025 - La chiesa di San Pietro Martire
Il grande complesso conventuale domenicano a fianco del Castello, importante dal punto di vista storico, artistico e devozionale.
Vie della Bellezza – Prof. Giuseppe Laiti (Teologo, ISSR “San Pietro Martire”, Verona)
Vie della Fede: l’arte per l’Evangelizzazione
Roma, 10 aprile 2018
Basilica di San Eustorgio: cappella Portinari
La chiesa nella città OGGI - Basilica Sant'Eustorgio: cappella Portinari
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Visitabile accedendo al Museo di Sant'Eustorgio, la Cappella Portinari deve il suo nome a Pigello Portinari (1421-1468), trasferitosi a Milano nel 1452 per assumere al direzione della filiale lombarda del Banco Mediceo. Intorno al 1462 avviò il progetto per la costruzione di una cappella intitolata a s. Pietro Martire, destinata a conservare la reliquia del capo del martire domenicano e a divenire luogo di sepoltura della famiglia.
La data di conclusione dei lavori è concordemente ritenuta il 1468, dal momento che, nell'ottobre di quell'anno, vi fu sepolto il committente. La struttura architettonica, a pianta centrale, derivata da modelli fiorentini, fu attribuita, per secoli ad architetti toscani. La critica più recente propende per un affidamento dell'incarico, sulla base di precise istanze della commitenza, finalizzate a sottolineare l'adesione al casato mediceo, ad una figura appartenente all'area lombarda.
Solamente a seguito della riscoperta degli affreschi (1868), avvenuta in concomitanza con i lavori di ripristino che coinvolsero l'intera basilica, e dei successivi interventi di restauro (1871-73), venne avanzato per la prima volta il nome di Vincenzo Foppa, suscitando un ampio dibattito tra gli studiosi che, nel corso del Novecento, ne hanno definitivamente accertato la paternità.
La cappella è contraddistinta da un sistema decorativo progettato unitariamente all'architettura.
Sul tamburo è modellata una danza angelica ad altorilievo in terracotta, composta da venti figure effigiate frontalmente, di tre quarti e di profilo. Il ciclo, allusivo alla raffigurazione del paradiso, manifesta rimandi alla plastica antica.
Negli spicchi della cupola sono dipinte scaglie policrome, colorate a fasce concentriche, secondo una scala cromatica simbolica, allusiva all'irradiarsi della luce divina. Nelle unghie, alternati alle otto finestre, sono rappresentati altrettanti busti di santi. Privi di attributi, sono stati identificati con gli Apostoli .
Nei pennacchi che raccordano il tiburio al vano quadrato della cappella sono inseriti quattro tondi con i Dottori della Chiesa (Gregorio Magno, Gerolamo, Ambrogio e Agostino). Al di sotto di essi, nei vertici inferiori dei pennacchi, sorretti da angeli dalle ali policrome, si trovano gli scudi a testa di cavallo che recavano lo stemma della famiglia Portinari. Sull'arcone di fronte all'ingresso è dipinta l' Annunciazione . Su quello in controfacciata è rappresentata l' Assunzione della Vergine .
Gli affreschi delle pareti laterali celebrano san Pietro da Verona in qualità di predicatore, esorcista, taumaturgo e martire. Nella parete sud, a sinistra della bifora, Il miracolo della nube . Nella stessa, a destra della finestra, il Miracolo della falsa Madonna . In questo episodio è stato individuato, nella figura posta alle spalle del santo, di profilo, il ritratto di Pigello Portinari, rappresentato anche nel Miracolo della nube. Nella parete nord, a sinistra della bifora, è dipinto il Miracolo del piede risanato . Accostato ad esso, alla destra della finestra, il Martirio di s. Pietro Martire .
Nella parete di fondo della scarsella si trova una tavola (sec. XV) che la critica ha variamente attribuito a Giovanni da Vaprio o a un maestro dell'ambito di Benedetto Bembo. L'opera ricorda l'episodio, leggendario, in cui il santo domenicano apparve al banchiere fiorentino, comandandogli di edificare la cappella.
Su iniziativa dei padri predicatori nel 1736 venne trasferita nell'abside della cappella l'arca contenente il corpo di s. Pietro Martire. Commissionata intorno al 1336, dai domenicani, grazie al contributo elargito da Azzone Visconti, e dallo zio vescovo, allo scultore Giovanni di Balduccio, formatosi nell'ambiente di Giovanni Pisano e Tino di Camaino. Il monumento venne ultimato in tre anni di lavoro. L'anno successivo vi fu traslato il corpo del santo. Nel corso dei restauri, avvenuti nell'ottavo decennio dell'Ottocento, venne spostato presso il centro della cappella, ove attualmente si vede.
L'arca è in marmo di Carrara, sorretta da otto pilastrini in marmo rosso di Verona; ad essi sono addossate otto statue, a due terzi del naturale, rappresentanti Virtù, ai cui piedi sono collocati animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con le storie di s. Pietro Martire. Le scene sono intervallate da otto statuine.
Al di sopra di esse, in corrispondenza della base del coperchio a tronco di piramide, si elevano otto sculture simboleggianti i cori angelici. Sugli spioventi dello stesso, sono scolpite varie figure. Al di sopra del coperchio, è posto un finimento, a forma di tabernacolo cuspidato, entro il quale sono scolpite le statue a tutto tondo di Maria assisa, s. Domenico e s. Pietro Martire ; sulla cimasa si trova il Salvatore con due serafini.
(da
Il Santo del giorno San Pietro di Verona
Liturgia del giorno:At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14
Questo santo nacque a Verona nel 1203 in una famiglia di eretici. Mandato a Bologna per studiare, nel 1221 ascoltò una delle ultime omelie di san Domenico e ne fu talmente toccato che decise di entrare nell’ordine dei Predicatori. A quel tempo valdesi, catari, patarini e albigesi lottavano contro la Chiesa cattolica e Pietro si impegnò strenuamente a predicare contro l’eresia a Como, Milano, e poi anche a Vercelli, a Roma, a Firenze: qui diventò amico e consigliere dei sette santi fondatori dei Servi di Maria. Nel 1249 contribuì alla pacificazione delle città della Romagna e della Marca Anconetana. A Milano, campo principale del suo apostolato, conquistò il popolo con la sua parola e le pubbliche dispute contro gli eretici, confermando le verità predicate con miracoli e profezie, così che molti erranti si convertirono. Innocenzo IV, di passaggio in Lombardia, vide le libertà di cui godevano gli eretici e decise di usare misure più drastiche contro di loro. Nel 1251 incaricò Pietro di reprimere l’eresia a Cremona, poi lo nominò Inquisitore per le città di Milano, Como e rispettivi territori. La domenica delle Palme del 1252, il santo invitò coloro che erano sospetti di eresia a sottomettersi alla Chiesa. In quell’occasione egli predisse così la propria fine: «So con certezza che la mia morte è stata decretata dagli eretici… Facciano come credono; li combatterò più da morto di quanto abbia fatto da vivo». Il 6 aprile, mentre tornava da Como a Milano, due assassini lo attesero nei boschi di Barlassina; e mentre uno di loro pentitosi fuggiva, l’altro con una falce lo colpì al capo e lo accoltellò al cuore. Il martire spirò recitando le prime parole del Credo. Il suo corpo fu accolto trionfalmente a Milano, mentre si diffondevano voci di miracoli avvenuti per sua intercessione: tra questi, la conversione del vescovo eretico Daniele da Giussano e dell’assassino di Pietro, entrambi fattisi poi domenicani. Innocenzo IV canonizzò Pietro 11 mesi dopo, il 9 marzo 1253.
Tela Martirio di San Pietro da Verona
Tela del Martirio di San Pietro da Verona appartenente alla pinacoteca della chiesa matrice Santa Maria Veterana di Triggiano (BA).
Video proveniente dal software della Pinacoteca Multimediale installato sul Totem multimediale ubicato nella chiesa matrice Santa Maria Veterana di Triggiano (BA), realizzato dall'Associazione di Promozione Sociale METROPOLIS e finanziato dal Comune di Triggiano Programma Triggiano ai Giovani 2011
Canto e discanto mariano: Chiese dei Santi Apostoli e San Lorenzo Martire - Verona
In occasione della giornata organizzata per ricordare i 14 secoli di arte campanaria nella città di Verona,i campanari della Scuola Campanaria Verona eseguono la suonata combinata in canto e discanto sui campanili delle chiese dei Santi Apostoli e di San Lorenzo Martire,distanti tra loro pocchi metri.
Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli:
Concerto di 6 campane in Lab3
Pietro Partilora - Verona 1817
(Reb4 fuso 1818,Fa4 e Mib4 Ettore Cavadini - Verona 1929)
Chiesa di San Lorenzo Martire:
Concerto di 5 campane in Sib3
Antonio Selegari - Verona 1830
(Mib4 Pietro Partilora - Verona 1837,Fa4 Achille Cavadini - Verona 1898)
Dentro la chiesa si trovano altre 3 campane: una fusa da Pietro Selegari nel 1830 di nota Reb5,le altre fusa da Cavadini di nota Lab5 e Mi5.
Entrambi i campanili sono tornati a suonare manualmente negli ultimi anni grazie all'interessamento della Scuola Campanaria Verona.
S.PIETRO DA VERONA, INQUISITORE E MARTIRE,CASSATO DA PAOLO VI E DAL CVII
Nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Pietro da Verona, Alleanza Mariana pubblica la catechesi di Biagio Fiorilla del 29 Aprile 2018, dal titolo: “S.PIETRO DA VERONA, INQUISITORE E MARTIRE,CASSATO DA PAOLO VI E DAL CVII.”
Buon Ascolto!
Chiesa di San Fermo - Inside Verona
Chiesa costruita nel punto in cui, secondo la tradizione, subirono il martirio i Santi Fermo e Rustico assai caratteristica per la sua struttura a due Chiese sovrapposte: romanica quella inferiore e gotica quella superiore.
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Music: Aretes
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LUCA DONINI RADIAN QUARTET August 20, 2017 live in Verona - Church of San Pietro martire
LUCA DONINI RADIAN QUARTET - August 20, 2017 live at the Church of San Pietro Martire VERONA - Luca Donini, saxophone, shells, indian flutes - Roger Constant, (Haiti) percussion - Mario Marcassa, bass and double bass - Ricky Turco, percussion
Verona - Arche Scaligere e Chiesa di Santa Maria Antica
Verona - Le Arche Scaligere situate nel centro storico di Verona, sono un monumentale complesso funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri, destinate a contenere le arche (o tombe) di alcuni illustri rappresentanti della casata, tra cui quella del più grande Signore di Verona, Cangrande, a cui Dante dedica il Paradiso: esse si trovano a fianco della chiesa di Santa Maria Antica, vicino alla Piazza dei Signori. Lo storico francese Georges Duby nel suo L'Europa del medioevo ha definito le arche «uno dei più insigni e significativi monumenti dell'arte gotica».
La Chiesa di Santa Maria Antica è una chiesa in stile romanico situata nel centro storico di Verona, a lato delle gotiche arche scaligere. La chiesa, del 1185, sorge sull'area di una chiesetta del VII secolo.
Della cappella longobarda del VII secolo, distrutta dal terremoto del 1117, rimane solo un frammento di pavimento a mosaico, con tessere bianche e nere. La chiesa attuale, consacrata dal patriarca d’Aquileia, fu la cappella privata degli Scaligeri, i quali costruirono a lato le Arche Scaligere, cioè il cimitero di famiglia. Verso il 1630 l'interno fu modificato in barocco, ma alla fine del XIX secolo la chiesa è stata restaurata ed ha ripreso l'aspetto originario.
Verona - Chiesa di San Procolo
Verona - San Procolo fu il quarto vescovo di Verona. La chiesa a lui dedicata ne conserva le spoglie. La prima erezione fu del periodo paleocristiano V o VI secolo all'interno della necropoli pagano-cristiana lungo la via Gallica. Le prime tracce scritte furono nell'846 per l'elogio funebre dell'arcidiacono Pacifico in un elenco di opere da lui costruite o restaurate.
Dopo il terremoto del 1117 fu completamente rifatta. Fino al 1500 fu arricchita di affreschi ed opere d'arte. All'interno si trovano opere di Antonio Badile e Giambettino Cignaroli (Sant'Elena che adora la croce del 1741), Del 1764 vi è L'ultima cena e San Biagio che guarisce gli infermi di Giorgio Anselmi. L'altare maggiore è fatto con una lastra di verde antico.
La chiesa è a una sola navata. Anche la chiesa di San Procolo ha una cripta con resti preterremoto. La cripta è a tre navate con 6 colonne e 12 lesene ha al suo interno resti della chiesa paleocristiana e della necropoli. Nel 1492 furono scoperte reliquie di santi e vescovi del passato: i resti dei santi Procolo e Agapito, e reliquie di Sant'Euprepio e Cricino.
Nel restauro di pochi anni fa (1984-1988) a cura dell'architetto Libero Cecchini ha portato alla luce affreschi dal 1100 al 1400. Nel 1806 decadde da parrocchia del rione in seguito all'abolizione dell'abbazia, fu adibita spesso ad usi profani ed iniziò la sua decadenza. La facciata è del XII secolo con un piccolo protiro e due bifore.
Città del Vaticano IL MARTIRIO DEI PAPI, Basilica San Pietro
Città del Vaticano IL MARTIRIO DEI PAPI, Basilica San Pietro
A ROMA: PIETRO MARTIRIZZATO, FRANCESCO CONTESTATO.
IL PRIMO PAPA, PIETRO, FU CONTESTATO ALL'INTERNO DEL SUO STESSO GRUPPO DI SEGUACI DI CRISTO; VEDI PAOLO CHE GLI RIMPROVERAVA DI NON SEGUIRE GLI INSEGNAMENTI 'CATTOLICI' DI GESÙ QUANDO PENSAVA DI RIVOLGERSI AI SOLI EBREI.
OGGI, DOPO DUE MILA ANNI DI VANGELO, SUCCEDE IL CONTRARIO QUANDO QUELLI CHE SI RITENGONO STRETTAMENTE CATTOLICI CONSIDERANO PAPA FRANCESCO TROPPO VICINO A TUTTI GLI UOMINI DI OGGI E 'NON CONSERVA' REGOLE E TRADIZIONI DECISE DALLA CHIESA IN ALTRI MOMENTI STORICI E CULTURALI.
Chiesa di San Salvaro - San Pietro di Legnago (Vr)
Immagini della pieve romanica ripresi da un drone.
Video & Edited by Gobbi Matteo
San Giorgetto giugno 2012 FEDERICO BELLOMI Cartoni e Studi per Affreschi
Cartoni e Studi per affreschi di FEDERICO BELLOMI - chiesa di San Giorgetto, piazza santa Anastasia, Verona dal 16 al 1 luglio 2012.
500 visitatori al giorno circa.
Sarab Duo 26/07/2015 Chiesa San Giorgetto - Verona -
Oud e Viola si fondono attraverso sonorità antiche a cavallo tra due continenti, uniti dal Mar Mediterraneo. Un'unica anima che appartiene a tutte le civiltà.
Al Oud (Liuto Arabo): Hamza Laouabdia Sellami
Viola: Roberta Stanco
Music composed by Hamza L.S.
Info & contatti:
Facebook:
sarabduovr@gmail.com
Tel: 3473615234
Verona Tales 06 - Pietre, misteri e segreti nascosti di San Zeneto
San Pietro Martire, un inquisitore diventato santo dopo essere stato assassinato con un colpo di roncola in testa. San Zeno, il patrono di Verona che pescava in Adige seduto su un sasso che si conserva ancora, sopra un misterioso monumento funebre di epoca romana. Sono le storie che conserva la chiesetta di San Zeno in Oratorio, più conosciuta ai veronesi come San Zeneto. Andiamo a scoprirle con Verona Tales.
Rassegna campanaria per la vigilia di Pentecoste a Verona - S. Anastasia (2)
⪍ Video in collaborazione con: Alberto Coppiello e Campanaro 09 Italia ⪎
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Le campane di Verona, Centro Veneto
Basilica di San Pietro Martire in Sant'Anastasia di Sirmio (Centro Storico)
Concerto di 9 campane inceppate alla veronese in Do3 crescente fuse da Cavadini di Verona nel 1839 - La3 aggiunto sempre da Cavadini nel 1840 - Re4, Do3 e Si3 aggiunte da Cavadini nel 1923 - Do3 rifuso da De Poli di Vittorio Veneto (TV) nel 1989
Concerti manuali alla veronese per la Rassegna campanaria per la Vigilia di Pentecoste 2019:
- [01:18] - Concerto alla veronese eseguita dai Campanari di S. Marco di Vicenza come 1^ suonata (ore 18.00)
- [07:16] - Concerto alla veronese eseguita dai Campanari locali come 2^ suonata (ore 18.15)
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⫺ Registrazione HD ???? ⫹
Si consiglia l'utilizzo delle cuffie per un ascolto più accurato. ????
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La musica iniziale è:
TheFatRat - Fly Away (feat. Anjulie)
⁌Ecco il video di TheFatRat:⁍
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Come avrete sicuramente notato i ceppi di queste campane, di modello classico Cavadini, sono stati riverniciati. Come potete vedere nel mio video su queste campane fatto il 6 gennaio 2018 ( i ceppi erano verniciati di rosso, ma ora potete vedere che dopo aver effettuato la manutenzione li hanno riverniciati del predefinito colore nero.
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Spero che il video vi sia piaciuto, se è così lasciate un Mi Piace ???? e iscrivetevi al mio canale! ????
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A presto da Campanaro41 :-)
Sabato 08 giugno, ore 18:00 e 18:15
MILANO SANT'EUSTORGIO E LA CAPPELLA PORTINARI
Sant’Eustorgio è una chiesa antichissima, la sua storia si intreccia con la leggenda e le sue origini si perdono nei miti della prima cristianità. Appartiene al mito quella reliquia che attira molti e stupisce gli altri: la tomba dei Re Magi. Uno spettacolo è la Cappella Portinari, un bellissimo esempio del Rinascimento Lombardo arricchita da una cupola con una decorazione a scaglie multicolori; al entro, l''arca in marmo di Carrara, sorretta da otto pilastrini in marmo rosso di Verona, è un tripudio di statue, animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con le storie di s. Pietro Martire.
VERONA - Chiesa di San Giorgio in Braida
L'interno è stato completato tra il 1536 e il 1543, contiene importanti opere d'arte. Sopra la porta maggiore si trova un'opera del Tintoretto che raffigura il Battesimo di Cristo. Sotto la cupola invece un'opera del Veronese. Nel presbiterio sono visibili due grandi tele: una del Farinati, la Moltiplicazione dei pani, e l'altra di Brusasorzi, La manna nel deserto: in fondo, un capolavoro del Veronese, Il martirio di San Giorgio.