Sottosegretario agli Interni, ottenne lo sgombero dei locali senza spargimento di sangue in cambio della mancata denuncia per il reato commesso . Bibliofilo e mecenate profondamente affezionato a Borgomanero, lasciò alla città la villa di famiglia e il grande parco circostante affinché vi venisse istituita una Biblioteca e Casa di Cultura, che oggi porta il suo nome . Funzioni e compiti delle biblioteche, ieri ed oggi è il titolo dell'intervento pronunciato da Achille Marazza al Piccolo Teatro della Città di Milano il 5 ottobre 1958, in occasione della Settimana delle Biblioteche. Il discorso fu pubblicato, fra un intervento di Aristide Calderini ed un altro di Riccardo Baccelli, nella prestigiosa rivista ACCADEMIE E BIBLIOTECHE D'ITALIA. Si tratta di un excursus nella storia delle biblioteche del nostro Paese dal medioevo all'età contemporanea. L'idea guida dell'articolo è la seguente: la biblioteca si evolve insieme alla società, in senso progressivo, favorendo la partecipazione di sempre più ampi gruppi di cittadini alla vita culturale del mondo in cui vivono.
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