Roma: Viaggio nella Società Geografica Italiana per i 150 anni
(Immagini di Alberto Alberti)
ROMA - Esplorazioni, spedizioni e avventure, viaggi, scoperte ma anche commercio. Compie 150 anni proprio oggi la la Società Geografica Italiana. Una storia gloriosa che parte il 12 maggio del 1867 a Firenze e si trasferisce nel 1924 nella sede che ancora oggi occupa nel cinquecentesco Palazzetto Mattei in Villa Celimontana, a due passi dal Colosseo.
Fin dalla nascita, la Società organizzò e patrocinò spedizioni e viaggi di scoperta in Asia Centrale, Africa, Sudamerica e Regioni Polari. L'attività di esplorazione, spesso connessa alla politica coloniale italiana, fu abbandonata dopo la seconda guerra mondiale ma l'amore per la scoperta e la conoscenza è rimasto forte e visibile nei meravigliosi libri, carte e fotografie conservate nei suoi enormi archivi.
La Biblioteca possiede circa 400.000 volumi e oltre 2.000 periodici, che ne fanno la raccolta documentaria specializzata più importante d'Italia e una delle più cospicue d'Europa. Il Fondo Antico custodisce migliaia di volumi, oltre a centinaia di atlanti che vanno dal Quattrocento all'Ottocento. La Cartoteca raccoglie circa 200.000 carte geografiche. La sezione Rari comprende oltre 200 documenti cartografici, tra antichi e rari, dal XV al XIX secolo. Di rilevante interesse è la raccolta di carte geografiche cinesi e giapponesi, appartenenti prevalentemente ai secoli XVIII e XIX, quasi tutte manoscritte. L'Archivio storico conserva e tramanda la memoria dell'attività della Società dalla sua fondazione. Esso custodisce la preziosa documentazione sulla storia dell'Istituto e migliaia di lettere, disegni e taccuini di viaggio. L'Archivio fotografico conserva oltre 400.000 fototipi (positivi, negativi, diapositive e cartoline d'epoca), materiali rari, spesso inediti che documentano luoghi, genti e paesaggi di quasi tutte le regioni della terra.
IL CONVEGNO INTERNAZIONALE
I 150 anni di questa storia affascinante saranno celebrati a Roma il prossimo 16 maggio nel corso di un convegno internazionale alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il convegno, che in apertura vedrà anche la presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini e del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli, sarà l'occasione per riconsiderare il ruolo delle Società Geografiche nell'attuale tornante storico che è segnato dai processi di globalizzazione e di ristrutturazione complessiva degli spazi terrestri.
LA MSOTRA ITINERANTE
La mostra documentaria dal titolo La geografia di una storia. La Società Geografica Italiana in 150 anni di storia italiana tra ricerca scientifica, diffusione culturale e impegno sociale, avrà natura fotografica, cartografica, multimediale e sarà realizzata in due sedi: Firenze, luogo di nascita della Società Geografica Italiana nel 1867, presso le sale espositive dell'Archivio Storico della Città e Roma.
Nella Capitale l'esposizione sarà inaugurata in occasione del
Convegno Internazionale il giorno martedì 16 maggio 2017, presso Palazzetto Mattei.
LE ATTIVITÀ SEMINARIALI
La sede della Società Geografica Italiana ospiterà una serie di incontri, intesi quale spunto di aggiornamento e ulteriore
riflessione, che vedranno confrontarsi personaggi del mondo politico e scientifico-culturale sui temi affrontati dal Rapporto annuale: Riordino del Territorio dello Stato, Paesaggi italiani, Italia nel Mediterraneo, Turismo e Territorio, Trasporti, Fenomeno migratorio, Nuovi spazi dell'agricoltura. Un particolare rilievo sarà dato alla ricorrenza del sessantennale dei Trattati di Roma che condussero alla nascita dell'Unione europea.
IL CONGRESSO GEOGRAFICO
Il XXXII Congresso Geografico Italiano, promosso dall'Associazione dei Geografi Italiani, si svolgerà a Roma,
presso la Scuola di Lettere Filosofia Lingue dell'Università Roma Tre, dal 7 al 9 giugno 2017, mentre la mattina del 10
giugno si svolgeranno le escursioni congressuali. Nell'anno in cui ricorrono il centenario della Rivoluzione d'Ottobre, e il
cinquecentenario della Riforma luterana, il tema del Congresso sarà appunto L'apporto della Geografia tra rivoluzioni e
riforme. Anche in quest'occasione sarà dato ampio spazio alle celebrazioni per il cento cinquantenario della fondazione della Società Geografia Italiana, con una serata dedicata giovedì 8 giugno 2017.
PORTE APERTE IN SOCIETÀ GEOGRAFICA
La Società Geografica Italiana organizza, in occasione dei suoi 150 anni, visite guidate della sua sede nello storico
Palazzetto Mattei, del XVI secolo, in Villa Celimontana, con esposizione di carte geografiche, materiali d'archivio, libri
antichi e fotografie. Le visite si ripeteranno per una volta al mese nell'arco di tutto il 150/o, per gruppi di massimo 30
persone e su prenotazione. (Roma) (ANSA)
Servizio del Corriere tv sui 150 anni della Societa Geografica Italiana
14 maggio 2017
Società Geografica Italiana, 150 anni tra esplorazioni e ricerche
Roma, (askanews) - La Società Geografica Italiana celebra quest'anno un secolo e mezzo di vita. Fondata nel 1867 a Firenze da 200 studiosi con lo scopo di promuovere il progresso della geografia, oggi conta oltre 1.200 soci. Un'istituzione che ha avuto un ruolo da protagonista nel rispondere alla sete di conoscenza delle tante parti del mondo all'epoca ancora inesplorate organizzando numerose spedizioni e che ha raccolto in questi 150 anni un cospicuo patrimonio, custodito nei preziosi archivi della sede della Società a Palazzetto Mattei a Villa Celimontana a Roma. A raccontare ad askanews passato, presente e futuro di questa istituzione è il suo presidente emerito, prof. Franco Salvatori.
Noi conserviamo 150 anni di storia che hanno depositato in quella che è l'attuale sede, è quasi un secolo che siamo a Villa Celimontana, una quantità di documentazione, un patrimonio vero e proprio che ha una sua specificità. Intanto una Biblioteca di circa 400-450.000 volumi, una Cartoteca con qualcosa come 100-120.000 carte su tutto il globo terrestre ma in particolare sull'Italia. E un piccolo gioiello che sono tutte le cartografie pre-unitarie.
E poi - prosegue Salvatori - l'archivio storico, il resoconto di 150 anni di storia. Una storia che è la storia dell'esplorazione ma anche della politica coloniale italiana e quindi delle relazioni internazionali italiane, e che è anche una storia della scienza. E una fototeca: 200-250.000 fotogrammi che partono dal 1870 e arrivano ai giorni nostri. La fototeca infatti si implementa continuamente attraverso donazioni di soci ma anche di privati cittadini che ritengono che quello sia un luogo di custodia e di valorizzazione ideale.
Finita la fase incentrata sulle esplorazioni, la Società Geografica Italiana - a differenza di analoghe istituzioni straniere - ha proseguito la sua attività, puntando, come spiega il prof. Salvatori, sulla ricerca.
Non ci siamo limitati a conservare e a valorizzare, ma abbiamo ritenuto che la geografia avesse qualcosa da dire a vantaggio del Paese e della comunità internazionale. Abbiamo promosso studi e ricerche nel nostro specifico, quindi relazioni internazionali, tutela ambientale, conservazione della natura, sviluppo dell'idea di viaggio così come si declina oggi attraverso il turismo, spesso di massa ma anche di qualità. E lei sa quanto è importante il turismo per il nostro Paese, il 12% del Pil, quindi qualcosa di consistente anche dal punti di vista economico. Simbolo di tutto questo - aggiunge Salvatori - è che la Società Geografica Italiana da 20 anni redige un rapporto annuale su una tematica di interesse nazionale che presentiamo alle istituzioni. E poi siamo anche il luogo ideale di convergenza di riflessioni della geografia italiana. Una comunità non piccola, 400 studiosi di tutte le università italiane che trovano nella Società Geografica un luogo di riflessione attraverso seminari, convegni, conferenze, presentazioni di libri. E' un luogo - conclude - molto, molto frequentato.
Un secolo e mezzo di storia che la Società si prepara a celebrare con una serie di eventi. Intanto l'appuntamento istituzionale a cui teniamo straordinariamente è il 16 maggio con la presenza del capo dello Stato. Si tratta di un convegno internazionale. Gli amici delle società geografiche operative nel mondo saranno a Roma per festeggiare insieme questo nostro traguardo. E poi ci saranno una serie di eventi, di momenti che porteranno ad aprire la villa alla città di Roma. Faremo una sorta di notte bianca della Società Geografica e questo - conclude il prof. Salvatori - credo sia un momento importante per noi, per renderci non un'accademia chiusa al resto del mondo, come è stato in qualche periodo della storia ottocentesca per le istituzioni scientifiche, ma veramente come un luogo vissuto dalla cittadinanza, al servizio della cittadinanza.
Intorno alla Geografia Politica. Epistemologia, teoria, analisi empirica
Dopo anni di profonda stagnazione della geografia politica in Italia manifestata dall'involuzione del dibattito e dal declino quantitativo della produzione, negli ultimi tempi si ravvisano segnali di rinnovato interesse nei confronti di quest’area di studi. La Società Geografica Italiana, attraverso questo ciclo di seminari, intende portare avanti la discussione per valutarne le motivazioni e le potenzialità che essa prospetta.
Introduce e coordina
Franco Salvatori (Presidente Emerito Società Geografica Italiana)
intervengono
Edoardo Boria (“Sapienza” – Università di Roma)
Riccardo Morri (“Sapienza” – Università di Roma)
Adriano Roccucci (Università RomaTre)
Giovanni Ruocco (“Sapienza” – Università di Roma)
Angelo Turco (IULM – curatore del volume)
African Mothers. Gulu, Uganda: viaggio fotografico di Mimmo Frassineti
21 settembre - 21 ottobre 2017
Biblioteche di Roma via Aldrovandi, 16 a
Per celebrare il 150° anniversario della nascita della Società Geografica Italiana, il Festival della Letteratura di Viaggio, giunto ormai alla 10° edizione, prenderà ufficialmente il via con l’evento organizzato dall’Istituzione Biblioteche di Roma:
la mostra African Mothers del fotografo e giornalista Mimmo Frassineti che si inaugurerà il 21 settembre alle ore 18.00 nella nuova sede delle Biblioteche di Roma in Via Aldrovandi 16, ex Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, e rimarrà aperta fino al 21 ottobre 2017.
“Abbiamo deciso di offrire la mostra fotografica allo sguardo di tutti, come si fa con un regalo inaspettato”, dichiara il Presidente delle Biblioteche di Roma Paolo Fallai, “sperando che riescano a incrinare il muro della “nostra” ignoranza e di tutto quello che non vogliamo sapere. Per cominciare da dove si trova l’Uganda, stretta al cuore del continente, lontana dai mari e bagnata dai laghi più importanti dell’Africa. Attraversata dalla linea dell’equatore e dalle maledizioni che ne hanno fatto teatro di terribili genocidi etnici. E’ grande poco meno dell’Italia, ed è sconvolta dalla crisi umanitaria in Sud Sudan, con cui confina a nord, colpito dagli effetti catastrofici di guerra civile, siccità e carestia. Solo negli ultimi 12 mesi, in Uganda, sono arrivati in media 1.800 rifugiati sud sudanesi al giorno. Il numero totale ha superato il milione, ma è destinato ad aumentare.
Ad integrazione del reportage realizzato per il Venerdì di Repubblica dalla giornalista Antonella Barina e da Mimmo Frassineti in occasione del viaggio a Gulu in Uganda settentrionale nell’autunno 2016, le 44 fotografie inedite sono in particolare dedicate al St. Mary’s Lacor Hospital, fondato come dispensario dalle suore comboniane nel 1959 per assistere le donne e gli abitanti di Lacor - villaggio a 11 km da Gulu - nell’area più povera del paese. L’originale ambulatorio con quaranta posti letto, dove le missionarie facevano da infermiere e levatrici, è diventato oggi il più grande ospedale no-profit dell'Africa orientale.
L’Uganda è nel gruppo di paesi dell’Africa sub-sahariana che vantano il record della natalità mondiale. Da qui, l’idea di raccontare come sia vissuta la maternità in una delle nazioni dove nascono al mondo più bambini, con un tasso di fecondità che sfiora i sette figli per donna. In una condizione d’indigenza estrema, che trova una speranza di salvezza nelle generose cure dispensate dal Lacor. Le foto sono ambientate nei reparti maternità e pediatria, nei viali interni e nei vasti cortili alberati dell’ospedale, come anche nelle strade, nei negozi e nel mercato della cittadina.
“ Il compito istituzionale delle biblioteche pubbliche è quello di garantire il libero accesso al “sapere” senza alcun vincolo. Apriamo le nostre porte a questa mostra fotografica perché la consideriamo un piccolo contributo a combattere la nostra ignoranza sull’Africa e rompere, anche solo per un momento il silenzio colpevole che la circonda”.
I NUOVI SPAZI DELL'AGRICOLTURA ITALIANA
AMBIENTE POLITICA
L'agricoltura svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo sostenibile dell'Italia, nonostante le trasformazioni ed il ridotto peso occupazionale ed economico registrato in questo momento storico. Questa la principale riflessione che emerge dal Rapporto annuale 2012 I nuovi spazi dell'agricoltura italiana, presentato a Roma, presso la biblioteca del Senato, Giovanni Spadolini, dalla Società Geografica Italiana. Parlare di agricoltura oggi non ha senso, se correlata solo all'economia. Fare agricoltura oggi significa molto di più: salvaguardare l'ambiente e tutelare il paesaggio.
(segue intervista a Fabio Pollice -- Docente Università Salento)
Gianni Letta presenta la mostra sul Fucino
Marsica - Sulle rive della memoria è la mostra sulla storia della più imponente opera idraulica dell'Italia unita: il prosciugamento del Lago Fucino avvenuto ad opera di Alessandro Torlonia nel 1877. La Mostra, promossa dalla Società Geografica Italiana e dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, è stata inaugurata e presentata venerdì 16 marzo presso la stessa Biblioteca Nazionale alla presenza di Gianni Letta. Intervenuti anche il presidente della Società Geografica Italiana, Franco Salvatori, Osvaldo Avallone, direttore della Biblioteca Nazionale, Fabrizio Magani, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo, ed Ezio Burri, Professore all'Università degli Studi dell'Aquila. Non è stato possibile presenziare, invece, ad Antonio Del Corvo, il presidente della Provincia dell'Aquila.
L'esposizione, che giunge a Roma dopo la sua prima installazione abruzzese presso il Musè (Nuovo Museo Paludi di Celano), ripercorre la storia di quello che fu il terzo lago italiano per estensione e dei plurisecolari tentativi di regimazione e prosciugamento. Reperti archeologici (che spaziano dall'epoca italico-romana al Medioevo), fotografie d'epoca e attuali, cartografie, rilievi, dipinti, cimeli e un video ne documentano con attenzione gli aspetti più significativi dal punto di vista storico e territoriale: dalla regimazione operata nel I sec. d.C. dall'Imperatore Claudio, ai tentativi di ripristino del collettore realizzato dai romani, dalla bonifica successiva al prosciugamento dei Torlonia, alla configurazione attuale.
L'allestimento della Mostra, curata da Ezio Burri, prevede una suddivisione in tre parti: la fase antica della realizzazione dell'Emissario di Claudio, un collettore sotterraneo lungo quasi 6 km; i 15 secoli successivi alla ostruzione dell'emissario caratterizzati da una grande variabilità del lago dovuta all'irregolare apporto delle acque; infine la straordinaria avventura imprenditoriale del suo definitivo prosciugamento negli anni immediatamente post-unitari.
Un'operazione centrale e determinante nella storia abruzzese che ha modificato per sempre l'economia e l'assetto geografico della Regione rendendo oggi la Pianura del Fucino uno dei più importanti comprensori agricoli italiani.
L'allestimento sarà ospitato fino al 28 aprile nel Salone delle Mostre della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Dante Mortet (Presidente Società Romana Nuoto)
Nato a Roma nel 2008 e promosso dalla Società Geografica Italiana, il Festival della Letteratura di Viaggio giunto quest’anno alla sua settima edizione - che ha il suo “centro di gravità permanente” presso il Palazzetto Mattei con i giardini di Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana, che in quei giorni si trasforma in una sorta di “casa del viaggio” - si compone come negli scorsi anni, di quattro giorni, dal 25 al 28 settembre, dedicati al racconto del mondo attraverso diverse forme di narrazione del viaggio, di luoghi e culture: dalla letteratura propriamente detta alla geografia, dalla fotografia al giornalismo, dal cinema al teatro e al
disegno. La categoria centrale è il viaggio, inteso come accostamento e attraversamento di mondi, remoti o prossimi, come scoperta e incontro, occasione di conoscenza, disposizione all'ascolto, educazione all’alterità.
Servizio su Conferenza Stampa:
MIGRAZIONE ITALIANA
Videolezione sul fenomeno della migrazione italiana tra fine Ottocento e inizi del Novecento, utile per didattica capovolta per alunni della scuola secondaria di primo grado.
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Anna Claudi, Bellezza naturale e immaginata: i luoghi di Anna Claudi
Video di Maria Pia Michieletto all'inaugurazione il 22 ottobre 2011 della mostra retrospettiva su Anna Claudi, Bellezza naturale e immaginata: i luoghi di Anna Claudi a cura di Stefania Severi e Cristina Ubaldini promossa dalla Fondazione Claudi. La mostra che è la prima importante retrospettiva dedicata alla pittrice, a 35 anni dalla scomparsa, è introdotta dal saluto del Presidente della Fondazione Claudi prof. Massimo Ciambotti Preside della Facoltà di Economia dell'Università Carlo Bo di Urbino. Seguono le relazioni di Stefania Severi: La pittura di Anna Claudi e di Cristina Ubaldini La famiglia Claudi.
Anna Claudi (Serapetrona MC 1894 - Roma 1976) è una pittrice di grande interesse sulla quale molto ancora c'è da scoprire. Questa prima retrospettiva presenta 37 opere, prevalentemente oli su masonite, che vanno dagli anni Quaranta ai primi anni Settanta, così da offrire una prima ricognizione sulla sua vasta opera. Sono nature morte, ritratti e paesaggi soprattutto delle natie Marche. I dipinti in mostra sono quasi tutti inseriti nella monografia della pittrice, edita dalla Silvana Editoriale nel 1976 (introduzione di Libero de Libero), l'anno stesso della sua morte.
Anna Claudi, nata in una famiglia benestante e sposatasi giovanissima, ha trascorso la gioventù a Serrapetrona per poi trasferirsi a Roma. Perfezionatasi sotto la guida del maestro Mario Adami, un abile affreschista, si è fatta apprezzare in mostre allestite sia in Italia che a Parigi, Lisbona, Anversa e Zurigo. Dalla fine degli anni Cinquanta, pur continuando a dipingere, ha presentato i suoi lavori solo agli amici. Sempre inserita in un ambiente culturalmente ricco e vivace, la sua vena creativa non si è mai esaurita.
Scrive Stefania Severi nella sua breve presentazione: « ... Il linguaggio di Anna Claudi è intenso e presenta forti tratti onirici con un che di inusitato e di nascosto che fa intuire una certa inquietudine dell'anima. Il punto di vista è ora ravvicinato, come nelle nature morte, ora lontano nell'orizzonte paesaggistico. Sono quasi eliminati i piani intermedi; come se l'artista volesse alternativamente godere della cromia intensa, che stimola effetti quasi tattili di uva, mele e oche selvatiche, e della visione ampia e spaziata di colline e boschi lontani. In tal modo viene eliminato lo spazio dell'azione per lasciare il posto solo alla contemplazione.»
La mostra è inserita nella III edizione di Educare alla Bellezza, promossa dalla Fondazione Claudi e si conclude il 28 ottobre con un incontro sul tema Contro la malora, il favore della bellezza. La mostra ha il supporto tecnico della Coop. Soc. Apriti Sesamo ONLUS di Roma con il supporto della Coop. Soc. Magazzino.
Bellezza naturale e immaginata: i luoghi di Anna Claudi.
Palazzetto Mattei, Società Geografica Italiana, via della Navicella 12 Roma
Info: segreteria Società Geografica Italiana 067008279
Periodo espositivo: 22-28 ottobre 2011; orari dal lunedì al venerdì ore 9-13 / martedì e giovedì anche 14-17; chiuso domenica
Il posto dell'Italia nell'(anti)Europa
Presentazione Pandora Rivista n. 7 - Italia e Limes n. 4/2019 - Antieuropa. L'impero europeo dell'America
ne discutono: Giacomo Bottos - direttore Randora rivista, Lucio Caracciolo - direttore Limes; Romano Prodi - Presidente Fondazione per la collaborazione tra i popoli.
modera Federico Petroni - consigliere redazionale di Limes, responsabile Geopolis.
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Sergio Celestino (Sindaco di Formello)
Nato a Roma nel 2008 e promosso dalla Società Geografica Italiana, il Festival della Letteratura di Viaggio giunto quest’anno alla sua settima edizione - che ha il suo “centro di gravità permanente” presso il Palazzetto Mattei con i giardini di Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana, che in quei giorni si trasforma in una sorta di “casa del viaggio” - si compone come negli scorsi anni, di quattro giorni, dal 25 al 28 settembre, dedicati al racconto del mondo attraverso diverse forme di narrazione del viaggio, di luoghi e culture: dalla letteratura propriamente detta alla geografia, dalla fotografia al giornalismo, dal cinema al teatro e al
disegno. La categoria centrale è il viaggio, inteso come accostamento e attraversamento di mondi, remoti o prossimi, come scoperta e incontro, occasione di conoscenza, disposizione all'ascolto, educazione all’alterità.
Servizio su Conferenza Stampa:
La geografia emozionale con The River of Life (4ª parte)
Presentazione del libro di Marco Bertagni presso il Chris Cappell College di Anzio, sabato 22 ottobre 2016.
1) Le domande del pubblico
Dopo il benvenuto di Adriana Notari, presidente della Fondazione Christian Cappelluti onlus sono intervenuti:
Marco Bertagni - Autore del libro e ideatore dei programmi didattici di Geografia Integrata e Geografia delle Emozioni
Claudio Cerreti - Docente di Geografia Umana all'Univeristà Roma Tre e vicepresidente dell'Associazione Geografica Italiana
Ilaria Porgioli - Danzatrice
Giuseppe Bertoli - Chef di cucina emozionale
Adriano Di Fraia - Moderatore, amico e performer del progetto
Rai Tgr Viaggio in Sicilia - Mappe e miti del Mediterraneo
IL PROGETTO
Il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo presenta, dal 1 luglio al 10 settembre 2017, Viaggio in Sicilia. Mappe e miti del Mediterraneo, progetto di Planeta per l’Arte e il Territorio, a cura di Valentina Bruschi, con le opere inedite di sei artisti: Marianna Christofides, Gabriella Ciancimino, Malak Helmy, Andrew Mania, Pietro Ruffo, Luca Trevisani.
Tra i più importanti siti espositivi archeologici d’Europa, il museo accoglie per la prima volta l’arte contemporanea e consolida la sua attuale vocazione di apertura verso linguaggi sempre più orientati al presente per riscoprire con occhi diversi l’arte del passato.
Sei artisti, tre italiani e tre di altri paesi ma della stessa generazione, hanno viaggiato attraverso il territorio siciliano confrontandosi con luoghi, persone e storie di una delle regioni italiane più ricche in assoluto di miti e leggende. Paesaggio e simbologie hanno acceso il loro immaginario collettivo che si è tradotto in lavori appositamente pensati per gli spazi del museo, dalla scultura al disegno, dalla fotografia al video, in dialogo con i reperti del Museo Salinas. Un itinerario di opere d’arte contemporanea affiancherà il nuovo percorso espositivo del museo che si sviluppa attorno ai due chiostri seicenteschi e comprende le celle della corsia settentrionale del Chiostro Maggiore dell’ex Complesso degli Oratoriani all’Olivella.
“Il progetto è il frutto della collaborazione tra un’istituzione pubblica e un’azienda privata, da sempre interessata alla promozione dell’arte e della cultura, che ha l’obiettivo di stimolare i visitatori del Museo a guardare le opere d’arte antica attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei. Questo è un modo per ridurre la percezione erronea di un distacco tra l’arte del passato e quella del presente e per favorire un avvicinamento del pubblico al tema del dialogo tra arti diverse per epoca e per tipologia”, afferma la direttrice del Museo Salinas, Francesca Spatafora.
LA MOSTRA
Nell’arte contemporanea le mappe sono diventate una vera e propria espressione artistica, a cominciare dagli anni Sessanta, da quelle degli Stati Uniti di Jasper Johns a quelle globali di Alighiero Boetti. Per questi artisti, scala e precisione non hanno importanza e l'intera mappa diventa opera d'arte, dove i lavori rappresentano luoghi riconoscibili anche se non rappresentati con esattezza geografica.
Marianna Christofides (Nicosia, 1980) presenta due film in relazione all’archeologia e alla mitologia, mettendo in discussione punti di vista storici diversi. L’artista ha anche ideato un opera-testo site-specific sul tema del mito e del suo uso nella contemporanea ricerca accademica e scientifica. Gabriella Ciancimino (Palermo, 1978) ha elaborato una mappa durante il viaggio, arricchita in seguito con nuovi elementi che fanno riferimento ad alcune delle carte geografiche contenute all’interno dei volumi antichi della preziosa biblioteca del Museo Salinas, una delle più importanti raccolte librarie della Sicilia. La Ciancimino presenta anche due sculture che fanno riferimento alla forma della barca, antico simbolo del viaggio e della migrazione di uomini e piante. Malak Helmy (Alessandria d’Egitto, 1982) presenta una serie di sculture e ha realizzato un’installazione sonora – con musica e parole – nello spazio del grande giardino dell’Atrio Maggiore, sotto i cui portici e colonnati un tempo i membri della congregazione religiosa potevano passeggiare e meditare in tranquillità.
Andrew Mania (Bristol, 1974), affascinato dalla perfezione della statuaria classica, ha rielaborato alcune immagini in opere su carta e collage, mentre Pietro Ruffo (Roma, 1978) ha realizzato una grande mappa e un mappamondo di carta in riferimento alla ricchezza linguistica del Mediterraneo, così come si presenta nelle diverse culture rappresentate dai reperti esposti nella sala delle Epigrafi del museo. Luca Trevisani (Verona, 1979) presenta una nuova serie delle sue Notes for dried and living bodies e un lavoro sul calco, custodito al museo, delle celebri incisioni rupestri delle Grotte dell’Addaura che risalgono a circa 12.000 anni fa e che, per motivi di sicurezza, sono chiuse al pubblico. In una delle sale del museo, in relazione alle mappe realizzate dagli artisti, verrà esposto un volume raro, risalente al XVII secolo, con antiche cartografie proveniente dalla biblioteca del museo, che raccoglie circa 25.000 libri originali.
DEM Dizonario enciclopedico delle mafie in italia - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1)
Lunedì 30 settembre alle ore 17 Palazzo Serra di Cassano, sito in via Monte di Dio 14 a Napoli, l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in collaborazione con l'Assessorato alla cultura del Comune di Napoli, e nell'ambito delle iniziative in ricordo di Giancarlo Siani hanno presentato il Dem (Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia).
Interventi di alcuni degli autori, quali Raffaele Cantone, Rosaria Capacchione, Arnaldo Capezzuto, Amalia De Simone, Isaia Sales, Claudio Camarca. Ad introdurre la presentazione di sarà l'assessore alla cultura Nino Daniele, mentre a coordinare Antonio Manzo.
I primi passi di una organizzazione criminale strutturata attraverso gerarchie, riti di iniziazione, regole condivise e rispettate dai propri appartenenti, risalgono al sedicesimo secolo, esattamente in Campania, nella zona del Napoletano. Da quattrocento anni, l'Italia vive una situazione di conflitto permanente. Una «guerra» che vede lo Stato di Diritto opposto a una serie di consorterie capaci, nel corso del tempo, di controllare intere porzioni di territorio. Organizzazioni ramificate profondamente nella cultura locale. Spesso percepite dalla popolazione esattamente come uno Stato parallelo. In grado di offrire lavoro, sostenere il vissuto quotidiano. Una sorta di altra Italia edificata su propri codici morali, su proprie leggi. Presenza reale e tangibile a fronte di un governo troppo spesso avvertito distante, non in grado di predisporre risposte certe ai bisogni della cittadinanza. Si calcola, infatti, che l'insieme dei gruppi di criminalità organizzata denominati in vario modo riescano ad avere proventi attraverso attività illecite pari al 20% dell'intero Pil nazionale. Si valuta che ogni anno oltre trecento omicidi siano direttamente riconducibili a strategie interne a questi gruppi. Si stima inoltre che oltre trentamila persone facciano parte in modo attivo di organizzazioni criminali, siano per così dire affiliati a tempo permanente. A loro si aggiungono centinaia di migliaia di cittadini che più o meno direttamente hanno a che fare con queste organizzazioni: operando alle dirette dipendenze di imprese edificate attraverso illeciti proventi, oppure dovendo a queste organizzazioni l'ottenimento del mero posto di lavoro, o ancora, esercitando a loro stessa insaputa all'interno di società utilizzate per riciclare guadagni provenienti da attività criminose.
Le mafia dalla A alla Z. Il Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia è un'opera che non ha precedenti. Migliaia di voci che costituiscono un punto fermo per disegnare una mappa scientifica delle varie realtà criminali. Il DEM fornisce un completo repertorio alfabetico in cui la trattazione delle voci si estende oltre la semplice definizione del termine, fornendo quindi una più esaurente informazione su tutte le nozioni, gli accadimenti, i personaggi riguardanti il mondo correlato alla criminalità organizzata. Nero su bianco tutti coloro che a vario titolo si sono venuti a trovare coinvolti con le organizzazioni criminali. Siano essi affiliati delle bande. Siano essi vittime della violenza. Siano oppositori. Siano imputati di procedimenti giudiziari che vedano al centro del dibattimento azioni legate alla realtà del crimine organizzato. Non mancheranno brevi biografie di personalità che per la loro attività sono diventate simbolo dell'anti Stato, come del vero e proprio Stato di Diritto: da un lato Bernardo Provenzano, dall'altro Pio La Torre. Nelle voci di più ampio respiro, si troverà un breve inquadramento storico/politico. Arricchito, nel caso di bande criminali riconoscibili attraverso il cognome del cosiddetto capofamiglia, da un vero e proprio albero genealogico, che tiene conto anche dell'apparentamento a tale banda di personaggi non legati da vincoli di sangue, bensì da affari e interessi comuni. Avranno spazio anche le località geografiche in cui si sono svolti fatti significativi per la storia del crimine organizzato. Risalendo la penisola, da Portella della Ginestra, fino alla pizzeria di Duisburg in Germania. Il Dizionario Enciclopedico ha poi un'importante appendice sulle aggregazioni criminali straniere presenti, o in qualche modo transitate, sul territorio italiano. Infine, una sezione con tutte le opere di ingegno artistico che alle organizzazioni criminali italiane si sono ispirate: libri, film, documentari e drammi teatrali.
[CSC] La storia culturale. Parabole di un approccio critico al passato
Alberto M. Banti, Paolo Capuzzo e Carlotta Sorba discutono con i curatori dell'ultimo numero di Memoria e ricerca
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE STORICHE, GEOGRAFICHE E DELL'ANTICHITÀ
SCUOLA SUPERIORE DI STUDI STORICI, GEOGRAFICI, ANTROPOLOGICI
25 marzo 2013
Un giorno a Villa Celimontana - Master in Comunicazione e Cultura del Viaggio
Un giorno a Villa Celimontana
lavoro realizzato all'interno del Master in Comunicazione e Cultura del Viaggio
Direzione scientifica: Antonio Politano
Coordinamento scientifico: Romina Marani
A cura di: Associazione Culturale Nova Škola
Con il sostegno di: Centro Studi CTS Roma e Società Geografica Italiana
Realizzato da: Giulia Bassanese, Matteo Bertuletti, Valeria Comacchio, Nicole Contardo, Francesco Maria Conte, Tobias Martin Marchetti, Carolina Napoli, Manuela Paniccia, Stefania Perrone, Simone Prezzolini
Supervisore alla regia e alla fotografia: Andrea Foschi
Supervisore al suono: Marco Neri
Supervisore al montaggio: Tommaso Orbi
Assistente al corso: Fulvia Orifici
Color correction: Sebastiano Greco
Musiche: Fernando Consoli, Sebastiano Greco
Con: Lina Maria Vitale, Alessandra Moretti, Andrea Catalani, Patrizia Pampana, Mario Ricciuti, Paolo Palermo, Silvia Magna, Francesco Maria Conte, Adamo Conte, Sebastiano Greco, Fernando Consoli, Luca Puzio, Francesco Saverio Grechi
Questo film documentario è il risultato del lavoro svolto durante il Workshop Video -- Il racconto dei luoghi attraverso il cinema documentario, realizzato dall'8 al 14 Maggio 2013 a Roma, all'interno del Master di Comunicazione e Cultura del Viaggio del Centro Studi CTS di Roma
Per maggiori informazioni sul progetto, visitate:
centrostudicts.it/academy/workshop/luoghi-reportage-cinema-documentario
centrostudicts.it/academy/master/master-in-comunicazione-e-cultura-del-viaggio
L'ascesa di Roma (4/4): La crisi della repubblica (133-31 a.C.)
(Queste lezioni hanno accurati SOTTOTITOLI, che consiglio di visualizzare)
Benvenuti alla 4° lezione della mini-serie sull’ascesa di Roma. Questa lezione copre il periodo che va dall'elezione a tribuno della plebe di Tiberio Gracco alla morte di Antonio e Cleopatra, che lasciò Ottaviano Augusto dominatore incontrastato di quello che è ormai un impero.
Con la lezione precedente avevamo visto Roma praticamente completare la conquista del Mediterraneo. Ma le dimensioni della conquista resero inadeguata l'architettura istituzionale della potenza romana; architettura che era ancora quella di una città-stato antica, non di un impero. Questo determinò la lunga crisi della Repubblica.
L’antefatto del periodo di disordini, che sfocerà nel Principato Augusteo si ritrova nei cambiamenti che erano gradualmente avvenuti nella società romana, e nelle contrapposizioni che questi cambiamenti hanno acuito.
Alla classe senatoria di Roma, composta di grandi proprietari terrieri, comincia ad opporsi un partito popolare. Figure chiave di questa tendenza sono due fratelli, che sognano di rinnovare profondamene Roma e ricostituire una classe di piccoli proprietari. Questa classe di contadini–soldati era stata il nerbo della società romana nei primi secoli della Repubblica. Ma poi, le sempre più lunghe e impegnative guerre ne avevano reso impossibile l’esistenza. Le terre dei piccoli proprietari erano state accaparrate dai più ricchi, che le coltivavano per mezzo di grandi masse di schiavi.
L’aristocrazia gestiva interamente il potere occupando il Senato, distribuendo le magistrature, riscuotendo le imposte, e gestendo crescenti attività finanziarie. La crescente massa della plebe urbana, parassitaria e priva di prospettive, era invece il prodotto della decomposizione dell’antica classe dei piccoli proprietari, che erano stati i portatori e i custodi dei valori della Repubblica. Di qui l’importanza che avrebbe potuto avere la riforma agraria, propugnata da Tiberio e Caio Gracco.
Ma i due fratelli furono presto assassinati ... Qui cominciò il periodo di violenze che porterà alla fine della repubblica.
Successivamente la riforma dell'esercito, attuata da Caio Mario, sancirà la fine dei cittadini-soldati e, pur potenziando ulteriormente la macchina bellica romana, renderà le truppe dipendenti dalle fortune politiche dei loro comandanti, trasformandole nel principale strumento per far valere i propri programmi politici e per ottenere o conservare il potere personale.
L'uso delle legioni come strumento per la conquista del potere politico ha il suo antesignano in Lucio Cornelio Silla, ma il suo esempio verrà seguito da Caio Giulio Cesare, Marco Antonio e Ottaviano Augusto. Attraverso contrapposizioni personali e crisi sempre più gravi ed estese, si arriverà al fine della Repubblica e alla nascita dell'Impero Romano.
DEM Dizonario enciclopedico delle mafie in italia - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (2)
SECONDA PARTE
Lunedì 30 settembre alle ore 17 Palazzo Serra di Cassano, sito in via Monte di Dio 14 a Napoli, l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in collaborazione con l'Assessorato alla cultura del Comune di Napoli, e nell'ambito delle iniziative in ricordo di Giancarlo Siani hanno presentato il Dem (Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia).
Interventi di alcuni degli autori, quali Raffaele Cantone, Rosaria Capacchione, Arnaldo Capezzuto, Amalia De Simone, Isaia Sales, Claudio Camarca. Ad introdurre la presentazione di sarà l'assessore alla cultura Nino Daniele, mentre a coordinare Antonio Manzo.
I primi passi di una organizzazione criminale strutturata attraverso gerarchie, riti di iniziazione, regole condivise e rispettate dai propri appartenenti, risalgono al sedicesimo secolo, esattamente in Campania, nella zona del Napoletano. Da quattrocento anni, l'Italia vive una situazione di conflitto permanente. Una «guerra» che vede lo Stato di Diritto opposto a una serie di consorterie capaci, nel corso del tempo, di controllare intere porzioni di territorio. Organizzazioni ramificate profondamente nella cultura locale. Spesso percepite dalla popolazione esattamente come uno Stato parallelo. In grado di offrire lavoro, sostenere il vissuto quotidiano. Una sorta di altra Italia edificata su propri codici morali, su proprie leggi. Presenza reale e tangibile a fronte di un governo troppo spesso avvertito distante, non in grado di predisporre risposte certe ai bisogni della cittadinanza. Si calcola, infatti, che l'insieme dei gruppi di criminalità organizzata denominati in vario modo riescano ad avere proventi attraverso attività illecite pari al 20% dell'intero Pil nazionale. Si valuta che ogni anno oltre trecento omicidi siano direttamente riconducibili a strategie interne a questi gruppi. Si stima inoltre che oltre trentamila persone facciano parte in modo attivo di organizzazioni criminali, siano per così dire affiliati a tempo permanente. A loro si aggiungono centinaia di migliaia di cittadini che più o meno direttamente hanno a che fare con queste organizzazioni: operando alle dirette dipendenze di imprese edificate attraverso illeciti proventi, oppure dovendo a queste organizzazioni l'ottenimento del mero posto di lavoro, o ancora, esercitando a loro stessa insaputa all'interno di società utilizzate per riciclare guadagni provenienti da attività criminose.
Le mafia dalla A alla Z. Il Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia è un'opera che non ha precedenti. Migliaia di voci che costituiscono un punto fermo per disegnare una mappa scientifica delle varie realtà criminali. Il DEM fornisce un completo repertorio alfabetico in cui la trattazione delle voci si estende oltre la semplice definizione del termine, fornendo quindi una più esaurente informazione su tutte le nozioni, gli accadimenti, i personaggi riguardanti il mondo correlato alla criminalità organizzata. Nero su bianco tutti coloro che a vario titolo si sono venuti a trovare coinvolti con le organizzazioni criminali. Siano essi affiliati delle bande. Siano essi vittime della violenza. Siano oppositori. Siano imputati di procedimenti giudiziari che vedano al centro del dibattimento azioni legate alla realtà del crimine organizzato. Non mancheranno brevi biografie di personalità che per la loro attività sono diventate simbolo dell'anti Stato, come del vero e proprio Stato di Diritto: da un lato Bernardo Provenzano, dall'altro Pio La Torre. Nelle voci di più ampio respiro, si troverà un breve inquadramento storico/politico. Arricchito, nel caso di bande criminali riconoscibili attraverso il cognome del cosiddetto capofamiglia, da un vero e proprio albero genealogico, che tiene conto anche dell'apparentamento a tale banda di personaggi non legati da vincoli di sangue, bensì da affari e interessi comuni. Avranno spazio anche le località geografiche in cui si sono svolti fatti significativi per la storia del crimine organizzato. Risalendo la penisola, da Portella della Ginestra, fino alla pizzeria di Duisburg in Germania. Il Dizionario Enciclopedico ha poi un'importante appendice sulle aggregazioni criminali straniere presenti, o in qualche modo transitate, sul territorio italiano. Infine, una sezione con tutte le opere di ingegno artistico che alle organizzazioni criminali italiane si sono ispirate: libri, film, documentari e drammi teatrali.
Al museo con Artesplorando: Musei Vaticani
Secondo video della nuova serie curata da Artesplorando, interamente dedicata ai musei e alla loro esplorazione. In questo approfondimento scopriremo le 10 opere principali dei Musei Vaticani a Roma ▼▼CONTINUA SOTTO▼▼
Come capi della Chiesa cattolica i papi si sono sempre avvalsi dei migliori artisti di ogni epoca e hanno ricevuto numerosi doni. Di conseguenza le collezioni vaticane sono tra le più vaste e importanti del mondo, collocate in un complesso insieme di edifici tra il palazzo papale e altri annessi. In realtà non si tratta di un museo unitario, ma di una serie di musei attraverso i quali il visitatore compie la sua visita. Un dedalo di stanze, corridoi, gallerie, cortili che già di per se presentano grandi capolavori sotto forma di affreschi, statue, stucchi, pavimenti e molto altro. Tutto ciò fu reso possibile da papa Giulio II che per primo, nel XVI secolo, posizionò alcune delle più famose opere di scultura antica nel cortile del Belvedere rendendole accessibili ad artisti, appassionati e studiosi.
Il video è sottotitolato in italiano, inglese, francese e spagnolo. Per i sottotitoli in lingua straniera puoi contribuire anche tu! Segui quindi la playlist al museo con Artesplorando per non perderti mai nulla e lascia un commento sotto ai video in cui puoi tu stesso suggerirci opere oppure nuovi temi da trattare in futuro. Il tuo contributo è prezioso.
#artesplorando #MuseiVaticani
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➡ Pensieri d'arte. Dentro e fuori i musei vaticani
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