DELITTI DI MAFIA di Juan Miano :''Il boss Bernardo Provenzano davanti alla condanna''
La mostra ''DELITTI DI MAFIA'' di Juan Miano
nella ex Chiesa del Carmine di Taormina dal 3 al 31 marzo 2012.
Progetto Omaggio a Taormina.
Delitti di Mafia è la mostra-denunzia firmata dall'italo-argentino Juan Miano che debutterà il 3 marzo alle ore 18 presso l'ex-Chiesa del Carmine per chiudere i battenti il 31 dello stesso mese. Inserita nel programma OMAGGIO a TAORMINA dell'associazione Arte & Cultura a Taormina, l'esposizione delle opere di Miano - una quindicina di quadri, alcuni dei quali di grande formato, con la tecnica ad olio su tela insieme ad una decina di installazioni dalle diverse tecniche - si preannunzia come una sorta di multiplo tazebao pittorico che l'artista dedica al problema della mafia ed ai suoi perversi intrecci con la politica e la grande finanza. Temi forti, segni forti, forti tensioni emozionali che si traducono nella dirompente esplosione cromatica della strage di Capaci e dell'attentato a Rocco Chinnici, o nelle inquietanti funeree silhouettes di alti prelati del Vaticano e di politici italiani invischiati nelle morti di Ambrosoli e nel suicidio di Calvi. Anni di cronaca italiana fatta di stragi senza colpevoli e di omicidi camuffati, di tangenti e di affari sporchi che Miano, novello cantastorie, ripercorre riallacciandosi, quasi anche stilisticamente, alla vecchia tradizione artistica siciliana dei cartelloni dipinti de I Cunti, in una denunzia, non solo artistica, che non fa sconti a nessuno.
E che, nelle giornate del 10-17-24 marzo, vedrà ospiti dell'ex-Chiesa del Carmine personalità come Antonio Mazzeo, Peppino Restifo, Daniele Jalacqua, Saro Pettinato, Renato Accorinti, Giuseppe Scianò discutere insieme a Juan Miano di mafia ed ecomafia. La Personale di Miano si svolgerà dalle ore 10:00 - 13:30 e dalle 15:0 - 19:30 da martedì a domenica con chiusura il lunedì .
SANTUARIO DI MONTEVERGINE (Mercogliano-Irpinia-Italy) -TOUR COMPLETO -
L'abbazia di Montevergine si trova in Irpinia,nel comune di Mercogliano su un pianoro a circa 1270 metri di altitudine e domina la citta' di Avellino e la valle del Sabato.L'Abbazia è stata eretta nel 1126 per volere di San Guglielmo da Vercelli di cui le spoglie mortali sono conservate nella cripta della basilica..Con un breve editto dell'8 agosto 1879 papa Leone XIII sancì l'esenzione dell'abbazia da qualsiasi giurisdizione episcopale.È noto che all'interno dell'abbazia di Montevergine fu segretamente nascosta dal 1939 al 1946 la Sindone di Torino. Per un accordo fra Vittorio Emanuele III e papa Pio XII, la reliquia fu trasferita nel santuario, sia per proteggerla dai bombardamenti, sia per nasconderla ad Adolf Hitler che ne era ossessionato e che la voleva sottrarre.Nel 2005 ha ceduto le 9 parrocchie del suo territorio alla diocesi di Avellino in seguito alla rimozione d'autorità dell'abate Tarcisio Giovanni Nazzaro per profondi dissesti finanziari che hanno scosso l'amministrazione del santuario.La Basilica della cattedrale e la basilica antica,l'altare maggiore,il coro,l'organo,il baldacchino,le cappelle,la sala ex voto,la cripta di San Guglielmo,la mostra permanente dei presepi,il museo,la biblioteca .
La mostra si compone di pregevoli esempi di presepi regionali italiani, nonché di alcune riproduzioni di presepi di altre nazioni. Negli anni si è andata sempre più arricchendo, e costituisce oggi una delle più ricche e pregevoli collezioni italiane. Nell'atrio in sei vetrine si trovano alcuni presepi regionali. La mostra si compone di nove sale nelle quali si trovano rispettivamente: - nella prima sala un presepio con episodi della vita di Gesù, donato da Alfredo Marzano; - nella seconda sala un presepe romano del Primo Ottocento; - nella terza sala si trovano collocati la Notte di Greccio, un presepe abruzzese e uno pugliese di Alberobello; - nella quarta sala un presepio raffigurante un paesaggio siciliano con i ruderi del tempio greco, il Golfo di Taormina ed un altro tipico della produzione calabrese; - nella quinta sala una vigilia di Natale in una famiglia dell'Ottocento e un mirabile presepio con effetti di luce; - nella sesta sala un presepio veneziano del secolo XVIII; - nella settima sala sono presenti esempi di presepi di varie nazioni tra cui l'Argentina, il Perù, il Portogallo, la Danimarca e l'Andalusia; - nella sala ottava il presepio esquimese, quello vietnamita ed infine una riproduzione di quello giapponese; - nella nona sala un presepe palestinese. Si aggiungono ai citati altri centinaia di piccoli presepi che arricchiscono di fascino questa mostra, certamente unica nel suo genere. n alone di mistero avvolge la storia dell'icona di Montevergine, molte leggende si susseguono nel tempo attribuendole vari autori, nonché molteplici intercessioni grazie alle quali il quadro sarebbe giunto presso l'omonimo Santuario. Dal Seicento si è dato credito alla leggenda che voleva tale icona dipinta fino al petto direttamente dalla mano di San Luca a Gerusalemme, esposta poi ad Antiochia e infine trasportata a Costantinopoli, l'attuale Istanbul. Durante l'VIII secolo, in seguito all'insediamento di Michele Paleologo sul trono di Costantinopoli, l'imperatore Baldovino II, in fuga, avrebbe fatto recidere la testa del quadro portandola con sé durante il suo esilio. La salvò, così, dalla sicura distruzione da parte degli iconoclasti che in quel periodo davano una caccia serrata a tutte le immagini sacre. L'immagine del volto della Madonna sarebbe così giunta, per via ereditaria, nelle mani di Caterina II di Valois, che dopo averla fatta completare da Montano d'Arezzo, nel 1310 l'avrebbe donata ai monaci di Montevergine, facendola collocare nella cappella gentilizia dei d'Angiò. Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) l'autorità ecclesiastica affidò ad alcuni critici e storici dell'arte il compito di stabilire la corretta paternità del quadro e di determinare il periodo in cui la Sacra Immagine sarebbe effettivamente giunta a Montevergine. La leggenda della Sacra Icona perse presto consistenza perché contestata in diversi punti. Anzitutto nel 1310 Caterina II di Valois aveva appena dieci anni e sposerà solo tre anni più tardi il principe angioino Filippo II di Taranto; risulta difficile credere quindi che Caterina così giovane potesse aver commissionato il completamento del dipinto a Montano d'Arezzo. Inoltre un pergamena conservata a Montevergine dimostra la presenza del quadro presso il Santuario già alla fine del Duecento.
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Russian Band in Taormina.m2ts
In occasione della posa di un busto dello Zar Nicola II ,grande estimatore di Taormina,al Parco Lady Florence Trevelyan donato dalla Federazione Russa si è tenuta una bellissima manifestazione musicale con la partecipazione dell'Orchestra della Marina della Federazione Russa ,della fanfara dei Carabinieri e dell'Orchestra a plettro della città di Taormina.Una nutrita delegazione di autorità russe era presente a Taormina in questo eccezionale evento storico-culturale,per l'occasione regalato dalla Fondazione Culturale Internazionale di Russia S. Andrea su espressa volontà del Governo russo.Il busto dello Zar,posa su una colonna di marmo rosso originale di Taormina nella sua collocazione alla Villa Comunale di Taormina.La figura dello Zar Nicola II,dopo l'apertura degli archivi segreti dell'ex Urss è stata rivalutata dal Governo Russo e dal 2000 l'Imperatore di tutte le Russie è stato addirittura dichiarato Santo e Martire dalla la Chiesa Ortodossa. Da questo momento vi sarà un monumento in sua memoria nella Perla dello Jonio. Alle ore 17 ha avuto luogo la Cerimonia della scoperta del busto dello Zar Nicola II di Russia al Parco Lady Florence Trevelyan, alla presenza di autorità militari e civili della Russia e dell'Italia, e di tutte le autorità locali, e con la benedizione di due vescovi della Chiesa Ortodossa di Russia. Il Concerto in piazza IX Aprile, con esibizione dell'orchestra della Marina della Federazione Russa e dell'orchestra a Plettro Città di Taormina e della Fanfara dei Carabinieri. Infine, alle 19.50 si è avuto il benvenuto del parroco nella Basilica San Nicola di Bari.L'evento, ricordiamo, è stato voluto e organizzato dall'esperto ai Grandi Eventi del Comune, avv. Dino Papale. Per la città di Taormina, dove durante la conquista araba e sino alla conquista spagnola si esercitava il rito bizantino della chiesa greco ortodossa, è stata insomma una giornata particolare.
SANTUARIO DI MONTEVERGINE ( Mercogliano - Irpinia - Italy ) - veduta esterna -VIDEO 1-
L'abbazia di Montevergine si trova in Irpinia,nel comune di Mercogliano su un pianoro a circa 1270 metri di altitudine e domina la citta' di Avellino e la valle del Sabato.L'Abbazia è stata eretta nel 1126 per volere di San Guglielmo da Vercelli di cui le spoglie mortali sono conservate nella cripta della basilica..Con un breve editto dell'8 agosto 1879 papa Leone XIII sancì l'esenzione dell'abbazia da qualsiasi giurisdizione episcopale.È noto che all'interno dell'abbazia di Montevergine fu segretamente nascosta dal 1939 al 1946 la Sindone di Torino. Per un accordo fra Vittorio Emanuele III e papa Pio XII, la reliquia fu trasferita nel santuario, sia per proteggerla dai bombardamenti, sia per nasconderla ad Adolf Hitler che ne era ossessionato e che la voleva sottrarre.Nel 2005 ha ceduto le 9 parrocchie del suo territorio alla diocesi di Avellino in seguito alla rimozione d'autorità dell'abate Tarcisio Giovanni Nazzaro per profondi dissesti finanziari che hanno scosso l'amministrazione del santuario.La Basilica della cattedrale e la basilica antica,l'altare maggiore,il coro,l'organo,il baldacchino,le cappelle,la sala ex voto,la cripta di San Guglielmo,la mostra permanente dei presepi,il museo,la biblioteca .
La mostra si compone di pregevoli esempi di presepi regionali italiani, nonché di alcune riproduzioni di presepi di altre nazioni. Negli anni si è andata sempre più arricchendo, e costituisce oggi una delle più ricche e pregevoli collezioni italiane. Nell'atrio in sei vetrine si trovano alcuni presepi regionali. La mostra si compone di nove sale nelle quali si trovano rispettivamente: - nella prima sala un presepio con episodi della vita di Gesù, donato da Alfredo Marzano; - nella seconda sala un presepe romano del Primo Ottocento; - nella terza sala si trovano collocati la Notte di Greccio, un presepe abruzzese e uno pugliese di Alberobello; - nella quarta sala un presepio raffigurante un paesaggio siciliano con i ruderi del tempio greco, il Golfo di Taormina ed un altro tipico della produzione calabrese; - nella quinta sala una vigilia di Natale in una famiglia dell'Ottocento e un mirabile presepio con effetti di luce; - nella sesta sala un presepio veneziano del secolo XVIII; - nella settima sala sono presenti esempi di presepi di varie nazioni tra cui l'Argentina, il Perù, il Portogallo, la Danimarca e l'Andalusia; - nella sala ottava il presepio esquimese, quello vietnamita ed infine una riproduzione di quello giapponese; - nella nona sala un presepe palestinese. Si aggiungono ai citati altri centinaia di piccoli presepi che arricchiscono di fascino questa mostra, certamente unica nel suo genere. n alone di mistero avvolge la storia dell'icona di Montevergine, molte leggende si susseguono nel tempo attribuendole vari autori, nonché molteplici intercessioni grazie alle quali il quadro sarebbe giunto presso l'omonimo Santuario. Dal Seicento si è dato credito alla leggenda che voleva tale icona dipinta fino al petto direttamente dalla mano di San Luca a Gerusalemme, esposta poi ad Antiochia e infine trasportata a Costantinopoli, l'attuale Istanbul. Durante l'VIII secolo, in seguito all'insediamento di Michele Paleologo sul trono di Costantinopoli, l'imperatore Baldovino II, in fuga, avrebbe fatto recidere la testa del quadro portandola con sé durante il suo esilio. La salvò, così, dalla sicura distruzione da parte degli iconoclasti che in quel periodo davano una caccia serrata a tutte le immagini sacre. L'immagine del volto della Madonna sarebbe così giunta, per via ereditaria, nelle mani di Caterina II di Valois, che dopo averla fatta completare da Montano d'Arezzo, nel 1310 l'avrebbe donata ai monaci di Montevergine, facendola collocare nella cappella gentilizia dei d'Angiò. Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) l'autorità ecclesiastica affidò ad alcuni critici e storici dell'arte il compito di stabilire la corretta paternità del quadro e di determinare il periodo in cui la Sacra Immagine sarebbe effettivamente giunta a Montevergine. La leggenda della Sacra Icona perse presto consistenza perché contestata in diversi punti. Anzitutto nel 1310 Caterina II di Valois aveva appena dieci anni e sposerà solo tre anni più tardi il principe angioino Filippo II di Taranto; risulta difficile credere quindi che Caterina così giovane potesse aver commissionato il completamento del dipinto a Montano d'Arezzo. Inoltre un pergamena conservata a Montevergine dimostra la presenza del quadro presso il Santuario già alla fine del Duecento.
La Festa di San Leonardo Abate a Mascali, Catania, Italia. 06 novembre 2018.
La tradizione della festa di San Leonardo Abate si ripete a Mascali (Catania) il 6 novembre di ogni anno. Durante la mattina si susseguono: l'apertura della cappella, la vestizione della statua del Santo con gli ex voto aurei, il saluto alla città dal sagrato del Duomo, la banda musicale, i fuochi d'artificio, la traslazione del simulacro sull'altare maggiore, la celebrazione della Santa Messa. Ogni momento è accompagnato dalle invocazioni dei devoti al Santo Francese, protettore dei carcerati, delle partorienti e della città di Mascali. Il documentario per immagini è stato realizzato da Maria Aloisi per la Confraternita di San Leonardo Abate di Mascali.
SILEA PARCO - TREVISO
Acqua Pia Antica Marcia
acquamarcia.it
Sessant'anni di storia dei Salesiani ad Alcamo, aperta la Mostra vintage anni '60
ALCAMO. Mercoledì 23 gennaio 2019. A cura di Massimo Provenza - E' stata inaugurata ieri pomeriggio, nella sala Rubino del Centro congressi Marconi, la Mostra vintage anni '60 allestita dal gruppo degli Ex allievi di Don Bosco dell'Oratorio Salesiano di Alcamo. Sarà aperta fino a sabato 26 gennaio. L'esposizione rientra, infatti, nella serie di eventi celebrativi del sessantesimo anniversario dell'Opera Salesiana in città.
21Oktoobar Promo
Siamo dei ragazzi della Fondazione Basso che stanno realizzando un webdocumentario sull'uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, 21 OKTOOBAR. Il progetto, in fase di lavorazione, abbraccia diverse tematiche: il traffico di armi e rifiuti, il lavoro delle Commissioni di inchiesta, i processi, il ruolo dei servizi segreti nella vicenda, uno spaccato della Somalia dell'epoca e un confronto fra i traffici di rifiuti di allora e quelli attuali. Il tutto grazie a interviste, testimonianze dei protagonisti, testi, documenti, infografiche e materiale multimediale assemblato attraverso lo strumento del webdocumentario, uno strumento innovativo che permette all'utente di districarsi nelle complesse maglie della vicenda, cercando di crearsi una propria strada verso una verità a lungo tenuta nascosta.
Per realizzare il progetto ci siamo finora avvalsi dell'aiuto della Fondazione Basso, presso la quale tutti e sei gli autori del progetto hanno frequentato la Scuola di giornalismo. Grazie alla loro attrezzatura abbiamo potuto raccogliere gran parte del materiale senza sostenere particolari costi. Adesso stiamo raccogliendo dei fondi per poter proseguire nel nostro lavoro che contiamo di completare nel giro di qualche mese.
Vi chiediamo un aiuto quindi attraverso la nostra pagina di crowdfunding (sito di raccolta fondi) del progetto.
Questo il link alla pagina di crowdfunding: