Places to visit in Sardinia - my fav 7 spots in Nuoro, Barbagia | DailyPinner vlog
Sardinia is not only wonderful sea and stunning beaches. There’re more places to visit in Sardinia, like Nuoro, Bargagia. Nobel prize winner Grazia Deledda grew up there, under the shadows of Monte Ortobene. There are also two Nuragic sites within the city, and much more to see. Here are my seven favourite places I always check out when coming back to Nuoro.
**Index**
- Santu Predu neighbourhood (0:52)
- Grazia Deledda's house (1:55)
- La Madonnina belvedere (4:06)
- La Solitudine church (5:03)
- Sardinian Ethnographic museum (6:03)
- Monte Ortobene (8:04)
- Pineta Ugolio & Nuragic village (9:39)
Check my playlist with the best places to see in Sardinia:
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Autunno in Barbagia, tappa a Mamoiada!
SARDYNIA
00:35 - 12:20 ARCHIPELAG LA MADALENA
12:20 - 17:30 COSTA SMERALDA – PORTO CERVO
17:35 - 22:10 CAPO CODA I PLAŻA PORTO ISTANA
22:10 - 25:50 POSADA – ZAMEK BOBU
22:55 - 31:05 PLAŻE OASI DI BIDDEROSA
31:05 - 51:25 PLAŻE ZATOKI OROSEI
51:30 - 59:30 CANYON GORROPU
59:35 - 1:12:30 CAGLIARI
1:12:35 - 1:16:30 BOSA ORISTANO
1:16:35 - 1:23:40 GROTA NEPTUNA – CAPPO COCCIA
1:23:45 - 1:30:00 ALGHERO
1:30:00 - 1:32:40 PLAŻE LA PELOSA
1:32:45 - 1:34:50 CASTELSARDO
1:34:53 - 1:40:30 SAN TEODORO
1:40:35 - 1:44:15 OLIENA – SU GOLOGONE
1:44:20 - 1:48:35 FONNI - MAMOIADA
Sardinija Odeon World Travel City Break
Upoznajte čari Sardinije, kroz organizovanu turu agencije Odeon World Travel i prepustite se čarima, egzotičnim mirisima i ukusima ovog veličanstvenog ostrva i upustite se u pravu avanturu!
ITALIA #10 | Cerdeña: Ciudad de Bosa y el Castillo de Malaspina | Entre Rutas
Hay 3 ciudades que, para nosotros, conforman la Santa Trinidad de las ciudades más fotogénicas de Cerdeña: Una es la capital, Cagliari, otra es la ciudad de Alghero (que visitaremos en el próximo vídeo) y, por ultimo, la bonita Bosa, que ocupa el capítulo de hoy. Es una ciudad súper pintoresca repleta de calles empedradas y un castillo coronando la cima de una colina cercana, siempre vigilante, el Castillo de Malaspina. Si queréis enamoraros de sus calles y rincones ¡no os perdáis este vídeo!
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EQUIPO UTILIZADO
- Canon EOS 550D
- Canon EF-S 18-135mm f/3.5-5.6
- Canon EF 50mm f/1.8
- Sony Alpha-5000
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Stele di Boeli o Sa Perda Pintà di Mamoiada ~ 11 Febbraio 2018 | Viaggiare in Sardegna
La Stele di Boeli di Mamoiada ( chiamata “Sa Perda Pintà” , la pietra incisa in sardo ) è una stele megalitica molto particolare scoperta a Mamoiada, nella Barbagia del centro Sardegna.
Questa grande lastra, che prende il nome della zona dove è stato trovato, misura ben 2,67 metri di altezza per 2,10 metri di larghezza per mezzo metro di profondità.
Il reperto presenta una serie di coppelle ( incavi nella roccia ) e di incisioni concentriche, che lo rende unico in Sardegna e molto importante a livello europeo; incisioni preistoriche di questi tipo sono state ritrovate in altri siti druidici in aree come Scozia, Irlanda, Galles e Bretagna.
La stele è collocata all'interno di un cortile privato alla periferia di Mamoiada; ringrazio la proprietaria Maria Giovanna del B&B Perda Pintà per averci dato l'accesso.
Fu rinvenuta per caso nel 1997 durante i lavori di costruzione della casa; pare che la facciata della lastra fosse rivolta verso il terreno quando fù trovata, questo ne ha favorito la conservazione fino ai giorni nostri.
Com'è fatta:
L'imponente stele ha una forma piano-convessa ( leggermente bombata davanti e piatta dietro ) e la sommità arcuata; le superfici più importanti sono ben rifinite.
La facciata anteriore incanta con le sue numerose decorazione incise: si tratta di una serie di cerchi concentrici a sezione concavo-convessa ( bombati verso l'interno ) e piano-convessa ( bombati verso l'esterno ). Nei cerchi concentrici principali ( ben visibili sono 3-4, ma in realtà sono 14-15 escluse le coppelle ), possiamo osservare delle incisioni rettilinee che fuoriescono dall' centro dei cerchi e protendono verso un punto di incontro grossomodo sulla sinistra, terminando con un’appendice arcuata.
A completare la decorazione possiamo osservare numerose coppelle di diverse dimensioni nella parte superiore, centrale e inferiore della stele. In quest’ultima parte sono visibili coppelle disposte a semicerchio regolare. Il ritrovamento nell'area circostante di frammenti ceramici della cultura di Ozieri ci permette di datare la stele al 3200 a.C..
Interpretazioni:
Secondo alcuni studiosi, i simboli incisi sarebbero da collegare ai culti legati alla fertilità e al ciclo della morte e rinascita, diffusi nella religiosità delle popolazioni agricole di età neolitica.
Secondo altre teorie, forse più probabili, il monumento sarebbe dedicato all'acqua; se osserviamo i cerchi concentrici appare evidente la loro somiglianza con le onde che si generano quando con un bastone tocchiamo la superficie dell'acqua; indispensabile alla vita.
Vista la abile rappresentazione stilizzata dell'effetto dell'acqua, la stele sarebbe quindi un tributo al dio che ha generato diverse sorgenti nella territorio di Mamoiada, tutt'oggi presenti.
Secondo ulteriori teorie, c'è chi accosta il significato dei simboli della stele alla figura femminile, precisamente alla “dea madre”; l'assenza di simboli femminili come utero e/o seni ( presenti in altri monumenti ) rende la teoria poco probabile.
Secondo un'altra teoria la stele sarebbe una mappa stellare, anche se non si sa di quale costellazione.
Curiosità:
Nel territorio di Mamoiada sono state rinvenute altre 4 lastre, molto più piccole e frammentate ma con gli stessi simboli della stele di Boeli, a testimonianza della diffusione del culto druidico in epoca preistorica.
In un vaso paleo-sardo della “cultura di Ozieri”, grossomodo dello stesso periodo (3300 a.C.) e destinato a contenere liquidi, possiamo osservare l’incisione di cerchi concentrici simili a quelli della stele di Boeli.
Per poter apprezzare maggiormente la Stele di Boeli andrebbe osservata di notte con una luce radente ( grazie al faretto presente ) oppure con la luce diretta del sole ad una certa ora del mattino nel periodo primaverile.
Mi scuso per la qualità delle riprese ma causa forza maggiore sono state fatte alle 12:30 in una giornata nuvolosa, in condizioni quindi non ottimali.
Come arrivare:
Arrivando dalla 131dcn, all'altezza di Prato Sardo nella zona industriale di Nuoro, seguire le indicazioni per Mamoiada e percorrere la SS389var fino al centro abitato.
Seguire le indicazioni per Sa Petra Pinta poco oltre il ristorante S' Incontru sulla destra.
Tengo a precisare che la stele, essendo all'interno di un cortile privato, per accedere occorre chiedere l'autorizzazione alla gentilissima proprietaria del B&B Pedra Pinta.
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#stelediboeli #saperdapinta #sardegna #thesilentube83 #mamoiada
Why northen sardinia 2017
SARDEGNA | SARDYNIA – SAN TEODORO
San Teodoro to typowe sardyńskie miasto nadmorskie, z pięknymi plażami, wspaniałymi restauracjami i licznym stadem różowych flamingów. No, może flamingi nie są typową atrakcją takich miast, ale z pewnością przyciągają uwagę! Można je podziwiać, podobnie jak inne rzadkie ptaki, odwiedzając w przerwach w plażowaniu lagunę w San Teodoro.
Su Romanzesu complesso nuragico, Bitti - Sardinia, Italy
Un incontaminato scrigno naturale di sughere e suggestivi affioramenti granitici custodisce uno dei più preziosi ed affascinanti lasciti della civiltà nuragica: il Villaggio-Santuario di Romanzesu (Bitti (NU) Sardegna-IT). Sette campagne di scavo effettuate tra la fine degli anni ’80 ed il 2001 hanno riportato in luce una modesta porzione della superficie archeologica residua, estesa diversi ettari, restituendo una complessità monumentale sconosciuta a buona parte dei pochi centri cerimoniali di epoca nuragica noti nell’isola. I riferimenti cronologici ad oggi disponibili fissano nel corso del XV sec. a.C. la fase d’impianto dell’abitato nuragico, al XIII-XII sec. a.C. la sua trasformazione in villaggio-santuario ed infine agli inizi del VII sec. a.C. il momento dell’apparente abbandono. Una straordinaria ricchezza di soluzioni architettoniche caratterizza sia gli edifici sacri sia le strutture a destinazione d’uso non cultuale con, in alcuni casi, monumenti di tipologia unica o che propongono varianti inedite rispetto a quanto già documentato altrove. Le architetture utilizzano in modo pressoché esclusivo il granito locale e pur senza riproporre le raffinate tessiture murarie della fonte sacra di Su Tempiesu, del pozzo di Santa Cristina o di altri edifici in opera cosiddetta isodoma, sono di grande impatto visivo e affascinano per l’originalità progettuale e per la complessità e le dimensioni dell’esperienza costruttiva. Il cuore monumentale di Romanzesu è costituito dal tempio a pozzo con annesso uno straordinario allestimento articolato in più ambienti gradonati che definiscono con accenti di evidente teatralità lo spazio cerimoniale per riti collettivi legati al culto delle acque. Due tempietti a pianta rettangolare del tipo cosiddetto a megaron, un grande recinto sub-ellittico con sacello centrale e probabile percorso rituale “labirintico” incentrato su ingressi sfalsati e infine un’ulteriore struttura a pianta rettangolare associata a tre betili, connessa forse ad un culto eroico e legata ad un eccezionale rinvenimento di perle d’ambra, completano il panorama degli edifici sacri di Romanzesu. Capanne a pianta circolare e ovoidale, una grande abitazione con tre ambienti aperti su un cortile comune, cinque grandi capanne delle riunioni con sedile perimetrale e in due casi con focolare centrale forniscono infine le prime indicazioni su un vasto tessuto insediativo dalla fisionomia ancora in gran parte indistinta.