Grotte di Castro Rievocazione storica arrivo della statua di Maria SS del Suffragio
Grotte di Castro - Come 400 anni or sono. Quando nel lontano 1616 Padre Angelo da Ronciglione, umile ma ostinato divulgatore del culto mariano fece arrivare da Roma a Grotte di Castro una bellissima statua linea dalla via che viene dal Lago che collegava il paese a Bolsena. Tanta fu la calca della popolazione che si mosse ad accoglierla che molti caddero dalla rupe alquanto instabile ma, miracolosamente, nessuno si fece male. Questo prodigio e i numerosi altri che seguirono richiamarono pellegrini da ogni parte tanto che la Madonna venne denominata Madonna dei Miracoli. Visto il continuo affluire di visitatori non solo fu nominato un Cappellano con l’incarico di occuparsi dell’accoglienza, di celebrare le Messe e cantare ogni giorno le Litanie, ma con le offerte raccolte si pensò addirittura di erigere un nuovo tempio più elegante e sontuoso di quello esistente. Per interessamento del Cardinale Protettore Odoardo Farnese un così rilevante compito fu dato all’architetto Girolamo Rinaldi e la fabbrica, iniziata nel 1625, fu completata con la cupola ovoidale eretta da Andrea Selvi nel 1672. Il 12 ottobre 1698 il card. Marco Antonio Barbarigo, vescovo di Montefiascone e Corneto, consacrò il sacro edificio in onore di Maria SS. del Suffragio e di San Giovanni Battista Questa bella storia è stata rievocata grazie al Comune e all'organizzazione del Comitato dei Festeggiamenti in onore di Maria SS del Suffragio. La statua è stata portata al paese su di un carro di buoi maremmani giunti da Marta guidati dall'esperto Angelo Sassara e accompagnati dai ragazzi della Compagnia della Rupe che ha realizzato anche la scenografia dell'evento a cui hanno partecipato Le Lavandaie della Tuscia ed il Coro di Grotte di Castro. Tutto il popolo ha partecipato all'evento gremendo le viuzze e i muraglioni che danno sulla strada che dal Lago porta al paese applaudendo al passaggio del carro con la statua della Madonna protettrice del popolo grottano. La festa in onore di Maria del Suffragio prosegue nelle giornate clou di mercoledi 7 e giovedi 8 settembre che per tradizione sono i giorni della Discesa nel primo, e la messa Pontificale celebrata dal Cardinal Angelo Comastri con Solenne Proessione nelle vie del paese per terminare con il concerto di Don Giosy Cento.
Fra Immacolato 070
Lettera 070
1946
Wanda ormai non ha più da assistere Anna, che è volata in cielo. Ora i problemi sono solo suoi. Oltre ad andarlo a trovare continua la corrispondenza per posta. Il tema è sempre quello dell’offerta per i sacerdoti.
70) - Campobasso, 21.01.1946 - Sant’Agnese V. e M. - Ave Maria!
Cara sorellina, Wanda di Gesù,
oggi festa della santa dell’innocenza è festa della santa della verginità. Alla gloriosa santina chiediamo che ci metta a parte di quell’intima ineffabile battaglia che ha voluto soffrire per amore del Diletto, affinché noi pure impariamo a combattere, ad agonizzare e a morire per Lui. Oh, sorellina cara, che bella cosa agonizzare e morire con Gesù e per Gesù, che delizia essere messi a parte delle intime sofferenze del Cuore divino e assaporare tutta l’amarezza di queste terribili e deliziose sofferenze! Io sto come a Gesù piace, sono parecchi giorni che provo una grande stanchezza ma non fa niente, basta che Gesù sia contento ed essi si facciano santi. Dimmi: la nostra felicità non consiste nell’offrirci e rioffrirci come vittime, perché Gesù abbia a regnare non solo in loro ma in tutti i cuori?
Sorellina, questo e solo questo è lo scopo supremo di tutti i nostri sforzi, di tutte le nostre pene. La Vergine Addolorata, che fu la prima fra tutte le anime vittime, ci faccia appieno intendere la sublime e tremenda vocazione di essere vittime con la Vittima divina e per la divina Vittima, affinché con tutto lo slancio del nostro cuore la possiamo seguire e possiamo moltiplicare lo stuolo glorioso di quelle vittime che s’immolano per i “Cristi diletti” Oh, Vergine Addolorata! Luce, Fiat, Pace, Gratias! La nostra dolce Mamma ti benedica e ti rinserri nel suo Addolorato Cuore come lo desidera per te il tuo fratellino, Aldo dell’Addolorata .
Comincia a febbraio il rapporto epistolare con una ragazza che tenta di farsi monaca, poi esce e riprova in diversi monasteri e istituti. E’ una persona indecisa, forse costretta a vagare per motivi di salute. Scriverà tante volte e altrettante andrà a trovarlo. A volte duro per spronarla ad essere pi, più forte. Il nome che troveremo nelle altre lettere è “Lisia”.
71) - Campobasso, 09.02.1946 - Ave Maria Rev.da Suor Cecilia,
finalmente ecco anche per te giunge il giorno tanto bello in cui ti consacrerai al nostro diletto Gesù, il giorno in cui ti impegnerai nella sua via. Sorella hai fatto tante rinunce, hai tutto lasciato, non fermarti oramai davanti a nessun sacrificio, appena tu possa conoscere che il Signore te lo domanda. Sì, pregherò per te, specie nel giorno della tua santa professione, affinché questo atto sia per te un sacrificio perfetto e definitivo. La professione, sorella, è il fulcro di tutta la santità religiosa. Una religiosa che fedelmente osserva la sua professione religiosa, arriva infallibilmente alla santità. Ti dico questo, sorella mia cara, perché desidero proprio vederti diventare una religiosa perfetta che non nega nulla a quel Gesù che tutto ci ha dato. Restiamo attaccati allo spirito della nostra vocazione e studiamoci di mettere in atto l’ideale della nostra vocazione. Vocazione gloriosa è la nostra che nell’orazione, nella solitudine e nella penitenza “attinge i tesori di grazia che riversa sulle anime in sovrabbondanza”. Datti a Dio senza restrizioni e senza altre mire particolari, prendi coraggiosamente sulle tue spalle la croce dei tuoi doveri di stato, adempiendoli meglio che puoi. Religiosi ossequi a tutte le tue consorelle, a te con gli auguri, la promessa di ricordarti al Signore. In Maria santissima del Carmelo, Aldo dell’Addolorata .
Questa è l’ultima lettera a padre Giovan Battista della Misericordia, che morirà ad agosto in un incidente stradale con il padre Generale. Finalmente ha potuto fare la professione nel Terz’Ordine carmelitano:
75) - Campobasso, 27.03.1946 - Ave Maria Padre,
ho il piacere di comunicarvi che ieri, 26 marzo, ho fatto la professione del Terz'Ordine ed il mio nome s'è stretto in vincolo di immenso amore alla santissima Madre del Carmelo. Sono felice, padre, ho tutto con me. Che può desiderare di più un cuore che si sente stretto alla Celeste Regina della Misericordia? Nella mia stanzetta il mio padrino di Cresima Rev.do don Picciano ha celebrato la santa Messa, mi ha fatto partecipe della Sacra Mensa, mi ha detto parole sublimi che hanno penetrato il cuore ed ha benedetto ogni mia intenzione. La mia felicità è stata tanto grande, che mi fa conservare ancora davanti agli occhi la dolce visione dell'Ostia Divina e nel cuore profonda riconoscenza a Gesù, a voi mio buon padre ed a quanti hanno contribuito a tanta gioia spirituale. ...