TrinaKria: Santa Caterina d'Alessandria a Palermo - prima puntata
TrinaKria: Santa Caterina d'Alessandria a Palermo - prima puntata
Palermo - la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto
La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto è situata nel centro storico di Palermo. L'aggregato monumentale è anche conosciuto in loco come «Chiesa di Santa Caterina delle Donne»[, unitamente al trecentesco monastero domenicano occupa l'area delimitata a nord dalla strada del Cassaro (odierno Corso Vittorio Emanuele), a occidente da piazza Pretoria dove troneggia l'omonima Fontana Pretoria, a mezzogiorno con piazza Bellini ove fronteggia la chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio altrimenti detta la «Martorana» e la chiesa di San Cataldo. (Video Lelio)
La Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire di Palermo
La Chiesa Santa Caterina Vergine e Martire di Palermo si trova in piazza Bellini e vi si accede da un’ampia scalinata a doppia rampa. Il fronte laterale prospetta su Piazza Pretoria. La Chiesa è annessa ad un vasto Monastero domenicano, la cui fondazione si fa risalire al 1310. Il Monastero all’inizio accolse semplici donne meretrici, soltanto in seguito, verso il XVI secolo il suo stato mutò per magnificenza e ricchezza divenendo uno dei Monasteri nobiliari e di clausura, più importanti del territorio palermitano. Nel 1566, l’ultima delle Priore perpetue Suor Maria del Carretto, dato l’accrescersi del numero delle suore, decide di ampliare il Monastero e la sua Chiesa. La nuova Chiesa di S. Caterina d'Alessandria venne edificata tra il 1566 e il 1596. Ignoto è il nome del suo architetto. La facciata tardo-rinascimentale, si sviluppa su due livelli con ricche trabeazioni e lesene e termina con un medaglione rappresentativo degli attributi della Santa Titolare: la ruota, la palma, la spada ed il giglio. Nella parte superiore del portale di ingresso, una piccola edicola contiene la statua di S. Caterina d’Alessandria, opera del Gagini del 1685. L’impianto a unica navata con tre cappelle per lato, si sviluppa longitudinalmente. All’incrocio con il transetto si innesta l’ampia cupola, terminata nella prima metà del Settecento. In prossimità dell’ingresso vi è il coro che, ingrandito nel 1683, è sorretto da due colonne tortili in marmo rosso. Il sottocoro è decorato con affreschi e figure allegoriche eseguite da Francesco Sozzi e Alessandro D’Anna, nel 1769 ispirati alla vita della Santa; sulla volta della chiesa uno spettacolare affresco opera di Filippo Randazzo del 1744, rappresenta la “Gloria di Santa Caterina“; gli affreschi della cupola con il trionfo dell'Ordine Domenicano e nelle vele con l'Allegoria dei Quattro Continenti, del 1751, sono opera di Vito d’Anna mentre la volta del presbiterio venne dipinta da Antonio e Paolo Filocomo nel 1728 con l' Esaltazione della Eucarestia . L’ interno della chiesa fu arricchito nel corso dei secoli XVII e XVIII, da un magnifico manto parietale in marmi mischi e tra mischi. La decorazione avvenne in tempi diversi, la prima fase interessò il rivestimento dei pilastri della cupola, completata da quattro statue raffiguranti i Santi Domenicani. Sculture, affreschi e stucchi pregevoli rivestirono le pareti della chiesa ed ornarono le cappelle. Fra tutti gli altorilievi il famoso Episodio di Giona del Vecchio Testamento. Molte anche le preziosità artigianali custodite nella chiesa, tra cui segnaliamo degli Angeli laminati in argento sull’altare principale, le griglie in argento dei confessionali, il grande torciere secentesco sospeso sotto la cupola. Le cappelle contengono una significativa antologia di pitture seicentesche delle quali si ignorano gli autori. Nell’ala destra del transetto si trova l’altare dedicato a S. Caterina d’Alessandria, magnifico impianto scenico eseguito su disegno dell’arch. Andrea Palma mentre la statua della Santa, opera di Antonello Gagini del 1534, è circondata da statue allegoriche. La pavimentazione in marmo presenta in prossimità dell’altare, un medaglione che raffigura il cane con la fiaccola, simbolo dell’Ordine Domenicano.
Dell'annesso Monastero di Santa Caterina si conosce ancora ben poco, poiché per tantissimi anni lo stretto ossequio della clausura non ha permesso ad alcuno di violarne i confini e di scoprirne le incantevoli bellezze. L'immenso e prezioso patrimonio che si è accumulato e stratificato nei secoli, ancor oggi si cela tra le sue mura e speriamo sia ancora lì inviolato, dato che nemmeno Le Leggi Eversive del 1860-61 che hanno assorbito il Complesso fra i beni del Ministero dell'Interno ( Fondo Edifici di Culto) lo hanno allora profanato.
Merito dell'Associazione culturale e turistica Itiner'ars è stato quello di essere riusciti a rendere accessibile e visitabile la Chiesa al pubblico di tutto il mondo, tutti i giorni e per oltre sei anni sino al febbraio 2014 quando è stata inaspettatamente sequestrata, grazie all'affetto ed al legame fiduciale consolidatosi con le Monache del Monastero, oggi trasferite altrove. Il ricordo delle ultime tre religiose Domenicane di Piazza Bellini resterà caro a tutti gli Associati di Itiner'ars e continuerà a restare ben noto ai palermitani, soprattutto ai più anziani che hanno mantenuto vivo il sapore dei magnifici dolci siciliani, che le religiose usavano produrre nei giorni di festa per i loro affettuosi concittadini. In attesa della riapertura della Chiesa di S. Caterina, attualmente oggetto di lavori di restauro, continueremo a FARE CULTURA PER NON DIMENTICARE un Bene INDIMENTICABILE del nostro Patrimonio.
Testo elaborato dall'Arch. Grazia Bellardita
Presidente dell'Associazione ITINER'ARS
viviapalermo.com
Il monastero di Santa Caterina a Palermo
Il convento e la chiesa vennero costruiti intorno al 1311, per volontà della nobile palermitana Benvenuta Magistro Angelo.
Chiesa di Santa Caterina a Palermo una delle più belle chiese d'Italia
Palermo: Il suggestivo sepolcro di Santa Caterina D'Alessandria
TELE ONE canale 19: Giovedì Santo è il giorno dedicato alla visita dei Santi Sepolcri, siamo entrati nel complesso monumentale del monastero di clausura di Santa Caterina d’Alessandria a Palermo. L’intervista a padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo che parla della trasformazione del monastero oggi diventato il primo complesso monumentale dedicato alla clausura in Italia.
Palermo: I tetti di Santa Caterina e i tesori della clausura
TELE ONE: Il servizio e le interviste di Massimo Brizzi tratte dal TG Medianews
I Tetti di Santa Caterina d' Alessandria, nel cuore della clausura.I tesori nascosti nel cuore della clausura, così inizia un viaggio indietro nel tempo che farà raggiungere al visitatore un palcoscenico privilegiato- pronto a svelare una suggestiva cartolina- nel cuore pulsante della ricchezza architettonica del percorso arabo normanno da un diverso e dominante punto d’osservazione.
Questa però è solo la fine della storia, forse anche la più scontata, perché il tesoro quello vero, inizia a rivelarsi dopo aver varcato la porta d’accesso del complesso monumentale religioso, dimora fino a pochi anni fa, di chi per scelta aveva interrotto le relazioni con il mondo esterno, consacrando l’intera vita alla preghiera ed alla meditazione.
La clausura papale la forma di clausura monastica più rigida si presenta in tutta la sua forza già nel parlatorio, dove fitte sbarre, nei rari colloqui con i familiari, erano a guardia della scelta intrapresa dalle religiose.
L’oratorio è la prima tappa all’interno del monastero dove troneggia “La Madonna del Rosario “ attribuita a Rosalia Novelli, affiancata da una scultura dedicata a San Domenico.
Subito dopo le prime scale un lungo corridoio per accedere alla balconata che si affaccia sul chiostro dove all’austerità del luogo si contrappone un senso di serenità. Il cammino continua attraverso il luogo dove le suore protette dalle grate prendevano parte alla messa senza essere viste. E già una ricca collezione di ceroplastiche si manifesta al visitatore, opere d’arte realizzate da artigiani siciliani tra il 700 e l’ottocento. L’accesso ai tetti ed alle sue terrazze è preceduto da un suggestivo passaggio nel sottotetto della chiesa.
Ed ecco la terrazza dall’alto della cupola e il panorama mozzafiato sull’intera città.
Racchiuso all’interno del monastero l’ingranaggio dell’orologio probabilmente più antico di Palermo, le reliquie di sante Rosalia un percorso che dal Coro Piccolo conducendo al Coro Grande, era stato dedicato alla meditazione della passione di Cristo.
Ed ancora Ceroplastiche e sculture lignee per arrivare al Coro Grande e tornare nella contemporaneità del mondo esterno
Chiesa monastero Santa Caterina Palermo vlog #4
In questo episodio della scoperta di Palermo visitiamo il bellissimo monastero con chiesa di Santa Caterina di Alessandria a Palermo, esattamente dietro la piazza Pretoria. Si tratta di un antico complesso del 1600 con una chiesa dalle decorazioni davvero bellissimme che coprono tutta la struttura.
Palermo: Parole e musica a Santa Caterina d'Alessandria
TELE ONE canale 19: Le interviste di Massimo Brizzi tratte dal TG Medianews
Con Invisibilia l'Arcidiocesi di Palermo propone un vero e proprio viaggio fra percezione e comprensione delle parole, delle immagini e dei suoni del sacro in alcune delle chiese più belle della città. Ieri sera parole e musica a Santa Caterina d'Alessandria. Una suggestiva serata con brani che illustrano la mistica di Santa Caterina da Siena recitati da Roberto Burgio,attore al teatro Biondo di Palermo, accompagnato da Roberta Aiello alla chitarra.
Palermo Quattro Canti, Fontana di Piazza Pretoria, Santa Caterina d'Alessandria
Chiesa di Santa Caterina a Palermo
Chiesa di Santa Caterina a Palermo gattopardo.it
Palermo. Chiesa di S. Caterina d'Alessandria.
Palermo. La Chiesa di S. Caterina d'Alessandria.
Il panorama dai tetti di Santa Caterina a Palermo
Vista sui tetti di Palermo e sui monumenti dall'alto.
Siamo Saliti sui tetti della chiesa di Santa Caterina D'Alessandria a Palermo per ammirare la vista spettacolare di tutta la città. Stpefacente.
Le meraviglie di Palermo dal tetto della chiesa di S. Caterina
Roma, (askanews) - Un panorama mozzafiato, una prospettiva insolita del centro storico di Palermo. È quello che si potrà ammirare da sabato 2 a lunedì 4 settembre grazie alle visite guidate sui tetti della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria per la prima volta aperti al pubblico.
Il percorso consentirà ai visitatori di scoprire in prima persona gli ambienti un tempo vissuti dalle monache di clausura e di osservare il monastero e la città da una prospettiva fino ad oggi sconosciuta. Salendo dalla scalinata su piazza Pretoria, accanto al municipio, il visitatore ha accesso al parlatorio grande, e da lì, attraverso una scala interna, giungerà al corridoio che porta al coro.
Il percorso prosegue con la salita ai tetti. Lungo il camminamento, è possibile osservare il sottotetto della chiesa, costeggiare la volta e ammirare le grandi travi lignee del soffitto. E poi su fino all'esterno della cupola, da cui è possibile ammirare il panorama a 360 gradi sulla città, fra chiese, palazzi, cupole, campanili.
Padre Giuseppe Bucaro è il direttore dei Beni culturali della Curia di Palermo: Questi tetti hanno una caratteristica particolare dovuta al fatto che la chiesa si trova al centro della città antica, quindi tuti i monumenti sono vicini e visibili nella migliore prospettiva. Queste bellezze non sono della chiesa, queste bellezza sono della nostra città ed è bene che i cittadini abbiano la possibilità di godere di queste bellezze che ci hanno lasciato le suore di clausura di Santa Caterina d'Alessandria.
La grandiosa Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina
Bel documentario sulla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina, uno dei più insigni monumenti dell'arte romanica e gotica della Puglia.
La Basilica fu realizzata tra il 1369 e il 1391, per volontà di Raimondello Orsini del Balzo. Questi, in uno dei suoi numerosi viaggi, di ritorno dalle crociate, si spinse sino alla sommità del Monte Sinai per rendere omaggio al corpo di Santa Caterina; secondo la leggenda, nel ripartire, baciò la mano della Santa, strappandole il dito con i denti. Tornato in Italia portò con sé la reliquia che, incastonata in un reliquiario d'argento, tuttora si conserva nel tesoro della chiesa. L'edificio, alla morte di Raimondello avvenuta nel 1405, verrà completato dalla moglie, la principessa Maria d'Enghien, e poi dal figlio, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo.
La seconda parte di questo filmato tratta invece di diagnostica e restauro.
Palermo: Orchestra giovanile 4 Canti nella chiesa di Santa Caterina D'Alessandria
TELE ONE: Il servizi di Massimo Brizzi tratto dal TG Medianews
Ieri pomeriggio nella chiesa di Santa Caterina d' Alessandria, l'esibizione dell'orchestra giovanile e del coro Quattro Canti. Circa 80 ragazzi dai 5 ai 15 anni, di 8 etnie diverse, sotto la direzione di Pietro Marchese, hanno animato la suggestiva rappresentazione musicale a pochi giorni dal Natale.
Galatina - La leggenda d'oro - Basilica di S.Caterina di Alessandria
Costruita in tutta la sua magnificenza tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, la Basilica di Santa Caterina di Alessandria, a Galatina, con i suoi ricchissimi cicli di affreschi, è la forma monumentale che cristallizza e consegna alla storia l’ascesa di una delle più importanti signorie del basso Medioevo, gli Orsini del Balzo, e in particolare di Maria d’Enghien, che diventerà regina di Napoli, e di suo figlio Giovanni Antonio Orsini.
Monastero delle Suore Domenicane di Clausura in Santa Caterina d'Alessandria a Palermo
Palermo. I preziosi presepi di Santa Caterina D'Alessandria
A Santa Caterina d’Alessandria sono due i preziosi presepi ad animare il complesso monumentale religioso. Il primo realizzato da Pippo Madè all’interno della Chiesa il secondo opera di Angela Tripi trova posto nell’antica falegnameria del chiostro.
Ne parla la teologa Nicole Oliveri.
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Le meraviglie di Palermo dal tetto della chiesa di S. Caterina
Un panorama mozzafiato, una prospettiva insolita del centro storico di Palermo. È quello che si potrà ammirare da sabato 2 a lunedì 4 settembre grazie alle visite guidate sui tetti della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria per la prima volta aperti al pubblico.
Il percorso consentirà ai visitatori di scoprire in prima persona gli ambienti un tempo vissuti dalle monache di clausura e di osservare il monastero e la città da una prospettiva fino ad oggi sconosciuta. Salendo dalla scalinata su piazza Pretoria, accanto al municipio, il visitatore ha accesso al parlatorio grande, e da lì, attraverso una scala interna, giungerà al corridoio che porta al coro.
Il percorso prosegue con la salita ai tetti. Lungo il camminamento, è possibile osservare il sottotetto della chiesa, costeggiare la volta e ammirare le grandi travi lignee del soffitto. E poi su fino all’esterno della cupola, da cui è possibile ammirare il panorama a 360 gradi sulla città, fra chiese, palazzi, cupole, campanili.
Padre Giuseppe Bucaro è il direttore dei Beni culturali della Curia di Palermo: “Questi tetti hanno una caratteristica particolare dovuta al fatto che la chiesa si trova al centro della città antica, quindi tuti i monumenti sono vicini e visibili nella migliore prospettiva”. “Queste bellezze non sono della chiesa, queste bellezza sono della nostra città ed è bene che i cittadini abbiano la possibilità di godere di queste bellezze che ci hanno lasciato le suore di clausura di Santa Caterina d’Alessandria”. (rds)