IL CROCIFISSO DELL'ARCI DI SAN MINIATO
CHIESA DELLA MADONNA NERA o BASILICA ANTICA - Sacro Monte di OROPA al tramonto e di sera (UNESCO)
Cuore spirituale del Santuario, la Basilica Antica è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla Città di Biella in occasione dell'epidemia di peste del 1599. Nel 1620, con il completamento della Chiesa, si tenne la prima delle solenni incoronazioni che ogni cento anni hanno scandito la storia del Santuario. La facciata, progettata dall'architetto Francesco Conti, semplice nell'eleganza delle venature verdastre della pietra d'Oropa, è nobilitata dal portale, più scuro, che riporta in alto lo stemma sabaudo del duca Carlo Emanuele II, sorretto da due angeli in pietra. Sull'architrave del portale si trova scolpita l'iscrizione “O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui”, che dai primi decenni del sec. XVII è il saluto augurale che il pellegrino, raggiunta la meta, riceve varcando la soglia della Basilica.
madonnaInnalzata sul luogo dove sorgeva l'antica chiesa di Santa Maria, conserva al suo interno, come un prezioso scrigno, il Sacello eusebiano, edificato nel IX secolo. Nella calotta e nelle pareti interne del Sacello sono visibili preziosi affreschi risalenti al Trecento, opera di un ignoto pittore, detto il Maestro di Oropa. Il ciclo di affreschi, incentrato sulla Vergine e su alcuni santi che dovevano essere particolarmente venerati nell'antico romitorio, costituisce una preziosa testimonianza di iconografia sacra. All'interno del Sacello è custodita la statua della Madonna Nera, realizzata in legno di cirmolo dallo scalpello di uno scultore valdostano nel XIII secolo. Il manto blu, l'abito e i capelli color oro fanno da cornice al volto dipinto di nero, il cui sorriso dolce e austero ha accolto i pellegrini nei secoli.
Secondo la tradizione, la statua venne portata da Sant'Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana, Sant'Eusebio avrebbe nascosto la statua tra le rocce dove ora sorge la Cappella del Roc, costruita nella prima metà del Settecento dagli abitanti di Fontainemore, località valdostana ancora oggi fortemente legata al Santuario dall'antica processione che si snoda ogni cinque anni tra i monti che separano le due vallate. Durante i lavori di restauro eseguiti nei primi mesi del 2005, sono emerse sulla volta decorazioni risalenti al XVII secolo, caratterizzati da motivi floreali giallo ocra su campo di colore azzurro, recente scoperta di un passato che ha ancora misteri da svelare.
Firenze - Basilica della SS. Annunziata
Il sontuoso interno barocco che ammiriamo oggi ricorda più le basiliche romane che le sobrie chiese fiorentine. La storia della basilica inizia con una primitiva chiesetta fondata nel 1250. Nella prima metà del Trecento sono costruite varie cappelle e altari. Il 18 ottobre 1444 fu posta la prima pietra della tribuna su progetto di Michelozzo e nel 1481 furono terminati i lavori alla navata centrale; dallo stesso architetto venne risistemato su un lato della chiesa il Chiostro Grande o dei morti decorato all'inizio del '600 da 25 lunette affrescate con storie della Madonna e di San Filippo Benizi. Quasi un secolo prima erano stati ultimati gli affreschi dell'antistante Chiostrino dei Voti. Negli ultimi decenni del XVI secolo fu aggiunto il portico esterno per raccordare la facciata allo stile della piazza. Nel 1664 fu costruito il ricco soffitto su disegno di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano che dal 1680 affrescò anche la cupola. Nel 1687 i frati decisero di rivestire la parte inferiore della chiesa con marmi, stucchi e dipinti. Un ultimo grandioso restauro ad opera dell'architetto Giuseppe Poggi fu effettuato nel 1857. Il 20 agosto dello stesso anno la chiesa fu riaperta al pubblico alla presenza di papa Pio IX.
Curiosità:
Sul fianco destro della chiesa è presente un piccolo arco che la collega al Palazzo della Crocetta, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Questo passaggio venne costruito affinché la principessa Maria Maddalena de' Medici, sorella del granduca Cosimo II, in quanto debole di salute e forse malforme, potesse recarsi a messa senza scendere in strada: all'interno della chiesa è infatti presente una grata dorata, corrispondente a un piccolo vano al termine dell'arco.
Monaco Olivetano suona l'organo a Firenze San Miniato al Monte muppets luca
sentendo questa musica pensavo fosse un disco registrato ..mi sono avvicinato e invece o veduto...ciò...
Firenze San Miniato al Monte
si vede il piedino del Monaco.. :-)
Apertura della Torre di Arnolfo
Apertura al pubblico della Torre di Arnolfo fino al 30 settembre. A gruppi di 18 persone per volta si potrà accedere alla torre per 30 minuti.Il 24 giugno, festa di San Giovanni (patrono di Firenze) si potrà visitare gratuitamente la torre con orario 9-19
FIRENZE Chiesa di Ognissanti e Chiesa di San Michele e Gaetano
OGNISSANTI:
Prima di entrare va osservato sopra il portale la cinquecentesca terracotta invetriata che rappresenta l’incoronazione della Vergine e che è opera di Benedetto Buglioni, all’interno poi si nota la volta con la Gloria di San Francesco, dipinta nel 1770 da Giuseppe Romei.
Di grande interesse artistico è il secondo altare della navata destra dove si trova la cappella della famiglia Vespucci (la stessa del navigatore Amerigo che diede il suo nome al nuovo continente). Gli affreschi posti a ornamento sono del Ghirlandaio e vennero eseguiti intorno al 1470, quando l’artista era poco più che ventenne. Si tratta di una Pietà e della Madonna della Misercordia; è da notare che la Vergine sotto il suo mantello accoglie i postulanti che altri non sono che i membri della famiglia Vespucci, tra i quali è possibili riconoscere Amerigo (il giovane alla sinistra di Maria). Gli affreschi furono riscoperti nel 1875 sotto una vernice di scialbatura e la sua rimozione causò dei danni soprattutto ai bordi.
Al centro della navata vanno invece osservati i dipinti di sant’Agostino del Botticelli e san Girolamo, opera sempre del Ghirlandaio, ma l’attenzione più grande va rivolta al crocifisso ligneo di Giotto che fino a pochi anni fa era considerato un lavoro eseguito da qualche suo parente. Dopo un accurato restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure è stato possibile attribuirne la parternità corretta, e infine ricollocarlo nella chiesa (all’interno del transetto di sinistra, nella cappella rialzata dedicata ai caduti). Nel refettorio è invece visibile un grande Cenacolo del Ghirlandaio e alcune scene di vita di Santa Fina.
Campane della Parrocchia dei SS.Maria e Ciriaco in Altidona (FM) v.540
- [02:53] Distesa ascendente delle ore 17:00 con le 2 campane minori (dura 5 minuti) per la messa feriale delle 17:30, celebrata solo il Martedì e il Giovedì;
- [09:20] Plenum festivo ascendente delle 9:30 (dura 5 minuti) per la messa domenicale delle ore 10:00;
- [16:12] Breve accenno di distesa del campanone alle ore 10:00 come ultimo segnale messa.
Concerto di 4 campane a slancio, fuse ed inceppate dalla Pasqualini di Fermo che ha anche forgiato il più grande dei 2 sonelli inizialmente usati per il battiore, e sono in manutenzione dalla Pennacchietti di Porto S.Giorgio:
I: Mi3
II: Sol#3
III: Re4 calante
IV: Mi4
Originariamente l’impianto fu elettrificato dalla Trebino (il sacrestano è qui dagli anni ’70 e si ricorda che erano già elettriche), ed erano motorizzate soltanto 3 campane (non so quale sia stata quella rimasta a corda, ma è plausibile che fosse la squillina, in quanto molto spesso le campane minori vengono lasciate manuali in modo da poterle suonare in caso di guasti e/o blackout) che si suonavano dal quadretto manuale, di cui potete appena intravederlo a 19:19 in basso a sinistra del Crocifisso della sacrestia (oggigiorno non viene più usato). Inoltre i 2 sonelli posti sopra la stessa squillina furono fusi per la scansione oraria, ma in seguito fu levata per via delle lamentele, peccato però che le suonate feriale e festiva siano programmate per ben 5 minuti! E come potete leggere nel foglietto posto sul vetro del nuovo programmatore Seles, vi sono soltanto 4 suoni programmati di cui solo 3 ordinariamente utilizzati: plenum, distesa feriale, suono funebre coi tocchi discendenti e la distesa del campanone. Quest’ultima non viene mai eseguita per non so quale motivo, così avevo deciso di testarla per capire se funzionava effettivamente, ma il sacrestano ha voluto che la staccassi subito per evitare ai paesani di sentire robe strane. L’ultima nota stonata è che purtroppo questa programmazione poverissima non consente tocchi messa né il suono del mezzogiorno (e non so quanto dureranno queste distese così lunghe, probabilmente per quando tornerò l’anno prossimo avranno subito una drastica riduzione). Peccato perché è un concerto inaspettatamente imponente, ma spero che in futuro le cose migliorino.
LA GERUSALEMME DI SAN VIVALDO - Montaione (Firenze) - di Sergio Colombini
San Vivaldo si distingue da altre chiese e conventi francescani, anche più famosi, per il suo Sacro Monte o Gerusalemme di Toscana, un insieme di cappelle e tempietti con gruppi in terracotta e dipinti di scuola robbiana (Giovanni della Robbia e Benedetto Buglioni) del XVI secolo.
Quando i francescani nell'anno 1500 si insediarono a San Vivaldo iniziarono subito i lavori e terminarono nel 1515.
Il complesso edilizio fu di cosi veloce realizzazione perché fu un esempio d'entusiasmo popolare in cui la fede si mescolava all'orgoglio municipale.
Ideatore e realizzatore del Sacro Monte fu padre Tommaso da Firenze.
La gente voleva toccare la terra dove Gesù aveva camminato, vedere i luoghi dei miracoli, della morte e risurrezione.
Nacque così il fenomeno del pellegrinaggio in Palestina, ma tale viaggio era rischioso, lungo e costoso.
Si cercò allora di trasferire in loco la Terra Santa ricostruendo materialmente e simbolicamente, in scala ridotta, i luoghi essenziali della Via dolorosa.
La Gerusalemme di San Vivaldo è la riproduzione esatta, in scala ridotta, della vera Gerusalemme della fine del 1400, anche se orientata diversamente.
San Vivaldo si trova nel Comune di Montaione in Provincia di Firenze.
Per le visite alla cappelle: Ufficio informazioni turistiche Montaione (FI).
E-mail: turismo@comune.montaione.fi.it
Tu scendi dalle stelle
18 dicembre 2016
Pomeriggio di festa e condivisione all'Oasi di Incontro - AUSER - Via Santi, 2 dosson di Casier (TV).
monte muto 2010
3 ottobre 2010 Nei pressi di Piedimonte Matese si trova il Monte Muto, alto 1.037 metri.
Su Monte Muto, a circa 600 metri di altitudine, sorge un complesso di opere d'interesse artistico -- religioso, denominato, abitualmente, S. Pasquale.
Esso è costituito da:
· La chiesa (o santuario) di S. Maria Occorrevole;
· un Campanile , visibile anche a grande distanza da Piedimonte;
· il Convento Francescano-Alcantarino;
· un antico Osservatorio meteorologico;
· un vasto recinto, chiamato Solitudine, circondato da mura, pieno di alberi maestosi e secolari, quali elci, olmi ed altri.
Le campane di santa Margherita di pescia, distesa x la messa.
Finalmente dopo tante volte c'è l'ho fatta a salire sul campanile della chiesa di santa Margherita a suonare le due campane maggiori indieme a mio babbo x la messa delle 9:30, ci sono 4 campane + due sonelli inutilizzati a slancio,io ho suonato il ssonellonello grande perché la corda del sonello piccolo si è staccata, le due maggiori sono state fuse da Raffaello magni di lucca e i due sonelli fusi da moreni nel 1710. Speriamo che queste campane vi piacciono e a presto.
ARNAD (Valle D'Aosta) località Machaby - Chiesa di San Martino - slideshow
La chiesa si presenta oggi con una pianta trapezoidale e tre absidi, di cui quella centrale più grande.
All'esterno è visibile la muratura in pietra ottenuta con materiali litici di diverso tipo e provenienza locale. La facciata è disposta obliquamente rispetto all'asse della chiesa, è del tipo a salienti, nelle sue proporzioni molto più sviluppata in larghezza piuttosto che in altezza. Tutte le aperture convergono al centro, allineate sull'asse centrale, con l'originale portale, l'oculo e la feritoia a croce, posta sulla sommità.
Il portale, di forma rettangolare, architravato, è inquadrato da una fantasiosa cornice scolpita nel tufo con il motivo ripetuto di due rami d'albero intrecciati che forma uno stemma rovesciato. Alcuni studiosi ritengono che l'intreccio simboleggi l'unione delle due casate di Vallaise e di Challant celebrato con un matrimonio.
Girando intorno alla chiesa, verso il fondo si vede il campanile, anch'esso in pietra. Si tratta di una torre di pianta quadrata e proporzioni massicce, costruito in più fasi: la base risale al XII secolo, il resto della costruzione è del XV secolo, con modifiche nel XVI secolo. La cella campanaria è traforata da monofore e coperta da cuspide ottagonale.
Nel retro della chiesa si possono notare le lesene e gli archetti pensili, tipicamente romanici, che decorano l'abside centrale.
L'interno, è un ambiente particolarmente suggestivo, anche per l'utilizzo, tipicamente romanico, dei giochi di luce e di ombra. Le rare fonti di luce sono le piccole monofore aperte sulle pareti di navata e nel coro oltre all'oculo di facciata. Le navate laterali rimangono in penombra e nella navata centrale il getto luminoso che proviene dalla facciata accompagna il fedele verso l'altare.
Lo spazio è organizzato in campate, i pilastri a sezione quadrata, bassi e molto robusti, sorreggono profondi archi a tutto sesto. Sulla navata centrale le volte a crociera rinforzate dai costoloni sono state realizzate dopo il 1420.
La chiesa è priva di transetto, ma presenta due cappelle che concludono le navate laterali.
All'interno della chiesa sono ancora visibili diversi affreschi tardogotici, databili intorno al 1420, riferiti dagli studiosi ad un anonimo maestro locale,
detto Maestro di Arnad, autore anche dei dipinti nella chiesa di San Solutore presso Issogne. Nella navata sinistra sono rappresentati San Giorgio e il drago, il Banchetto di Erode, gli Apostoli, la Crocifissione, San Maurizio a cavallo e il Martirio di Santo Stefano. In fondo alla navata si apre la Cappella dei Vallaise, ornata di stucchi e con lo stemma dei Vallaise al centro della cupola.
Nel presbiterio, l'altare maggiore è corredato da un paliotto ligneo e da un grande Crocifisso in legno dipinto.
Nella navata destra , tra la facciata e la porta laterale sono ancora visibili alcuni frammenti di affreschi con San Cristoforo e San Pietro, sempre attribuiti al Maestro di Arnad.
Nella stessa navata altri dipinti, più recenti ed in stato frammentario, con il Martirio di Sant'Agata, il Martirio di San Lorenzo e l'immagine di
San'Antonio abate sull'arcata, sono attribuiti ad un altro artista sconosciuto.
In fondo alla navata destra la Cappella della Confraternita del Rosario, seicentesca, è sovrastata da una cupola a spicchi decorata con affreschi e stucchi di stile barocco. Contiene un sontuoso altare in legno intagliato e dipinto del XVIII secolo.
La chiesa di San Martino contiene anche un piccolo Museo d'Arte Sacra, con sculture, reliquiari, oggetti liturgici, bassorilievi, opere d'oreficeria. Tra
gli oggetti più belli, sono da ricordare il Crocifisso del XIII secolo e due bassorilievi in legno dipinto, probabilmente parti di un altare rappresentano
San Rocco e San Sebastiano. Questi ultimi sono databili al XVI secolo e artribuiti alla bottega dello scultore tedesco Michael Parth.
Aosta DUOMO Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Giovanni Battista + Museo del Tesoro del Duomo
L’odierna piazza Giovanni XXIII sorge sulla parte meridionale di quella che al tempo di Augusta Praetoria era l’area sacra del Foro romano, delimitata dal criptoportico.
La cruciale importanza che questa zona rivestiva per la vita della città, non venne meno nei secoli che videro il progressivo declino e la fine di quello che fu il mondo romano: ad est del criptoportico infatti, sorse il primo edificio dedicato al culto cristiano.
In questo complesso preesistente, sorse verso la fine del IV secolo la Cattedrale. Si trattava di un edificio di imponenti dimensioni, ad un’unica navata absidata, dotato di un battistero ad ovest e di vari locali annessi, uno dei quali destinato a battistero secondario. La facciata si trovava a pochi metri dalle strutture del braccio orientale del criptoportico ed era praticamente collegata a questo dalle strutture del battistero principale. Questo complesso, al quale vennero ad aggiungersi alcuni vani meridionali destinati a residenza episcopale o ad abitazioni del clero, restò in uso per più secoli ed il suo aspetto non venne significativamente modificato, salvo una fase costruttiva altomedievale, sino al grande cantiere romanico che diede alla Cattedrale l’aspetto che sostanzialmente conserva ancora oggi.
A questa fase dell’XI secolo risale anche l’importante ciclo di affreschi che sono stati riportati alla luce nel sottotetto della chiesa: assieme a quelli di Sant’Orso, fanno di Aosta uno dei principali centri di arte Ottoniana in Europa.
Nella seconda metà dell’XI secolo venne completamente rifatto il corpo di fabbrica occidentale che risultò composto da due torri e da un’abside centrale aggettante; nel XIII secolo vennero abbattute due delle cinque absidi originarie e realizzato il deambulatorio, un corridoio anulare attorno al coro. Tra il XV ed i primi anni del XVI secolo, poi, i vescovi di Aosta promossero un radicale restauro della chiesa e la arricchirono di numerose opere d’arte. L’alto coro, dominato da un crocifisso ligneo del XIV secolo, presenta due ordini di stalli scolpiti verso il 1460; sul pavimento sono visibili due mosaici del XII e del XIV secolo, che rappresentano rispettivamente i mesi dell’anno e una serie di animali reali e fantastici assieme ai fiumi Tigri ed Eufrate.
L’altare maggiore è barocco, in marmo nero con intarsi multicolori. Scendendo dal coro, due scale, una a destra e l’altra a sinistra, danno accesso alla cripta dell’XI secolo; la sua pianta è articolata in tre navate separate da agili colonnine medievali e da più robuste colonne romane di reimpiego. Sulla parete di fondo sono visibili le entrate originarie poste ad ovest.
La facciata della Cattedrale si compone di due parti distinte: un atrio cinquecentesco ed una fronte neoclassica aggiunta nel 1848. L’atrio presenta un elegante prospetto architettonico in cotto, ornato da statue e da affreschi raffiguranti scene della vita della Vergine cui la chiesa è dedicata, bell’esempio di arte rinascimentale in Valle d’Aosta.
Attiguo alla chiesa, sul lato settentrionale, si trova il chiostro. Si tratta di un edificio a pianta trapezoidale terminato nel 1460 che venne a sostituirne uno analogo che già esisteva nell’XI secolo. I suoi elementi architettonici sono caratterizzati dalla presenza di materiali diversi: il bardiglio grigio, usato per i pilastri, si alterna al gesso cristallino dei capitelli e al calcare, utilizzato per i conci degli archi. I capitelli sono di due tipi: alcuni sono decorati con motivi vegetali e figure di uomini e animali, altri recano scolpiti i nomi di coloro che contribuirono alla costruzione. Nello spiazzo centrale si erge una colonna romana sormontata da un capitello corinzio, probabili testimonianze della vicina area forense. Verso il 1860 l’ala meridionale del chiostro venne in gran parte demolita per lasciare spazio alla neogotica cappella del Rosario.
Il Museo del Tesoro presenta una panoramica significativa dell’arte valdostana dei secoli XIII-XVIII, unendo ai pezzi del ricco tesoro della Cattedrale alcune opere d’arte provenienti da diverse parrocchie della Valle.
La Magia della veste natalizia - Guardiagrele (CH)
Con questo video voglio farvi immergere dentro la magica veste natalizia di Guardiagrele che col suo palcoscenico allestito dalle luminarie entra dentro i nostri cuori lasciando felicità e amore. L'abito natalizio rende magnifico i borghi d'Abruzzo Essa è una delle città più belle d'Abruzzo e culla della letteratura italiana che lo stesso Gabriele D'Annunzio, poeta pescarese, definì la terrazza d'Abruzzo per la sua posizione strategica tra i rilievi della Majella ad un passo dal mare.
In questo video camminiamo per le vie della città tra le luminarie, i sapori, le chiese e le campane. Tra le numerose chiese che ci sono incontriamo San Francesco d'Assisi, Santa Maria del Carmine, Santissimo Rosario, Santa Lucia, Collegiata di S. Maria Maggiore (ascoltiamo il suono della sua campana maggiore), San Nicola di Bari. Con questo video vi auguro ancora Buon Natale e colgo l'occasione per darvi gli auguri di un migliore e sereno 2019.
Si consiglia l'utilizzo delle cuffie per un ascolto più accurato.
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S. Caterina V. M. - S. Messa cantata 2016
Festa patronale di Santa Caterina Vergine e Martire in rito tradizionale a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
Santa Messa cantata.
Le Campane della Basilica di S.Petronio - Bologna
Bologna - Perinsigne Basilica Collegiata di S. Petronio Vescovo
Il campanile del più grande tempio della città di Bologna (e uno dei maggiori d'Italia), intitolato al Vescovo Petronio e che si affaccia sulla Piazza Maggiore, al centro della città, ospita nella sua ampia cella campanaria un concerto di 4 bronzi in tonalità Mib3, di fonditori ed epoche diverse, intonato secondo l'intervallo di sesta maggiore (Mib3-Lab3-Sib3-Do4). Questi i dati:
Grossa o (Campanone)
Nota: Mib3; diametro: 138 cm; fonditore: Michel Garel (Provenza - Francia); anno: 1492; peso: circa kg 2000
Mezzana
Nota: Lab3; diametro: 98,1 cm; fonditore: Antonio Censori (Bologna); anno: 1584; peso: circa kg 700
Mezzanella (detta la Scolara, in quanto annunciava l'inizio delle lezioni al vicino Archiginnasio)
Nota: Sib3; diametro: 91,7 cm; fonditore: Jean Garel (Provenza - Francia); anno: 1492; peso: circa kg 500
Piccola
Nota: Do4; diametro: 81,3 cm; fonditore: Anchise Censori (Bologna); anno: 1575; peso: circa kg 350
La qualità delle campane (pur accordate nel 1818 dal fonditore bolognese Gaetano Brighenti, che ne limò gli orli riuscendo a perfezionarne l'accordo) è nel complesso piuttosto scadente (ad eccezione della grossa, dotata di buon timbro), ma largamente compensata dall'antichità delle stesse e dal fatto che si tratta del primo concerto che, nella seconda metà del '500, venne armato in modo da essere suonato secondo la tecnica del doppio alla bolognese, che da qui si espanse in tutta l'area dell' Emilia orientale e della Romagna ove lo si trova tuttora in auge.
Particolare la sagoma della mezzana, la più giovane del concerto (1584), ma dotata di una forma allungata e di iscrizioni in carattere gotico: si deduce che molto probabilmente il fonditore Antonio Censori venne incaricato di replicare una campana più antica, andata perduta.
Il concerto, che risulta il secondo della città per peso e dimensioni dopo quello della vicina Cattedrale di S. Pietro (anch'esso intonato in sesta maggiore, ma ovviamente, con una tonalità più grave, Si2) è installato su di un maestoso castello in legno a capriate, che vede i bronzi installati uno in fila all'altro nella disposizione: mezzana - grossa - mezzanella - piccola (guardando da Piazza Maggiore); da segnalare che mezzana e piccola sono installate in croce rispetto alla grossa (e alla mezzanella). Le campane sono completamente manuali e suonate esclusivamente dai maestri campanari dell'Unione Campanari Bolognesi, fondata nel 1912 (e che su questa torre ha la sua sede sociale dal 1920) nelle principali solennità in base ad un preciso calendario stabilito con il Primicerio - Rettore della Basilica.
Nel video, l'esecuzione di un Doppio (o Segno): un pezzo in Quarto (la sequenza: piccola - mezzana - mezzanella - grossa) e un pezzo in Organo (la sequenza: piccola - mezzanella - mezzana - grossa) eseguito con la tecnica del suono a trave o da sopra (cioè con i campanari che manovrano i bronzi stando sopra le travi, secondo la tecnica più antica e che proprio qui nacque) prima della S. Messa Solenne delle ore 17 presieduta dall'Arcivescovo Metropolita di Bologna S. E. Mons. Matteo Maria Zuppi (alla vigilia della sua nomina a Cardinale) e seguita dalla processione con le reliquie del Santo, nella Solennità di S. Petronio Vescovo, Patrono della città e dell'Arcidiocesi di Bologna.
Ringrazio l'amico Dario, appassionato di campane di Grosseto e nostro ospite in questa giornata, per il video.
San Lorenzo in Panisperna
A roasted saint, a couple of skulls, an oven, and a talking crucifix. All in the Lenten Station Church of San Lorenzo in Panisperna.
Le campane di Desio: 1o Concerto
Questo è il terzo video della catena delle campane di Desio nel mio canale e inaugura il 1o video dedicato a un concerto campanario, in questo caso di Desio.
Questo è un concerto alla messa di tre campane, le maggiori, in Lab2
Il concerto si conclude con una meravigliosa distesa di tutte le magnifiche campane della Basilica dei S.S. Siro e Materno.
Questo concerto è stato inaugurato per la Pentecoste 2017.
Scrivete qui sotto nei commenti cosa ne pensate.
Buona visione!
Campane della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di FIRENZE (02) v.234
Plenum solenne di 1 minuto e mezzo per la festa patronale di San Giovanni Battista.
- Suonate per il pontificale delle 10:30, immortalate dalla cella campanaria:
I° segno alle 10:00 (ripresa dal lato Misericordia);
II° segno alle 10:15 (ripresa dal lato Santa Reparata).
- Suonate per la messa solenne pomeridiana delle 18:00, immortalate dal basso:
I° segno alle 17:00 (ripresa dal lato facciata);
II° segno alle 17:15 (ripresa dal lato abside).
Concerto di 7 campane a slancio, elettrificate dalla AEI di Perego (la Santa Reparata possiede 2 ruote e un reggi-battaglio tipico dello slancio tirolese):
I: La2 (Santa Reparata), fusa nel 1705 da Antonio Petri. Ha un diametro di 200 cm e un'altezza di 210 cm. Pesa 53,8 quintali (tra le più grandi campane d'Italia montate sui campanili).
II: Do3 (la Misericordia), rifusa nel 1830 da Carlo Moreni. Ha un diametro di 152 cm per un peso pari a 21 quintali.
III: Re3 (l'Apostolica), fusa nel 1957 da Prospero Barigozzi. Ha un diametro di 125 cm per un peso pari a 12 quintali.
IV: Mi3 (l'Annunziata), fusa nel 1957 da Prospero Barigozzi. Ha un diametro di 115 cm per un peso pari a 8,6 quintali.
V: Sol3 (la Mater Dei), fusa nel 1957 da Prospero Barigozzi. Ha un diametro di 95 cm per un peso pari a 4,8 quintali.
VI: La3 (l'Assunta), fusa nel 1957 da Prospero Barigozzi. Ha un diametro di 85 cm per un peso pari a 3,4 quintali.
VII: Si3 (l'Immacolata), fusa nel 1957 da Prospero Barigozzi. Ha un diametro di 75 cm per un peso pari a 2,4 quintali.
Sul campanile sono presenti anche 5 campane antiche, che componevano il precedente concerto di 7 campane (di cui facevano parte le 2 maggiori attuali), sostituite dalle attuali 5 campane minori, per volere del capitolo della Cattedrale, che decise di rifare il castello ligneo. La precedente Apostolica, fusa nel 1405 da un fonditore di Cortona (AR), con un peso pari a 5000 libbre (circa 25 quintali), si trova sul pavimento della cella campanaria. Le altre 4 (la Beona, con un peso pari a 2760 libbre, circa 14 quintali; la Maria Anna, con un peso pari a 2152 libbre, circa 11 quintali; la campana piccola fusa nel 1513, con un peso pari a 1400 libbre, circa 7 quintali; e la squillina fusa nel 1514, con un peso pari a 1000 libbre, circa 5 quintali) sono collocate in alto ai finestroni col ceppo ligneo, ma sono inutilizzate.
Ecco qui un'altra chicca che su Musicista97 mancava: il plenum del duomo di Firenze!!! Avevo già ripreso la Santa Reparata l'anno scorso quando andai in gita con la scuola, ma siccome queste sono splendide campane volevo vedermi dal vivo il plenum, e così ho approfittato della solennità di San Giovanni Battista per riuscire finalmente a sentirlo. E devo dire ragazzi... Che è veramente mozzafiato, lascia il cuore in gola! Le Barigozzi sono spettacolari ma la Santa Reparata è immensa, e soprattutto profonda, a far sentire che è lei la campana più grande di Firenze! Speravo però di riuscire a riprendere tutto in mattinata, ma per la messa delle 9:00 non ha suonato nulla... Strano! Di solito nelle feste patronali si suonano... Non dico di continuo... Ma quasi! Ma poi fortunatamente hanno cominciato a suonare praticamente ogni quarto d'ora dalle 9:30 in poi (sono tutte suonate programmate!). Solo che non mi trovavo nei pressi del campanile perché volevo intanto vedere se c'erano le messe mattutine a Santa Maria Novella, in modo da non riprendere solo la cattedrale ma anche qualche altra chiesa. Ma quando le sento suonare... Quasi ci rimango di stucco perché era un orario insolito, poi col passare delle ore ho capito il perché. Le prime 2 suonate sono riprese entrambe dalla cella, perché ne vale veramente la pena far sentire quei bestioni da là sopra. E direi che il microfono ha fatto il resto, audio eccellente, niente da dire. Dal basso avrei voluto riprendere il grande plenum a mezzogiorno, ma ha suonato solo la Santa Reparata. Capisco la tradizione toscana ma qui non possono fare come vogliono, a Pentecoste o Ascensione fanno il plenum e nella festa patronale la sola Santa Reparata... Mah! Così mi trattengo nel pomeriggio, sperando che risuonassero per la messa pomeridiana. E così è stato. Siccome il casino di piazza è veramente incredibile ho equalizzato l'audio al fine di riuscire a far sentire abbastanza bene le campane. Le inquadrature dal basso non fanno vedere un granché, la piazza non è così grande, e il campanile è altissimo! Così ho fatto una ripresa lato facciata e lato abside, dove a vedersi è sempre quella bestia di Santa Reparata. Wow!! Suonate un po' brevi, ma sono giustificate dal fatto che suonano ogni quarto d'ora. Quello che non giustifico è l'intensa frenata alla fine della suonata. Capisco la tradizione toscana di legare i batacchi con le corde al termime della distesa quando l'elettrificazione non esisteva ancora, ma qui il castello soffre decisamente troppo! Cmq... Ho ripreso solo il duomo perché nelle altre chiese hanno fatto il suono feriale.
Prato - Collegiata di San Domenico - Le 3 campane storiche
Concerto meno affascinante musicalmente ma discretamente interessante a livello storico. Le tre campane sono di sagoma piuttosto pesante rispetto allo standard della zona, in media il loro rapporto S/D è sui 1/13. Sono tutte e tre a slancio, montate su un telaio in ghisa e elettrificate dalla OES Scarselli di Colli Alti-Signa(FI), la stessa ditta si è occupata a fare l'impianto antipiccioni, i cepi invece sono della Coos.
Della storia delle campane che hanno preceduto le attuali campane non si conosce assolutamente nulla, apparte due documenti dell' Archivio di Stato di Prato, che parlano della fusione di due campanelle una di 70 Kg e l' altra di 100 Kg da parte di Mastro Damiano di Tommaso da Porta San Gallo a Firenze; la prima nel 1494 e l' altra nel 1505. Andate poi perdute nel correre dei secoli.
NB. Prima di salire sul campanile non conoscevo proprio niente su queste campane neanche le note, sapevo solo che sarebbero state tre. Ho rilevato note, diametri e spessori e mi sono calcolato i pesi. Questa la considero la mia prima vera scoperta campanologica.
Disposizione del concerto: Sol3 - Sol#3 - La#3
Grossa; Sol3 -2/32
Kg 584
Ø mm 945
S 80 mm
Giuliano Moreni; Firenze; 1737
Mezzana; Sol#3 +3/32
Kg 438
Ø mm 857
S 65 mm
Alessandro Tognozzi Moreni; Firenze; 1767
Santi Francesco d' Assisi e Antonio da Padova; La#3 +3/32
Kg 327
Ø mm 778
S 55 mm
Santi Gualandi; Prato; 1822
Importante ex convento della città di Prato. Costruita verso la fine del XIII secolo, venne occupata dai frati francescani che vi rimasero fino a 10 anni fa quando l' ordine venne sciolto dal vescovo. In essa sono sepolti tantissimi illustri pratesi, specialmente nel chiostro e sotto la sua pavimentazione.
Magnifico esempio di stile gotico fiorentino, nonostante il dentro rimaneggiato, conserva ancora l'esterno l' abside e il bellissimo campanile alto 50 metri e terzo della città, dopo quello del Duomo(60 mt) e quello della Parrocchia di San Bartolomeo in Piazza Mercatale(58 mt). La torre campanaria e composta di quattro piani il primo, all'esterno decorato con un crocifisso e all' interno quattro archi per sostenere la struttura; il secondo composto da un unica bifora e all' interno delle pietre sempre per sostenere la struttura; nel terzo e penultimo piano ci sono le scale in ferro(che vedete in foto, per ora anche quello più sicuro che ho visto su un campanile di Prato) e l' ultimo piano con trifore è la cella campanaria con tetto originale.
Nel video in fondo vedrete tanti fantastici scorci del centro storico e della zona di Prato fatti dal campanile(peccato per le reti antipiccioni)
English
A less amazing peal musically than interesting for its history character. The three bells are hang in a stout cast airon frame of OES Scarselli that has also elettrified the three bells. The headstocks were build from Coos. The bells profile is a bit heavier than the common italian profile: fhe difference S/D is about 1/13.
We don't know anything about the precedent bells, but on an Historical Archive of Prato, I've read about the realization by Master Damiano of Tommaso by Porta San Gallo (Florence) of two little bells in years 1494 and 1505, weight 75 and 100 Kg. Then missed around the centuries.
Until I've climbed into this churctower, to take diameters, gauges, dates and casters, I didn't know anything about this peal(I was known only the number of the bells).
Peal Disposition: G1 - G#1 - A#1
Big bell, G1 -2/32
Mass: Kg 584
Ø mm 945
Giuliano Moreni, Florence, 1737
Half bell, G#1 +3/32
Mass: Kg 438
Ø mm 857
Alessandro Tognozzi Moreni, Florence, 1737
St. Francis of Assisi and St. Anthony of Padua bell, A#1 +3/32
Mass: Kg 327
Ø mm 778
Santi Gualandi, Prato, 1822
The beautiful gothic belltower thanks its 50 meters its the 3rd highest in Prato, after Cathedral tower(60 mt.) and St. Bartholomeus Market Church (58 mt.). It's also one of the most safely tower in the town thanks its airon stout ladder system (as you can see in some documentary's photos). Its also keep safe by some stones on the 1st flat and the gothics arches.
The Church was built in a beautiful gothic style during the XIII century, there were settled franciscans monks, dissolved 8 years ago. This collegiate contains a lot of important pratese peoples graves.
In the video you can seen a lot of beautiful landsapes of all historic centre from the background of Calvana's mountains to Prato's farmland.
François
Visite de le gothique clocher de la Collegiale du Saint Dominique de Prato. Et decouvèrte de le tròis historique cloches en lancè franc.
Cloches disposition: Sol3 - Sol#3 - La#3
Bourdon, Sol3 -2/32
Giuliano Moreni, Florence, 1737
Cloche 2, Sol#3 +3/32
Alessandro Tognozzi Moreni, Florence, 1737
Saint François de Assise et Saint Antoine de Padua, La#3 +3/32
Santi Gualandi, Prato, 1822
Nederlandse
Bezoek van de gothieke toren van de Katholieke Abdij Dominicuskerk te Prato. Hoog 50 mt, hangt drie luidklokken
Luidklokken: g' - gis' - ais'