VENEZIA Sestiere Cannaregio - Canale di Cannaregio al tramonto e di notte - videomix
Il canale di Cannaregio è una delle vie d'acqua più importanti di Venezia. Esso collega il Canal Grande con l'area nord-occidentale del sestiere di Cannaregio, tra le fondamenta di San Giobbe e le fondamenta di Sacca San Girolamo.
Per le dimensioni superiori a quelle dei normali rii interni al centro storico, il canale consente l'attraversamento, oltre che alle piccole imbarcazioni, anche ai battelli dell'ACTV.
Importanti sono i due ponti che attraversano il canale, tra i più caratteristici e grandi della città: il ponte delle Guglie, risalente al XVI secolo, è l'unico adornato da pinnacoli, e il ponte dei Tre Archi, unico esempio ancora esistente in Venezia di ponte a più arcate.
Una statua rappresentante San Giovanni Nepomuceno, opera del Morlaiter, è presente sulla riva ovest del canale di Cannaregio all'imbocco dal Canal Grande.
Le due fondamenta che si allungano ai lati del canale mostrano molte facciate di valore architettonico: su tutte, Palazzo Labia, posto all'intersezione con il Canal Grande; ma degni di nota sono anche Palazzo Priuli Venier Manfrin, Palazzo Savorgnan, Palazzo Bonfadini Vivante, Palazzo Testa, Palazzo Surian Bellotto.
Oltre ai palazzi, vanno citate le chiese che si ergono lungo il canale: Santa Maria dei Penitenti e il suo complesso conventuale, San Giobbe (che al canale rivolge il lato sinistro) e San Geremia (con una delle sue due facciate).
Ariis
Ariis è un piccolo e incantevole borgo a pochissimi chilometri da Rivignano, del quale è frazione, qui si trovano la famosa Villa Ottelio-Savorgnan con il suo splendido parco visitabile che si affaccia sul fiume Stella e l'Acquario delle specie ittiche d'acqua dolce del Friuli-Venezia Giulia.
Palazzo Barberini Roma
Palazzo Barberini è un palazzo di Roma che ospita parte dell'importante Galleria Nazionale d'Arte Antica e l'Istituto Italiano di Numismatica. Si trova in via Quattro Fontane, nel centro storico, a circa 200 metri da Piazza Barberini.
Il palazzo fu costruito nel periodo 1625-1633 ampliando (nelle forme del primo barocco) il precedente edificio della famiglia Sforza creando una struttura ad acca, caratterizzata da un atrio a ninfeo, diaframma fra il loggiato d'ingresso e il giardino sviluppato sul retro. Autore del progetto è l'anziano Carlo Maderno, coadiuvato da Francesco Borromini. Dopo la morte di Maderno il cantiere passa dal 1629 sotto la direzione di Bernini sempre con la collaborazione di Francesco Borromini, cui si devono numerosi particolari costruttivi e decorativi quali l'elegante scala elicoidale nell'ala ovest del palazzo, con la quale dialoga lo scalone d'onore berniniano a pianta quadrata nell'ala est. Nel 1631 è avvenuta la prima assoluta di Il Sant'Alessio di Stefano Landi con Marc'Antonio Pasqualini e nel 1632 è avvenuta l'inaugurazione del Teatro di Palazzo Barberini alle Quattro Fontane da 3.000 posti con la prima di Il Sant'Alessio con Pasqualini. Nel 1633 avviene la prima di Erminia sul Giordano di Michelangelo Rossi con Pasqualini. Il grande salone al piano nobile è stato decorato nel periodo 1632-1639 da Pietro da Cortona con un affresco che raffigura il Trionfo della Divina Provvidenza: si nota la potente prospettiva da sotto in su. Allo stesso pittore e ai suoi aiuti si devono anche alcuni affreschi nella cappella. Altre sale sono state decorate, tra gli altri, da Andrea Sacchi e Giovan Francesco Romanelli. Nel 1639 è avvenuta la prima assoluta di Chi soffre speri di Marco Marazzoli e Virgilio Mazzocchi e nel 1642 di Il palazzo incantato d'Atlante di Luigi Rossi con Pasqualini con successo.
Conformemente al carattere misto del complesso, tra palazzo di città e villa, il giardino era originariamente un vero e proprio parco, comprendendo i terreni lungo la strada Pia (oggi via XX Settembre, su cui vediamo allineati grandi immobili umbertini) fino all'odierna salita di san Nicola da Tolentino. Lo spazio era organizzato come giardino all'italiana completo di giardino segreto e popolato anche da animali esotici come struzzi e cammelli. A fine Settecento vi furono introdotti mutamenti conformi al gusto dell'epoca: un'area di alberi ad alto fusto da giardino romantico, la cosiddetta casina di sughero di fronte alla cordonata di collegamento del giardino con il palazzo. Nel 1814, nell'angolo superiore tra via delle Quattro Fontane e strada Pia, vi fu costruito uno sferisterio aperto al pubblico, che durò fino al 1881, quando il giardino cominciò ad essere rosicchiato ai margini dall'urbanistica della capitale prima umbertina e poi fascista. Con l'unità d'Italia il giardino Barberini, grande spazio libero collocato nel pieno centro storico, fu prontamente risucchiato nello sviluppo urbanistico della nuova capitale, che veniva allineando i suoi ministeri lungo la via XX Settembre. Al giardino fu risparmiata la completa lottizzazione che distrusse la Villa Ludovisi sacrificando le strisce marginali verso la strada Pia - palazzo Bourbon Artom, palazzo Calabresi, palazzo Baracchini, palazzo dello stato maggiore della difesa, e lungo la rampa delle carrozze fu costruita la grande serra (1875). Negli anni del fascismo (1938) gli edifici per la famiglia lungo via delle Quattro Fontane ] furono sostituiti dal palazzo dei Beni stabili e fu costruita alle spalle della casina di sughero la palazzina Savorgnan di Brazzà (1936, Giovannoni e Piacentini), durante i cui scavi di fondazione venne trovato un mitreo di II secolo.
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Alessandro Ragazzo 15 Giugno 2012 (San Servolo) Venezia.wmv
Giro ad anello del Monte Faeit da Artegna ( Ring Tour of Mount Faeit from Artegna )
22-03-2018: Il primo tratto rettilineo, costeggiato da muretti a secco, porta in breve ad un grande pannello che illustra l’itinerario. Dopo aver attraversato un piccolo rio, si inizia a salire più decisamente nel bosco lungo una mulattiera lastricata. Oltre alle bacche del pungitopo il cammino risulta punteggiato anche da primule, viole ed ellebori. Dopo aver intersecato la strada il sentiero prende a salire in diagonale raggiungendo in breve lo spallone del monte. Da qui si riprende a salire con alcune svolte all’interno di un bosco di castagno che tra febbraio e marzo si ricopre di crochi. Oltrepassata una baita, si prosegue lungo il segnavia che ci porta a raggiungere la dorsale superiore dove la pendenza si appiana. Tra fioriture di croco e dente di cane, dalle caratteristiche foglie maculate, ci si porta brevemente sul versante nord del monte sbucando infine nei pressi della vetta del monte Faeit si affaccia sul paese di Magnano e sull’ampio panorama verso la pianura.
Dalla vetta si prosegue lungo lo sterrato scendendo al sottostante crocevia dove si presentano diverse possibilità di rientro. Il sentiero naturalistico cala invece sul versante nord del monte compiendo una larga ansa. Dopo aver intersecato un solco torrentizio dove si fanno più numerose le fioriture di bucaneve e campanellino il sentiero prosegue ancora lungamente in diagonale. Ad un evidente bivio ci si tiene sulla destra seguendo le rade segnalazioni. Con piacevole pendenza si scende verso il greto del torrente Orvenco giungendovi in prossimità di un vecchio ponticello. Il sentiero prosegue a sinistra ma vi è anche la possibilità di compiere una breve deviazione per visitare la cascata Tulin (cartello). Con lievi saliscendi all’interno di un rado bosco si oltrepassa la deviazione per Curminie e successivamente il greto del rio Confine per giungere al punto dove un salto di roccia sul corso dell’Orvenco crea una bella cascata Tulin incassata in un solco.
Tornati sui propri passi al ponticello, senza attraversarlo, si procede in lieve salita su un sentierino che dopo poco guadagna uno sperone erboso ricoperto di erica quasi a picco sul torrente. Oltrepassata una zona caratterizzata dalla presenza di grossi massi, con alcuni modesti saliscendi ci si riporta sulla strada asfaltata. Seguire ora le indicazioni che ci consentono di abbreviare qualche tornante fino all’ultimo comodo tratto nel bosco che porta a chiudere l’anello.
Città di VENEZIA: Alberi abbattuti e piante eliminate in Piazzale S.Maria Elisabetta al Lido.
Altro verde pubblico eliminato a VENEZIA: questo giro, dopo il Casino'in Lungomare Marconi, Via Duodo, la Fontaine, Parco Ponci, ed il tiglio al Parco Piave, è la volta delle alberature e delle piante abbattute e divelte nel Piazzale S.Maria Elisabetta, per i lavori sulle fognature, completamento finale del progetto del terminal acqueo del Lido. Video per gli amici di venezialagunanostra@libero.it . Per ricevere gratuitamente via mail scritti e fotografie da venezialagunanostra sulla città di venezia, utilizzare l'indirizzo di redazionevenezia@libero.it
Artegna
8 sec video from artegna, udine, italy.
Manifestazione per scoprire il Marzenego a Mestre centro,venerdì 25 maggio 2012
Venerdì 25 maggio 2012 tra piazza Ferretto e via Poerio, nel luogo un tempo chiamato Ponte della Campana, ha avuto luogo la manifestazione organizzata dal comitato NOPAT che raccoglie quasi 50 associazioni a favore dell'ambiente e della vivibilità, per chiedere che sia rispettata la volontà della quasi stragrande maggioranza dei cittadini: lasciare il tratto del Marzenego di via Poerio in vista. Grande è stata la partecipazione della cittadinanza, alla quale hanno parlato Michele Boato,ambientalista, lo storico Stefano Zabeo, e Pino Sartori, biologo. Era presente anche il Marzenego, che ha parlato e detto il suo pensiero per il tramite della poeta mestrina Roberta Vasselli.
Bianca Savorgnan e i misteri di San Servolo
Video vincitore tra i 6 secondi posti per il concorso, proposto dalla Regione del Veneto Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto ambito speciale 3, anno 2014.
Istituto d'Istruzione Superiore Francesco Algarotti, classe 4E TUR
WORKSHOP LESTANS
WORKSHOP a LESTANS
15 - 16 ottobre 2011 Villa Savorgnan
Coro Santa Maria di Lestans
brano studiato Hallelujah di Choen
(Vocal Line)
Prof.Janet Sabas Aracama
UPCC Conductor
University of the Philippines Concert Chorus
Sfilata a San Servolo Omaggio a Venezia
fashion designer: Marta Cuccio & Noemi Tabascio
song: One bad bitch