BZ '18-'45: un monumento, una città, due dittature
Il percorso espositivo BZ '18–'45. Un monumento, una città, due dittature, aperto al pubblico nel luglio del 2014, illustra la storia del Monumento alla Vittoria, eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Esso affronta il difficile rapporto di convivenza di una così ingombrante eredità dell’epoca fascista con il territorio, nel mutato quadro politico e sociale della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.
Un percorso espositivo nel Monumento alla Vittoria di Bolzano
Monumento alla Vittoria di Bolzano BZ '18--'45. Un monumento, una città, due dittature.
Questo il titolo del percorso espositivo che illustra la storia del monumento di Marcello Piacentini eretto a Bolzano dal regime fascista tra il 1926 e il 1928.
Dal 21 luglio di quest'anno il Monumento scende dal suo piedistallo diventando liberamente percorribile e visitabile.
Si contestualizza storicamente attraverso un'esposizione permanente ospitata nella sua cripta e negli ampi vani sotterranei ad essa adiacenti.
Ospite d'eccezione per la cerimonia d'inaugurazione è stato il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini.
Accompagnato dal Sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, dal Presidente della Provincia Arno Kompatscher e dal Commissario del Governo Elisabetta Margiacchi, il Ministro ha voluto visitare le sale della che ospitano il museo. L'obiettivo è quello di ricordare, comprendere e unire.
A Bolzano inaugurazione del monumento alla Vittoria d'Italia
Giornale Luce A0137 del 07/1928
Descrizione sequenze:il monumento alla Vittoria di Bolzano ; particolare delle colonne ; busti marmorei ; una statua in bronzo ; rappresentanti del comune di S. Genesio ; arrivo delle automobili ; un gruppo di tre sacerdoti benedice il monumento ; sul palco reale, Vittorio Emanuele III - Giuriati pronuncia il discorso ufficiale, ma è nascosto dalla feluca del valletto ; processione di combattenti e camicie nere verso il monumento - portano vessilli e bandiere italiane ; sul palco il re parla con Giuriati, accanto ad essi Italo Balbo ; il corteo sfila davanti al palco reale ; il corteo giunge al monumento ; la banda musicale altoatesina ; il corteo traversa il ponte sulla Talvera, passa davanti al palco reale, quindi giunge al monumento ; tra il pubblico che assiste alla cerimonia donne e anziani combattenti e garibaldini ; sfilata di giovani italiane e di balilla ; visita del re al monumento ; il piazzale gremito di combattenti e miliziani ; scortato dalle biciclette, il corteo delle auto si allontana ;
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BOLZANO 1928 - inaugurazione monumento alla Vittoria
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L E G G E R E
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Voluto da Mussolini in ricordo dei Caduti della Grande Guerra, doveva essere dedicato a Cesare Battisti, ma considerata l'opposizione della moglie all'utilizzo della figura dell'eroe trentino a fini propagandistici da parte del regime e riesaminata la posizione dello stesso riguardo l'annessione dell'Alto Adige, si optò per la versione dedicata alla Vittoria.
L'area scelta è quella dell'incompiuto complesso celebrativo ai Kaiserjäeger caduti, la cui edificazione avviata nel 1917 venne interrotta in seguito al crollo dell'impero austro-ungarico.
L'opera, che si trovava in posizione antistante rispetto l'attuale monumento, viene smontata e il materiale riutilizzato nella realizzazione del nuovo progetto.
Posto di fronte al centro storico a snodo fra la vecchia e la nuova città, il monumento è in realtà fulcro di un vasto piano politico-urbanistico mirato all'italianizzazione del territorio.
La posa simbolica della prima pietra ha luogo il 26 giugno 1926.
alla presenza di Re Vittorio Emanuele III e dei generali Luigi Cadorna e Pietro Badoglio,
la cerimonia prevede la posa di tre pietre provenienti rispettivamente dal Monte Corno, Monte Grappa e San Michele, legate da calce realizzata con acqua del Piave versata dal Re.
Durante la cerimonia viene murata anche una pergamena con dedica di Gabriele D'Annunzio.
Tecnicamente, la progettazione di Marcello Piacentini è molto raffinata, s'avvale di correzioni ottiche per il dimensionamento delle proporzioni, l'inclinazione dei piani e la scelta dei toni chiaroscurali.
14 colonne a fascio littorio sorreggono l'attico con la Vittoria saettante opera marmorea di Arturo Dazzi. Il distacco accentuato tra questi elementi di sostegno e la struttura orizzontale di coronamento fa sì che quest'ultima appaia come un immenso sarcofago.
Nelle colonne la scure sostituisce decorativamente il capitello, è questo un elemento talmente connesso alla strutturazione d'insieme che chi volesse sopprimere il simbolo distruggerebbe il Monumento.
L' uso della pietra è molto ricercato, ogni pezzo è singolarmente pensato, sagomato fuori opera e ha collocazione univoca per le accennate correzioni prospettiche d' insieme.
vengono utilizzati 8 tipi diversi di pietre:
lo zandobbi, marmo biancoroseo del bergamasco ed il botticino di Brescia per il corpo,
marmo verde delle Alpi e cipollino dorato del Piemonte per le pareti interne,
porfido della Val Canonica per l'altare,
giallo di Siena e nero di Como per il pavimento,
pietra grigia di Merano per il basamento della cripta.
In bronzo sono fuse le porte della cripta, il gruppo dell' altare, il soffitto a lacunari e i candelabri.
All'interno si trova l'ara dedicata ai caduti,
dominata al centro dal Cristo Redentore, lavoro in bronzo di Libero Andreotti,
affiancato ai lati da due grandi nicchie che ospitano i busti dei tre martiri irredentisti realizzati da Adolfo Wildt: Cesare Battisti sulla destra, Fabio Filzi e Damiano Chiesa sulla sinistra.
Nella cripta sottostante, con l'accesso sul retro ritagliato secondo il modello arcaico del dromos, è deposta l'urna con la terra sacra dove caddero i Martiri di Trento.
Trovano posto anche due affreschi di Guido Cadorin e arredamenti di Sascha Cucchetti.
Sul frontale sotto la Vittoria alata, la contestata iscrizione latina in lettere di bronzo alte 28 cm. a caratteri romani:
« HIC PATRIAE FINES SISTE SIGNA
HINC CETEROS EXCOLVIMVS LINGVA LEGIBVS ARTIBVS »
« Qui i confini della Patria. Colloca le insegne
Da qui educammo gli altri con la lingua con le leggi con le arti »
l'epigrafe evoca l'immaginario dialogo tra un legionario romano della Xª Regio di Druso (15 a.C.) e un fante del Piave (1918).
Sul retro invece si trovano tre medaglioni raffiguranti la Nuova Italia, l'Aria e il Fuoco, di Pietro Canonica.
L'opera è stata finanziata con una sottoscrizione popolare in tutta Italia, aderiscono anche associazioni di italiani all'estero (Baviera, NewYork ecc) e alcuni sudtirolesi.
Si raggiungono in breve i 3 milioni di lire necessari (circa 2milioni di €uro attuali).
Il marmo viene offerto dagli industriali lucchesi.
L'inaugurazione ha luogo il 12 luglio 1928:
Alle 8.30 arriva il treno reale salutato da colpi di cannone sulla strada del Colle.
Con Re Vittorio Emanuele III arrivano Costanzo Ciano, Italo Balbo (futuro eroe dell'aria), Giovanni Giuriati e Achille Storace.
Alla cerimonia in perfetto stile fascista, partecipano anche 23 bande di paese, molte in costume tirolese, scese più o meno spontaneamente dalle valli di tutto l'Alto Adige.
Il Monumento alla Vittoria è probabilmente l'opera fascista più contestata del dopoguerra.
Testimonianza storica di un ventennio che comunque è esistito e va ricordato, anche solo se come monito.
La storia del 900 va rielaborata, non cancellata e nemmeno accantonata.
Monumento alla Vittoria
Monumento alla Vittoria
Relitti fascisti a Bolzano
Intervista a Martha Verdorfer (storica), Carlo Calderan (architetto), Nicola Angelucci (Italia Nostra)
Estratto dal film documentario Condominio Bolzano Architettura e Società (studioZEM 2008 di Andreas Perugini e Luciano Stoffella)
MONUMENTO ALLA VITTORIA BOLZANO
Un breve reportage sulle condizioni in cui versa il Monumento alla vittoria di Bolzano.
Il possente Monumento alla Vittoria sorge nei pressi di Ponte Tàlvera. La sua costruzione fu voluta dal governo fascista dellepoca, anzi direttamente da Benito Mussolini, per celebrare la vittoria italiana della prima Guerra Mondiale. Costruito nel 1926-1928 su progetto di Marcello Piacentini, il monumento reca evidenti simboli del fascismo. In effetti, esso ha laspetto di un arco di trionfo degli antichi imperatori romani. Il richiamo a Roma imperiale è rafforzato da un ordine gigante di fasci littori e dalliscrizione latina a grandi caratteri di bronzo, che campeggia sul frontespizio orientale del monumento:
HIC PATRIAE FINES SISTE SIGNA HINC CETEROS EXCOLVIMVS LINGVA LEGIBVS ARTIBVS
(qui i confini della patria - colloca le insegne - da qui educammo gli altri con la lingua, le leggi, le arti)
Allinterno del monumento sono collocate le erme di Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, opera di Adolfo Wildt, con la collaborazione di artisti italiani: L. Andreotti, G. Cadorin, P. Canonica, A. Dazzi e G. Prini.
Fin dallinizio, il monumento e liscrizione furono contestati dalla popolazione di lingua tedesca, che in essi ha voluto leggere un simbolo della forzata italianizzazione dellAlto Adige. Le erme degli irredentisti furono danneggiate l8 settembre 1943; il monumento subì un attentato terroristico nel 1978.
Bolzano città fascista architetture di epoca fascista - Palazzo Eurac by night - slideshow
The European Academy of Bozen/Bolzano (EURAC) is a private research centre located in the heart of the Alps. With a focus on mountain regions, but a vision that reaches to Europe and beyond, researchers come to EURAC from all over the world to find solutions for the most challenging issues of our age.
Public History tra archivio e territorio | Intervista a Hannes Obermair
Hannes Obermair, storico e direttore dell'Archivio Storico della Città di Bolzano, parla di uso pubblico storia e di BZ '18 - '45, il percorso espositivo permanente nato all'interno del Monumento alla Vittoria voluto da Benito Mussolini e inaugurato nel 1928.
Affrontare un'eredità scomoda lasciata dalla dittatura e renderla quasi un testimone contro se stesso è stata un'occasione per fare i conti pubblicamente con il fascismo, facendo anche guadagnare al museo una speciale menzione dell'European Museum of the Year 2016, per aver saputo collegare la storia specifica di Bolzano come laboratorio della dittatura con gli elementi europei della storia della deportazione.
Per info:
- sito del museo BZ '18-'45:
- pagina dell'Archivio Storico Città di Bolzano
- pagina dell'European Museum of the Year 2016
L'intervista è stata realizzata l'11 novembre a Bolzano in occasione del XVI Congresso Nazionale dell'ANED - Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.
Gli autori ringraziano ANED, il Comune di Bolzano e il dott. Obermair per la disponibilità concessaci.
Intervista, riprese e montaggio a cura di Erica Picco e Zeno Gaiaschi.
monumento fascista
Monumentos fascista Granada, Hilario Sánchez
Matteo Salvini apre la campagna elettorale della Lega a Bolzano
Brennero, Gentiloni: “Non accetteremo gesti unilaterali da Austria”
POLITICA (Roma) L'emergenza sarà un problema che ci vedrà impegnati negli anni a venire. A questo problema non possono essere date risposte semplicistiche. A dichiararlo ilil ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al convegno Le rotte dei traffici illeciti in Europa e nel Mediterraneo, in corso al Senato. In riferimento alle iniziative dell'Austria sul valico del Brennero, il ministro ha affermato che non si deve scaricare sul vicino oneri e responsabilità perché c'è la necessità che sul tema migratorio ci sia un'agenda comune e condivisa a livello europeo. (Noemi La Barbera/alaNEWS)
Percorsi architettonici a Bolzano - Eurac
I percorsi intendono promuovere la conoscenza delle esperienze architettoniche sviluppatesi a Bolzano tra il 1919 e il 1949. Le visite si terranno la domenica dalle ore 14.30 e il martedì dalle ore 9.30 nelle date sotto indicate. I percorsi durano circa 2 ore e prevedono la visita all'esterno degli edifici indicati
I percorso: L'ARCHITETTURA PER L'ISTITUZIONE MILITARE, PUBBLICA E DEL POTERE:
Monumento alla Vittoria Palazzo alti comandi, Regio Istituto tecnico commerciale, Regio istituto tecnico 1/9, 1/10
II percorso: GLI EDIFICI DELLA NUOVA BOLZANO E L'ARCHITETTURA PER LE ATTIVITÀ SPORTIVE, GIOVANILE E RESIDENZIALI: Monumento alla Vittoria, Gil Femminile (Eurac),
Stadio Druso, Lido, Rione Venezia 11/8, 10/9, 13/10
III percorso:GLI EDIFICI DEL POTERE RELIGIOSO E CIVILE: Monumento alla Vittoria, Palazzo Littorio (Uffici finanziari), Tribunale, Chiesa di Cristo Re, Edifici residenziali 20/8, 22/9, 22/10
Per prenotazione rivolgersi all'Azienda di soggiorno e Turismo di Bolzano +39 0471 307000
E-mail info@bolzano-bozen.it Biglietti € 6,00 da versarsi presso Ufficio Informazioni di Piazza Walther 8 o direttamente alla guida. Scolaresche: €3,00 a studente e docente accompagnatore