Venezia - Isola di San Servolo -- Venice - San Servolo Island
Venezia - San Sèrvolo (denominazione veneziana di San Servilio, martire dell'Istria), è un'isola della laguna di Venezia, collocata all'incrocio tra i canali dell'Orfano, di San Nicolò e del Lazzaretto; ha una superficie di 4,82 ettari di cui circa 3,8 destinati a giardino .
Dopo l'unificazione al Regno d'Italia (1866) la provincia di Venezia fu incaricata della gestione dell'istituto manicomiale che ne seguì le varie trasformazioni istituzionali. Nel 1932 i Manicomi Centrali veneti di San Servolo e San Clemente furono chiamati Ospedali Psichiatrici.
Nel 1978 venne approvata la legge 180/1978, meglio nota come legge del medico veneziano Franco Basaglia che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici e nel 1994 l'ospedale effettivamente venne chiuso.
Giardino cinese all'isola di San Servolo Venezia
Cerimonia di avvio della costruzione di un giardino cinese di scuola Suzhou, cittadina cinese presso Shanghai, a Venezia, presso l'isola di San Servolo, con la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, l'artista Ye Fang e alla presenza dei rappresentanti della Venice International University (Viu), Umberto Vattani e Stefano Micelli - Dal Tg di Televenezia 12/03/2010
Giardino cinese all'isola di San Servolo, Zaccariotto posa la prima pietra
Cerimonia di avvio della costruzione di un giardino cinese di scuola Suzhou, cittadina cinese presso Shanghai, a Venezia, presso l'isola di San Servolo, con la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, l'artista Ye Fang e alla presenza dei rappresentanti della Venice International University (Viu), Umberto Vattani e Stefano Micelli - Dal Tg Reteveneta 12-03-2010
Giardino cinese a San Servolo, Zaccariotto posa la prima pietra
Cerimonia di avvio della costruzione di un giardino cinese di scuola Suzhou, cittadina cinese presso Shanghai, a Venezia, presso l'isola di San Servolo, con la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, l'artista Ye Fang e alla presenza dei rappresentanti della Venice International University (Viu), Umberto Vattani e Stefano Micelli - Dal TgR Veneto 12-03-2010
A VENEZIA... SAN SERVOLO E ALTRI ITINERARI CULTURALI
Dall'Isola di San Servolo, oggi suggestivo centro congressi e spazio culturale, la puntata guarda verso la dogale terra veneziana a nord della laguna: un vero e proprio museo a cielo aperto che, lungo corsi d'acqua e piste ciclabili, accompagna il turista attento alle suggestioni ed al gusto.
Una nuova puntata realizzata con la Presidente Francesca Zaccariotto e l'Unione Regionale delle Province Venete. Conduce Claudio De Stefani. Commento critico di Boris Brollo. Una produzione: Comunicare sas Treviso - Sceneggiatura e Regia: Mauro Zardetto
Venezia - Isola di San Lazzaro degli Armeni -- Սուրբ Ղազար կղզի -- Island of San Lazzaro
Venezia - San Lazzaro degli Armeni (in armeno Սուրբ Ղազար կղզի ) è una piccola isola nella laguna di Venezia, di 7 000 m², che si trova vicina alla costa ovest del Lido ed è completamente occupata da un monastero, casa madre dell'ordine dei Mekhitaristi. L'isola è uno dei primi centri del mondo di cultura armena.L'isola, prima di diventare degli Armeni fu:
nel IX secolo, sede dei benedettini di Sant'Ilario;
nel XII secolo, casa dei lebbrosi;
nel '500, alloggio per malati e poveri;
nel '600, dimora per domenicani espulsi da Creta;
nel '700, dopo un periodo di totale abbandono, accolse una confraternita di padri Armeni, fuggiti dalla propria terra in seguito all'invasione turca.
L'isolotto, trovandosi ad una certa distanza dalle isole principali che formano il centro storico di Venezia, era nella posizione ideale per lo stazionamento in quarantena e fu perciò usato dal XII secolo come lebbrosario (lazzaretto), ricevendo il relativo nome da San Lazzaro mendicante, patrono dei lebbrosi.
Nel 1716 Mechitar andò a visitare l'isola di San Lazzaro. Abbandonata nel XVI secolo, il 26 agosto 1717 fu data dalla Repubblica di Venezia a un gruppo di monaci armeni in fuga da Modone. L'8 settembre dello stesso anno, Mechitar e i suoi monaci presero possesso dell'isola, dove presto cominciarono a restaurarne la chiesa. L'obiettivo di Mechitar, oltre che restaurare i vecchi edifici, era anche quello di costruirne di nuovi e recuperare i terreni circostanti per trasformarli in un accurato giardino.
Nel 1740 terminarono i lavori e i monaci poterono darsi allo studio ed educare i nuovi discepoli. L'isola si trasformò in un centro di cultura e scienza, destinato a mantenere in vita la lingua, la letteratura, le tradizioni e i costumi del popolo armeno.
Nel 1789 venne aggiunto un nuovo padiglione, in cui sorse la prima piccola tipografia; così i monaci non dovettero più ricorrere alle tipografie veneziane e poterono diffondere autonomamente la lingua e la cultura armena, con una macchina da stampa che produsse lavori in 38 lingue e dieci alfabeti.
Dopo che, tra il 1823-25, venne costruita una nuova tipografia, Mechitar fece allestire una biblioteca. A San Lazzaro degli Armeni sono conservati circa 170.000 volumi, di cui 4.500 sono manoscritti, e molti altri manufatti arabi, indiani ed egiziani, tra cui la mummia di Nehmeket.
La comunità e i suoi edifici furono risparmiati durante l'invasione napoleonica; sebbene, infatti, l'imperatore avesse dato ordine di abbattere tutti i monasteri di Venezia, il 17 agosto del 1810, con provvedimento firmato e consegnato ai Padri alla vigilia della festa della Natività di Maria, decretò di preservare la comunità dei monaci armeni, in quanto il monastero venne considerato a tutti gli effetti una accademia di scienze e pertanto poteva godere della protezione dell'Imperatore. Dopo la caduta di Napoleone, nel 1814 Francesco I, imperatore austro-ungarico, constatate le dimensioni ridotte del territorio rispetto alla crescente attività della comunità, decide di cedere un pezzo della Laguna a Mechitar per ampliare i possedimenti armeni, che raggiungono così una superficie di 15 000 m². Un'altra fase di espansione si avrà a metà del Novecento, quando l'Abate Serafino decide di ampliare l'isola, che raggiungerà così gli attuali 30 000 m².
L'isola ha, inoltre, una lunga tradizione di ospitalità agli eruditi e agli allievi armeni e non, fra i quali anche Lord Byron che vi studiò l'armeno lì nel 1816.
Il monastero è aperto alle visite una volta al giorno, ogni giorno alle 15:25 senza bisogno di prenotazione. Per gruppi organizzati invece ci sono altri orari, bisogna accordarsi chiamando il Monastero.
Isole della Laguna - Venezia 27.09.2015 - Fotografie - by Giovanni Rosin - John
Fotografie di un pomeriggio trascorso tra Burano, Torcello, Murano e Venezia in salsa Rondò Veneziano.
Visite al giardino dell'atelier Martina Vidal e al museo del merletto a Burano
Inaugurazione isola San Servolo
L'Expo di Shangai lo ha scelto tra i progetti di buona architettura realizzati a Venezia. E'l'intervento di recupero dell'isola di San Servolo, voluto e finanziato da Davide Zoggia Presidente della Provincia di Venezia.Uno spazio per eventi culturali ma anche come luogo a disposizione dei cittadini.
Venezia e le Sue Isole documentario.mp4
Dinner in the sky - Venezia, una cena da James Bond
Una gru di 5 tonnellate è in grado di alzarvi a 50 metri d'altezza dal giardino dell'Hotel Cipriani sulla punta della Giudecca permettendovi di ammirare alle luci del tramonto il campanile di San Marco, palazzo Ducale, le isole di San Servolo, San Clemente e San Giorgio. Il prezzo per un'esperienza degna di James Bond è di 50 per un aperitivo e 250 per una cena, l'evento sarà attivo dal 19 al 23 Giugno
VARTANUSH/intro (Isola di San Lazzaro degli armeni di Venezia). GruppoA/CONDIVIDI VENEZIA
CondividiVenezia vi presenta in esclusiva una delle interviste più autentiche dedicate alla Vartanush, una marmellata ricavata dai petali di rosa, parte della tradizione armena. Viene prodotta dai monaci dell'Ordine Mekhitarista armeno nell'Isola di San Lazzaro di Venezia, i quali coltivano molti rosai, alcuni di specie molto rare, nel giardino del convento, tra cui la rosa canina che fiorisce a fine primavera. Padre Elia sarà il protagonista dei video che posteremo in queste settimane. Buona (condi)visione di uno dei tanti tesori che l'isola custodisce.
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DEJEUNER SUR L'HERBE - shortfilm di Punto in Movimento - Shiftingpoint
Shifting Point Punto in Movimento
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ATELIER OF HIGHER EDUCATION and PRODUCTIONS of
THEATRE CINEMA DANCE
Punto in Movimento Shifting Point produces Plays and Theatrical Productions in THEATER SPACES and NATURAL SCENES.
Punto in Movimento Shifting Point organizes theater dance and cinema's residential Lessons, Workshops, Stages and Masterclasses in Italy, UK, Spain, USA and South Africa.
Works with actors and not actors to make a strong experience in both professional and human life.
Punto in Movimento. Shiftingpoint.
Déjeuner sur l'herbe prodotto da Punto in Movimentoin collaborazione con Mstiere Cinema VE, regia di Roberto Totola musiche del maestro Giandomenico Anellino con Marina Furlani, Solimano Pontarollo, Eugenio Chicano, Franca Zanetti, Celeste Sartori di Punto in Movimento e la partecipazione di allievi attori dei corsi di teatro. Liberamente ispirato a Colazione all'aperto del drammaturgo Achille Campanile, racconta la storia di un giovane e timido ragazzo, particolare ed introverso, che subisce un'ingiustizia. La cattiveria da lui subita verrà vendicata, suo malgrado, dalle persone che gli gravitano attorno. Festival e premi: IV Portello River Festival Padova,
Round Rimini, 8a edizione Circuito Off Venice International Short Film Festival Isola di San Servolo (Venezia),
Six Day Sonic Madness VI Rassegna di cortometraggi Guardia Sanframondi (Benevento),Rassegna di teatro e cinema Fonderia Aperta Verona, Corto per Scelta V Edizione Festival di cortometraggi - Cupra Marittima, Massignano, Montefiore dell'Aso, Ripatransone (AP).
VARTANUSH/la marmellata 2 (Isola di San Lazzaro degli Armeni di Venezia). GruppoA/CONDIVIDI VENEZIA
Condividi Venezia vi presenta in esclusiva una delle interviste più autentiche dedicate alla Vartanush, una marmellata ricavata dai petali di rosa, parte della tradizione armena. Viene prodotta dai monaci dell'Ordine Mekhitarista armeno nell'isola di San Lazzaro di Venezia, i quali coltivano molti rosai, alcuni di specie molto rare, nel giardino del convento, tra cui la rosa canina che fiorisce a fine primavera. Padre Elia è il protagonista dei video che stiamo postando in queste settimane. Buona (condi)vsione di uno dei tanti tesori che l'isola custodisce
Isola di S.Servolo -- Michelangelo Pistoletto -- Artista
2005 -- La Biennale di Venezia Arte
Isola di S.Servolo -- Achille Bonito Oliva -- Critico d'Arte Curatore
2005 -- La Biennale di Venezia Arte
1987 Venezia e la sua Laguna - Sito UNESCO
Video realizzato dalla RAI, in collaborazione e con il contributo economico del MiBACT (fondi della legge 77/2006 nella disponibilità dell'Amministrazione per attività a favore di tutti i siti UNESCO) nell'ambito della Convenzione siglata il 3 aprile 2018
La Venezia dell’arte e degli artisti - Mario Isnenghi
Seminario veneziano parte del ciclo Contravveleno alla morte a Venezia
Registrato il 15 gennaio 2020
10 mymovies San Servolo, Venezia
Alessandro Ragazzo 15 Giugno 2012 (San Servolo) Venezia.wmv
Simone Conforti racconta il progetto Il Giardino Sonoro alla Biennale di Venezia
Simone Conforti di Architettura Sonora illustra l'opera d'arte che rimarrà a Venezia fino al termine della Biennale Architettura, il 25 novembre 2012: Il Giardino Sonoro.
Architettura Sonora è un'equipe di architetti, designer, ingegneri del suono, tecnologi e urbanisti che firma il progetto Automatic Soundscape Generation (ASG) per la riqualificazione delle aree soggette ad inquinamento acustico.
Il concetto che guida l'opera è il soundscaping interattivo e adattativo: sensori captano le frequenze dell'ambiente circostante e forniscono alla macchina informazioni che adattano le emissioni sonore alle caratteristiche dell'ambiente.
La ricerca dell'immersività sensoriale guida la progettazione di paesaggi sonori dinamici, che cambiano l'esperienza acustica degli spazi architettonici.
L'esperienza del suono è realizzata attraverso emettitori sonori di forme non convenzionali, oggetti di design di materiali diversi (basalto, ceramica, terracotta, marmo) che hanno funzioni di amplificazione, riduzione, diffusione dei suoni. Gli altoparlanti integrati al software assumono posizioni diverse, modulando il suono e la sua percezione. Il risultato è un ambiente immersivo armonioso e dinamico, fatto di elementi che si integrano alla natura e agli spazi architettonici.
Il Giardino Sonoro
Giardino delle Vergini - Arsenale, Venezia
+EXTREME- 56. Festival Internazionale di Musica Contemporanea
La Biennale di Venezia
Architettura Sonora