Campane di Corciano (PG) - S. Maria Assunta
Tra le tante chiese del paese, la parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta merita una menzione speciale. Risale al XIII secolo e all´interno, totalmente rinnovata nell´Ottocento, custodisce capolavori: un dipinto del 1513, posizionato sopra l'altare maggiore e realizzato da Pietro Vannucci detto il Perugino, raffigurante l'Assunzione in cielo di Maria; il Gonfalone della Peste eseguito da Benedetto Bonfigli nel 1472 per la chiesa di Sant'Agostino; il crocifisso ligneo settecentesco di scuola lucchese.
Oltre ad essi è presente l'organo Morettini datato 1863 (suonato per noi dal maestro Francesco Ragni) e sul tetto della chiesa vi è un campanile a vela con una campana del 1856 opera dei Giustiniani di Foligno.
L'imponente campanile ospita un concerto di 4 campane fuse da Luigi e Raffaello Magni di Lucca nel 1882. La campana maggiore, chiamata Leona in onore di Papa Leone XIII, è di nota Mib3, raggiunge il diametro bocca di 1195 mm per un peso di circa 13 quintali.
L'impianto campanario elettrificato negli anni '80, comandato tutt'oggi da un funzionale orologio quartz system meccanico, può essere considerato un vero e proprio modello per i sistemi di suono tradizionali del territorio umbro-perugino: tutte le campane sono provviste di motore per suono a slancio e ben tre di esse possono suonare a bicchiere (quindi anche la terza, condizione possibile soltanto qui, a Solomeo e a San Martino in Campo ).
Pertanto, con queste quattro campane si possono eseguire tutte le suonate tradizionali perugine:
- Din Don (3ᵃ campana con 4ᵃ) [ 5:55 ]
- Rinterzo I (1ᵃ con 2ᵃ, 3ᵃ, 4ᵃ) [ 7:00 ]
- Rinterzo II (2ᵃ con 3ᵃ e 4ᵃ) [ 11:00 ]
- Falsetto I (2ᵃ con 1ᵃ, 3ᵃ, 4ᵃ) [ 17:47 ]
- Falsetto II (3ᵃ con 2ᵃ e 4ᵃ) [ 14:00 ]
- Terzetto (3ᵃ con 1ᵃ e 2ᵃ)
- Plenum [ 22:08 ]
Inoltre venne aggiunto un dispositivo per permettere la suonata elettrico-manuale direttamente dalla cella: una sorta di interruttore a pedale gestisce la suonata a bicchiere delle 3 campane, così che il campanaro può rinterzare manualmente a corda sulle campane restanti facendo poi comodamente girare la campana a bicchiere -pur essendo solo- tramite pulsante.
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Altri campanili di Corciano:
Madonna del Serraglio:
Torre Civica:
Corciano Perugia
Circondato dalle mura medievali del XIII-XIV secolo, il centro storico di Corciano è tutto un alternarsi di piccole salite e discese, di scalinate e nuovi angoli dove sbirciare, di case costruite in pietra calcarea e travertino. Due le porte che consentono l'accesso al paese: Porta Santa Maria sul lato meridionale e Porta San Francesco su quello opposto. Sebbene siano stati ritrovati reperti di età romana ed etrusca raccolti nel Museo Paleontologico, il borgo ha un'impronta decisamente medievale, con le sue viuzze concentriche che avvolgono il cucuzzolo centrale dove si erige la torre comunale del XIII secolo. Arrivati alla via principale di Corciano, corso Cardinale Rotelli, vi troverete di fronte al Palazzo Municipale, del XVI secolo, antica dimora dei duchi Della Corgna, dove potrete ammirare le decorazioni del soffitto ligneo della Sala del Consiglio, opera della scuola degli Zuccari. Durante la vostra passeggiata incontrerete il Palazzo del Capitano del Popolo, edificato in pietra e mattoni e risalente al XV secolo, il Palazzo dei Priori e della Mercanzia, il pozzo a pianta circolare della fine del XV secolo in cui è scolpito lo stemma comunale e infine le chiese, in primis Santa Maria Assunta (XIII secolo), che ospita l'opera del Perugino l'Assunta del 1513 ed un Gonfalone del 1472 di Benedetto Bonfigli. Merita una visita anche la chiesa di San Cristoforo del 1537, costruita su di un sacello etrusco, che ospita al suo interno un museo di arte sacra. Si consiglia la visita anche della chiesa e dell'ex convento di San Francesco (in stile gotico), che custodisce una tavola del XV secolo della scuola del Caporali, un Crocifisso del '500, una tela del Bandiera ed una statua di San Bernardino, opera dell'Orsini. La chiesa di Sant'Agostino (del XIV secolo ma ristrutturata nel XVIII) ospita dipinti di pregevole fattura e un coro ligneo del 1476. Infine la chiesa di Santa Maria del Serraglio che custodisce un affresco del XIV secolo. Il Museo della Pievania, istituito presso la piccola Chiesa di San Cristoforo, raccoglie gli oggetti e le testimonianze più significative della vita religiosa e devozionale della comunità di Corciano. Il luogo è estremamente suggestivo perché è a due passi dal nucleo più antico del castello. Cosa fare a Corciano secondo uscendo dal centro storico? Al di fuori delle mura esterne si snoda il sentiero dei mandorli, un percorso sterrato molto semplice che inizia in piano e poi scende allontanandosi un po' per poi tornare a cingere i basamenti in roccia. In primavera i bianchi fiori del mandorlo e quelli dei peschi rendono la passeggiata ancora più gradevole! Cosa mangiare a Corciano? In Umbria, una delle regioni d’Italia a più alto indice di boscosità, la raccolta dei funghi è attività da sempre molto praticata. Molte le varietà che si possono incontrare nel sottobosco umbro: si possono raccogliere porcini, la specie più pregiata ma anche la più difficile da trovare, mentre turrini, rosciole, sanguinosi e manine possono essere scovati con maggior facilità. Una zuppa ai funghi può essere un'ottimo piatto per riscaldare le serate fredde, meglio ancora se arricchita con il farro o accompagnata al pane bruscato sulla brace!
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I Borghi di Corciano - Solomeo
Basilica di San Francesco d'Assisi (PG), dalla Cella Campanaria (05) v.139
Visita in cella campanaria e censimento delle 5 campane maggiori.
Concerto di 7 campane a slancio, in manutenzione dalla OES Brevetti Scarselli, di cui le 5 grosse fuse dai Fratelli Baldini nel 1837 e le 2 piccole probabilmente aggiunte nella seconda metà del Novecento:
I: Francesca, Si2 calante. Ha un diametro di 164,8 cm per uno spessore pari a 13 cm. Pesa 28 quintali.
II: Re3 calante. Ha un diametro di 131,5 cm per uno spessore pari a 10,5 cm. Pesa 14,2 quintali.
III: Mi3 (l'unica fusa nel 1836). Ha un diametro di 122,7 cm per uno spessore pari a 10 cm. Pesa 11,8 quintali.
IV: Fa#3 calante. Ha un diametro di 108 cm per uno spessore pari a 8,5 cm. Pesa 8 quintali.
V: Sol#3. Ha un diametro di 87,5 cm per uno spessore pari a 6 cm. Pesa 4,2 quintali.
VI: La#3
VII: Do4 leggermente crescente
Il concerto originario era composto da 2 campane fatte fondere dal Frate Elia, poi arrotondato a 6 dai Maestri Pisani nel 1239, la cui imponenza di suono nella valle umbra è testimoniata da Salimbene de Adam, che ha messo per iscritto le incisioni dei bronzi, che rimasero più o meno su questo numero per molti secoli, anche se nel Settecento uno di essi fu donato alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Non sappiamo molto circa le rifusioni e le fonderie in quanto le fonti non sono sufficientemente attendibili, ma si può dedurre dalle condizioni del campanile, spesso lesionato e preso di mira dai fulmini, e questi causarono diversi incidenti alle faldi della torre. Per tale motivo nel XVI fu abbattuta la slanciata cuspide la cui forma riprendeva quella originale del campanile di Santa Chiara. Sappiamo però che le campane furono calate nel 1798 quando le truppe di Napoleone saccheggiarono la Basilica. Poi, nel 1837, alla Baldini fu affidato il compito di rifare il concerto che ricordasse quello originale, cioè 6 campane. Probabile che le attuali 2 piccole furono fuse da una fonderia di Foligno come un'aggiunta al concerto storico. Negli anni '80, dopo la grande manutenzione, rimontarono solo le 5 maggiori. Successivamente modificarono il castello aggiungendo le 2 squilline. Una di queste campane giace ancora sul pavimento del Sacro Convento. Al momento non si sa se verrà rimontata.
Il Rinterzo non si può più eseguire poiché probabilmente il sistema di fermata a bicchiere è malfunzionante. I denti del blocco sono presenti solo sulle 4 campane maggiori, ma alcune testimonianze fanno intendere che spesso tutte le campane cominciassero a suonare a distesa partendo dalla posizione a bicchiere, per cui è possibile che gli altri siano stati successivamente rimossi.
Per quanto concerne l'elettrificazione, negli anni 30 furono automatizzate a distesa molto probabilmente da una ditta tedesca, che installò una sorta di tastiera nel “sottocella” a cui erano collegati i martelli esterni. Negli anni 60 invece, l’impianto fu rifatto dalla Broili di Udine, che eliminò la tastiera ed i martelli esterni per sostituirli con i suoi elettromartelli che battevano all’interno (e potrebbe essere una causa per cui la Francesca è completamente sbeccata). Tale impianto durò solo una ventina d’anni, e tra la metà degli anni 70 e gli inizi degli anni 80 venne completamente rifatto dalla AEI di Perego (di cui sono rimasti gli elettromartelli sulle 2 squilline, che sono una brutta imitazione dei martelli ogivali della OES; ceppi, ruote, i blocchi sulle 4 maggiori e i nuovi elettromartelli a goccia sulla II, III, IV e V). In seguito intervenne la Elettra di Corciano, che installò i motori Ecat 8 poli sulle 5 campane maggiori. Attualmente la manutenzione è a cura della OES Brevetti Scarselli, che ha installato il martello ogivale sulla Francesca e il programmatore Digit Clock.
E dopo aver ripreso le suonate... Ecco a voi la chicca finale!!! Quello che veramente mancava su Youtube... Ora è in rete: il censimento che molti aspettavano. Ma la cosa più bella è che mai mi sarei aspettato che il Frate custode Mauro Gambetti mi desse il permesso di salire su questo imponente e sicurissimo campanile!
Appena ho visto la imponente Francesca sono rimasto a bocca aperta! Una cosa sensazionale!! Il mio cuore pulsava 1000 battiti al minuto, e non riuscivo a controllarmi! Era un sogno! Non volevo svegliarmi!! Non ci sono parole per descrivere questa indimenticabile giornata!
Bene, passiamo al lato tecnico. Tutto quel che si era detto sulla Francesca è da ritenersi infondato. Infatti è una bellissima Baldini del 1837. E le sorprese mica finiscono qui... Diametro 1,82 metri? Macché... 1,65! Così sembra piuttosto piccola... Ma c'è da dire che è molto spessa: ben 13 cm!!
E dopo le misure, il momento magico... La facciamo rintoccare! Eheheh! L'abbiamo fatta rintoccare piano perché se la facevamo rintoccare forte si sarebbe distintamente sentita.
Quindi un'analisi su tutte le altre campane, e qualche scorcio sul panorama di Assisi e della Piazza Superiore, e anche una videata alla grande vallata.
CORCIANO NATALE DI CERA
Mostra Il Natale di cera. Incanto e devozione nella produzione secolare e monastica dal XVIII al XXI secolo Realizzata nella trecentesca chiesa-museo di San Francesco e nel complesso monumentale di Sant' Antonio abate è volta a cogliere gli aspetti culturali, storici, artistici e antropologici del presepe d'arte. Le esposizioni, che raccolgono numerose opere provenienti da musei e collezioni private italiane ed estere, sono state curate dall'artista corcianese Antonella Parlani, esperta di arte presepistica e socia dell'Associazione nazionale Amici del Presepe. Corciano (PG) è uno dei borghi più belli d'Italia e vi invito a scoprirlo.
UMBRIA- CORCIANO IL NATALE DI CERA [1080p HD]
© CLAUDIO MORTINI ** La nota artista Antonella Parlani è la curatrice della mostra Il Natale di cera Incanto e devozione nella produzione secolare e monastica dal XVIII al XXI secolo Realizzata nella trecentesca chiesa-museo di San Francesco e nel complesso monumentale di Sant' Antonio abate di Corciano (PG) è volta a cogliere gli aspetti culturali, storici, artistici e antropologici del presepe d'arte. Le esposizioni, che raccolgono numerose opere provenienti da musei e collezioni private italiane ed estere, sono state curate dall'artista corcianese Antonella Parlani, esperta di arte presepistica e socia dell'Associazione nazionale Amici del Presepe.
STILO: GREST 2018 | IL VIDEO
Presepio della Chiesa di San Francesco D'Assisi Brescia anno 2019
Ringrazio Frate Giancarlo per aver acconsentito le riprese e Maria Vittoria per l'organizzazione.
MATERA campane Chiesa parrocchiale di San Franceso D' Assisi
Suono festivo e solenne ultimo segno S .Messa festiva serale ore 19 e 30
Natale 2015 Umbria
Natale 2015 Umbria Giovanni Scalia
Gubbio - Artigiani nell'animo - Italia.it
A Gubbio la storia si respira in ogni angolo, in ogni via e in ogni pietra. Un vero e proprio museo all'aperto. La ceramica, l'artigianato, la lavorazione del cuoio e i restauri sono le sue maggiori attività. Gubbio, considerata la seconda patria di Federico da Montefeltro dopo Urbino, è ricca di tanti monumenti tra cui il Palazzo Ducale, considerato uno dei contenitori d'eccellenza a livello artistico soprattutto dopo la ricollocazione della copia dello Studiolo del Duca Federico da Montefeltro, il cui originale che si trova nel Metropolitan Museum of Art di New York. La città di Gubbio ha anche una grande tradizione culinaria con ricette antiche come l'imbrecciata, zuppa di cereali e legumi molto famosa in Umbria.
LA SCARZUOLA
La Scarzuola di Montegabbione - TR
Le campane del Seminario Vescovile di Prato in Toscana
La badia di San Fabiano è una delle piu' antiche chiese di Prato, la cui prima edificazione è documentata a cavallo tra il X e l' XI secolo dalla quale risalgono l' attuale facciata e alcuni resti di mosaici nell' odierna pavimentazione. Nel XVI venne eretto il poligonale campanile a cuspide che venne restaurato negli anni '30 del '900 insieme a gran parte dell' interno. Verso fine '600 alla badia venne annesso il Seminario Vescovile pratese, affidato ad un rettorato che sussegue tutt' ora.
Il campanile sorregge un concerto tre tre campane, incredibilmente azionate a mano tutt' ora. Le due campane maggiori sono finite per anni in disuso, dopo che si cominciò a pensare che urtassero il cupolotto del campanile, ma non è mai stato così. Ora che è stata sostituita l' incastellatura e rinnovati i ceppi le due grandi possono essere riutilizzate, ma vengono comunque suonate raramente, suona sempre durante il giorno la minore. Quindi non viene mai suonato il plenum. In questo video è stato per gentile concessione del seminarista Silvano Pagliarin che ho potuto riprendere le distese singole di tutte e tre le campane per poi sovrapporre le traccie audio e creare un breve simulacro di plenum.
Questo concerto rimane comunque uno dei pochissimi rimasti ancora manuali in tutta l' area pratese e credo anche il piu' grande a sistema manuale della nostra diocesi
0:23 Campana 3/ Glocke 3/ Klok 3
1:47 Campana 2/ Glocke2/ Klok 2
2:14 Campana 1/ Glocke1/ Klok 1
3:18 Plenum(simulato)/ Volgelui(simulatie)/Vollgelaut(Vertief)
Sol#3 / gis1 Moreni? (tra il 1731 e il 1735)***
Si3 / b1(h1) anonimo(1803)**
Re4 / d2 anonimo(1803)
diam(mm) 958/ 776 / 601
Pesi(Kg)* 580/ 280 / 140
'Batocchella' di Montecarotto (AN)
La 'batocchella' marchigiana di Montecarotto eseguita dal campanaro nostro socio Giovanni Merli, che ringraziamo tantissimo.
UMBRIA - CORCIANO IL PRESEPE MONUMENTALE 2019 - 4K
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il borgo medievale di Corciano PG, classificato come uno dei Borghi più belli d'Italia e riconosciuto come Meta Europea d'Eccellenza per il turismo rurale, offre uno scenario naturale a questo evento. I personaggi sono statue a misura d'uomo con teste e mani di terracotta, realizzate da artisti e scultori locali, vestiti con abiti di foggia medioevale, gli oggetti sono in gran parte autentici e provenienti dal locale Museo della Casa Contadina. Il visitatore si trova a far parte di questa suggestiva scenografia, perché cammina nel presepe, avvolto dalle melodie natalizie suonate dagli zampognari, in un'atmosfera mistica e magica insieme.
Le Origini della Manifestazione
Quando a metà degli anni Ottanta alcuni corcianesi si interrogarono cercando un'idea originale per il presepe del borgo, guardando bene i vicoli stretti, le ripide scalinate, le antiche piazzette del centro storico, i bei giardini pensili, le cantine e le stalle, si resero conto che il presepe era già bello che pronto, nessuna scenografia sarebbe stata più adatta, suggestiva e originale dello stesso borgo di Corciano, rimaneva solo da allestirlo.
Un gruppo di persone prese a studiare le scene da rappresentare e a realizzare statue a grandezza naturale con espressivi visi di terracotta (alcuni ad opera del Barbarini), alle quali ogni anno, e ora sono diventate più di cento, le signore del luogo rinnovano i costumi, ispirati ai dipinti dell'epoca.
All'ambiente naturale vennero aggiunti oggetti di uso comune, alcuni provenienti dallo stesso museo della casa contadina, altri dalle stalle di casa.
Nacque così l'originale presepe di Corciano, che ogni anno richiama dai 4 ai 5 mila visitatori.
AMELIA - MUNICIPIO ROMANO IN UMBRIA - 4k
© CLAUDIO MORTINI™◊
Amelia, città dell'Umbria cinta dalle poderose mura poligonali, dove epoche e stili diversi coesistono in armonia.
Il primitivo insediamento abitativo si sviluppò in epoca pre-romana sull'acropoli, dalla quale dominava il sottostante territorio costituito da insediamenti sparsi. La costruzione delle mura poligonali, attuata a partire dalla metà del III secolo a.C., conferì alla città la sua definitiva conformazione che corrisponde all'attuale centro storico.
Fu fondata nel XII secolo a.C. da un mitico re chiamato Ameroe, dal quale la cittadina prese il nome. Nel 90 a.C. divenne municipio romano. Grazie alla sua posizione dominante sulla via Amerina, una delle principali arterie di collegamento dell'Umbria e dell'Italia centrale, fu un centro nodale per le comunicazioni militari. Assediata dai Goti (548), fu poi occupata dai Longobardi (579).
Nel 1065 divenne libero Comune. La città fu teatro di lotte fra Guelfi e Ghibellini. Nel XIV secolo entrò definitivamente nei possedimenti dello Stato della Chiesa fino alla nascita del Regno d'Italia (1860).
Appena entrati in città si può ammirare l'imponente opera fortificata delle mura poligonali, realizzate tra il III e il II secolo a.C.
Lungo la cinta muraria si aprono 4 porte: porta Romana, accesso principale alla città, porta Posterola, porta Leone IV e porta della Valle.
Tra i monumenti da visitare in città la Cattedrale, l'edificio religioso più importante di Amelia, il monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino e la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti, che secondo la leggenda offrì soggiorno a San Francesco.
Notevoli il quattrocentesco palazzo Nacci e i cinquecenteschi palazzo Farrattini e Petrignani, la torre Civica, simbolo delle libertà comunali, e lo splendido teatro settecentesco.
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The earliest settlement was built in pre-Roman times on the acropolis, overlooking the scattered settlements in the area below. The building of the polygonal walls (6th-4th century BC) gave the town its definitive shape, which corresponds to the present-day historic center. Amelia was founded in the 12th century BC by a legendary king named Ameroe, after whom the town was named. In 90 BC it became a Roman municipium. With its dominating position over the Via Amerina, one of the major roads through Umbria and central Italy, it served as a military staging post. Besieged by the Goths in 548, it was then occupied by the Lombards in 579. In 1065 it became an independent commune. The Guelfs and Ghibellines fought for control of the town. In the 14th century it became part of the Papal States, until the birth of the Kingdom of Italy (1860).
il Tempo Autunno - Wedding Workshop Si, lo Voglio! 27-29 Ottobre 2017
“il Tempo d’Autunno”
Esercitazione video realizzata durante il Workshop di Wedding “Si, lo voglio!” - Istruzioni per l’Uso
con Enrico Lamonaca, Davide Vasta, Don Davide Mela
27-29 Ottobre 2017
BrainStudios Creative Campus - brainstudios.it
Riprese e Montaggio
Enrico Lamonaca
Partecipanti al workshop
Giulio Mirabella, Daniela Ronello, Alessandro Mutolo, Marco Peluso, Alberto Maria, Diego D’Orsi
Antonio Armeni, Giovanni De Rosa, Umberto Mazzei, Yuki Kumagawa, Giuseppe De Michele, Michele Birti
Francesco Marchese, Emanuele Maiocchi, Filippo Morabito, Filippo Bianchi, Giovanni Maria Valentini
La coppia
Daniele e Teresa
Trucco
Cristina Sanpalmieri per MagieK2
Ponte San Giovanni - Perugia
Flower Designer
Antonella Parlani e Franca Di Lorenzo - Centro d'arte il Mulinaccio
Corciano - Perugia
Backstafe Foto
Maurizio Esposito
Technical Partner
Nikon
Canon
Manfrotto
HPRC
ApromaStore
Local Partner
Foto Ottica Fratticioli
Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, Генуя (26.01.19)
Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, Генуя (26.01.19)
UMBRIA - MONTONE Borgo bello d'Italia - HD
© CLAUDIO MORTINI ★
Montone (PG) è stato costruito su un colle in bella posizione panoramica tra due affluenti dello stesso Tevere: il Carpina e il Lana.
Castello già nell' altomedioevo, fu poi controllata dalle famiglie che negli anni ebbero il dominio su tutta la zona, come: i Del Monte, i Fortebraccio, i Vitelli; intorno alla metà del XVI secolo, infine, fu assoggettata allo Stato Pontificio.
Oggi Montone , uno dei Borghi più Belli d'Italia, si presenta come un paese nel quale si è operato un attento recupero architettonico nel pieno rispetto delle originarie strutture e nel rispetto dell'uso di antichi materiali.
L' edificio di maggior pregio artistico è sicuramente la chiesa gotica di San Francesco, eretta nel XIV secolo con abside poligonale e portico: all' interno numerosi affreschi di scuola umbra, alcuni attribuiti al maestro Bartolomeo Caporali, e interessanti gruppi lignei. All'interno dell'abitato si trovano ancora le chiese di S. Fedele e la Collegiata di Santa Maria, dove il lunedì di Pasqua si espone la reliquia della Sacra Spina, appena fuori del paese invece, è stata eretta una pieve nel XI secolo in stile romanico bizantino a tre navate ed abside rotonda.
_________________________Montone (PG ) was built on a hill in a beautiful panoramic position between two tributaries of the Tiber itself : the Carpina and Lana.
Castle already in ' Early Middle Ages , it was then controlled by families who over the years had dominion over the whole area, as the Del Monte, the Fortinbras , the calves ; around the middle of the sixteenth century , finally, was subjected to the Papal State .
Today Ram, one of the most beautiful villages in Italy , is presented as a country in which we have operated a careful restoration work in full respect of the original structure and in compliance with the use of old materials .
The ' most important building art is definitely the Gothic church of San Francesco , built in the fourteenth century with a polygonal apse and porch : all' numerous frescoes of the Umbrian school , some attributed to the master Bartolomeo Caporali , and interesting wooden sculptures . Inside the village there are still the churches of S. Fedele and the Collegiate Church of Santa Maria, where on Easter Monday, exposing the relic of the Holy Thorn , just outside the village on the other hand , was a church built in the eleventh century Byzantine Romanesque style with three naves and apse rotunda.
Basilica di San Pietro Perugia 6 Gennaio 2018
Concerto organizzato da ARCUM presso la Basilica di San Pietro nell'ambito della manifestazione Natale in coro 2018