***** TIVOLI (3/3) - VILLA GREGORIANA - Grande Cascata - Inferno - Acropoli - Templi
Tivoli non smette mai di stupirci. Basta alzare lo sguardo mentre si passeggia per Villa Gregoriana e ammirare l’Acropoli di Tivoli e le sue uniche vestigia archeologiche: i due templi di Vesta e della Sibilla del III-II sec. a.C. e la villa romana di Manlio Vopisco, di cui rimangono 13 ambienti. E l’incontro tra le due anime di Villa Gregoriana, la fusione tra la bellezza della natura e l’opera dell’uomo: la superba cascata artificiale che si riversa con fragore sotto i due templi dell’Acropoli da un’altezza di 120 metri.
Villa Gregoriana - rinominata dal FAI dopo il restauro Parco Villa Gregoriana - è un'area naturale di grande valore storico e paesaggistico che si trova a Tivoli, nella valle scoscesa tra la sponda destra dell'Aniene e l'antica acropoli romana. Il sito è noto soprattutto per ospitare la Grande Cascata, e si può considerare un particolarissimo esempio di giardino romantico, per la sua conformazione e per la corrispondenza con il gusto dell'estetica del sublime, tanto caro ai romantici.
Il particolarissimo ambiente della Villa Gregoriana nacque dalla necessità di difendere la città di Tivoli dalle piene rovinose dell'Aniene, e dal desiderio di un Papa camaldolese severamente conservatore ma assai colto, Gregorio XVI, di unire l'utile al dilettevole, senza badare a spese.
Già per l'alimentazione delle fontane di Villa d'Este era stato scavato nella seconda metà del XVI secolo un Canale Estense, le cui acque di risulta venivano poi usate per irrigazione, nella valle dell'Aniene sottostante le mura cittadine (ancor oggi esiste un fosso che le canalizza, e vengono utilizzate negli orti circostanti). Quest'opera non era però destinata - né era sufficiente - a smaltire le acque di piena del fiume, in situazioni di emergenza.
La Villa Gregoriana - che prese appunto il nome dal Papa che aveva voluto e cofinanziato i lavori - nacque semplicemente come accessorio dell'opera primaria: la deviazione e la canalizzazione in due cunicoli artificiali delle acque dell'Aniene, che Gregorio XVI fece realizzare sotto il monte Catillo dopo l'alluvione del 1826, in modo da allontanare dall'abitato il corso del fiume e il punto di caduta delle acque dell'Aniene.
A ciò si aggiunse la costruzione del Ponte Gregoriano, a cavallo dell'antico letto del fiume, che, in seguito alla deviazione del suo corso, rimase vivo soltanto come letto di deflusso delle acque in sovrappiù, che venivano peraltro utilizzate a scopo civili e industriali (lavatoi, irrigazione, stabilimenti industriali). La realizzazione dei lavori fu affidata al cardinale Rivarola, e nel 1835 avvenne la solenne inaugurazione.
Per l'occasione, e in sintonia con il gusto dell'epoca, venne recuperato il «costruito» della villa di Manlio Vopisco, che non era più stato abitato dall'inizio del II secolo. I ruderi degli edifici di età romana inselvatichiti nei secoli vennero accuratamente ripristinati per poi essere integrati nel giardino dove furono piantate nuove essenze e attrezzati percorsi, vialetti, scale, ambienti di servizio.
Villa Gregoriana a Tivoli Cosa vedere!
#littletales #viaggi #villagregoriana #tivoli
Visita della bellissima Villa Gregoriana a Tivoli, cosa vedere nel vasto parco tra cascate, grotte e templi sacri.
Da non perdere la Villa del console romano Manlio Vopisco, il Tempio della Sibilla e la Valle dell'inferno, la grotta di Nettuno e la bellissima cascata artificiale, seconda in altezza solo alla cascata delle Marmore.
Buona visita a tutti
Twitter:
Facebook:
Pintarest:
Se volete potete contribuire alle spese che sosteniamo per il canale e lasciare un offerta al link qui sotto
La nostra attrezzatura:
canon g7x mark ii
Gopro 7 black
Ricoh Theta 360
Nikon d500
Nikon D7500
Nikon D700
Dji Mavic Pro
Parrot Disco
Zerotech Doddy Drone
Gimbal Zhiyun Crane Plus
Slider motorizzato
Tracolla Peak Design
Peak Design - Anchor Links
Supporto ventosa Gopro
Batterie Dobby
Riprese aeree
Google Earth Studio ????
Musica:
Positive5 by PeriTune
Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0
Music promoted by Audio Library
Island by Declan DP Music
Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0
Music promoted by Audio Library
Guitar Miniature No. 1 in D major by Steven O’Brien
Creative Commons — Attribution 3.0 Unported— CC BY 3.0
Music promoted by Audio Library
Audio Library — Music for content creators
Water Lily by The 126ers from YouTube Audio Library
Get Outside! by Jason Farnham from YouTube Audio Library
Check out the playlist of artist:
Title: Get Outside!
Artist: Jason Farnham
Genre: Pop
Mood: Happy
Download:
Music: Get Outside! - Jason Farnham:
Tivoli - Roma - Villa D'Este e parco Villa Gregoriana
Tivoli è lontana circa 29 kilometri da Roma.
Ci sono tre ville molto belle da visitare ma noi in una giornata ne abbiamo visitato solo due, Villa D'Este e parco Villa Gregoriana.
É stata una giornata stupenda, consiglio a tutti una visita in questo luogo.
le fotografie le potete trovare nella mia pagina Facebook:
Tivoli e le sue Ville:
Tivoli
Tivoli è un comune italiano di 56 474 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma, secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso sarebbe stata fondata dagli Aborigeni in conseguenza del rito della primavera sacra. L'insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell'Aniene ad opera dei Siculi, dove successivamente sorsero dapprima le fortificazioni nell'attuale contrada di San Paolo (presumibilmente nei secoli XI-X a.C.) e successivamente (VIII-VII sec.), avvicinandosi gli abitanti al fiume, l'acropoli e gli edifici antichi (dove sarebbero tornati poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra l'Agro Romano e l'Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria. Ancor oggi la contrada dell'antica acropoli si chiama Castrovetere. Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto Sabini e Latini), è confermato dall'esistenza del grande santuario di Ercole Vincitore[8] (restaurato dal giugno 2011), classico eroe divinizzato di origine greca, protettore dei commerci e dei luoghi in cui si svolgevano, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può far risalire ad un più antico luogo di culto (forse nella zona dell'attuale Ponte dell'Acquoria) comune a popolazioni che si incontravano per commerciare, analogamente a quanto accadeva vicino al guado del Tevere nel Foro Boario già in epoca pre-arcaica. Dopo essere stata definitivamente sottomessa da Roma, in espansione nel IV secolo a.C., fu riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C.. Dalla tarda età repubblicana, Tivoli divenne sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti. Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, a Cassio, a Publio Quintilio Varo, a Manlio Vopisco (i resti di quest'ultima sono incorporati nell'attuale Villa Gregoriana). Lo stesso Augusto vi soggiornò ed amministrò la giustizia sotto i portici del santuario di Ercole Vincitore.[9] Il culmine di questi insediamenti fu rappresentato dalla villa di Adriano, nel II secolo d.C. Qui a Tivoli,nel 275 d.C.,passò i suoi ultimi giorni la regina Zenobia di Palmira. Nel Medioevo Tivoli fu sede vescovile (nota dall'anno 366) e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti. Nel 1550 fu nominato governatore di Tivoli il cardinale Ippolito II d'Este (1509-1572), che promosse la realizzazione della celebre villa che dalla sua famiglia prende il nome. La sistemazione di Villa d'Este fu continuata dai suoi successori, il nipote cardinale Luigi d'Este (morto nel 1586) e il cardinale Alessandro d'Este (morto nel 1624). Nel 1867 la città fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani. Negli anni dell'avvento del fascismo (1921-1922) Tivoli, con la giunta Parmegiani, eletta nel 1919 e a forte componente operaia, fu uno degli ultimi comuni d'Italia a guida socialista e comunista, insieme ad Ancona, Parma e Cremona, e la sua strenua resistenza alle pressioni del fascismo romano fu strettamente legata allo sfruttamento pubblico delle acque della cascata per la produzione di energia elettrica, che restò tale fino alla caduta della Giunta. Soltanto un uso massiccio della violenza da parte del Fascismo che all'uopo trasferì a Tivoli il gerarca di Civitavecchia Pollastrini, nonché l'attività di quest'ultimo che tese a dividere le maestranze della Centrale Elettrica, consentì ai fascisti di esautorare, con la complice passività dei regi carabinieri, la Giunta Parmegiani, esiliandone i principali membri. Il fascismo prese il potere a Tivoli e immediatamente la Centrale Elettrica fu privatizzata passando nelle mani della società Anglo-Romana. Durante la seconda guerra mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord lungo la via Valeria, fu duramente e ripetutamente bombardata dall'aviazione anglo-americana.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
TIVOLI (RM) 2010 (HD)
Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma (1215 a.C.).
L'insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell'Aniene, dove sorsero l'acropoli e gli edifici antichi (e tornarono poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra il Tevere e l'Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria. Ancor oggi il rione dell'antica acropoli si chiama Castrovetere.
Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto sabini e latini), è confermato dall'esistenza del grande santuario sociale di Ercole Vincitore, classico eroe latino divinizzato, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può facilmente far risalire ad un più antico luogo di culto comune di popolazioni che si incontravano per commerciare.
Sistemato nel IV secolo a.C. il contenzioso con Roma in espansione, e riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C., Tivoli divenne fra l'altro sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti.
Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, a Cassio, a Publio Quintilio Varo, a Manlio Vopisco (i cui resti sono incorporati nell'attuale Villa Gregoriana). Il culmine di questi insediamenti fu rappresentato dalla villa di Adriano, nel II secolo.
Nel Medioevo Tivoli fu sede vescovile e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti.
Nel 1867 fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani.
Durante la seconda guerra mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord lungo la via Valeria, fu duramente bombardata dall'aviazione anglo-americana, che puntava ad interrompere i collegamenti ferroviari e stradali che da Roma condidevano verso l'Adriatico[2].
Durante l'occupazione tedesca fu forte la presenza di nuclei partigiani. Ciò comportò sanguinose ritorsioni nonché la distruzione di infrastrutture da parte dei nazisti in ritirata.
Fino agli anni settanta del XX secolo Tivoli rimase città a vocazione fortemente industriale e con una solida base operaia, orientata politicamente a sinistra, almeno nelle elezioni sovracomunali[3]. Nella fase di deindustrializzazione che seguì, vi fu altresì forte e sentita la contrapposizione politica degli anni di piombo. Numerosi[senza fonte] furono gli estremisti di destra e di sinistra anche di rilevanza nazionale provenienti da Tivoli o legati alla città.