CASOLI - SENTIERO CANDALLA
VIDEO ESCURSIONE PASSANDO DAL BORGO DI CASOLI PER POI PROSEGUIRE LUNGO IL SENTIERO CHE PORTA A CANDALLA
L'URSEA A GROTTA ALL'ONDA
L'URSEA A GROTTA ALL'ONDA. Video realizzato da Romano Corsini, membro dell' Ursea (Unione Rocciatori Scalatori e Affini) gruppo di amici del Bottegone, amanti delle escursioni in montagna, soprattutto Alpi Apuane e Appennino Tosco Romagnolo e visitatori dei luoghi più belli della Toscana. ursea.it
CASOLI-MONTE PRANA
PASSEGGIATA DAL PAESE DI CASOLI DI CAMAIORE (LU) ALLA VETTA DEL MONTE PRANA E RITORNO
Candalla, un luogo incantato
Candalla è una valle che si trova nel versante versiliese delle Alpi Apuane meridionali, fra Camaiore e Casoli.
La valle, profonda e stretta, è situata alle pendici delle montagne che circondano la cittadina di Camaiore: il monte Prana, il Monte Gabberi e lo sperone roccioso del monte Penna, in provincia di Lucca (Toscana).
Trekking nelle Alpi Apuane Monte Matanna e Monte Nona Camaiore Lucca 3840x2160B
Solitario con la GoPro Hero 6.
ALPI APUANE - Da Casoli sul monte Piglione
Video riassuntivo dell'escursione dal paese di Casoli, sopra Camaiore, al monte Piglione. Descrizione scritta e traccia GPS dell' itinerario disponibili all'indirizzo:
Un graffito per gli amici
Franco Pagliarulo è intervistato dopo l'esecuzione di graffiti tradizionali a Casoli , Camaiore.
pagina facebook:
Con il Drone sul Monte Prana Alpi Apuane Camaiore Lucca
Una passeggiata, con la mia GoPro Hero 6 e con il mio drone Yuneec Typhoon H Real Sense, da Piè Lecese (m.347), all'inizio del sentiero CAI 102, fino alla Baita Paoli Barsi, quindi alla Focetta di San Vincenzo per poi giungere alla croce del Monte Prana (m.1218) attraverso il sentiero CAI 104 ed altro non segnalato.
Per il ritorno a valle, dalla Focetta di San Vincenzo, è stato percorso sia il sentiero CAI 101, sia la strada asfaltata, passando dal Passo del Lecese.
Note per gli escursionisti:
a)- fare attenzione, a Piè Lecese, per individuare il sentiero 102, in quanto questo è inizialmente segnalato sul tronco di una quercia che si trova tra la strada asfaltata ed il torrente (dietro ad altri cartelli indicatori, quindi non ben visibile) ma poi solo sulla sponda opposta del torrente che scorre sulla sinistra del sentiero Ferriera Galgani (che continua).
b)- Fare attenzione, a quota m.600, a non lasciare il senitiero CAI 102, mentre costeggia la sponda dx del torrente, che in quel punto inizia a salire sul versante di sinistra, perchè probabilmente non esiste il segnale di svolta a sx, ma esiste un altro segnale (evidentemente non riferito al 102) su una roccia a terra, più avanti, quasi in corrispondenza del punto di confluenza di due torrenti, che può indurre in errore.
impennata x Pruzzo
ivano impenna per la gioia di Pruzzo di Casoli !!!!!!!
toscana. bellas ciudades poco conocidas
montecatini alto medieval. montecatini terme. collodi y el parco di pinocchio. lucca. casoli di camaiore y camaiore.
Monte Gabberi - Drone Adventure
Ecco ragazzi con un nuovo video Drone Adventure!
Oggi dopo una camminata di circa 2 ore ho raggiunto il Monte Gabberi ( vicino capannori ) per fare delle bellissime riprese con il mitico Mavic!!
PS: C'è pure il 4k.
mtb camaiore
mtb camaiore
Alpi Apuane Rio Lombrici
Escursione in mtb effettuata il 10 Gennaio 2009 nel Parco Alpi Apuane con meta il Rio Lombrici e Candalla.. Partiti da Valdottavo siamo risaliti attraverso Castello, Partigliano, Fondagno, S.Graziano, Montemagnoi, Camaiore, Lombrici, Rio Lombrici, Camaiore, Montemagno, Passo Lucese, Fondagno e di nuovo a Valdottavo. Sosta ristoro al Passo Lucese. Tutte le foto sono disponibili su e
free bird - wild bird Liberazione Poiane Camaiore
A Trescolli, frazione di Casoli (Camaiore, Lucca) la liberazione di due poiane da parte degli uomini del Parco delle Apuane
Andato in onda su Teleriviera il 15 aprile 2009
escurzione MTB lago scaffaiolo Cinghiali della Versilia
TREKKING: San Vivaldo - Pozzi Giurassici dell'Evola - Con ilrifugiotrekking - di Sergio Colombini
L'itinerario di oggi inizia da San Vivaldo, ci incamminiamo verso il convento da dove inizia il sentiero 3 del comune di Montaione. Dopo aver superato il piccolo cimitero di San Vivaldo, iniziamo la discesa verso l’Egola (o Evola come dicono i locali) che raggiungiamo in corrispondenza di un facile guado. Arriviamo, con una breve deviazione, nel luogo dove l’Egola riceve l’affluente Egoletta, formando una grande marmitta chiamata Pozzo Latino. L’ambiente intorno è molto bello con piccole marmitte, liscioni e con la particolare struttura dell’alveo dei due torrenti, costituito esclusivamente da rocce lisce e levigate. Ripreso il sentiero ripario dell’Egola, superiamo la strada per Montaione, iniziando la discesa verso la zona delle rocce ofiolitiche. Superati alcuni guadi, raggiungiamo la zona dei grandi pozzi, nei quali vediamo il fantastico lavoro fatto dalle acque in migliaia di anni. Marmitte, solchi, ghiotte e liscioni si susseguono armonicamente rendendo veramente bello il luogo. Un ripido sentiero, fatto di scaloni e corrimano ci permette di giungere al Pozzo di Diago, che in quell’ora riceve un fascio di luce che esalta la composizione cromatica, rendendo il luogo ancor più bello e ricco di fascino. Dopo un tratto in salita, nuova calata verso un altro pozzo con “briglia”. Ora il percorso si svolge quasi dentro il torrente, dove la via per non bagnarsi diventa scelta personale. Ci aiutano radici di pioppi ripari, rocce affioranti e tronchi. Finalmente arriviamo al grande Pozzo sfondato, enorme scarpata solcata dall’Egola, in un ambiente fatto di ripide rocce. Un piccolo ponticello in pietra (nel passato raggiungeva un grande mulino, adesso diruto) ci ha permesso di attraversare facilmente il fiume, facendoci accomodare al solicchio per la pausa pranzo. Ripartiti, abbiamo nuovamente guadato l’Egola e, dopo un breve saliscendi, un ponte a raso ci ha permesso l’ultimo attraversamento del fiume. Da qui siamo risaliti verso il grande cascinale di Bosco Gucci (oggi abbandonato), raggiungendo la strada Tonda-S.Vivaldo. Fatte poche centinaia di metri scendiamo nel vallone del torrente Carfalo raggiungendo la sorgente, posta in un lago nascosto in mezzo alla vegetazione. Una vegetazione rigogliosa, umida e grandi quantità di rovi hanno costretto a passaggi ardui ma alla fine la strada del ritorno è stata raggiunta. Una nota di merito va al comune di Montaione per l’ottima segnalazione dei sentieri.
ALPI APUANE: Ritrogoli - Monte Prana - di Sergio Colombini
L'itinerario di oggi inizia dalla località Ritrogoli, gruppo di case sul versante garfagnino vicino a Pescaglia.
Il sentiero è ben visibile e si percorre con facilità, in poco tempo arriviamo alla Baita Delio Barsi al colle della Poraglia.
Dopo poco arriviamo nei pressi della foce di Campo all'Orzo (m 958).
Da questa posizione vedute sul gruppo delle Panie, il Matanna, il Piglione e il Prana.
Purtroppo per la nebbia il mare non è visibile, comunque si vedono spuntare i monti pisani con l'inconfondibile Monte Serra.
Dopo un breve tratto di sentiero pianeggiante per l'avvicinamento al Monte Prana, questo si fa ripido, ma si percorre senza nessuna difficoltà.
Già da lontano si vede la grande croce costruita nel 1968 in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Dal monte Prana (1221 m.), vetta più a sud delle Apuane, si vedono bene il Monte Gabberi, il paese di Farnocchia, il gruppo delle Panie con l'inconfondibile profilo dell'Uomo Morto e sotto di noi Camaiore.
Per il ritorno, una volta arrivati alla foce di Campo all'Orzo, prendiamo il sentiero vicino alla chiesa abbandonata e in breve tempo arriviamo alla Baita Verde e dopo poco a Ritrogoli.
TREKKING - Monte Piglione - di Sergio Colombini
L'escursione di oggi inizia dal borgo di Ritrogoli nel comune di Pescaglia.
Prendiamo la carrareccia in salita, si seguono le indicazioni per la Baita Verde.
Attraversiamo un ponticello in legno e subito il sentiero si fa ripido, sono evidenti i lavori di manutenzione sul tracciato che facilitano l'ascesa.
Dopo una breve sosta alla Baita Verde riprendiamo il cammino, finalmente usciamo dal bosco nei pressi della chiesa diroccata di San Rocco.
Il tempo non è un granché, nubi basse e molto vento, già ci immaginiamo come sarà in vetta al monte Piglione.
Il percorso ora è piacevole, il panorama è molto bello, in lontananza vediamo l'inconfondibile profilo dell'Uomo Morto, la Pania della Croce e la Pania Secca.
Il sentiero costeggia anche Campo all'Orzo, sembra che ci siano anche degli abitanti, un piccolo gregge di pecore e una signora anziana.
Sul nostro percorso troviamo anche una distesa di asfodeli.
Il vento è sempre più forte, in alcuni punti le raffiche sono talmente forti da destabilizzarci. Mentre ci avviciniamo al monte vediamo la sua parete nord, sembra un vulcano.
Ora iniziamo a salire sul monte, il percorso è in diagonale, in pratica arriviamo in cresta tra la vetta e l'anticima del monte Piglione.
Va detto che la cresta del monte Piglione è circa un chilometro.
Svoltiamo a sinistra verso la vetta, il percorso è divertente, si vedono molte orchidee selvatiche e giunchiglie.
Finalmente siamo in vetta, non c'è una croce ma un palo con la bandiera italiana con i colori invertiti. Come sospettavamo il vento è fortissimo, troviamo un riparo sottovento per la sosta pranzo.
Riprendiamo il cammino e non ancora contenti invece di scendere subito andiamo anche sull'anticima del Piglione.
Con lo stesso sentiero facciamo ritorno a Ritrogoli dove termina l'escursione.
Canale derivatore della Centrale di Lombrici (25 Ottobre 2015)
Pomezzana - Agriturismo Il Paesaggio
Scampagnata di un oretta partendo da Pomezzana e arrivo all'agriturismo Il Paesaggio devo abbiamo fatto un pranzo veramente spettacolare.