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Susa, Piemonte
The Roman town of Susa, Piemonte, Italy
Piedmont Travel
Piedmont Travel - Piedmont (Italian: Piemonte, pronounced [pjeˈmonte]; Piedmontese and Occitan: Piemont; French: Piémont) is one of the 20 regions of Italy. It has an area of 25,399 square kilometres and a population of about 4.4 million. The capital of Piedmont is Turin. The main local language is Piedmontese. Occitan is also spoken by a minority in the Occitan Valleys. Franco-Provençal is also spoken by another minority in the alpine heights of the Province of Turin. The name Piedmont comes from medieval Latin Pedemontium or Pedemontis, i. e. ad pedem montium, meaning at the foot of the mountains (attested in documents of the end of the 13th century)[1].
Geography
Landscape in Montferrat.
Piedmont is surrounded on three sides by the Alps, including Monviso (Mont Vis), where the Po rises, and Monte Rosa. It borders France, Switzerland and the Italian regions of Lombardy, Liguria, Aosta Valley and for a very small fragment with Emilia Romagna. The geography of Piedmont is 43.3% mountainous, along with extensive areas of hills (30.3%) and plains (26.4%). Piedmont is the second largest of Italys 20 administrative regions, after Sicily. It is broadly contiguous with the upper part of the drainage basin of the river Po, which rises from the slopes of Monviso in the west of the region and is Italys largest river. The Po collects all the waters provided within the semicircle of mountains (Alps and Apennines) which surround the region on three sides. From the highest peaks the land slopes down to hilly areas, (not always, though; sometimes there is a brusque transition from the mountains to the plains) and then to the upper, and then the lower the great Padan Plain. The boundary between the first and the second is characterised by risorgive, springs typical of the pianura padana which supply fresh water both to the rivers and to a dense network of irrigation canals. The countryside, then, is very varied: one passes from the rugged peaks of the massifs of Monte Rosa and of Gran Paradiso (national park), to the damp rice paddies of the Vercellese and Novarese; from the gentle hillsides of the Langhe and of Montferrat to the plains. The percentage of the territory which is a protected area is 7.6%. There are 56 different national or regional parks. One such park is the Gran Paradiso National Park (Grand Paradis).
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Dronero (valle Maira, Cuneo) Il PONTE DEL DIAVOLO e il resto della città - slideshow
Si tratta di un ponte merlato caratteristico con le sue grandi arcate diseguali: la maggiore ha un diametro di circa 27 metri e uno larghezza di circa 6 metri; dai 18 metri dal livello delle acque, abbraccia due grandi canali irrigui (Comella e Presidenta). Fu costruito nel 1428 sul torrente Maira per favorire l'accesso a Dronero e alla valle per chi veniva dalla pianura.
Sul pilastro dell'arcata minore in direzione del paese poggiava il ponte levatoio, il cui cardine di ferro è stato trovato sotto il manto stradale; fu soppresso nel 1810, quando venne ampliato il passaggio d'ingresso e ripristinate le merlature ghibelline a coda di rondine.
Il nome è legato, come tanti altri ponti medievali, per la sua costruzione e le caratteristiche architettoniche, alla figura del Diavolo.
Esistono due versioni della leggenda legata al nome di questo ponte.
La prima leggenda: Gli abitanti del paese di Dronero avevano deciso di costruire un ponte per poter attraversare senza difficoltà il torrente Maira. Nonostante i loro sforzi, però, nessun ponte era abbastanza robusto da resistere alle piene dell'impetuoso torrente. Ogni volta che un ponte veniva costruito, la pioggia gonfiava le acque del torrente e la corrente trascinava via con sé il fragile lavoro degli uomini.
Il sindaco di Dronero, non sapendo più cosa fare, decise di chiedere aiuto al diavolo: Diavolo, puoi costruire per noi un ponte che le acque del torrente non si portino via? Certo, lo posso fare, ma voglio in cambio la prima anima che attraverserà il ponte!
Il sindaco accettò il patto e il diavolo costruì un ponte talmente robusto da poter resistere anche ai peggiori temporali, quando le acque del torrente si scagliavano furibonde contro tutto quello che incontravano sul loro cammino.
Quando il ponte fu pronto, il sindaco prese un pezzo di pane e lo lanciò sul ponte. Un cane randagio che gironzolava lì intorno vide il pane e si precipitò a prenderlo, scappando poi velocemente dall'altra parte del torrente. La prima anima aveva attraversato il ponte! Il diavolo, che non sapeva che farsene dell'anima di un cane, scappò via infuriato e da quel giorno il ponte prese il nome di Ponte del Diavolo.
Una seconda versione: La leggenda narra che, ultimata la costruzione, il progettista ed il costruttore non ebbero il coraggio di disarmarlo, per cui fecero portare migliaia di fascine, le incendiarono, bruciando cosi' anche tutta l'armatura che era di legno. Il ponte non crollò, ma nessuno voleva passarci per primo ed il costruttore correva il rischio di non essere pagato.
Il diavolo propose un patto. Avrebbe pensato lui alla buona riuscita, a condizione che la prima anima che avesse attraversato il ponte sarebbe stata sua. Gli abitanti di Dronero tennero a dieta per una settimana un grosso cane e, al momento convenuto, fecero rotolare una grossa forma di formaggio sul ponte e liberarono la bestia: il cane transitò illeso e così tutte le persone che vi passarono dopo.
Canova Park, Gardolo, Trento, Italy 2008
Canova Park on 27/04/2008 Sunday (Amin Bhai/Bhabi, Mintu Bhai/Bhabi, Monju Bhai/Bhabi, Rosen, Anica, Ikra, Dihan... in the video)